Borutta

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Borutta
comune
(IT) Borutta
(SC) Borùta
Borutta – Stemma
Borutta – Veduta
Borutta – Veduta
Borutta dal colle di Sorres
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoSilvano Quirico Salvatore Arru (lista civica) dal 15-5-2011 (3º mandato dall'11-10-2021)
Territorio
Coordinate40°31′20″N 8°44′37″E / 40.522222°N 8.743611°E40.522222; 8.743611 (Borutta)
Altitudine491 m s.l.m.
Superficie4,76 km²
Abitanti242[1] (30-11-2023)
Densità50,84 ab./km²
Comuni confinantiBessude, Bonnanaro, Cheremule, Thiesi, Torralba
Altre informazioni
Cod. postale07040
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090015
Cod. catastaleB064
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) boruttesi
(SC) borutesos
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Borutta
Borutta
Borutta – Mappa
Borutta – Mappa
Posizione del comune di Borutta nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Borutta (Borùta in sardo) è un comune italiano di 242 abitanti della provincia di Sassari, nell'antica regione storico-geografica del Meilogu.

Nel suo territorio si trova la famosa ex cattedrale in stile romanico pisano di San Pietro di Sorres, riconosciuto monumento nazionale italiano dal 1894.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il paese in antichità aveva il nome di Gruta (gruta - grotta) poi trasformatosi in Borutta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Borutta si sviluppa lungo la valle del rio Frida, a sud del monte Pelau ed è situato sulla parte settentrionale della piana di Sorres. La grotta naturale "Ulari", è la testimonianza più antica della presenza dell'uomo nel territorio e fu abitata nel neolitico recente (3500 a.C.) come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di reperti come asce, manufatti in selce e ossidiana, stoviglie e ossa umane. La località chiamata monte Sorrano che si trova sopra la grotta Ulàri, assume grande importanza grazie alla scomparsa città di Sorra (o Sorres), che fu sede vescovile e insieme al villaggio di Borutta, appartenne nel medioevo al giudicato di Torres e fece parte della curatoria del Meilogu, di cui Sorres fu capoluogo. Alla caduta del giudicato (1259), passò alla signoria dei Doria, e successivamente agli Aragonesi, sotto i quali divenne un feudo. Nel periodo della dominazione aragonese la popolazione di Sorres, sopravvissuta ai vari massacri, si riversò su Borutta ancor prima del 1388 dopo che Sorres venne rasa al suolo e Borutta divenne residenza del vescovo. Nel 1503 la diocesi venne soppressa e unita a quella di Sassari. Nel 1750 fu incorporato nel marchesato di Valdecalzana, concesso ai Martinez e poi ai De Queralt, ai quali fu riscattato nel 1839 dopo la soppressione del sistema feudale.

Nell'aprile del 1946 venne eletta sindaca in questo paese Ninetta Bartoli che, assieme alla marchigiana Ada Natali e alla pugliese Maria Chieco Bianchi, è stata una delle tre prime sindache in Italia[3] ed ha ricoperto questo ruolo per dodici anni.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Borutta sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 gennaio 2006.[4]

«Semipartito troncato: il primo, di verde, alle due spighe di grano d'oro, decussate, la spiga in banda attraversante; il secondo, di rosso, alle due spade d'argento, decussate, con le punte all'insù, la spada in banda attraversante; il terzo, di azzurro, alla chiesa di San Pietro in Sorres, vista in prospettiva, la facciata a destra, di argento, chiusa e finestrata, di nero, fondata sulla pianura diminuita di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

San Pietro di Sorres

Chiese e monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Archeologia industriale[modifica | modifica wikitesto]

  • Altopiano di Punta 'e mura: sul piccolo altopiano la presenza di una serie di furraghes (calcare) stanno a testimoniare circa un secolo di produzione della calce.

Grotte[modifica | modifica wikitesto]

Grotta sa Rocca Ulari situata proprio sotto il monastero. Al suo interno vive una grande colonia di pipistrelli, formata da 5 specie diverse. Da questa grotta si estraeva il guano.
In base a ritrovamenti di manufatti riferibili alla cultura di Ozieri, si può ragionevolmente ipotizzare che nel neolitico recente, intorno al 3500 a.C. circa, la grotta fu frequentata e utilizzata sia come abitazione che come luogo di sepoltura. La grotta è stata recentemente chiusa da un cancello, ma questo non ne impedisce comunque l'accesso.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale
L'oratorio di Santa Croce di Borutta
Borutta dal colle di Sorres

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Feste[modifica | modifica wikitesto]

La festa principale del paese è la festa di san Pietro di Sorres, il 29 di giugno. Il giorno della festa si svolge la processione in costume e a cavallo che parte dalla parrocchia di Borutta e arriva fino all'omonimo monastero.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Borutta è quella logudorese settentrionale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Franco Mario Solinas lista civica Sindaco [6]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Salvatore Mario Rassu liste civiche di centro-sinistra Sindaco [7]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Pier Paolo Arru lista civica Sindaco [8]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Pier Paolo Arru lista civica Sindaco [9]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Silvano Quirico Salvatore Arru lista civica "Borutta Viva" Sindaco [10]
6 giugno 2016 11 ottobre 2021 Silvano Quirico Salvatore Arru lista civica "Borutta Viva" Sindaco [11]
11 ottobre 2021 in carica Silvano Quirico Salvatore Arru lista civica "Borutta Viva" Sindaco [12]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese era presente la Polisportiva Borutta fondata nel 1983 e trasformata in Sorres Borutta 2010 conservando colori di maglie, militante nel campionato regionale di seconda categoria.

Bastida di Sorres[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2011, nel weekend della terza settimana di agosto, si svolge una delle più frequentate rievocazioni storiche dell'isola, la Bastida (ovvero, "fortezza") di Sorres[13], che richiama visitatori di diverse nazionalità[14] grazie al nutrito numero di artisti e reenactors in vesti trecentesche provenienti, ultimamente, dal territorio nazionale.

L'evento, nato per rievocare fatti bellici intercorsi tra i Doria, gli Arborensi e gli Aragonesi attorno alla metà del XIV secolo, si è arricchito nel tempo di spettacoli, conferenze ed esperienze finalizzate alla divulgazione delle ricchezze del territorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ A. Natali (1898-1990) e N. Bartoli (1896-1978), su comuniverso.it, Comuniverso - Motore di ricerca sui comuni italiani, 28 febbraio 2011. URL consultato il 4 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
  4. ^ Emblema del Comune di Borutta (Sassari), D.P.R. 18.01.2006 concessione di stemma e gonfalone, su Governo italiano, Ufficio onorificenze e araldica. URL consultato il 12 settembre 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 17 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2021).
  13. ^ La Bastida di Sorres Archiviato l'8 marzo 2022 in Internet Archive., Comune di Borutta
  14. ^ Per la “Bastida di Sorres” record di turisti stranieri, su La Nuova Sardegna, 31 agosto 2015. URL consultato l'8 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. A. Pittui, Sos Furraghes de Punt'e Mura (Note su un centro di produzione della calce tra Borutta e Torralba) in Sardegna Antica n.33-2008
  • G. Deriu, scheda "Borutta", in Studio sui centri storici medioevali del Meilogu, Bonorva, Comunità Montana N. 5, 1991, ora in L'insediamento umano medioevale nella curatoria di "Costa de Addes", Sassari, Magnum, 2000.
  • G. Deriu - S. Chessa, L'assetto territoriale dell'odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni con particolare riferimento alle curatorie di Meilogu e Costa de Addes, Cargeghe, Documenta, 2011.
  • D. Fadda, L'Oratorio di Santa Croce di Borutta, in ArcheoArte. Rivista elettronica di Archeologia e Arte n. 2. 2013. pp 223 – 244 http://ojs.unica.it/index.php/archeoarte/article/view/1271
  • Francesco Floris (a cura di), La grande enciclopedia della Sardegna: eventi storici, politici e culturali, artistici, letterari, sportivi, religiosi, soldati e attori, gastronomia, costumi e bellezze naturali dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo, Roma - Cagliari, Newton & Compton - Edizioni della Torre, 2002, ISBN 9788882897482, OCLC 879899382.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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