Castellero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castellero
comune
Castellero – Stemma
Castellero – Bandiera
Castellero – Veduta
Castellero – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoRoberto Campia (lista civica Insieme per Castellero) dall'8-6-2009 (3º mandato dal 26-5-2019)
Territorio
Coordinate44°55′27.62″N 8°04′28.36″E / 44.924338°N 8.074544°E44.924338; 8.074544 (Castellero)
Altitudine247 m s.l.m.
Superficie4,29 km²
Abitanti305[1] (31-12-2019)
Densità71,1 ab./km²
FrazioniBordone, Borgo, Bricco, Bricco Trombetta, Monterosso, Trucco, Vallotte, Valporino, Vernetto
Comuni confinantiBaldichieri d'Asti, Monale, Villafranca d'Asti
Altre informazioni
Cod. postale14011
Prefisso0141
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005026
Cod. catastaleC154
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 690 GG[3]
Nome abitanticastelleresi
Patronosan Pietro in Vincoli
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castellero
Castellero
Castellero – Mappa
Castellero – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Castellero nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Castellero (Castlé in piemontese) è un comune italiano di 305 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia dei Solaro nel 1312, appoggiati dai Provenzali di Ugo del Balzo, siniscalco di Roberto d'Angiò, occupano il castello di Agliano e, secondo il De Canis, sconfiggono i De Castello a Castellero, dove distruggono la rocca, tenuta dai Ghibellini Pulsavino. Da queste vicende appare evidente che il castello di Castellero rappresentava, durante le lotte civili medievali, una roccaforte anti-guelfa.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma e gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre 1997.[4]

«Stemma troncato: il primo, di argento, al decusse di rosso, attraversato dalle maiuscole d'oro, En esperance; il secondo, di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, munito di una sola torre centrale, merlata di tre, finestrata con finestrella tonda di nero, il fastigio merlato di sei, tre e tre, esso castello chiuso di nero, finestrato di due finestrelle quadrate di nero, poste in fascia sotto la merlatura, fondato sulla pianura diminuita di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[5]»

Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Castellero[modifica | modifica wikitesto]

Interni del Castello di Castellero

Sulle rovine del piccolo castello coinvolto nelle vicende sanguinose del 1312 venne riedificata una fortezza che dalla precedente costruzione demolita prese il nome di Castellero, o “castellaro", termine talvolta usato per indicare un castello distrutto. Ciò nonostante, la ricostruzione è stata talmente accurata che il castello si presenta pieno di fascino e di interesse storico, artistico ed architettonico.

Poche, ma sicure tracce di questo periodo sono ancora rimaste nelle strutture dell'attuale castello: il fossato, ormai quasi scomparso, le finestrelle a strombatura pronunciata, un alto e spazioso ambiente a livello dello sperone esterno e della base della torre, che fa pensare al corpo di guardia; all'ampia volta a tutto sesto sono infissi i ganci a forma di ancora ai quali si appendevano le lampade.

L'edificio attuale denuncia le trasformazioni ed aggiunte successive nel corso dei secoli: gli interventi del Seicento e del Settecento, attribuiti in gran parte alla famiglia Ponte hanno realizzato una elegante dimora campestre che, come unica memoria di un passato bellicoso, conserva la torre. Di forma romboidale, alta 30 metri, in passato la torre terminava col tetto a tegole spioventi, ma all'inizio del Novecento il pericolo di un crollo consigliò di eliminare il tetto e la torre fu coronata di 10 merli rettangolari.
Nel 1961, in occasione di ulteriori riparazioni, i merli furono trasformati ed assunsero la forma a "coda di rondine".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2013 la popolazione straniera residente era di 7 persone e rappresentano il 2.3% dell'intera popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 giugno 1985 7 giugno 1990 Dante Gallo Lista civica Sindaco [7]
7 giugno 1990 24 aprile 1995 Dante Gallo Democrazia Cristiana Sindaco [7]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Roberto Campia centro Sindaco [7]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Campia Lista civica Sindaco [7]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Francesco Villata Lista civica Sindaco [7]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Roberto Campia Lista civica Insieme per Castellero Sindaco [7]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Roberto Campia Lista civica Insieme per Castellero Sindaco [7]
26 maggio 2019 in carica Roberto Campia Lista civica Insieme per Castellero Sindaco [7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Castellero, decreto 1997-09-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  5. ^ a b Comune di Castellero, Stemma e gonfalone, su comune.castellero.at.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte