Cismon del Grappa

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Cismon del Grappa
municipio
Cismon del Grappa – Veduta
Cismon del Grappa – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Comune Valbrenta
Territorio
Coordinate45°55′09.84″N 11°43′48.36″E / 45.9194°N 11.7301°E45.9194; 11.7301 (Cismon del Grappa)
Altitudine205 m s.l.m.
Superficie34,79 km²
Abitanti925[1] (31-12-2017)
Densità26,59 ab./km²
SottodivisioniCorlo, Fastro Bassanese, Primolano
Altre informazioni
Cod. postale36029 (già 36020)
Prefisso0424
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleC734
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 691 GG[3]
Nome abitanticismonesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cismon del Grappa
Cismon del Grappa

Cismon del Grappa (Cismón /ʧi'zmoŋ/ in veneto) è un municipio[4] del comune italiano di Valbrenta, in provincia di Vicenza. Sorge sul versante sinistro del canale di Brenta, tra San Marino e Primolano.

Già comune autonomo (con frazioni Corlo, Fastro Bassanese e Primolano), il 30 gennaio 2019 si è fuso con Campolongo sul Brenta, San Nazario e Valstagna per costituire l'ente attuale.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Dante Olivieri il toponimo potrebbe essere un composto di cis "al di qua" e mons "monte". Lo stesso linguista, tuttavia, condivide i dubbi di Angelico Prati, il quale nota come in nessun documento antico compaiano forme avvicinabili a "monte" (Cismone, Cismono, aqua Sismoni) e che il prefisso cis- è molto raro nella toponomastica.

La specificazione "del Grappa" è stata aggiunta nel 1927[5][6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima citazione riguardante Cismon è del 1127, ma di certo rappresenta una delle più antiche località del canale del Brenta. Fu sin dai primi tempi territorio di confine tra Padova, Feltre, Trento e Vicenza[7].

I mutamenti politici che coinvolsero queste città nel medioevo si rifletterono anche su Cismon che, se inizialmente aveva giurato fedeltà al libero comune di Vicenza (sentenza dei capifamiglia del 28 aprile 1189), in seguito fu possedimento dei da Romano per passare poi, nel 1268, al Comune di Padova. In questi stessi anni la giurisdizione del villaggio si estese sul covolo di Butistone, importante fortezza di cui si hanno notizie sin dal 1004[7].

Con il tempo la comunità locale assunse una sempre maggiore identità amministrativa. Nel 1308 la villa di Cismon fu la prima del canale del Brenta a definire i propri confini, anche per meglio difenderli dalle armate che periodicamente attraversavano questa zona di transito[7].

Nel 1404 seguì le sorti di Padova ed entrò a far parte dei domini della Serenissima, venendo inquadrato nella podesteria di Bassano[7].

Periodo Veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Per tutto il periodo veneziano, il villaggio mantenne e consolidò i propri organi di autogoverno. A partire dal 1429, grazie a una concessione del monastero di Campese, i capifamiglia poterono anche eleggere da sé il proprio parroco, diritto che conservarono sino al 1957. All'inizio del Cinquecento i cismonesi si scontrarono direttamente con papa Giulio II che intendeva imporre un sacerdote diverso da quello da loro eletto[7].

Durante la guerra della Lega di Cambrai la località fu coinvolta negli scontri e gli stessi abitanti combatterono con le armate imperiali che scendevano la valle. Al termine del conflitto, il covolo di Butistone fu ceduto alla contea del Tirolo, divenendo un'enclave che separava Cismon da Primolano[7].

Con il trattato di Campoformido si ebbe la fine della Repubblica di Venezia. I suoi domini vennero inizialmente ceduti all'arciducato d'Austria, passando poi, nel 1805, al neoistituito Regno d'Italia, sotto il controllo di Napoleone. Durante questa dominazione, vennero istituiti gli odierni comuni: Cismon e Primolano, inizialmente separati, vennero accorpati e inquadrati all'interno del dipartimento del Bacchiglione[7].

