Suore francescane regolari di Ognissanti

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Le Suore Francescane Regolari di Ognissanti sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.T.F.R.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 agosto 1711 dodici terziarie francescane di Firenze si ritirarono a vita conventuale in una casa di borgo Ognissanti, messa a disposizione dalla marchesa Elisabetta Corsini (1661-1735).[2] Le donne della fraternità presero a insegnare il catechismo presso la parrocchia di San Salvatore ad Ognissanti, tenuta dai frati minori francescani; il 22 giugno 1796 aprirono anche una scuola gratuita per fanciulle povere.[3]

Il regolamento originario del sodalizio limitava a dodici il numero dei membri e ciò impedì a lungo lo sviluppo della congregazione; nel 1859 la fraternità venne aggregata all'ordine dei Frati Minori e nel 1906 Roberto Razzoli, superiore provinciale degli osservanti in Toscana, compilò per le terziarie di Ognissanti le prime costituzioni, approvate da Dionisio Schuller, ministro generale dell'ordine.[3]

La congregazione ottenne il pontificio decreto di lode il 17 maggio 1938 e venne approvata definitivamente dalla Santa Sede il 14 giugno 1948.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le Francescane Regolari di Ognissanti si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù, all'assistenza agli ammalati e agli anziani, alle opere parrocchiali e ad altre opere di misericordia.[2]

Sono presenti in Brasile, India, Italia e Tanzania:[4] la sede generalizia è a Lucignano (Arezzo).[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 256 religiose in 37 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1601.
  2. ^ a b Enciclopedia Rizzoli Larousse, vol. VI (1967), p. 527, voce Francescano.
  3. ^ a b c DIP, vol. IV (1977), coll. 405-406, voce a cura di G. Rocca.
  4. ^ Dove siamo, su suoreterziarie.altervista.org. URL consultato il 30-6-2009 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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