Pulp Fiction

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 28 lug 2018 alle 12:56 di Mapelli Fabrizio (discussione | contributi) (→‎Cronologia: Sequenze originali e sequenze cronologiche)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Pulp fiction.
Pulp Fiction
Logo del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno
Durata154 min
Rapporto2,35 : 1
Generegangster, drammatico, commedia
RegiaQuentin Tarantino
SoggettoQuentin Tarantino, Roger Avary
SceneggiaturaQuentin Tarantino, Roger Avary (non accreditato)
ProduttoreLawrence Bender
Produttore esecutivoDanny DeVito
Michael Shamberg
Stacey Sher
Casa di produzioneMiramax Films, A Band Apart, Jersey Films
Distribuzione in italianoCecchi Gori Group
FotografiaAndrzej Sekuła
MontaggioSally Menke
MusicheAA. VV.
ScenografiaDavid Wasco
CostumiBetsy Heimann
TruccoGreg Nicotero
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

[[Categoria:Film statunitensi del 1994]]

Pulp Fiction è un film del 1994 diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis e Tim Roth. È l'ultimo capitolo della cosiddetta "trilogia pulp" di Quentin Tarantino, preceduto da Le iene (1992) e Una vita al massimo (1993, diretto però da Tony Scott).

La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,[1] e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman.[2] Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all'Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista.

Il film si aggiudicò inoltre la Palma d'oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 nomination, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[3] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaquattresimo posto.[4] Lo stesso istituto l'ha inserito al settimo posto nella categoria gangster.[5]

Trama

File:Pulp Fiction.JPG
Wolf, Vince e Jules

Il film è un intreccio di varie storie collegate tra loro ma non in ordine cronologico.

Il prologo si svolge nell'Hawthorne Grill, una piccola caffetteria di Los Angeles, dove una giovane coppia di rapinatori e amanti, "Zuccherino" e "Coniglietta", stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa di lui, decidono di operare proprio nello stesso locale.

La scena si sposta a bordo di un'auto, dove due malavitosi in abito scuro, Vincent Vega e Jules Winnfield, si dirigono di buon'ora a recuperare una misteriosa valigetta sottratta al loro capo Marsellus Wallace da alcuni giovanotti, che essi recuperano dopo averli uccisi ma non prima che Jules abbia recitato un terrificante passo biblico [6]:

«Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che, nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è, in verità, il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te.»

I due raggiungono quindi il loro capo Marsellus nel suo locale, mentre quest'ultimo sta istruendo Butch, un pugile prossimo al ritiro, di perdere il suo prossimo incontro. Vincent, su richiesta di Marcellus, deve portare in giro sua moglie Mia la sera dopo. Prima dell'appuntamento, egli si reca dal suo amico Lance, suo spacciatore, acquistando dell'eroina di ottima qualità per poi andare a prendere la donna. Cenando presso il Jack Rabbit Slim's, un centralissimo locale kitsch a tema anni cinquanta, i due iniziano a conoscersi meglio, spaziando da argomenti banali a temi quasi filosofici, fino a farsi coinvolgere in una gara di twist scatenandosi sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry.

Tornati felicemente a casa, Vincent, consapevole delle spiacevoli conseguenze che comporterebbe una mancanza di rispetto nei confronti di Marsellus Wallace, si ritira in un bagno per sottrarsi alle attenzioni di lei, visibilmente interessata. Mia, cercando un accendino nella giacca di Vincent, trova il sacchetto di eroina che Vincent ha acquistato da Lance e ritenendola cocaina, la inala finendo in overdose. Vincent, vistosi spacciato, decide di portarla in casa dell'amico Lance, il quale seppur riluttante suggerisce di praticarle una disperata iniezione intra sternale di adrenalina. In una tesissima situazione tragicomica, tra urla e battibecco, Vincent riesce a praticarle la difficilissima iniezione e salvarle la vita. Conclusa la disavventura, Vincent riaccompagna la ragazza a casa ed entrambi giurano di tacere a Wallace i particolari scabrosi della serata[7].

In un flashback negli anni settanta, un reduce della guerra in Vietnam si reca a casa del piccolo Butch Coolidge per comunicargli della morte di suo padre prigioniero e consegnargli un orologio d'oro appartenuto alla famiglia di lui per generazioni. Nel presente è il pugile che dovrebbe perdere per disposizione di Wallace ma egli fa il doppio gioco, scommettendo a proprio favore e mettendo al tappeto lo sfidante, Floyd Wilson, che addirittura muore nell'incontro. Butch fugge in taxi con una latina, Esmeralda Villalobos, facendosi condurre sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata.

La mattina seguente la coppia sta per partire per la città natale di Butch, Knoxville in Tennessee, secondo i piani, ma nel fare i bagagli si scopre che la donna ha dimenticato l'orologio d'oro paterno. Butch, dato l'enorme valore affettivo e pur consapevole degli enormi rischi, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperarlo.

L'appartamento appare deserto, e Butch, compiuto il recupero, si concede una breve colazione. A un tratto però nota una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso. Pochi istanti dopo sente infatti lo scarico del gabinetto e vede uscirvi Vincent Vega. I due si ritrovano attoniti faccia a faccia, quando Butch, spaventatosi per un rumore improvviso (lo scatto del tostapane), preme il grilletto ed uccide il killer.

Durante la fuga in auto, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Wallace, investendolo, per poi rimanere coinvolto in un incidente con un'altra auto nell'incrocio, restando tramortito. Rimessisi entrambi faticosamente in piedi, Wallace insegue Butch fino a raggiungere un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. L'uomo, un piccolo criminale, stordisce e lega i due e chiama un suo amico, Zed, una guardia giurata.

Maynard e Zed, che si rivelano dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentarli a turno. Scelto Wallace per primo, Butch resta da solo legato a una sedia ma ben presto riesce a liberarsi. Fuggendo ritiene più opportuno salvare Wallace così si arma di una katana che trova nel negozio ed uccide Maynard. Wallace una volta libero spara a Zed evirandolo e promettendogli di sottoporlo ad atroci torture da parte dei suoi uomini. Il boss, per ricambiare, congeda Butch, a patto che questi lasci Los Angeles e non faccia menzione ad alcuno dell'atroce disavventura.

La scena torna nell'appartamento della prima parte. Vincent e Jules hanno appena eliminato due dei tre ragazzi quando a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro un intero caricatore senza però neppure sfiorarli. Ucciso costui, i due intraprendono una "discussione teologica" sul significato di Miracolo e al contempo portano via il nero Marvin, l'unico superstite.

In auto, mentre Jules insiste sul Miracolo, meditando di abbandonare il suo lavoro di killer, Vincent cerca di fargli cambiare idea e si volta verso Marvin chiedendogli la sua opinione. Ad un tratto involontariamente parte un colpo di pistola che prende l'ostaggio in pieno volto. Con la vettura lorda di sangue i due si ritrovano nei guai fino al collo sicché si rifugiano nella vicina villa di un amico di Jules, l'isterico Jimmie Dimmick, il quale, più che inorridirsi del cadavere, si preoccupa delle spiacevoli conseguenze per l'arrivo di sua moglie Bonnie, prossima a rincasare dal turno notturno di infermiera. Jules assicura il padrone di casa di poter risolvere tutto e così telefona a Wallace, il quale gli invia rapidamente sul luogo un cinico e misterioso Mr. Wolf.

Grazie al sangue freddo e agli efficienti metodi di costui, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. La vettura viene condotta nel deposito per autodemolizioni di un certo "Mostro Joe", sicché Wolf riparte con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando i due a piedi, in tenuta balneare, e con la valigetta, come appaiono nella scena del locale di Wallace.

Desiderosi di fare colazione, Jules e Vincent raggiungono l'Hawthorne Grill, riprendendo la discussione su miracolo e l'intento del primo di lasciare malavitosa, ma ben presto si trovano coinvolti nella rapina di "Zuccherino" e "Coniglietta". Mentre Vincent è di nuovo in bagno, Jules, pur di salvare la preziosa valigetta, finge di assecondare il rapinatore, per poi metterlo in scacco puntandogli contro la propria arma. "Zuccherino" non ha scelta: desiste ascoltando il sermone biblico di Jules che significativamente lo invita ad abbandonare la vita criminale e s'accontenta del danaro che Jules gli lascia quanto contenuto nel suo portafogli (riconosciuto grazie a una frase ingiuriosa scritta su di esso). I due rapinatori si congedano e i killer riescono finalmente a terminare il proprio lavoro.

Cronologia

Riallacciandosi allo schema già sperimentato con Le iene, le vicende di Pulp Fiction non seguono un ordine cronologico, ma si snodano in tre episodi: "Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace", "L'orologio d'oro" e "La situazione di Bonnie", che vengono intrecciati tra loro in maniera da costruire una sorta di percorso circolare che parte e finisce nel momento della colazione all'Hawthorne Grill. Il killer Vincent Vega è il protagonista del primo racconto, il pugile Butch Coolidge è il protagonista del secondo ed il killer Jules Winnfield, partner di Vincent Vega, è il protagonista del terzo.

Il film inizia con una rapina ad una tavola calda messo in scena da una coppia, per poi passare alle storie di Vincent, Jules e Butch ed in fine torna al punto in cui è iniziato, nella tavola calda. Ci sono un totale di sette sequenze narrative e le tre trame principali sono precedute da didascalie:

1. Prologo - The Diner

2. Preludio a "Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace"

3. Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace

4. Preludio a "L'orologio d'oro" (a - flashback, b - presente)

5. L'orologio d'oro

6. La situazione di Bonnie

7. Epilogo - The Diner

Se le sette sequenze fossero ordinate cronologicamente, si avrebbe la seguente cronologia lineare: 4a, 2, 6, 1, 7, 4b, 3, 5. Le sequenze 1 e 7 si sovrappongono parzialmente e sono presentate da diversi punti di vista, così come le sequenze 2 e 6.

Versioni alternative

Visto il successo della pellicola, nel 1996 uscì per il mercato home video, in VHS, una Special Collector's Edition: questa edizione include un footage finale di 11 minuti aggiuntivi in cui il regista presenta due scene inedite:

  • il primo incontro tra Mia e Vincent nell'appartamento della donna è più lungo. Prima di andare a cenare al Jack Rabbit Slim's, Mia inscena un'intervista a Vincent con una telecamera a mano, ponendogli alcune domande futili, su un'eventuale parentela con la cantante country Suzanne Vega, e la sua preferenza su delle vecchie serie televisive, come La famiglia Brady o i Partridge, nonché se sia stato influenzato nel suo stile da Elvis Presley o dai Beatles". Questa scena spiega una battuta successiva («A un Elvis-maniaco dovrebbe piacere») che Mia dice nella versione cinematografica.
  • la corsa in taxi e la conversazione tra Butch (Bruce Willis) ed Esmeralda (Angela Jones) dura di più ed è presente un dialogo aggiuntivo in cui Butch spiega le sensazioni che si provano a essere un pugile e uccidere il proprio avversario.

