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Strage di Orlando: differenze tra le versioni

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=== Reazioni nel mondo delle celebrità ===
=== Reazioni nel mondo delle celebrità ===
[[Demi Lovato]] e [[Nick Jonas]] hanno invitato alcuni dei superstiti del Pulse al loro concerto di Orlando ed hanno dedicato loro il singolo "''Rise Up''".<ref>{{Cita web|url=http://news.mtv.it/gossip/demi-lovato-nick-jonas-incontrano-i-sopravvissuti-strage-orlando/#|titolo=MTV - concerto di Orlando.|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>
[[Demi Lovato]] e [[Nick Jonas]] hanno invitato alcuni dei superstiti del Pulse al loro concerto di Orlando ed hanno dedicato loro il singolo ''Rise Up''.<ref>{{Cita web|url=http://news.mtv.it/gossip/demi-lovato-nick-jonas-incontrano-i-sopravvissuti-strage-orlando/#|titolo=MTV - concerto di Orlando.|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>


Alcune star di [[Hollywood]] tra cui [[Lady Gaga]], [[Jamie Lee Curtis]] e [[Gerard Butler]] hanno preso parte ad un video, intitolato "''Stop the Hate"'', per ricordare le vittime del massacro.<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/le-star-ricordano-la-strage-di-orlando-con-un-video-contro-armi-e-omofobia_3017717-201602a.shtml|titolo=TGCom24 - Stop the Hate.|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>
Alcune star di [[Hollywood]] tra cui [[Lady Gaga]], [[Jamie Lee Curtis]] e [[Gerard Butler]] hanno preso parte ad un video, intitolato ''Stop the Hate'', per ricordare le vittime del massacro.<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/le-star-ricordano-la-strage-di-orlando-con-un-video-contro-armi-e-omofobia_3017717-201602a.shtml|titolo=TGCom24 - Stop the Hate.|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>


Alcuni artisti statunitensi, tra cui [[Britney Spears]], [[Jennifer Lopez]], [[Pink (cantante)|Pink]], [[Gwen Stefani]], [[Mary J. Blige]] e [[Selena Gomez]], hanno collaborato insieme nella canzone "''Hands''", disponibile anche su [[iTunes]]. I ricavi di tale singolo saranno donati all'''Equality Florida Pulse Victims Fund'', un'associazione di sopravvissuti del massacro.<ref>{{Cita web|url=http://flashes.ilpost.it/la-canzone-per-la-strage-di-orlando-con-britney-spears-jennifer-lopez-e-pink/|titolo=ilPost - canzone per Orlando|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>
Alcuni artisti statunitensi, tra cui [[Britney Spears]], [[Jennifer Lopez]], [[Pink (cantante)|Pink]], [[Gwen Stefani]], [[Mary J. Blige]] e [[Selena Gomez]], hanno collaborato insieme nella canzone ''[[Hands (singolo 2016)|Hands]]'', disponibile anche su [[iTunes]]. I ricavi di tale singolo saranno donati all'''Equality Florida Pulse Victims Fund'', un'associazione di sopravvissuti del massacro.<ref>{{Cita web|url=http://flashes.ilpost.it/la-canzone-per-la-strage-di-orlando-con-britney-spears-jennifer-lopez-e-pink/|titolo=ilPost - canzone per Orlando|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>


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[[Christina Aguilera]] ha dedicato alle vittime il suo singolo ''Change''.<ref name=":4">{{Cita web|url=http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/musica/jennifer_lopez_un_singolo_per_ricordare_le_vittime_della_strage_di_orlando-1840450.html|titolo=ilMessaggero - singoli per ricordare le vittime|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>


[[Jennifer Lopez]], in collaborazione con il rapper [[Lin-Manuel Miranda]], ha prodotto il singolo "''Love Make The World Go Round''" in ricordo della strage.<ref name=":4" />
[[Jennifer Lopez]], in collaborazione con il rapper [[Lin-Manuel Miranda]], ha prodotto il singolo ''Love Make The World Go Round'' in ricordo della strage.<ref name=":4" />


Alcune compagnie teatrali, tra cui anche il cast del musical [[Fun Home]], hanno eseguito uno spettacolo teatrale, intitolato "''From Broadway with Love''", nel ''Dr. Phillips Center for the Performing Arts'' di [[Orlando]] in onore delle vittime della strage. I ricavi di tale rappresentazione teatrale sono stati donati ai familiari delle vittime ed alcune organizzazioni, tra cui ''Equality Florida'', ''Help Center of Central Florida'', ''GLBT Community Center of Central Florida'', ''Zebra Coalition e Hope''.<ref>{{Cita web|url=http://ticket.heraldtribune.com/2016/07/22/broadway-stars-gather-in-orlando-for-benefit-concerts/|titolo=Broadway stars gather in Orlando for benefit concerts|cognome=H|nome=Jay|accesso=2016-07-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.clickorlando.com/news/broadway-stars-set-to-perform-on-from-broadway-with-love-to-honor-pulse-victims|titolo=Broadway stars set to perform ‘From Broadway with Love' to honor Pulse victims|data=2016-07-25|lingua=EN|accesso=2016-07-26}}</ref>
Alcune compagnie teatrali, tra cui anche il cast del musical [[Fun Home]], hanno eseguito uno spettacolo teatrale, intitolato ''From Broadway with Love'', nel ''Dr. Phillips Center for the Performing Arts'' di [[Orlando]] in onore delle vittime della strage. I ricavi di tale rappresentazione teatrale sono stati donati ai familiari delle vittime ed alcune organizzazioni, tra cui ''Equality Florida'', ''Help Center of Central Florida'', ''GLBT Community Center of Central Florida'', ''Zebra Coalition e Hope''.<ref>{{Cita web|url=http://ticket.heraldtribune.com/2016/07/22/broadway-stars-gather-in-orlando-for-benefit-concerts/|titolo=Broadway stars gather in Orlando for benefit concerts|cognome=H|nome=Jay|accesso=2016-07-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.clickorlando.com/news/broadway-stars-set-to-perform-on-from-broadway-with-love-to-honor-pulse-victims|titolo=Broadway stars set to perform ‘From Broadway with Love' to honor Pulse victims|data=2016-07-25|lingua=EN|accesso=2016-07-26}}</ref>


== Curiosità ==
== Curiosità ==

Versione delle 13:08, 29 lug 2016

Strage di Orlando
Il club dove si è verificata la strage.
TipoOmicidio di massa
Data12 giugno 2016
2:02 – 5:53 (UTC-4)
LuogoOrlando
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Coordinate28°31′10.5″N 81°22′36.5″W{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ResponsabiliOmar Mateen
MotivazioneOmofobia/Terrorismo
Conseguenze
Morti50 (incluso il killer)
Feriti53

La strage di Orlando è stata una sparatoria di massa avvenuta all'interno del night club Pulse di Orlando, in Florida, nella notte tra l'11 e il 12 giugno 2016.

Nella strage sono state coinvolte più di un centinaio di persone. Le vittime accertate sono state 49, oltre all'attentatore, mentre i feriti sono stati 53. Questo la rende la più grande sparatoria di massa nella storia degli Stati Uniti d'America[1] e l'evento terroristico con più morti negli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001.[2]

Il locale presso il quale è stata compiuta la strage è un night club frequentato da omosessuali[3] e, secondo alcune ricostruzioni, la matrice sarebbe omofobica.[4][5]

Quando il killer è entrato all'interno del locale, le persone al suo interno erano all'incirca 320.[6]

I fatti

Intorno le ore 02:02 (ora locale) del 12 giugno 2016, all'interno del noto locale gay Pulse di Orlando, un uomo armato di un fucile semiautomatico Sig Sauer MCX (di aspetto simile ad un fucile d'assalto) e di una pistola semiautomatica Glock 17[7], dopo aver superato i controlli all'ingresso del locale ed esservi entrato, ha aperto il fuoco sulla folla intenta a danzare sulla pista da ballo, durante la serata di balli latino-americani organizzata dal locale.[6]

Immediatamente, la gente ha iniziato a correre per cercare di mettersi in salvo, gettandosi a terra o cercando rifugio nei bagni del locale, mentre altri sono riusciti a fuggire dalla furia omicida scappando dalle uscite di sicurezza, in preda al terrore. Degli addetti alla sicurezza hanno risposto al fuoco del killer, all'interno del locale.

Dopo aver cercato di fuggire immediatamente dopo la sparatoria, l'esecutore è stato braccato da un agente di guardia del locale che ha ostacolato la sua fuga aprendo il fuoco contro di lui. A quel punto, il killer è rientrato nel locale e, asserragliatosi al suo interno, ha preso in ostaggio le persone che, poco tempo prima, avevano cercato di nascondersi nei bagni e nel retro del club. Alcuni hanno immediatamente chiesto aiuto con vari SMS ai familiari, attraverso dei tweet e con post pubblicati su Facebook.[6][8]

Alle ore 02:09, la pagina ufficiale del locale, rendendosi conto della tragica situazione, ha immediatamente pubblicato un post su Facebook,[9] invitando tutti gli ospiti a "mettersi in salvo e correre via".[6]

Medici e volanti di polizia arrivati sul luogo della sparatoria.

Alle ore 02:22, l'attentatore ha effettuato una chiamata al 911 giurando fedeltà allo Stato Islamico e citando altri noti terroristi come Tamerlan Anzorovič Carnaev e Džochar Anzorovič Carnaev, i responsabili dell'attentato alla maratona di Boston.[6]

Alle ore 03:58, il Dipartimento di Polizia di Orlando avverte (tramite il suo account Twitter) dell'avvenuta sparatoria e invita i cittadini a tenersi lontano dal luogo del massacro. Per la prima volta, inoltre, Facebook abilita il Safety Check negli Stati Uniti d'America.[10]

Elmetto di uno degli agenti coinvolti nello scontro a fuoco con il killer.

La polizia, intervenuta sul luogo della sparatoria, ha soccorso immediatamente i feriti che, nel frattempo, erano riusciti a mettersi in salvo fuori dal locale.

Intorno le ore 05:00 alcuni agenti sono riusciti ad entrare all'interno del locale sfondando una porta del club e facendosi largo tra i cadaveri rimasti a terra, ricorrendo anche a delle "esplosioni controllate", per riuscire ad avanzare nel night club.[6]

Alle ore 05:05, il Dipartimento di Polizia di Orlando avverte (tramite Twitter) che le esplosioni servivano per riuscire ad avanzare nel locale.[6]

Alle ore 05:53, dopo aver riconosciuto il sospettato e dopo un aperto scontro a fuoco, gli agenti (di cui almeno nove ne sono rimasti feriti) hanno ucciso il killer.[6]

Alle ore 10:15, Omar Mateen viene identificato come l'autore della strage.[6]

Il killer

Omar Mateen

Il fautore della strage è stato identificato dalla polizia come Omar Seddique Mateen, cittadino statunitense di 29 anni che svolgeva la professione di guardia privata per la sicurezza. Era nato a New York e vissuto a Fort Pierce, Florida.[11]

I suoi genitori sono di origini afghane. Proprio il padre, Mir Seddique Mateen (sostenitore dei talebani)[12], intervistato da alcuni media statunitensi, ha ipotizzato come movente l'omofobia: pare, infatti, che poco tempo prima Mateen fosse rimasto allibito vedendo una coppia omosessuale baciarsi a Miami. Il padre ha inoltre smentito possibili collegamenti con il terrorismo islamico.[13]

Anche la ex moglie (Sitora Yusufiy, dalla quale Mateen ha avuto un figlio) ha rilasciato alcune interviste in cui ha spiegato che Omar era "una persona autoritaria, alle volte violenta, ma non troppo religiosa".[14] Inoltre, da alcune sue testimonianze, è emerso che lo stesso Omar Mateen fosse omosessuale e che il suocero avrebbe chiamato Mateen "gay" proprio in sua presenza.[15]

L'ipotesi che Mateen fosse omosessuale è stata confermata anche da un suo vecchio compagno di scuola, il quale avrebbe affermato che il killer di Orlando gli avrebbe avanzato delle richieste per uscire insieme e avere con lui una "serata romantica".[15]

Il killer, inoltre, era un assiduo frequentatore del Pulse. Chris Callen, un ex ballerino del locale, ha dichiarato di aver visto Mateen all'interno del locale "almeno un paio di volte al mese negli ultimi tre anni".[15] Un altro cliente abituale del locale, Jim Van Horn, ha dichiarato che Mateen era solito cercare di rimorchiare i ragazzi e che il più delle volte veniva respinto perché considerato "un tipo strano".[15]

Della sua omosessualità ne sarebbe rimasta anche traccia su Internet dato che, Mateen, era un utilizzatore dell'applicazione Jack'd, ovvero un social network dedicato principalmente agli incontri tra ragazzi omosessuali, grazie alla quale Mateen savrebbe conosciuto un ragazzo, Kevin West, ma senza uscirci insieme. Lo stesso West ha poi dichiarato di aver incontrato Mateen proprio al Pulse pochi momenti prima della strage.[15]

Seguendo le affermazioni degli agenti di polizia, l'ipotesi di un atto di terrorismo non è da scartare, in quanto Mateen era stato precedentemente indagato dall'FBI per sospetti di terrorismo. Inoltre il killer, poco prima di concludere la strage, aveva telefonato alla polizia e giurato fedeltà al capo dell'ISIS Abu Bakr al-Baghdadi.[14][16] Tuttavia, la CIA e l'FBI non hanno trovato effettivi legami del killer con l'ISIS e hanno stabilito che Mateen non era diretto da o in contatto con l'ISIS prima di compiere la strage.[17]

Gli investigatori stanno, inoltre, seguendo un'ulteriore pista. Pare, infatti, che Mateen avesse intenzione di colpire uno dei parchi a tema Disney World, ovvero, il Disney Downtown (una sorta di centro commerciale dove, tra l'altro, Mateen avrebbe incontrato alcuni ragazzi). Mateen, infatti, avrebbe valutato un'azione dopo esserci stato con la famiglia per un paio di volte.

Proprio la moglie, Noor Zahi Salman, è indagata dagli investigatori perché pare che lei stessa fosse a conoscenza delle intenzioni del marito e che, durante la strage, avrebbe intrapreso con lui delle conversazioni al cellulare.[15]

La graduale radicalizzazione di Mateen agli ideali jihadisti sarebbe avvenuta grazie alla frequentazione di un imam, Marcus Dwayne Robertson, di 47 anni.[18]

Robertson, meglio conosciuto come Abu Taubah, è il fondatore della scuola online "Foundation of Islamic Knowledge & Seminary (FIKS)", grazie alla quale Mateen si sarebbe radicalizzato agli ideali dello Stato Islamico, frequentando i corsi online di tale organizzazione.[18]

Robertson, tra l'altro, era conosciuto dalle autorità statunitensi dato che era stato membro dell'FBI e dei Marines, oltre che essere un rapinatore, membro di una gang e guardia del corpo di Omar Abdel Rahman, l'organizzatore degli attentati dell'11 settembre 2001.[18]

Vittime [19][20]

Vittime per nazionalità

Nazionalità Morti
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 41
Bandiera della Rep. Dominicana Repubblica Dominicana 4
Bandiera del Messico Messico 3
Bandiera del Sudafrica Sud Africa 1

Vittime della strage

N. Vittima Età
1 Edward Sotomayor Jr. 34
2 Stanley Almodovar III 23
3 Luis Omar Ocasio-Capo 20
4 Juan Ramon Guerrero 22
5 Eric Ivan Ortiz-Rivera 36
6 Peter O. Gonzalez-Cruz 22
7 Luis S. Vielma(*) 22
8 Kimberly Morris 37
9 Eddie Jamoldroy Justice(**) 30
10 Darryl Roman Burt II 29
11 Deonka Deidra Drayton 32
12 Alejandro Barrios Martinez 21
13 Anthony Luis Laureanodisla 25
14 Jean Carlos Mendez Perez 35
15 Franky Jimmy Dejesus Velazquez 50
16 Amanda Alvear(***) 25
17 Martin Benitez Torres 33
18 Luis Daniel Wilson-Leon 37
19 Mercedez Marisol Flores 26
20 Xavier Emmanuel Serrano Rosado 35
21 Gilberto Ramon Silva Menendez 25
22 Simon Adrian Carrillo Fernandez 31
23 Oscar Aracena-Montero 26
24 Enrique L. Rios, Jr. 25
25 Miguel Angel Honorato 30
26 Javier Jorge-Reyes 40
27 Joel Rayon Paniagua 32
28 Jason Benjamin Josaphat 19
29 Cory James Connell 21
30 Juan P. Rivera Velazquez 37
31 Luis Daniel Conde 39
32 Shane Evan Tomlinson 33
33 Juan Chevez-Martinez 25
34 Jerald Arthur Wright 31
35 Leroy Valentin Fernandez 25
36 Tevin Eugene Crosby 25
37 Jonathan Antonio Camuy Vega 24
38 Jean C. Nives Rodriguez 27
39 Rodolfo Ayala-Ayala 33
40 Brenda Lee Marquez McCool 49
41 Yilmary Rodriguez Sulivan 24
42 Christopher Andrew Leinonen 32
43 Angel L. Candelario-Padro 28
44 Frank Hernandez 27
45 Paul Terrell Henry 41
46 Antonio Davon Brown 29
47 Christopher Joseph Sanfeliz 24
48 Akyra Monet Murray 18
49 Geraldo A. Ortiz-Jimenez 25

(*) Luis S. Vielma: la vittima aveva lavorato al The Wizarding World of Harry Potter. La scrittrice J. K. Rowling ha anche espresso la sua tristezza tramite il suo account Twitter.[21]

(**) Eddie Jamoldroy Justice: vittima tristemente ricordata perché è stato uno dei pochi a riuscire a tenersi in contatto con la madre nonostante fosse tenuto in ostaggio da Omar Mateen sul retro del locale. Eddie è stata una delle prime persone a chiedere soccorso dopo essersi rifugiato nei bagni delle donne del locale. Il primo messaggio d'aiuto inviato da Eddie è stato alle ore 02:06. In preda al terrore, ha immediatamente esortato la madre a chiamare la polizia.[22]

(***) Amanda Alvear: ragazza di 25 anni vittima della furia omicida di Omar Mateen. La ragazza, prima che l'aggressore entrasse nel locale, stava girando un video all'interno del quale è possibile vedere la folla che balla e, poco dopo aver fatto una ripresa su se stessa, udire gli spari che investono il night club.[22]

Reazioni

Reazioni internazionali

Dopo la strage, il governatore della Florida Rick Scott ha espresso le sue condoglianze a tutti i parenti delle vittime ed ha dichiarato lo stato d'emergenza per la minaccia terroristica.

Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha definito la strage come un "atto d'odio e di terrore" ed il 26 giugno 2016 ha deciso, insieme al vicepresidente Joe Biden, di partecipare al memoriale in onore delle vittime.

Molti altri governi hanno espresso il loro dolore per l'accaduto e tutte le varie comunità LGBT sono scese in campo per manifestare contro l'odio e la violenza nei loro confronti.

Alcuni governi europei, tra cui la Francia, hanno deciso di "colorare" i loro monumenti più rappresentativi con i colori dell'arcobaleno, simbolo delle comunità LGBT, per ricordare le vittime della strage. Oltre ad alcuni monumenti, sono stati decorati anche alcuni edifici e simboli rappresentativi di alcune città.[23]

Tra gli edifici e i monumenti, che hanno reso onore alle vittime della strage, vi sono:[23]

Varie veglie in onore delle vittime sono state celebrate in tutto il mondo.[23]

Reazioni nel mondo delle celebrità

Demi Lovato e Nick Jonas hanno invitato alcuni dei superstiti del Pulse al loro concerto di Orlando ed hanno dedicato loro il singolo Rise Up.[24]

Alcune star di Hollywood tra cui Lady Gaga, Jamie Lee Curtis e Gerard Butler hanno preso parte ad un video, intitolato Stop the Hate, per ricordare le vittime del massacro.[25]

Alcuni artisti statunitensi, tra cui Britney Spears, Jennifer Lopez, PinkGwen Stefani, Mary J. Blige e Selena Gomez, hanno collaborato insieme nella canzone Hands, disponibile anche su iTunes. I ricavi di tale singolo saranno donati all'Equality Florida Pulse Victims Fund, un'associazione di sopravvissuti del massacro.[26]

Christina Aguilera ha dedicato alle vittime il suo singolo Change.[27]

Jennifer Lopez, in collaborazione con il rapper Lin-Manuel Miranda, ha prodotto il singolo Love Make The World Go Round in ricordo della strage.[27]

Alcune compagnie teatrali, tra cui anche il cast del musical Fun Home, hanno eseguito uno spettacolo teatrale, intitolato From Broadway with Love, nel Dr. Phillips Center for the Performing Arts di Orlando in onore delle vittime della strage. I ricavi di tale rappresentazione teatrale sono stati donati ai familiari delle vittime ed alcune organizzazioni, tra cui Equality Florida, Help Center of Central Florida, GLBT Community Center of Central Florida, Zebra Coalition e Hope.[28][29]

Curiosità

  • Alcuni fan del noto videogioco Grand Theft Auto V hanno deciso di rendere disponibile, gratuitamente, una mod nella quale è possibile prendere parte ad una manifestazione del mondo LGBT all'interno della città fittizia di Los Santos. L'add-on è stato rilasciato prima dell'inizio dello Stockholm Pride, in Svezia. Christian Valtersson, l'organizzatore dell'evento, ha avuto delle opinioni positive riguardo l'iniziativa, dichiarando che: "C'è sempre il bisogno di mandare un messaggio d'amore e di uguaglianza". Alcuni videogiocatori hanno sollevato alcune preoccupazioni in merito alla natura violenta del videogioco, temendo che anche in quella sfilata virtuale i giocatori cercassero di interrompere la manifestazione o provocare azioni violente all'interno di quella realtà virtuale. Valtersson ha comunque spiegato che gli sviluppatori hanno fatto in modo che tutti i videogiocatori che prendono parte alla sfilata non possano essere uccisi, dichiarando di aver reso "la sfilata indistruttibile non per questioni morali ma, soprattutto, per far comprendere che l'amore vincerà sempre sull'odio".[30]

Note

  1. ^ Orlando, procuratore: "Altri indagati". Fermato predicatore che avrebbe ispirato Mateen, su Repubblica.it, 13 giugno 2016. URL consultato il 13 giugno 2016.
  2. ^ Strage in club gay di Orlando, la più grave negli Stati Uniti dopo l'11 settembre | LaPresse, su LaPresse, 13 giugno 2016. URL consultato il 14 giugno 2016.
  3. ^ Strage di Orlando, su ilpost.it, Panorama.
  4. ^ Strage di Orlando, la moglie del killer tentò di dissuaderlo, Panorama, 15 giugno 2016.
  5. ^ (EN) Douglas Robertson, Call the Orlando shooting what it was: a homophobic hate crime, not 'an attack on us all', Indipendent, 13 giugno 2016.
  6. ^ a b c d e f g h i CNN - Orlando, su edition.cnn.com.
  7. ^ Significance of Orlando gunman calling 911 during standoff
  8. ^ SMS vittima, su tgcom24.mediaset.it.
  9. ^ Quotidiano - Strage Orlando Pulse, su nextquotidiano.it.
  10. ^ TGCOM24 - Facebook attiva safety check, su tgcom24.mediaset.it.
  11. ^ Orlando Pulse - Sparatoria.
  12. ^ Corriere - Orlando è omofobia.
  13. ^ Strage Pulse - Omofobia.
  14. ^ a b Post - IS e Strage di Orlando.
  15. ^ a b c d e f laStampa - il killer frequentava il Pulse., su lastampa.it.
  16. ^ Investigative Update Regarding Pulse Nightclub Shooting, su fbi.gov.
  17. ^ CIA has not found any link between Orlando killer and Isis, says agency chief, in The Guardian.
  18. ^ a b c ilFattoQuotidiano - il killer frequentava ex marine, su ilfattoquotidiano.it.
  19. ^ TGCOM24 - Vittime Orlando, su tgcom24.mediaset.it.
  20. ^ City of Orlando - Victims, su cityoforlando.net.
  21. ^ Repubblica - Orlando, su repubblica.it.
  22. ^ a b HuffPost - eddie justice morto, su huffingtonpost.it.
  23. ^ a b c Corriere della Sera - i monumenti si colorano, su corriere.it.
  24. ^ MTV - concerto di Orlando., su news.mtv.it.
  25. ^ TGCom24 - Stop the Hate., su tgcom24.mediaset.it.
  26. ^ ilPost - canzone per Orlando, su flashes.ilpost.it.
  27. ^ a b ilMessaggero - singoli per ricordare le vittime, su spettacoliecultura.ilmessaggero.it.
  28. ^ Jay H, Broadway stars gather in Orlando for benefit concerts, su ticket.heraldtribune.com. URL consultato il 26 luglio 2016.
  29. ^ (EN) Broadway stars set to perform ‘From Broadway with Love' to honor Pulse victims, su clickorlando.com, 25 luglio 2016. URL consultato il 26 luglio 2016.
  30. ^ GTA 5 Pride modification aims 'to honour' Orlando attack victims, su bbc.co.uk. URL consultato il 26 luglio 2016.

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