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Tirolo: differenze tra le versioni

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* [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] / Sudtirolo (storicamente ''Mitteltirol'' o ''Deutsch-Südtirol'')
* [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] / Sudtirolo (storicamente ''Mitteltirol'' o ''Deutsch-Südtirol'')
* [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] (storicamente ''Tirolo meridionale o Südtirol'', detto anche ''Tirolo italiano'', chiamato talvolta ''Welschtirol'' dalla popolazione di [[lingua tedesca]]<ref>{{cita pubblicazione
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Tirolo (disambigua).
Tirolo
Tirolo – Stemma
Tirolo – Bandiera
StatiBandiera dell'Austria Austria
Bandiera dell'Italia Italia
RegioniBandiera del Tirolo Tirolo
Bandiera del Trentino-Alto Adige Trentino-Alto Adige
CapoluogoTirolo (1027-1418)
Merano (1418-1848)
Innsbruck (1848-1918)
Innsbruck (1918-presente)
Superficie26 673,92 km²
Abitanti1 732 064 (2007)
LingueTedesco, italiano, ladino, cimbro e mocheno
Fusi orariUTC+1
Nome abitantiTirolesi

«Land im Gebirge, Terra inter montes, Terra fra i monti

Il Tirolo (in tedesco: Tirol) è una regione storica trilingue a cavallo delle Alpi. Prende il nome dal toponimo Tirolo: in età medievale infatti i conti del Tirolo (Grafen von Tirol) avevano la loro sede a castel Tirolo, oggi nel comune di Tirolo vicino a Merano. Il capoluogo della regione (divenuta nel frattempo contea) fu in seguito trasferito ad uno dei rami della casata degli Asburgo, che ne acquisirono il controllo alla fine del XIV secolo, prima a Merano, poi a Innsbruck.

Descrizione

Il cosiddetto "Tirolo storico" comprende le terre che oggi costituiscono:

È dal 1511 l'Ordinamento della Contea Principesca del Tirolo, documento organizzato dal principe vescovo Bernardo Clesio che stabilisce l'estensione del territorio tirolese dal Lago di Garda fino al Gruppo Kaiser (in tedesco Kaisergebirge), compresi i principati vescovili e la zona di Ampezzo.

Dopo il periodo napoleonico e la restituzione del Tirolo al Circolo Imperiale Austriaco (Reichkreis), con il Congresso di Vienna nel 1815, venne "creata" una nuova regione del Tirolo unendo sotto un governo secolarizzato i territori dell'antica contea del Tirolo e i territori dei principati vescovili di Bressanone e Trento (confederati alla contea tirolese dal 13. secolo dopo le riforme promosse dal conte Mainardo di Gorizia) con capoluogo ad Innsbruck.

Dopo il 1815 i confini della contea asburgica del Tirolo erano pertanto costituiti da:

La parte meridionale della contea asburgica del Tirolo fu annessa all'Italia a seguito della prima guerra mondiale e comprendeva anche alcuni comuni che furono successivamente aggregati alle regioni Veneto (Cortina d'Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia nel 1923, Pedemonte e Casotto nel 1929) e Lombardia (Magasa e Valvestino nel 1934). Nel 2008 questi comuni hanno votato in referendum popolari per l'aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige. Nel 1934 i comuni trentini di Magasa e Valvestino furono aggregati alla provincia di Brescia.

A partire dal 2011 la regione del Tirolo è un'istituzione formata come Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT).

Storia

La regione si trova nell'area dell'antica Rezia, abitata dal popolo dei Reti, romanizzata a partire dal I secolo a.C. Solamente nel 1971 si sono trovate le prime tracce dell'uomo presso le pendici occidentali del monte Calisio poco sopra a Trento. Qui venne ritrovata una statuetta di forma femminile ottenuta da un corno di cervo, la cosiddetta "Venere del Gàban", che fa risalire la presenza dell'uomo al primo Neolitico.[2][3][4]

Ma la storia vera e propria del Tirolo ha inizio nei secoli centrali del Medioevo, quando in seguito alle invasioni barbariche le valli dell'Inn, dell'Isarco, della Rienza e dell'Adige furono ricolonizzate dalle genti baiuvare e longobarde. A tale proposito sono da ricordare anche il principato vescovile di Bressanone e il principato vescovile di Trento, le cui estensioni originarie comprendevano, oltre all'attuale Trentino, anche larga parte dell'attuale Alto Adige/Südtirol e del Tirolo del Nord; essi furono, in età medievale e moderna, corpi autonomi all'interno del Sacro Romano Impero di Germania. I rapporti con i vicini tirolesi oscillarono per secoli tra dipendenza politico-militare e tentativi di usurpazione del potere vescovile da parte dei Conti del Tirolo, sino al ricadere del principato entro la sfera di influenza degli Asburgo.

Alberto III di Tirolo nel 1252 ottenne con la forza dal vescovo di Trento i feudi dell'estinta casa dei conti di Appiano (Grafen von Eppan), dopo aver ottenuto con medesime modalità nel 1248 i feudi comitali di Bressanone. I principati vescovili di Trento e di Bressanone subirono a lungo la pressione dei Tirolo, e da questi furono sostanzialmente assoggettati nonostante fossero principi diretti dell'Impero di Germania (e in quanto tali elettivi dell'imperatore e a questi soggetti).

Castel Tirolo nel comune di Tirolo. Fu sede dei conti del Tirolo.

Nel XIII secolo, attraverso la politica matrimoniale del tempo, la primitiva dinastia dei Conti del Tirolo venne sostituta da quella dei Tirolo-Gorizia, il cui esponente di maggior spicco fu Mainardo II, vero fondatore della potenza tirolese. È a questo periodo che risale l'appropriazione del titolo di 'conte' (che spettava di diritto ai vescovi di Trento e Bressanone in quanto principi diretti dell'Impero) da parte del consortile dei Tirolo. I conti da allora si fecero chiamare non più "conti di Tirolo", bensì "conti del Tirolo". Usando a seconda dei casi l'astuzia o la forza, egli seppe approfittare della temporanea debolezza del potere imperiale.[2] La moderna amministrazione divise il territorio in un unico ordinamento giuridico (Landrecht) suddiviso in Giudizi (Gerichte). Ciò favorì lo sviluppo di borghi e mercati che fecero sì che a Merano si eresse una zecca, dove venivano coniati i "grossi aquilini", monete molto apprezzate nell'Italia settentrionale.[2]

In questo periodo i Tirolo riuscirono a estendere la loro influenza su un'area molto vasta a cavallo delle Alpi, entro i confini degli odierni territori di Austria, Svizzera e Italia. Alla morte dell'ultimo dei mainardiani, il conte Enrico, Margherita Maultasch, nipote di Mainardo II, si sposò a dodici anni con Giovanni Enrico di Lussemburgo che a sua volta aveva otto anni. Per difendere gli interessi della sua casata, arrivò in regione il fratello del maggiore del giovane conte, il futuro imperatore Carlo IV di Boemia. Tale successione non fu però riconosciuta dall'imperatore Ludovico di Baviera, che tramò ai danni di Giovanni Enrico accordandosi con la nobiltà tirolese. Secondo la leggenda, il giorno dei morti del 1341 Margareta fece trovare chiuso il portone di castel Tirolo al consorte al ritorno da una battuta di caccia e gli comunicò il ripudio e l'invito a riprendere la via per la Boemia. Poco dopo a Merano furono celebrate le nozze tra la Margareta e il figlio dell'imperatore Ludovico di Brandeburgo. Ciò venne mal recepito dalle due casate e lo stesso castello fu preso d'assedio. Anche il Papa non riconobbe il nuovo matrimonio e lanciò l'interdetto sul Tirolo. Questi motivi politici furono alla base della diffusione propagandistica di un'immagine negativa della contessa, quale donna moralmente corrotta e fisicamente deforme, con il soprannome Maultasch ("bocca a forma di tasca"). Grazie all'appoggio dei nobili, a Ludovico furono confermati i privilegi, passati alla storia come il Grosser Tiroler Freiheitbrief (Grande patente delle libertà del Tirolo), 1342. Dopo la morte dell'unico figlio, Mainardo III, Margareta cedette la contea a Rodolfo IV d'Asburgo, formalmente per motivi di parentela nel 1363. Egli impose al vescovo di Trento le cosiddette "Compatte", dove si definivano le subordinazioni del principato vescovile verso il conte.[2]

Durante la seconda metà del Cinquecento con Leopoldo V d'Austria nasce la casata degli Asburgo-Tirolo; durerà fino al 1665.

Nel 1806, a seguito degli accordi fra le potenze europee nella pace di Presburgo, il Tirolo divenne parte del regno di Baviera. Nell'aprile del 1809 esplose la rivolta popolare tirolese contro le misure prese dal governo della Baviera. L'insurrezione venne domata solo a fine anno con gran spargimento di sangue. A seguito della caduta di Napoleone Bonaparte, con il Congresso di Vienna, il Tirolo tornò a far parte dell'impero austriaco.

Dalla fine del XIV secolo al 1918 (con l'eccezione della parentesi napoleonica) la regione divenne uno dei territori principali dei domini del casato degli Asburgo (un ramo del quale furono imperatori quasi ininterrottamente dalla metà del XV secolo al 1806; poi imperatori d'Austria), i quali inclusero nel 1815 i territori del cessato Principato vescovile di Trento (secolarizzato ad opera di Napoleone nel 1801) entro i confini amministrativi della Contea del Tirolo, divenuta parte dell'Impero d'Austria.

La regione storica del Tirolo con i principati vescovili di Trento e Bressanone in una mappa del 1696

Nel 1915 l'Italia dichiara guerra all'impero austro-ungarico e attacca il Sud del Tirolo. Al termine della prima guerra mondiale i territori della Contea del Tirolo a sud dello spartiacque alpino vennero annessi al Regno d'Italia. La Contea del Tirolo termina dunque la sua esistenza con l'occupazione italiana nel 1918. Nel 1919, in seguito al Trattato di Saint-Germain-en-Laye della Conferenza di pace di Parigi che segnò la fine dell'Impero austro-ungarico, la Contea del Tirolo venne divisa tra Austria e Italia nelle seguenti aree:

I diversi nomi della regione

La Contea del Tirolo ha avuto nel corso dei secoli diverse denominazioni. Dopo il XIII secolo si parlava di dominium comitis Tyrolis (conti "di" Tirolo), dal toponimo di castel Tirolo, vicino a Merano. Ai tempi dell'impero austro-ungarico si chiamava Kronland Tirol, come signoria dei conti "del" Tirolo, Gefürstete Grafschart Tirol (Contea principesca del Tirolo). Nella Divina Commedia di Dante Alighieri si cita Tiralli. In seguito per distinguere le zone geograficamente si utilizzarono Land an der Etsch (terra dell'Adige) e im Inntal (sull'Inn). A partire del XVIII secolo si parlava di tyrolische Nation.[2]

L'area corrispondente all'attuale Trentino era invece per lo più parte del Principato Vescovile di Trento, nel dipoma imperiale di fondazione denominato comitatus tridentinus, oppure indicato con varie locuzioni del tipo ecclesiae tridentinae finis.

Durante l'impero napoleonico il territorio a nord del Brennero venne inglobato e denominato "Baviera meridionale", mentre dal 1810 al 1814 la zona meridionale prese il nome di dipartimento dell'Alto Adige. Durante il ventennio fascista la regione trentino-sud tirolese venne denominata "Venezia Tridentina". Nel dopoguerra si andarono a delineare definitivamente i nomi: Tirol, Alto Adige/Südtirol, Trentino.[2]

Lingua e cultura

Tirolesi (Franz Defregger, circa 1920)

Attualmente le lingue parlate nell'area del Tirolo storico sono:

Benché le lingue ufficiali della regione, oltre al ladino, siano le lingue nazionali di riferimento, ossia il tedesco standard e l'italiano standard, le lingue parlate comunemente da larga parte della popolazione, soprattutto nelle vallate e nei centri minori, sono parlate locali, dialettali, rispettivamente di ceppo germanico e di ceppo romanzo. Il patrono del Tirolo é San Giuseppe. La sua festa e solennitá é il 19 marzo ed é stata istituita dall´imperatrice Maria Teresia nel 1750.

Università e Istituzioni di Ricerca

Stemmi

Città principali

   Nome Abitanti
1 Innsbruck 122.458
2 Trento 115.368
3 Bolzano/Bozen 106.000
4 Rovereto 39.371
5 Merano/Meran 39.032
6 Bressanone/Brixen 21.057
7 Pergine Valsugana 20.950
8 Kufstein 17.891
9 Arco 17.198
10 Laives/Leifers 17.197
11 Riva del Garda 16.093
12 Brunico/Bruneck 15.523
13 Telfs 14.986

Note

  1. ^ (DE) Karl Bier, Der Autonomiekampf der Welschtiroler und die Stellung der deutschen Parteien und Regierungen (PDF), in Veröffentlichungen des Museum Ferdinandeum in Innsbruck, n. 16, Innsbruck, 1938, p. 417.
    «Von den rund 900.000 Einwohnern entfielen über 380.000 auf den Landesteil südlich von Salurn, den die Italiener Trentino, die Deutschen meist Welschtirol bezeichneten.»
  2. ^ a b c d e f Euregio, Tirolo Alto Adige Trentino - Uno sguardo storico. Trento 2013, ISBN 978-88-907860-2-0
  3. ^ Gli «oggetti d'arte» di Riparo Gaban Archiviato il 30 dicembre 2013 in Internet Archive.
  4. ^ La Venere del Gabàn Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Venezia Tridentina, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.

Bibliografia

  • AA.VV., Geschichte des Landes Tirol, 4 voll., Bolzano: Athesia, 1986-1990 (Collana promossa dal Südtiroler Kulturinstitut):
    • 1 Von den Anfängen bis 1490 / a cura di Peter Haider, Josef Riedmann. - 1990. - 665 p. ISBN 88-7014-390-2
    • 2 Die Zeit von 1490 bis 1848 / a cura di Rudolf Palme. - 1986. - 729 p. ISBN 88-7014-417-8
    • 3 Die Zeit von 1848 bis 1918 / a cura di Josef Fontana, Georg Mühlberger. - 1987. - 634 p. ISBN 88-7014-454-2
    • 4/1 Die Zeit von 1918 bis 1970 (Südtirol) / a cura di Othmar Parteli. - 1988. - 773 p. ISBN 88-7014-473-9
    • 4/2 Die Zeit von 1918 bis 1970 (Bundesland Tirol) / a cura di Josef Riedmann. - 1988. - 777 p. ISBN 88-7014-473-9
  • Gottfried Solderer (a cura di), Das 20. Jahrhundert in Südtirol, 6 voll., Bolzano: Raetia, 1999-2004:
  • AA.VV., Storia del Trentino, 6 voll., Bologna, Il Mulino, 2000-2005 (Collana promossa dall'Istituto trentino di cultura):
    • 1 La preistoria e la protostoria / a cura di Michele Lanzinger, Franco Marzatico, Annaluisa Pedrotti. - 2001. - 655 p.
    • 2 L'età romana / a cura di Ezio Buchi. - 2000. - 643 p.
    • 3 L'età medievale / a cura di Andrea Castagnetti, Gian Maria Varanini. - 2004. - 915 p.
    • 4 L'età moderna / a cura di Marco Bellabarba, Giuseppe Olmi. - 2002. - 1048 p.
    • 5 L'età contemporanea: 1803-1918 / a cura di Maria Garbari, Andrea Leonardi. - 2003. - 999 p.
    • 6 L'età contemporanea: il Novecento / a cura di Andrea Leonardi, Paolo Pombeni. - 2005. - 876, [1] p. - Bibliogr.: p. 795-852

Voci correlate

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