La versione canadese del DVD include le due scene inedite già menzionate, e uno speciale in cui sono visionabili altre scene non presenti nel montaggio finale. Le aggiunte sono le seguenti:

  • ampliamento della scena in cui Vincent Vega (John Travolta) compra l'eroina a casa del suo amico spacciatore (Eric Stoltz) e parla delle persone rozze. Lance (Eric Stoltz) racconta in questa scena di come una volta egli abbia chiesto delle informazioni mentre era all'estero e queste gli furono date errate.
  • una scena in cui Wolf (Harvey Keitel) e Raquel (Julia Sweeney), la figlia dello sfasciacarrozze, stanno flirtando e decidono di andare a fare colazione.

Molte reti televisive hanno censurato alcune delle parole volgari presenti nei dialoghi. Inoltre hanno eliminato la scena in cui John Travolta spara in faccia a Marvin, rimpiazzandola con uno schermo nero e la frase, letta da una voce somigliante a quella di Travolta, «Oh, no! Ho sparato a Marvin!».

Nel Regno Unito, nonostante non sia stata tagliata per l'edizione cinematografica, la versione in VHS manca della parte in cui l'ago della siringa penetra il braccio di John Travolta. Questa versione, mancante dell'iniezione di eroina, è quella che è stata trasmessa dalla BBC. In Italia la versione DVD e quella televisiva mancano di alcuni momenti dello stupro di Marsellus. Negli Stati Uniti invece la versione televisiva ha subito le seguenti alterazioni:

  • il dialogo tra Zucchino e Coniglietta all'inizio della pellicola è stato ridoppiato omettendo molte delle parolacce;
  • manca l'intera scena in cui Jules e Vincent parlano dei massaggi ai piedi;
  • manca la parte della scena in cui Vincent compra l'eroina da Lance e la successiva digressione sul fatto che l'auto di Vincent è stata graffiata con una chiave;
  • manca la parte in cui Vincent s'inietta l'eroina;
  • l'audio della parte in cui Uma Thurman sniffa la cocaina è assente (nell'audio non censurato è una serie di bestemmie);
  • la scena inedita in cui Mia "intervista" Vincent è invece presente;
  • manca la scena in cui Vincent trova Mia in overdose;
  • manca la scena in cui Butch pratica un cunnilingus a Fabienne;
  • quando Butch apre la porta per far vedere allo spettatore la sodomizzazione di Marsellus, è stata sovrapposta una immagine di Maynard, per evitare che il pubblico potesse vedere cosa stesse accadendo;
  • manca la scena in cui Vincent spara in faccia a Marvin. Anche il dialogo successivo a casa di Jimmie è stato tagliato.
  • manca la scena in cui Jules e Vincent stanno lavando il retro dell'auto;
  • tra la lista delle parole censurate: tutte le variazioni di "cazzo", "merda", "Cristo!", e "negro". L'uso della parola "puttana" è stato permesso, ma solo in alcuni casi.
  • la presenza del personaggio dello "Storpio" è stata del tutto eliminata cancellando alcune scene e dialoghi.

Nelle versione per gli Emirati Arabi Uniti il film è stato stravolto rimontandolo seguendo il vero ordine cronologico, terminando così con la scena in cui Butch e Fabienne lasciano Los Angeles.

Produzione

Regia

Il regista Quentin Tarantino

Scritto da Tarantino e Roger Avary, il film venne diretto solo dal primo: Avary si stava dedicando in quel periodo alla sceneggiatura e alla regia di Killing Zoe, il suo esordio alla regia.[8] Samuel L. Jackson definì il lavoro con Quentin Tarantino come «qualcosa di assolutamente straordinario», considerando il regista come «un'enciclopedia del cinema vivente».[9] Per quel che riguarda lo stile, Tarantino ammise di essersi ispirato a grandi personaggi come Hitchcock,[8] ma anche a registi di spicco del cinema noir come Don Siegel o Jean-Luc Godard.[8] In un'intervista, Tarantino ha dichiarato che secondo lui il motivo del successo di Pulp Fiction è rappresentato dalla scoperta che coglie di sorpresa lo spettatore. Più tardi affermerà infatti che:

«Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso… boom!, voglio trasportarli improvvisamente in un altro film[9]»

Oltre a vestire i panni di regista e sceneggiatore, Tarantino si riservò il ruolo di Jimmie Dimmick, nonostante fosse indeciso sino all'ultimo se interpretare Jimmie o Lance: alla fine optò per Jimmie, perché preferiva trovarsi dietro la macchina da presa durante la scena dell'iniezione di adrenalina.[10] Inoltre, Tarantino si divertì a "giocare" con i personaggi: se Steve Buscemi ne Le iene interpretava il Mr. Pink, contrario alle mance, stavolta per contrappasso diviene il cameriere Buddy Holly che serve Vincent (John Travolta) e Mia (Uma Thurman). Allo stesso modo Tim Roth, che ne Le iene interpretava un poliziotto infiltrato, qui prende il ruolo di un rapinatore.

