Almenno San Salvatore

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Almenno San Salvatore
comune
Almenno San Salvatore – Stemma
Almenno San Salvatore – Bandiera
Almenno San Salvatore – Veduta
Almenno San Salvatore – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoMichele Sarchielli (Lega Nord) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°45′00″N 9°35′15″E / 45.75°N 9.5875°E45.75; 9.5875 (Almenno San Salvatore)
Altitudine328 m s.l.m.
Superficie4,73 km²
Abitanti5 573[2] (31-5-2021)
Densità1 178,22 ab./km²
Frazioninessuna[1]
Comuni confinantiAlmè, Almenno San Bartolomeo, Paladina, Strozza, Ubiale Clanezzo, Villa d'Almè
Altre informazioni
Cod. postale24031
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016007
Cod. catastaleA217
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 460 GG[4]
Nome abitantialmennesi
Patronosantissimo Salvatore e Madonna Candelora
Giorno festivo6 agosto e 2 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Almenno San Salvatore
Almenno San Salvatore
Almenno San Salvatore – Mappa
Almenno San Salvatore – Mappa
Posizione del comune di Almenno San Salvatore nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Almenno San Salvatore (AFI: [alˈmɛnːo sansalvaˈtoːɾe]; in lombardo: Almèn San Salvadùr [alˈmɛn sansalvaˈduɾ], e ’Lmèn San Salvadùr [ˈlmɛn sansalvaˈduɾ] o semplicemente Almèn o ’Lmèn in dialetto bergamasco[5][6]) è un comune italiano di 5 573 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo "Almenno San Salvatore" deriva da "Lemine", la cui etimologia è incerta. Già in epoca romana, Almenno San Savatore era già dotato di un ampio comprensorio territoriale strutturato in pagus. Il centro amministrativo si trovava nell'area del Castello in prossimità del ponte di Lemine, noto come Ponte della Regina[7].

Il territorio almennese, antropizzato fin dalla protostoria, ha visto il passaggio dei Celti, dei Galli Cenomani, dei Romani, che oltre al ponte sul Brembo lasciarono diverse testimonianze archeologiche, per diventare, dopo la conquista longobarda, una corte regia.

Dopo la caduta del regno longobardo il territorio della curtis fece parte della contea di Lecco fino alla fine dell'XI secolo quando passò come beneficium all'episcopato di Bergamo nel cui possesso rimase fino al 3 marzo 1220, anno in cui i dritti feudali passarono al nascente comune.

Guelfi e ghibellini[modifica | modifica wikitesto]

Le lotte tra guelfi e ghibellini interessarono la comunità almennese e il 26 gennaio 1393 si arrivò alla divisione del comune. La ghibellina Lemine Inferiore dei Visconti e la guelfa Lemine Superiore di Venezia. Tradizionalmente alleate, le due erano spesso in violento e cruento contrasto tra loro.

Dopo il passaggio di Bergamo sotto il dominio veneziano nel 1441 la parte ghibellina subì la rivalsa di quella guelfa. La battaglia terminò il 13 agosto 1443 con la distruzione della Lemine Inferiore per ordine del podestà di Bergamo, Gritti.

Di Lemine Inferiore restarono soltanto la Pieve, la chiesa di San Giorgio e alcune edicole religiose.

Le due Almenno[modifica | modifica wikitesto]

Lemine Superiore, sopravvissuta alle lotte tra guelfi e ghibellini, si trovò ad avere una comunità molto ampia che portò alla nascita di un'altra parrocchia oltre il torrente Tornago, quella di San Bartolomeo.

Tra le due comunità, coagulate attorno alle due parrocchie, si manifestarono presto interessi differenti e divergenti che resero inevitabile l'ultima scissione di Almenno.

Il 30 marzo 1601 fu rogato l'atto notarile che statuiva la suddivisione di Almenno nei due comuni di Almenno San Bartolomeo, costituito dai territori di Albenza, Longa e Pussano, e Almenno San Salvatore, costituito dalle contrade di Porta, Borgo e Sotto.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 15 marzo 1934.[8]

«D'azzurro, all'albero nodrito su campagna di verde, attraversato da un listello d'argento con la scritta NOSCE TE IPSUM e da un leone d'oro, passante, linguato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con DPR del 12 gennaio 1967[8], è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La romanica chiesa di San Giorgio in Lemine XII secolo.

Nel territorio di Almenno San Salvatore sono presenti diversi edifici di rilevante valenza storico-aritistica.

Particolarmente importante è il complesso della Pieve e dell'annesso santuario della Madonna del Castello con affreschi risalenti al X secolo, la prima, e pitture di Andrea Previtali e di Gian Paolo Cavagna, il secondo.

La chiesa di San Giorgio costituisce un raro gioiello architettonico romanico i cui affreschi superstiti, di grande bellezza, sono una eccezionale testimonianza della pittura romanica bergamasca.

Il convento degli Agostiniani e la chiesa di Santa Maria della Consolazione, parti di un unico complesso religioso appartengono al periodo rinascimentale.

La chiesa presenta alcuni affreschi del XVI secolo tra i quali spiccano la Trinità di Andrea Previtali, l'Annunciazione cinquecentesca di autore ignoto e lo Sposalizio mistico di Santa Caterina di Antonio Boselli.

Altri monumenti di rilievo sono la parrocchiale di San Salvatore Nuovo. Sorta nel 1455 circa, è stata pesantemente ristrutturata nella prima metà del Settecento.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Ivano Locatelli Lega Nord Sindaco
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Carlo Natali Lega Nord Sindaco
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Gianluigi Brioschi lista civica Sindaco
27 maggio 2019 in carica Michele Sarchielli Lega Nord Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La cittadina è stata per anni sede della PCA Atalanta Femminile, società di calcio femminile che ha militato numerose stagioni in Serie A, massimo livello del campionato italiano di categoria. La squadra, nata nell'ambito della Polisportiva Almennese, dopo un primo periodo dove i colori sociali erano il rosso e il giallo dalla stagione 2003-2004, pur non essendone direttamente associate, indossava la tenuta dell'Atalanta maschile e giocava gli incontri casalinghi allo stadio comunale Fratelli Pedretti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Almenno San Salvatore - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 21, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Il ponte fu erroneamente attribuito dalla tradizione popolare alla regina longobarda Teodolinda.
  8. ^ a b Almenno San Salvatore, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 luglio 2023.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Manzoni, Agostiniani ad Almenno, Cenate Sotto, Castelli Bolis Poligrafiche spa, 2012, ISBN 978 88 6417 037 4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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