Periodo 1814-1866[modifica | modifica wikitesto]

A seguito della legge del 16 aprile 1839 con la quale il Regno Lombardo-Veneto decise alienare le terre dei comuni ci furono tumulti dei contadini contro le autorità. L'unico parroco che "difese esplicitamente gli obiettivi dei tumulti" fu quello di Cismon.[8]

Dall'Unità ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Della seconda guerra mondiale va ricordato il sabotaggio del Tombion: nella notte tra il 6 e il 7 giugno 1944 un gruppo di partigiani della brigata "Antonio Gramsci", comandata da Paride Brunetti, fecero esplodere l'esplosivo immagazzinato nel forte Tombion, facendo esplodere la galleria della ferrovia Bassano-Trento.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Marco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Marco Evangelista (Valbrenta).

Come citato nell'atto originale, i capifamiglia che nel 1189 decisero la dedizione di Cismon al Comune di Vicenza si riunirono ante ecclesiam Sancti Marci. È questa la prima citazione dell'attuale parrocchiale del paese che allora era dipendenza del monastero di Campese.

La chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista

Tra il Quattro e il Cinquecento attraversò un periodo di decadenza, tant'è che la popolazione prese a frequentare la chiesa di Santa Maria del Pedancino. Addirittura, in una visita pastorale del 1571 si menziona la "parrocchiale di Santa Maria".

Completamente distrutta da un'alluvione nel 1748, venne ricostruita nel 1774. Danneggiata durante la grande guerra, fu subito restaurata.

La pala dell'altar maggiore è una tela di fine Cinquecento firmata da Gerolamo Bassano, figlio del più noto Jacopo (Madonna con Gesù in gloria tra san Marco e santa Giustina). Lo stesso altare è di grande pregio, realizzato con marmi policromi tra il 1700 e il 1724. Degna di nota, infine, la Madonna del Pedancino, una Vergine col Bambino lignea della fine del Quattrocento, legata ad avvenimenti mariani verificatisi, secondo la tradizione, nell'VIII secolo[9]; era in origine esposta nell'omonimo santuario ma, in seguito all'alluvione del 1748, fu ritrovata trenta chilometri più a valle e collocata solennemente nella parrocchiale che, da allora, porta il titolo di santuario[10].

Torrente Cismon[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cismon.

A Cismon sfocia sul fiume Brenta il torrente omonimo. Un vecchio detto del luogo afferma, dopo la frana del Monte Colmandro che avvenne il 9 dicembre 1825 con la conseguente drammatica inondazione del Brenta da Solagna fino a Fiesso d'Artico, che el Brenta non sarìa Brenta se el Cismon non ghe desse 'na penta ossia il Brenta non sarebbe il Brenta se il Cismon non gli desse una spinta, ovvero la portata dell'acqua del fiume Brenta, secondo tale detto popolare, diventerebbe significativa solo grazie al contributo del torrente.[11]

Stazione ferroviaria di Primolano
Gonfalone dell'ex comune
Stemma dell'ex comune

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 giugno 1985 24 aprile 1995 Pierluigi Peruzzo DC Sindaco [13]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Pier Egidio Fiorese lista civica di Centro-sinistra Sindaco [14]
14 giugno 1999 8 giugno 2009 Danilo Bavaresco lista civica di Centro-destra Sindaco [15]
8 giugno 2009 30 gennaio 2019 Luca Ferazzoli lista civica di Centro-sinistra Sindaco [16]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statuto comunale di Valbrenta, su sac5.halleysac.it.
  5. ^ Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Padova, Libraria Padovana, 1992, pp. 56-57.
  6. ^ Regio decreto 23 gennaio 1927, n. 134
  7. ^ a b c d e f g La storia [collegamento interrotto], su comune.cismon.vi.it, Comune di Cismon del Grappa. URL consultato il 5 maggio 2017.
  8. ^ Brunello, Piero, Ribelli, questuanti e banditi : proteste contadine in Veneto e in Friuli, 1814-1866, Venezia, Marsilio, 1981, p. 33 e 34.
  9. ^ Cammilleri, p. 440.
  10. ^ S. Marco Evangelista - Cismon Del Grappa - Cismon Del Grappa, su parrocchiemap.it, Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 5 maggio 2017.
  11. ^ Baldan Alessandro, Storia della Riviera del Brenta, Volume 1°, Editrice Moro, 1978, p. 35.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  13. ^ Eletto il 12 maggio.
  14. ^ Eletto il 23 aprile.
  15. ^ Eletto il 13 giugno.
  16. ^ Eletto il 7 giugno.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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