Tarantino ammise che la scena più difficile da girare fu quella della siringa a casa di Lance (Eric Stoltz).[8] Questa venne infatti girata al contrario, con John Travolta che tirava fuori l'ago dal petto di Uma Thurman. Le scene in cui Tarantino è davanti alla macchina da presa vennero girate dall'allora esordiente Robert Rodriguez.[11]

Sceneggiatura

Dopo l'uscita di Le iene, Quentin Tarantino decise di ritirarsi per breve tempo dal mondo del cinema.[8] Durante questo periodo, egli maturò una nuova sceneggiatura, che doveva partire come un cortometraggio sul mondo del crimine, al quale si sarebbero poi aggiunti altri due episodi: l'intenzione iniziale era quella di creare un'antologia di corti sul mondo del crimine.[8] Per creare qualcosa di assolutamente originale e innovativo, Tarantino decise di partire da situazioni classiche:[8] un pugile che deve perdere un incontro truccato ma lo vince e lo scagnozzo del boss che deve portare a cena la moglie del boss senza "toccarla";[8] da qui si doveva generare una serie di errori che avrebbe condotto a situazioni estreme.[8]

Come aveva già fatto con Le iene, il regista applicò alla storia la cronologia frammentata, uno dei suoi cosiddetti "marchi di fabbrica". Nella sceneggiatura, il regista decise di inserire svariati riferimenti al cinema d'exploitation degli anni settanta e ottanta, asserendo – sulla falsariga dello scrittore Stephen King – che «prima di apprezzare il latte, dovrai bere un sacco di latte rancido».[8] Egli sosteneva, in pratica, che dopo essersi nutrito di film di serie B e noir anni trenta (il "latte rancido") per tutta la sua adolescenza, era logico che avrebbe creato qualcosa di molto meglio (il "latte").

Per scrivere la sceneggiatura del film, Tarantino si recò ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove scrisse i dialoghi iniziali tra Jules e Vincent e s'informò sulla cultura olandese ed europea in generale.[12] Dopo aver iniziato a caratterizzare i personaggi, Tarantino iniziò a pensare che la maniera migliore per descrivere il mondo del crimine, evitando di creare un'antologia, fosse quella di ispirarsi alla struttura del pulp magazine Black Mask (che infatti era il titolo di lavorazione della pellicola).

Scrisse appositamente il ruolo del signor Wolf per Harvey Keitel, quello di Jules per Samuel L. Jackson e quello di Lance per Eric Stoltz.[12] Anche i personaggi di Zucchino e Coniglietta vennero scritti appositamente per Tim Roth e Amanda Plummer.

Furono effettuati diversi cambi di sceneggiatura. Per esempio, secondo il copione originale, durante il mexican standoff all'Hawthorne Grill, Jules doveva sparare tre colpi a Ringo e due a Yolanda, mentre un sesto andava a colpire un cliente all'interno del locale; a questo punto Jules riapriva gli occhi, facendo capire che tutto era stato immaginato.

Insieme all'amico Roger Avary, Tarantino si aggiudicò l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

Cast

L'attore John Travolta interpreta il killer Vincent Vega

Degli 8 milioni di dollari messi a disposizione dalla Miramax in fase di pre-produzione, 5 servirono per il cast stellare del film. La pellicola è nota per aver ridato linfa alla carriera di John Travolta,[1] nonché per l'aiuto che diede alle figure di Samuel L. Jackson e Uma Thurman.[2]

Molto diverso era il cast scelto prima delle riprese, che vedeva inizialmente Michael Madsen nel ruolo di Vincent Vega. Per puro caso, al posto di Madsen, subentrò Travolta: Madsen aveva scelto di interpretare Virgil Earp nel film Wyatt Earp. In pochi mesi, Travolta ricevette la sua seconda nomination all'Oscar e venne richiesto da registi come Barry Sonnenfeld e John Woo.[13] Considerati per il ruolo di Vincent Vega furono anche Daniel Day-Lewis e James Gandolfini.

Johnny Depp e Christian Slater erano in ballottaggio per quello di Zucchino. Pam Grier, una delle attrici preferite dal regista, doveva avere il ruolo della moglie di Lance, Jody. Pare anche che Tarantino volesse anche che Kurt Cobain e Courtney Love recitassero nei ruoli rispettivamente di Lance e Jody.[14]David Rodriguez avrebbe dovuto avere il ruolo dello storpio.[senza fonte]

Dopo aver provinato e scartato Paul Calderón per il ruolo di Jules,[senza fonte] Tarantino riscrisse la parte per Samuel L. Jackson, che aveva fatto provino nel cast di Le iene nel ruolo di Mr. Orange[15] e aveva apprezzato molto l'opera prima di Tarantino.[16] Dopo il primo provino, Jackson rischiò di perdere la parte, ma un tempestivo intervento di Paul Calderon, amico dell'attore, riuscì a convincere Tarantino a dare una seconda chance a Jackson.[15] L'attore convinse il regista e partecipò alla pellicola, che gli fruttò una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.[15]

Tarantino esitò circa chi far recitare nel ruolo di Butch Coolidge: indeciso tra Sylvester Stallone, Matt Dillon, Mickey Rourke[14] e Bruce Willis, optò alla fine per quest'ultimo. Nella sceneggiatura originale, Butch è un pugile sulla ventina d'anni, ma per adeguare la storia al fisico dell'attore, il personaggio venne trasformato in un pugile ormai alla fine della sua carriera. Nelle intenzioni iniziali di Tarantino, Coolidge doveva ricordare il personaggio di Ralph Meeker in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, «un duro con gli amici e un melenso romanticone con la sua donna».[16]

Per riuscire a ottenere il ruolo di Mia Wallace, Uma Thurman dovette impegnarsi parecchio, poiché per quella parte erano state considerate numerose attrici, tra cui Michelle Pfeiffer, Meg Ryan, Joan Cusack, Isabella Rossellini, Annabella Sciorra, Daryl Hannah, Alfre Woodard, Halle Berry, Julia Louis-Dreyfus e Holly Hunter.[17] Dopo aver ottenuto la parte, il volto di Uma Thurman divenne per certi versi il volto di Pulp Fiction: l'attrice appariva nei manifesti del film su di un letto con una sigaretta in mano, un pulp magazine e una pistola poggiati su di esso. Venne nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista grazie al ruolo della moglie annoiata e cocainomane. Tuttavia, non monetizzò questa fama acquisita, perché scelse di non partecipare a film ad alto budget per i successivi tre anni.[17]

Come aveva già fatto con Le iene, Tarantino ritagliò per sé una parte, interpretando Jimmie Dimmick, un ruolo di una certa importanza. Così, anche attraverso l'espediente di entrare a far parte del cast delle pellicole da lui stesso dirette, Tarantino segue le orme di grandi registi come Alfred Hitchcock, famoso per essere apparso in molti suoi film.[8]

Per risparmiare poi sugli oggetti di scena, vennero usati molti beni appartenenti realmente agli attori: l'automobile guidata da Vincent Vega (John Travolta) nel film, una Chevrolet Chevelle del 1964, apparteneva a Quentin Tarantino, così come il portafogli "Bad Motherfucker" di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e i giochi da tavolo "Operation" e "Life" di Lance (Eric Stoltz).

Luoghi delle riprese

Tutto il film è stato girato a Los Angeles, California. Il quartiere base dove ha sede l'organizzazione di Marsellus infatti, è Inglewood, non lontano dal centro della città.

  • La casa dove Butch va a recuperare l'orologio dimenticato sul piccolo canguro è il complesso di appartamenti al 11813 di Runnymede Street, North Hollywood[18].
  • Gli interni del Jack Rabbit Slim's, il locale dove Mia e Vincent vincono la gara di twist, non esiste, e fu interamente costruito scenograficamente ai Culver Studios cinematografici di Los Angeles; la facciata esterna dello stesso, invece era, in realtà, una sala da bowling in disuso al 1435 di Flower Street di Glendale.
  • La facciata esterna del palazzo dove Butch tiene l'incontro di boxe, è quella del Raymond Theatre, 129, a Pasadena (California).
  • Dopo aver recuperato l'orologio, la strada che Butch percorre da solo in auto quando incontra all'incrocio stradale Marsellus, è la Fletcher Drive, esattamente all'incrocio con la Atwater Avenue, nell'omonimo quartiere. È stata utilizzata da Tarantino in omaggio al film Psyco del 1960, in quanto la stessa fu usata da Hitchcock come sfondo del lunotto posteriore quando Marion viaggia in auto, subito dopo il furto dei 40mila dollari[19].
  • Poco distante al quartiere Atwaver, ci sono le casette a schiera di La Clede Avenue, dove al numero 3519 c'è la casa con giardino di Lance, lo spacciatore.
  • Hawthorne Grill, il bar all'inizio e alla fine del film era, in realtà, l'"Holly's bar", che si trovava al 13763 di Hawthorne Boulevard angolo 137th west Street di Hawthorne; demolito qualche anno dopo il film[20], fu sostituito con un negozio di ricambi auto.
  • L'albergo dove si rifugiano Butch e Fabienne è il River Glen Motel, che si trovava al 2934 di Riverside Drive; infatti, quando Butch scappa con lei in moto pronunciando "Zed è morto", s'intravede sullo sfondo il ponte-cavalcavia della statale Hyperion Avenue. Oggi il motel non esiste più, sostituito da uno studio di architetti.
  • Come dice anche Jules nel film, la casa del suo amico Jimmie, interpretato dallo stesso Quentin Tarantino, si trova a Toluca Lake (dove ci sono anche gli "studios"), un quartiere a nord della città verso Burbank, nella San Fernando Valley, appunto. La casa si trova al 4149 di Kraft Avenue. Stessa cosa per lo sfasciacarrozze "Mostro Joe", che non è molto distante da lì; esso è realmente nei "ghetti" della città, così come dice Wolf, trovandosi ancora 5 km circa più a nord, nella Sun valley, al 12143 di Branford Street, ed è veramente uno sfasciacarrozze, in realtà col nome Autotruck Recyclers.

Colonna sonora

Lo stesso argomento in dettaglio: Pulp Fiction (colonna sonora).

La colonna sonora del film comprende brani di diverso genere: si spazia dalla musica surf al rock al funk e al blues e spiccano svariati artisti come i Kool & the Gang, Dick Dale e Al Green. Altra particolarità della colonna sonora è la presenza di alcuni dialoghi estratti dal film che si intercalano più volte tra un brano ed un altro.

Secondo Stephen Erlewine, la colonna sonora del film riesce a ricreare la violenza, l'humor, lo stile ed il non-sense del film in maniera brillante,[21] concentrandosi sulla musica surf e aggiungendo alcuni classici del rock and roll statunitense e altri del blues, come Let's Stay Together di Al Green e You Never Can Tell di Chuck Berry.[21]

Distribuzione

Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane il 16 dicembre dello stesso anno. In Italia, il film venne inizialmente vietato ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto è stato abbassato ai minori di 14 anni, consentendo così la trasmissione TV in seconda serata.

Slogan promozionali

  • «Girls Like me Don't Make Invitations Like This to Just Anyone!»
    «Ragazze come me non si concedono tanto facilmente!»;
  • «You Won't Know the Facts Until You've Seen the Fiction»
    «Non saprai mai cos'è successo finché non avrai visto il film»;
  • «From the Creators of 'True Romance' & 'Reservoir Dogs'»
    «Dai creatori di 'Una vita al massimo' e 'Le iene;
  • «I Don't Smile For Pictures»;
  • «Just Because You Are a Character Doesn't Mean You Have Character»
    «Solo perché sei un personaggio, non vuol dire che tu abbia carattere»;
  • «L'originalità della violenza, la violenza dell'originalità».

Accoglienza

Pulp Fiction fu accolto immediatamente in maniera positiva, sin dall'anteprima del maggio 1994 al Festival di Cannes, dove ottenne la Palma d'oro. Ancora più entusiastica l'accoglienza del pubblico,[22] che lo elesse subito a cult. Molti critici, come Siskel ed Ebert, hanno messo a pari livello il successo che Tarantino ottenne con Pulp Fiction con quello che Orson Welles ottenne dopo la distribuzione di Quarto potere.[senza fonte]

Seppur in maniera moderata, il film venne ritenuto controverso, a causa di alcune scene violente ma anche per le accuse di razzismo.[23] Inoltre venne erroneamente asserito che a subire violenza nel film sono esclusivamente personaggi di colore, citando lo stupro al negozio di pegni, Vincent che spara a Marvin, Butch che investe Marsellus; ma dimenticando l'esecuzione di coloro che avevano trafugato la valigetta di Marsellus (che erano bianchi).[23]

Visto il successo della pellicola, moltissimi studi cinematografici si affrettarono a realizzare un'orda di pulp o pseudo-pulp movies che tentavano di replicare la formula vincente di dialoghi ironici e insoliti, cronologia frammentata e violenza affrontata con leggerezza.[24] Giunte al botteghino molte di queste pellicole affondarono, mentre alcune come Go - Una notte da dimenticare e Lock & Stock - Pazzi scatenati vennero ben accolte; nell'ultimo, in modo particolare, Guy Ritchie riuscì in maniera egregia a trasferire lo schema di Pulp Fiction tra i meandri della malavita organizzata di Londra.

Anche all'estero venne accolto positivamente. In Italia, la famosa scena dell'uccisione di Marvin venne parodiata nel film comico Così è la vita di Aldo, Giovanni e Giacomo: Aldo mangia un hamburger, quando, puntando inavvertitamente la pistola verso il sedile posteriore dove è seduto Giovanni, fa partire erroneamente un colpo: il lunotto posteriore viene spruzzato di rosso esattamente come in Pulp Fiction, Giovanni boccheggia come fosse stato colpito e Aldo piange. Finché Giacomo non svela che la vittima non è che una confezione di ketchup.

Dopo più di due decenni dall'uscita nelle sale statunitensi, Pulp Fiction continua a essere riconosciuto come uno tra i più grandi capolavori della storia della cinematografia mondiale: nella IMDb Top 250, il film è costantemente tra i primi dieci posti della classifica.[25] Per il sito TSPDT (They Shoot Pictures, Don't They?) il film si attesta a livello di recezione critica solo al 175º posto, posizione dovuta soprattutto ai giudizi contrastanti che vari critici diedero poco dopo l'uscita del film.[26] Nel 2000, i lettori di Total Film magazine l'hanno collocato al sesto posto nella classifica dei 14 film più belli nella storia che non abbiano mai vinto un Oscar.[27]

Nell'aprile 2014, in occasione del ventennale dall'uscita della pellicola, il film è stato riproposto in alcune sale italiane nelle date del 7-8-9 aprile.

Critica

Nonostante diversi giornalisti abbiano accusato Clint Eastwood – assegnatore della Palma d'oro, nonché presidente della giuria al festival – di aver tenuto scarsamente in considerazione l'altra pellicola in concorso, Tre colori - Film rosso di Krzysztof Kieślowski, e di aver invece osannato Pulp Fiction,[28] la pellicola incoronò il trentunenne Quentin Tarantino come il nuovo ragazzo prodigio del cinema americano.[29] Non era facile confermarsi dopo il grande successo de Le iene, e l'aver fatto di nuovo centro rafforzò il convincimento da parte di tutta la critica che questo apprezzato giovane autore fosse realmente il nome nuovo più importante di tutta la scena cinematografica mondiale.

Il critico statunitense Raymond Johnston affermò che il film non sembrava affatto il lavoro di un giovane con parecchie idee, ma più che altro l'opera di un minuzioso regista.[30] Punti che Johnston ammirò particolarmente furono l'accuratezza dei dialoghi surreali e l'occhio di un regista che mirava alla perfezione in ogni sequenza.[30] Inoltre, egli notò che nonostante il film fosse lungo 2 ore e 46 minuti, lo spettatore non avvertiva la durata grazie alla fluidità del racconto.[30] James Berardinelli, invece, scrisse che è raro che un regista alle prime armi esordisca con un "cult" come Le iene e si confermi con il suo secondo film, perché di solito la seconda pellicola vuole ripetere il successo della prima riproponendo le stesse trame e gli stessi personaggi.[31]

Ma non mancarono le critiche parzialmente negative. Pur essendoci un riconoscimento unanime sul valore tecnico della pellicola o sulla qualità della sceneggiatura, diversi ne evidenziarono dei limiti dal lato artistico. La rivista Variety lo bollò definendolo «per spettatori giovani e di sesso maschile» (additando dunque la violenza grafica e le molteplici parolacce ripetute, tra cui fuck, usato 281 volte), mentre in Italia Irene Bignardi, seppure divertitasi, disse d'essere rimasta «perplessa di fronte agli eccessi e al vuoto di un brillantissimo metacinema».[32] Per il critico de La Repubblica, questo fu un passo indietro rispetto a Le iene, il cui tratto innovativo fu davvero dirompente, più di quanto non lo fosse stata questa ricerca insistita di trovate a effetto che possono allietare una prima visione ma che poi lasciano molto poco allo spettatore.[32]

A distanza di anni dalla sua uscita, si può però affermare che alcuni dei tratti più caratterizzanti della pellicola, quali la struttura a storie intrecciate e cronologicamente non sequenziale, i dialoghi iper-realisti, una rappresentazione fumettistica dei personaggi e una violenza esplicita ed eccessiva (qui tesa a suscitare ilarità a differenza di quanto avveniva in Le iene), hanno forgiato un'intera generazione di cineasti e influenzato in maniera evidente la cinematografia mondiale.[33].

Riconoscimenti

Espedienti narrativi

La valigetta

Il tema della valigetta e del suo contenuto che Vincent e Jules devono recuperare non è mostrato sullo schermo, né viene menzionato; si vede solo l'espressione stupita di chi guarda al suo interno, abbagliato da una luce radiosa e quasi mistica (effetto che fu ottenuto con una lampadina arancione). La sua combinazione è 666, ovvero il numero della Bestia, secondo il capitolo 13 del libro dell'Apocalisse, nel Nuovo Testamento della Bibbia.
Circolarono diverse ipotesi sul suo contenuto; tuttavia, il regista dichiarò[34] trattarsi semplicemente di un "MacGuffin", ovvero un espediente narrativo che enfatizza un particolare, al fine di creare curiosità e suspense. Il coautore Avary aggiunse che la valigetta all'inizio doveva contenere semplicemente diamanti, ma la cosa sembrava troppo scontata[35]. Inoltre, nella scena finale all'Hawthorne Grill, si potrebbe dedurre che il contenuto siano dei soldi, oppure della cocaina pura. In ogni caso, il critico Paul Gormley evidenziò analogie di tale tema con pellicole come Un bacio e una pistola, ma anche la "scatola" di Barton Fink, o ancora I predatori dell'arca perduta (in questo caso il contenuto era l'arca stessa); l'ultima e azzardata ipotesi fu che la valigetta contenesse il fascino dell'essenza stessa della violenza[36]. La critica Susan Fraiman, invece, ipotizzò che contenesse "un'interiorità maschile […], chiusa in un duro rivestimento esterno"[37].

Tema della toilette

Nel film sono ricorrenti delle scene ambientate in una toilette (questo tema si intravede anche nel film Le Iene). In questi casi, Tarantino ha voluto esprimere un elemento di rottura, essenzialmente tra la storia prima di entrare in toilette e quella dopo la toilette, attraverso temi quali il cambiamento tra accettabile e inaccettabile, la vita e la morte, o la semplice presa di coscienza.[38] Esse sono:

  • Quando Jules e Vincent uccidono Brett e i suoi amici, un quarto uomo, nascosto nella toilette esce all'improvviso e gli spara contro
  • Quando Mia va a "incipriarsi" il naso al Jack Rabbit Slim's, la tranquilla cena si trasforma in una spericolata sfida di twist.
  • A casa di Jimmy, Jules e Vincent discutono nella toilette sull'atteggiamento da tenere per non infastidire Jimmy ma, al ritorno, quest'ultimo si è già rapidamente alterato.
  • Quando Vincent va in bagno a casa di Mia, al ritorno, la serata divertente e romantica si trasforma in incubo, quando la ragazza va in overdose.
  • A casa di Butch, quando Vincent va in bagno ed esce viene freddato dal pugile con il mitra.
  • Alla fine del film, mentre Vincent va al bagno dell'Hawthorne Grill, al suo ritorno la colazione si è appena trasformata in una rapina.

Tema di "Ezechiele 25:17"

Lo stesso argomento in dettaglio: Ezechiele 25:17.

Nel dialogo con Brett e nella scena finale all'Hawthorne Grill, Jules spiega che ogni volta che uccide una persona, recita un passaggio dalla BibbiaLibro di Ezechiele Ezechiele 25, 17[39]:

«Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!»

In realtà, nella Bibbia questo passaggio non esiste[40], in quanto è stato ripreso dal film Karate Kiba (1976) di Simon Nuchtern con Sonny Chiba, quest'ultimo definito da Tarantino come "il più grande attore - dopo Bruce Lee - che abbia mai lavorato nei film di arti marziali". Il vero passo scritto da Ezechiele è: "Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta".

Merchandising

Dopo il successo ottenuto dalle action figures di Kill Bill, la NECA decise – collaborando con la GEoms – di distribuire sul mercato dei set riguardanti varie scene di Pulp Fiction.[41] I set erano chiamati "The Clean-Up", il quale rappresentava la scena dell'arrivo di Wolf, "The Gimp", che raffigurava la scena della tortura, e "Overdose", rappresentante la scena dell'overdose di Mia.[41]

Dal 2006, BMFWallets.com ha iniziato a distribuire sul mercato delle perfette copie del portafoglio di Jules Winnfield.[senza fonte] sul quale è inciso "Bad Motherfucker"; esistono 3 varianti del portafoglio: una che lo riproduce fedelmente, una in marrone con la scritta impressa e una in nero con la scritta impressa. Sempre nello stesso anno, su iniziativa di movie-stuff.co.uk, è stato messo in vendita il portachiavi usato da Zed (Peter Greene) nel film.[42]

Dal 20 maggio 1998 è in vendita il DVD di Pulp Fiction, mentre già nel settembre 1995 era in vendita la VHS della pellicola.

Nel dicembre 1994, la sceneggiatura del film è divenuta un libro edito dalla Miramax Books.

Note

  1. ^ a b John Travolta, su repubblica.it, la Repubblica. URL consultato il 4 giugno 2014.
  2. ^ a b Uma Thurman, su filmscoop.it. URL consultato il 4 giugno 2014.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  5. ^ (EN) AFI's Top 10 Gangster Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  6. ^ rispondente al testo solo nella seconda parte, mentre la prima è di pura invenzione
  7. ^ Mia, ex attrice televisiva di una serie mai partita, si congeda con una stupidissima barzelletta che avrebbe dovuto recitare, dal finale ancor più fiacco nella versione italiana.
  8. ^ a b c d e f g h i j k Gerald Peary, Quentin Tarantino: Interviews, Boston, Roundhouse Publishing, 1998, ISBN 1-57806-051-6.
  9. ^ a b Interviste agli attori, disponibili sul DVD della Cecchi Gori Group, S.R.L.
  10. ^ Marco Giovannini, Pulp Quentin, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 977-12-0431-9..
  11. ^ Production Stills, disponibili sul DVD della Miramax Films UK.
  12. ^ a b Pulp Fiction - Curiosità, su tarantinoitalia.altervista.org. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  13. ^ John Travolta Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2007).
  14. ^ a b Who was considered for Pulp Fiction?, su notstarring.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  15. ^ a b c Samuel L. Jackson Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2008).
  16. ^ a b Pulp Fiction: The Facts, disponibile sul DVD della Miramax Films UK.
  17. ^ a b Uma Thurman Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2007).
  18. ^ Filming Locations of Chicago and Los Angeles: Pulp Fiction
  19. ^ Film locations for Pulp Fiction (1994)
  20. ^ Hawthorne Grill - The Quentin Tarantino Archives
  21. ^ a b Pulp Fiction - Album reviews, su artistdirect.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  22. ^ Rotten Tomatoes: Pulp Fiction, su rottentomatoes.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  23. ^ a b Rob Gonsalves, Pulp Fiction Controversy, su angelfire.com. URL consultato il 2 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2007).
  24. ^ Combustible Celluloid - Film Review of: Pulp Fiction, su combustiblecelluloid.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  25. ^ IMDb Top 250, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 4 giugno 2014.
  26. ^ The 1,000 Greatest Films By Ranking (101-200), su theyshootpictures.com. URL consultato il 5 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2008).
  27. ^ The 14 Greatest Films That Didn't Win Oscars, su totalfilm.com. URL consultato il 20 maggio 2013.
  28. ^ Simona Brancati, Kill Tarantino: Quentin Tarantino - Istruzioni per l'uso, Pericle Tangerine Editrice, 2004, ISBN 88-88645-02-0..
  29. ^ Lietta Tornabuoni, La Stampa: Pulp Fiction, su mymovies.it. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  30. ^ a b c (EN) Raymond Johnston, Pulp Fiction: A Film Review, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 4 giugno 2014.
  31. ^ (EN) James Berardinelli, Pulp Fiction (United States, 1994), su reelviews.net, reelviews. URL consultato il 4 gennaio 2017.
  32. ^ a b Daniela Terribili, Quentin Tarantino: il cinema degenere, Bulzoni, 1999, ISBN 88-8319-320-2.
  33. ^ Roger Ebert, Pulp Fiction: 9/10, su rogerebert.suntimes.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  34. ^ Alan Barnes, Tarantino A to Zed: The Films of Quentin Tarantino, New York, Brasseys Inc., 2000 - ISBN 0-7134-8457-8
  35. ^ Roger Ebert, Questions for the Movie Answer Man, New York, Andrews & McMeel, 1997 - ISBN 0-8362-2894-4
  36. ^ Paul Gormley, The New-Brutality Film: Race and Affect in Contemporary Hollywood Cinema, Bristol (UK)/Portland, 2005 - ISBN 1-84150-119-0 p. 164
  37. ^ Susan Fraiman, Cool Men and the Second Sex, New York, Columbia University Press, 2003 - ISBN 0-231-12962-9 pp. 13–14
  38. ^ http://www.brightlightsfilm.com/45/toilets.php#.VD54uK1H7Dc
  39. ^ Ezechiele 25, 17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  40. ^ O meglio, non esiste esattamente con quella concatenazione di parole: la citazione di Jules è in effetti il risultato dell'assemblaggio di più brani biblici, sicché si può definire più una manipolazione che un totale apocrifo (si veda, in proposito e per analogia, il concetto di "lettura selettiva").
  41. ^ a b Michael Crawford, Movie Poop Shoot - Toy Box, su moviepoopshoot.com. URL consultato il 2 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2007).
  42. ^ Zed's Keyrings, su movie-stuff.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008.

Bibliografia

  • Jami Bernard, Quentin Tarantino: l'uomo e i film, Torino, Lindau, 1996, ISBN 88-7180-156-3.
  • (EN) James Mottram, Public Enemies: The Ganster Movie A-Z, Colorcraft, 1998, ISBN 0-7134-8276-1.
  • Gerald Peary, Quentin Tarantino: Interviews, Boston, Roundhouse Publishing, 1998, ISBN 1-57806-051-6.
  • Daniela Terribili, Quentin Tarantino: il cinema degenere, Bulzoni, 1999, ISBN 88-8319-320-2.
  • Simona Brancati, Kill Tarantino: Quentin Tarantino - Istruzioni per l'uso, Pericle Tangerine Editrice, 2004, ISBN 88-88645-02-0.
  • Marco Giovannini, Pulp Quentin, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 977-12-0431-9.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN316752351 · LCCN (ENn00037922 · GND (DE4392032-9 · BNF (FRcb14412038s (data) · J9U (ENHE987007289809205171
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema