Lo squalo (film): differenze tra le versioni

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Versione delle 15:14, 9 set 2015

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Logo originale
Paese di produzioneUSA
Durata124 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaSteven Spielberg
SoggettoPeter Benchley
SceneggiaturaPeter Benchley, Carl Gottlieb
ProduttoreRichard D. Zanuck, David Brown
FotografiaBill Butler
MontaggioVerna Fields
MusicheJohn Williams
ScenografiaJoe Alves
CostumiLouise Clark, Robert Ellsworth, Irwin Rose
TruccoDel Armstrong, Jim Gillespie
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

Lo squalo (Jaws) è un film del 1975 diretto da Steven Spielberg. È un thriller basato sull'omonimo romanzo di Peter Benchley. Prototipo del blockbuster estivo, la sua uscita è considerata come un momento di svolta nella storia del cinema. Nella storia, un grande squalo bianco mangiatore di uomini attacca dei bagnanti sull'isola di Amity, un immaginario luogo di villeggiatura estiva, spingendo il capo della polizia locale a cercare di ucciderlo con l'aiuto di un biologo marino e un cacciatore di squali professionista. Il film è interpretato da Roy Scheider nel ruolo del capo della polizia Martin Brody, Richard Dreyfuss in quello dell'oceanografo Matt Hooper, Robert Shaw nei panni del cacciatore di squali Quint, Murray Hamilton in quelli del sindaco dell'isola di Amity e Lorraine Gary nel ruolo della moglie di Brody, Ellen. La sceneggiatura è accreditata sia a Benchley, che scrisse le prime bozze, che all'attore-sceneggiatore Carl Gottlieb, che riscrisse la sceneggiatura durante la lavorazione.

Il film uscì nelle sale statunitensi il 20 giugno 1975. Generalmente ben accolto dalla critica, Lo squalo divenne il film di maggior incasso nella storia all'epoca, e lo rimase fino all'uscita di Guerre stellari (1977). Vinse diversi premi per la colonna sonora e il montaggio, ed è spesso citato come uno dei film migliori di sempre. Fu seguito da tre sequel, nessuno dei quali vide la partecipazione di Spielberg o Benchley, e da molti thriller imitativi. Nel 2001 Lo squalo venne selezionato dalla Biblioteca del Congresso per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti, essendo considerato "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo".

Trama

Una giovane donna di nome Chrissie Watkins lascia una festa notturna sulla spiaggia dell'isola di Amity (Nuova Inghilterra) per andare a nuotare nuda, ma mentre è in mare viene tirata sott'acqua. Al capo della polizia di Amity, Martin Brody, viene notificato che Chrissie manca, e il vice Hendricks trova i suoi resti sulla spiaggia. Il medico informa Brody che è stata uccisa da uno squalo. Brody ha intenzione di chiudere le spiagge, ma gli viene vietato dal sindaco Larry Vaughan, che teme che i rapporti di un attacco di squalo possano rovinare la stagione turistica estiva, fonte primaria del reddito della città. Il medico legale attribuisce quindi la morte a un incidente con una barca. Brody accetta a malincuore la spiegazione.

Poco tempo dopo, un ragazzo di nome Alex Kintner viene ucciso da uno squalo vicino alla spiaggia. La madre del ragazzo mette una taglia sullo squalo, scatenando una frenetica caccia alla squalo tra i dilettanti e spingendo il locale cacciatore professionista di squali Quint a offrire i suoi servizi a un costo ancora più alto. Il biologo marino Matt Hooper esamina i resti di Chrissie e determina che è stata senza dubbio uccisa da uno squalo.

Un grande squalo tigre viene ucciso dai pescatori, il che porta i cittadini a credere che il problema sia risolto, ma Hooper non è convinto e chiede di esaminare il contenuto dello stomaco. Vaughan si rifiuta di rendere pubblica l'autopsia, così Brody e Hooper ritornano dopo il tramonto e scoprono che lo squalo morto non contiene resti umani. Si imbattono poi nel relitto semisommerso di una barca appartenente al pescatore locale Ben Gardner. Hooper esplora la nave sott'acqua e scopre un grosso dente di squalo sporgente dallo scafo danneggiato, prima di venire spaventato dai resti di Gardner. Vaughan si rifiuta di chiudere le spiagge, e il quattro di luglio molti turisti arrivano. Uno scherzo di ragazzi provoca il panico presso la spiaggia principale, mentre lo squalo entra in un vicino estuario uccidendo un uomo; il figlio di Brody, testimone dell'attacco, va in shock. Brody persuade Vaughan ad assumere Quint, che a malincuore permette a Hooper di unirsi alla caccia insieme a Brody. I tre salpano per catturare e uccidere lo squalo a bordo del battello di Quint, l'Orca.

A Brody è dato il compito di disporre una linea di esche, mentre Quint usa l'attrezzatura da pesca per cercare di agganciare lo squalo. Un enorme squalo bianco di otto metri si profila dietro la barca, e il trio lo guarda girare attorno all'Orca. Quint lo arpiona con una lenza collegata ad un barile di galleggiamento, ma lo squalo tira sotto il barile e scompare.

Gli uomini si ritirano nella cabina della barca, dove Quint racconta la sua esperienza con gli squali come superstite del naufragio della nave da guerra USS Indianapolis durante la guerra nel Pacifico nel 1945. Lo squalo riappare, danneggiando lo scafo della barca prima di scivolare via. Al mattino, Brody tenta di chiamare la Guardia Costiera, ma Quint distrugge la radio. Dopo un lungo inseguimento, Quint arpiona un altro barile allo squalo. Gli uomini lo legano a poppa, ma lo squalo trascina la barca indietro, allagando il ponte e inondando il motore. Quint si dirige verso la riva, sperando di richiamare la sua preda in acque poco profonde e soffocarla, ma sovraccarica e blocca i motori danneggiati dell'Orca.

Brody durante il suo scontro con lo squalo

Con la barca immobilizzata, il trio tenta un approccio disperato: Hooper indossa l'attrezzatura per immersioni ed entra nel mare all'interno di una gabbia a prova di squalo, tentando di pugnalare l'animale con una fiocina ipodermica piena di stricnina. Tuttavia lo squalo lo prende di sorpresa e Hooper lascia cadere la fiocina, ma riesce a fuggire nel fondale. Mentre Quint e Brody sollevano la gabbia straziata, lo squalo salta sulla barca, schiacciando lo specchio di poppa. Quint scivola lungo il ponte nella bocca dello squalo e viene mangiato vivo. Quando lo squalo attacca Brody, l'uomo gli infila un bombola pressurizzata in bocca, poi prende il fucile di Quint e sale sull'albero dell'Orca in affondamento. Brody spara alla bombola, facendo saltare in aria lo squalo. Hooper emerge, e i due fanno una zattera con i resti dell'Orca per tornare all'isola di Amity.

Produzione

Sviluppo

Uno dei produttori, Richard D. Zanuck

Richard D. Zanuck e David Brown, produttori della Universal, sentirono parlare del libro di Benchley in posti diversi ma nello stesso periodo di tempo. Brown ne venne a conoscenza in un dipartimento di Cosmopolitan, magazine di cui era editrice sua moglie Helen Gurley Brown. Su un foglio di carta era descritta la trama dell'opera e come commento finale vi era scritto "potrebbe essere un buon film".[1] Entrambi i produttori lessero il libro in una nottata e il mattino dopo furono d'accordo che era "la cosa più eccitante che avessero mai letto" e, benché non fossero sicuri di come l'avrebbero fatto, decisero di produrre il film.[2] Brown disse che se avessero letto il libro due volte non avrebbero mai realizzato il film a causa delle difficoltà dovute a certe scene.[3] Acquistarono i diritti dell'opera nel 1973 per circa $175,000.[4]

Zanuck e Brown inizialmente pensavano di assumere John Sturges come regista prima di considerare Dick Richards.[5] Nonostante questa loro volontà allontanarono Richards dal progetto a causa del suo chiamare lo squalo come "la balena".[5] Zanuck and Brown scelsero allora Spielberg nel 1973 prima che egli rilasciasse il suo primo film, The Sugarland Express (che era una loro produzione).[5] Spielberg volle tenere la trama base del romanzo rimuovendo però alcune sottotrame.[4] Zanuck, Brown e Spielberg eliminarono l'adulterio di Ellen Brody, commesso con Matt Hooper (così da non compromettere il rapporto tra gli uomini a bordo dell'Orca) e le implicazioni mafiose del sindaco di Amity.[1]

Quando acquistarono i diritti del romanzo i produttori vollero la garanzia che l'autore avrebbe scritto una prima bozza della sceneggiatura; Benchley scrisse tre bozze prima di uscire dal progetto (nonostante ciò sarebbe poi apparso in un cammeo nel film come fotoreporter).[4] Tony e lo scrittore Howard Sackler, premio Pulitzer per The Great White Hope, erano a Los Angeles quando i produttori iniziarono a cercare un nuovo scrittore; ai due venne proposta una riscrittura della sceneggiatura ed accettarono l'offerta quando i produttori e Spielberg decisero che non erano soddisfatti delle bozze di Benchley[6]. Spielberg inviò lo scritto a Carl Gottlieb (che appare nel film nel ruolo di Meadows, il giornalista politico) chiedendogli una consulenza[6]; Gottlieb riscrisse molte scene accettuando la componente suspense e thriller mentre John Milius contribuì curando i dialoghi. A Spielberg venne richiesto di preparare una sua bozza, benché non sia chiaro se gli altri sceneggiatori ci lavorarono sopra. La scelta degli sceneggiatori di inserire il monologo di Quint riguardante la vicenda dell'USS Indianapolis ha causato subito controversie tra le quali una per il merito della stesura del dialogo. Spielberg con tatto disse che il tutto nacque da una collaborazione tra John Milius, Howard Sackler e l'attore Robert Shaw.[7] Gottlieb diede maggiore credito a Robert Shaw, minimizzando il contributo di Milius[8].

Il cast

Spielberg offrì il ruolo di Brody a Robert Duvall ma l'attore era interessato solo ad interpretare Quint.[9] Stando a quel che dice Spielberg, Charlton Heston espresse il desiderio di interpretare il ruolo ma Spielberg pensò che Heston possedesse una così grande personalità che avrebbe messo in secondo piano lo squalo, la vera "star" del film.[10] Roy Scheider iniziò ad interessarsi al progetto dopo aver sentito uno sceneggiatore e Spielberg parlare ad un party a proposito di uno squalo che saltava su una barca[6]; Spielberg non era inizialmente propenso ad assumere Scheider in quanto temeva che portasse sullo schermo un personaggio simile a quello da lui interpretato in Il braccio violento della legge.[9]

Il ruolo di Quint venne originariamente offerto agli attori Lee Marvin e Sterling Hayden, entrambi rifiutarono.[6][9] I produttori Zanuck e Brown avevano da poco finito di lavorare con Robert Shaw in La stangata e lo suggerirono a Spielberg come possibile Quint. Per il ruolo di Hooper, Spielberg aveva inizialmente pensato a Jon Voight.[11] Richard Dreyfuss inizialmente rifiutò il ruolo di Matt Hooper, ma dopo aver visto la proiezione di un film che aveva appena finito di girare, Soldi ad ogni costo, disse che la sua interpretazione era pessima e richiamò immediatamente Spielberg accettando il ruolo di Matt Hooper (avendo paura che nessuno l'avrebbe più chiamato dopo che Soldi ad ogni costo fosse stato distribuito). A causa delle differenze fra romanzo e sceneggiatura, Spielberg chiese a Dreyfuss di non leggere il libro prima di accettare il ruolo.[12] La prima persona ingaggiata per il cast fu Lorraine Gary, la moglie dell'allora capo dello studio, Sid Sheinberg.[6]

Lo squalo

Tre squali meccanici vennero costruiti per la produzione: un modello intero per le riprese subacquee e quelle in cui l'animale si muoveva a fior d'acqua e due apposta per girare a destra o sinistra, con un lato completamente cavo in modo da far alloggiare al suo interno i meccanismi idraulici.[4] Venne anche utilizzata una pinna dorsale da far scorrere a pelo d'acqua.[13] La loro costruzione venne supervisionata dal designer di produzione Joe Alves e dall'artista degli effetti speciali Bob Mattey. I continui malfunzionamenti degli squali meccanici ritardarono di diversi mesi la fine delle riprese, fecero lievitare il budget e misero a repentaglio la conclusione del film. Emblematico il giorno del collaudo in cui lo squalo naufragò sul fondale a causa degli impianti idraulici corrosi dall'acqua salata.[6] Fu necessario l'intervento di alcuni sommozzatori per riportarlo in superficie. Non potendo più fare affidamento sugli squali meccanici, per procedere con le riprese si ricorse ad alcuni stratagemmi. Un esempio è l'utilizzo dei barili il cui riaffiorare dalle acque indicava l'avvicinarsi dello squalo. Questa e altre soluzioni forzate hanno, anziché nuociuto al film, incrementato il livello di suspense delle scene, fornendo un tono alla Hitchcock.[12][14] I tre squali meccanici vennero complessivamente chiamati Bruce dalla produzione, e Spielberg ne chiamò uno Il grande bastardo bianco.[15]

Un quarto modello di squalo venne costruito mesi dopo i primi tre. Quest'ultimo venne poi posizionato all'ingresso del parco divertimento Universal Studios fino alla sua rimozione avvenuta nel 1990. Questo modello venne poi ritrovato in una discarica nel giugno 2010 e la sua autenticità è stata confermata da Alves e Arbogast.[16][17]

Le riprese

Scorcio del porto Menemsha a Martha's Vineyard usato nel film come ambientazione del porto dell'isola di Amity

Le riprese principali del film ebbero inizio nel maggio del 1974.[18]

La località di ripresa fu l'isola di Martha's Vineyard in Massachusetts, scelta perché l'oceano ha un fondo sabbioso a soli 9 metri di profondità fino a 19 km al largo dalla costa.[6] Questo consentiva sia un'agevole manovra degli squali meccanici sia la scomparsa nelle inquadrature della terraferma, in modo da alimentare la sensazione di isolamento dei protagonisti. Il costo delle riprese superò notevolmente il budget prestabilito. David Brown disse che "il budget fu di 4 milioni di dollari e le riprese lo fecero aumentare a 9 milioni".[19] Le riprese in mare ebbero ulteriori problemi: barche indesiderate si inserivano all'interno delle riprese, le macchine da presa erano fradice e infine l'Orca iniziò ad affondare con gli attori a bordo. I tre squali meccanici vennero soprannominati dal team di produzione "Bruce" dal nome dell'avvocato di Spielberg, Bruce Raimer. Scontenti, gli operatori diedero al film il nomignolo Difetti (Flaws in inglese, gioco di parole con il titolo originale, Jaws)[12][15]

La scena nella quale Hooper trova la testa mozzata di un pescatore all'interno dello scafo di un relitto venne aggiunta dopo una prima visione del film. Dopo aver visto la reazione a questa proiezione, Spielberg disse che voleva "un po' più urla", e, autofinanziandosi, spese $3,000 per girare la scena dopo il rifiuto di finanziamento da parte degli Universal Studio.[6] La testa del pescatore venne ricreata in lattice con uno stampo di quella dell'attore Craig Kingsbury così da farne una copia esatta. Le riprese subacquee vennero girate nella piscina della responsabile del montaggio Verna Fields.

Riproduzione del porto dell'isola di Amity all'Universal Studios

Riprese con squali veri vennero girate da Ron e Valerie Taylor nei mari dell'Australia, con un attore nano immerso in una piccola gabbia per squali creando l'illusione che lo squalo fosse enorme.[6][20] Originariamente, la sceneggiatura prevedeva che lo squalo uccidesse Hooper all'interno della gabbia, ma durante le riprese uno degli squali rimase intrappolato tra le sbarre della gabbia e iniziò ad agitarsi distruggendola.[6] La produzione considerò le riprese dell'incidente visivamente interessanti e decise quindi di inserirle nel film.[10] Al momento delle riprese la gabbia era però vuota e quindi la sceneggiatura venne cambiata permettendo ad Hooper di sopravvivere.[6][10]

Benché la durata delle riprese venne stimata in 55 giorni esse terminarono nel settembre 1974 a ben 159 giorni dall'inizio delle stesse.[12][18] Spielberg, parlando di questo enorme ritardo, disse: "Pensavo che la mia carriera nel mondo del cinema fosse finita. Sentivo voci [...] dicevano che non avrei mai più lavorato in quanto nessuno aveva mai sforato i tempi di ripresa di 100 giorni."[12] Spielberg non era presente all'ultima ripresa, quella dell'esplosione dello squalo. Credeva infatti che l'intero cast avesse pianificato di gettarlo in acqua a riprese ultimate. Da allora è tradizione che Spielberg sia assente alle ultime riprese dei suoi film.[21]

Musica

Il compositore John Williams

John Williams è il compositore della colonna sonora del film vincitrice del Premio Oscar e posizionata al sesto posto nella classifica AFI's 100 Years of Film Scores. Il tema principale, un semplice motivo composto dall'alternanza di due note, mi e fa,[22] è diventato un classico della suspense, sinonimo di pericolo imminente. Il primo compositore ad utilizzare le due note mi e fa in continua sequenza come ha fatto Williams, fu comunque Prokof'ev con la "Suite Sciita". Il tema della colonna sonora fu eseguito mediante una tuba da Tommy Johnson. Quando Johnson chiese perché la melodia fosse stata scritta in un registro alto e non venisse eseguita dal più appropriato corno francese, Williams rispose che voleva un suono "un po' più minaccioso".[23] Quando il pezzo venne eseguito la prima volta per Spielberg, egli disse di aver riso in faccia a John Williams pensando che fosse uno scherzo. Spielberg più tardi disse che senza la colonna sonora di John Williams il film non avrebbe avuto nemmeno la metà del successo che ottenne, e Williams grazie a questa colonna sonora fece fare un salto alla sua carriera.[6]. Williams aveva precedentemente composto la colonna sonora del film di debutto di Spielberg, Sugarland Express, e ha collaborato con lui nella maggior parte dei suoi film.

Strumentazione originale

Arpa · Campana · Clavicembalo · Corno inglese · Incudine · Flauto · Pianoforte · Tromba · Tuba · Violino · Violoncello · Xilofono

La composizione contiene richiami da La sagra della primavera di Igor' Stravinskij, in particolar modo l'inizio de L'Adorazione della Terra.[24][25] Altro brano che può aver influito è la colonna sonora composta da Ed Plumb per il film della Walt Disney Bambi, nel quale usa un basso, ripetitivo motivo musicale per suggerire l'imminente pericolo, fuori dallo schermo, dell'uomo. La musica può essere pure comparata al tema scritto da Bernard Herrmann per il film di Alfred Hitchcock Psycho, nel quale la musica segnala la presenza di un pericolo che non si vede, nel caso di Williams rappresentato dallo squalo.[26]

Ci sono varie interpretazioni sul significato e l'efficacia del tema. Qualcuno pensa che l'alternanza delle due note esprima il battito cardiaco dell'animale, all'inizio lento e controllato durante la caccia crescendo velocemente e freneticamente, creando così il climax fino al momento il cui lo squalo sta per attaccare la preda.[27] Una seconda interpretazione collega l'alternarsi delle due note al movimento della coda dello squalo durante l'attacco. Un critico pensa che il punto di forza del tema sia la capacità di creare un "forte silenzio", improvvisamente interrotto dal climax creato dal tema stesso.[26] Inoltre, lo spettatore è condizionato ad associare il tema allo squalo, essendo eseguito solamente quando il vero squalo appare. Questo tema è riconosciuto come uno dei migliori di tutti i tempi.[28]

Colonna sonora

La colonna sonora originale di Lo squalo venne pubblicata dall'MCA nel 1975, mentre in versione CD nel 1992, includendo circa mezz'ora di musica che John Williams ha riedito per l'album. Nel 2000 vennero distribuite due versioni della colonna sonora: una nuova registrazione dell'intera colonna sonora del film eseguita dalla Royal Scottish National Orchestra diretta da Joel McNeely; l'altra venne distribuita dalla Decca/Universal in concomitanza con il rilascio del DVD per il venticinquesimo anniversario del film. Questa versione, che contiene tutti i 51 minuti della versione originale, è quella preferita dai fan.[29] L'altra versione è stata criticata per aver cambiato strumentazione e tempo rispetto a quella originale, benché sia comunque apprezzata per la qualità del suono.[30]

Distribuzione

Data di uscita

Divieti

Diverse nazioni hanno imposto dei divieti ad un pubblico minore:

Edizione italiana

Il doppiaggio italiano originale del 1975 venne eseguito dalla C.D. e diretto da Renato Izzo. Il film venne ridoppiato nel 2004 per l'edizione DVD. Il ridoppiaggio venne eseguito dalla Dubbing Brothers Int. Italia e diretto da Teo Bellia. Nel 2012, in occasione dell'edizione in Blu-ray Disc, il doppiaggio originale è stato ripristinato, venendo inserito nel BD insieme al ridoppiaggio (il primo in DTS 2.0, il secondo in DTS 5.1). Nella coeva edizione DVD e nella trasmissione TV, invece, viene utilizzato solo il ridoppiaggio.

Accoglienza

Botteghino

Lo squalo fu il primo film che deve il suo successo ad una "massiccia distribuzione" nelle sale. Per questo è considerato come punto di riferimento in tema di distribuzione e marketing.[31] Prima di esso i film venivano inizialmente proiettati in una manciata di sale, principalmente nelle grandi città, permettendo così di avere una serie di "premiere". Con l'aumentare del successo, grazie anche al passaparola, i distributori avrebbero esteso le proiezioni ad altre sale. Qualche film avrebbe poi avuto una distribuzione a larga scala, come nel caso de Il padrino, sempre partendo da poche sale nei primi giorni di apertura.[32]

Lo squalo utilizzò anche una strategia di marketing poco ascoltata ai tempi in cui uscì, la pubblicità a livello nazionale specialmente a livello televisivo[33] (un mese prima la Columbia usò la stessa strategia di marketing con il thriller di Charles Bronson, Dieci secondi per fuggire, ottenendo però un successo mediocre). Lo spezzone pubblicitario conteneva venticinque-trenta secondi di filmato ogni sera e veniva trasmesso nelle prime serate dei network televisivi tra il 18 e il 20 giugno 1975.[31] Il direttore esecutivo dell'Universal Sidney Sheinberg scelse questa strategia per scopi economici in quanto pensò che avrebbe potuto ammortizzare i costi pubblicitari in poco tempo, cosa che come si sa accadde. Questo azzardo di Sheinberg fece diventare "Lo squalo" un successo al box office facendo proclamare il film padre dei blockbuster estivi.[34][35]

Dopo il successo del film giornalisti e critici hanno preso "Lo squalo" come modello da seguire per la distribuzione dei film. Peter Biskind scrisse: "Il film sminuisce l'importanza delle recensioni scritte, cosa impossibile per un piccolo prodotto, trovando il suo pubblico solamente grazie alla buona qualità. [...] In questo senso, Spielberg è stato il cavallo di Troia che ha fatto sì che gli studios riassettassero il loro potere."[36] A seguito del successo del film gli studios hanno iniziato a distribuire e pubblicizzare i film su scala nazionale. Inoltre sempre il successo de Lo squalo fece in modo che anche l'estate divenisse un periodo ottimo per la distribuzione di una pellicola.[36]

Quando Lo Squalo uscì in America, il 20 giugno 1975, venne distribuito in un numero limitato di sale, 464.[37] Successivamente, il 25 luglio, le sale aumentarono fino a 675. Durante il primo fine settimana il film incassò più di $7 milioni e rimase primo in classifica per le successive cinque settimane.[38] Ben presto Lo Squalo superò gli $89 milioni realizzati dall'allora campione del box-office americano, L'esorcista, divenendo il primo film ad incassare $100 milioni al botteghino.[33][39] Il dipartimento di marketing della Universal pubblicò degli annunci in cui si vedeva lo squalo ingoiare i titoli che detenevano i precedenti record di incasso. La stangata (1973), L'esorcista (1973) e Il padrino (1972) finirono nelle sue fauci. Lo Squalo divenne il film di maggior successo di tutti i tempi, con un incasso in patria di 260.000.000 di dollari.

Al termine della sua vita distributiva in sala, Lo Squalo aveva incassato più di $470 milioni in tutto il mondo (circa 1,9 miliardi di $ del 2010) e detenne il record di maggior incasso della storia del cinema prima del debutto di Guerre stellari due anni dopo.[40][41] Attualmente occupa il posto 150º posto nella classifica dei miglior incassi della storia del cinema.[41] Lo squalo e Guerre stellari sono considerati dei punti di riferimento per il modo di fare film negli U.S.A. alla conclusione del periodo della Nuova Hollywood.

Critica

Il film ricevette molte critiche positive. Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes ha un voto pari a 98%.[42] Nella sua recensione originale Roger Ebert definì il film come "Un film d'azione sensazionalmente efficace, uno spaventoso thriller dove tutto funziona bene perché è popolato da personaggi che sono ben sviluppati in esseri umani".[43] A.D. Murphy, del Variety lodò l'abilita registica di Spielberg e definì l'interpretazione di Robert Shaw "assolutamente magnifica".[44] Pauline Kael lo chiamò "il più allegro e perverso film di paura mai prodotto... con più scorza di un vecchio film di Woody Allen, molto più elettrizzante, ed è divertente in uno stile alla Woody Allen".[45] Frank Rich del The New York Times scrisse "Spielberg è dotato di un talento che è totalmente assente in molti cineasti dei giorni nostri: questo uomo sa come raccontare una storia sullo schermo. [...] e questo si vede quando il regista ci regala alcune spaventose sequenze con protagonista lo squalo senza neppure vederlo".[46]

Il film non fu senza critiche negative. Vincent Canby, del The New York Times, disse "È una scelta di come questo film opera quella di farci provare appena simpatia per le vittime dello squalo...nei migliori film, i personaggi si rivelano come membri attivi delle azioni. In film come Lo Squalo invece sono semplicemente funzione dell'azione. I personaggi sono come toppe che si muovono e forniscono informazioni quando è necessario" ma fece anche notare "È l'ordine di non senso che può essere un bel divertimento".[47] Il critico del Los Angeles Times Charles Champlin attaccò duramente il film ed il fatto che fosse passato senza tagli di alcun genere, sostenendo che "Lo Squalo è troppo violento per i bambini e rivolterebbe lo stomaco anche a persone più grandi" Disse anche: "È un piccolo lavoro che deve tutto alla grandezza del suo impatto".[48] La critica più diffusa è quella riguardante la funzione dello squalo meccanico,[28] benché esso si veda solamente nei momenti finali del film.

Nel 2010 sono avanzate delle critiche da parte dei conservazionisti. Essi criticano il film a causa dell'"effetto squalo" che avrebbe ispirato "legioni di pescatori che issano a bordo delle barche e uccidono migliaia di squali solo per cacciarne la pinna" non preoccupandosi del rischio di estinzione della specie.[49]

Riconoscimenti

Lo Squalo vinse tre Premi Oscar per Miglior Montaggio, Miglior Colonna Sonora e Miglior Suono.[50] È stato anche nominato come Miglior Film, perdendo in favore di Qualcuno volò sul nido del cuculo,[51] mentre Spielberg non è stato nominato come Miglior Regista. Oltre a ciò il film si è inserito in numerose classifiche di rilevanza mondiale:

Ispirazione e influenza

Modello dello squalo del film all'Universal Studios Florida.

Lo squalo richiama molte opere artistiche e letterarie, la più nota delle quali è Moby Dick di Herman Melville. Il personaggio di Quint ricorda il Capitano Achab, l'ossessionato capitano del Pequod che dedica tutta la sua vita alla caccia della balena bianca. Il monologo di Quint mostra la sua voglia di vendetta verso gli squali, e anche la sua barca, l'Orca, è chiamata come il nemico naturale degli squali. Nel libro e nella sceneggiatura originale, invece di essere ucciso dallo squalo, Quint muore dopo essere stato trascinato sul fondo dell'oceano da un arpione attaccato alla sua gamba in maniera molto simile alla morte di Achab nel libro di Melville.[68] Un riferimento evidente di queste somiglianze lo si può trovare nella sceneggiatura originale dove Quint è introdotto mostrandolo mentre guarda un adattamento cinematografico di Moby Dick.[69] In ogni caso le scene da Moby Dick potrebbero non essere state date in licenza da Gregory Peck, l'unico ad averne i diritti.[70] La scena finale del film, nella quale gli uomini inseguono lo squalo e tentano di arpionarlo con dei barili galleggianti, avviene come l'inseguimento di Moby Dick nel libro.

La prima mezz'ora del film, dove Brody fallisce nel tentativo di convincere la cittadinanza della presenza di un grande squalo bianco al largo delle spiagge, assomiglia ad una composizione di Henrik Ibsen del 1882, Un nemico del popolo. In quest'opera, un ordinario cittadino tenta di fermare una piccola città costiera nel vedere un nuovo insieme di bagni sanitari. Egli ha scoperto che i bagni sono contaminati, ma si dovrà scontrare con la rabbia e reazioni della gente prima di giungere alle sue conclusioni.

Qualcuno ha anche notato l'influenza di due film horror fantascientifici degli anni cinquanta, Il mostro della laguna nera e Il mostro che sfidò il mondo.[71][72] Ci sono anche riferimenti visivi che richiamano altri film come il così chiamato Vertigo shot della reazione di Brody all'attacco di squalo, mentre lui è in spiaggia. Questo tipo di ripresa utilizza la tecnica del dollying muovendo in avanti la telecamera mentre nello stesso momento si fa uno zoom all'indietro, creando un effetto visivo reso celebre da Alfred Hitchcock nel suo film del 1958 La donna che visse due volte (titolo originale Vertigo, come l'effetto visivo).

Lo squalo fece rendere chiaro quanto un film potesse trarre beneficio da una vasta uscita preceduta da pubblicità massiccia, al contrario di rilasci progressivi dannosi a causa di un'entrata lenta nel nuovo mercato e la diffusione del nome dopo un lungo periodo di tempo.[73] Invece di pubblicizzare il film con un passaparola, Hollywood lanciò un'efficace campagna promozionale televisiva dal valore di circa $700,000.[71] Un vasto lancio nazionale diventerà lo standard per tutti i kolossal dalla fine degli anni settanta.

Cartellone posto all'ingresso dell'attrazione basata sul film all'Universal Studios Hollywood

Il film provocò così tanta paura che le spiagge ebbero un numeroso calo di presenze nel 1975 a causa del profondo impatto del film.[28] Benché sia un classico del cinema d'azione (la sequenza iniziale è stata votata come la miglior scena di paura di sempre dall'Halloween TV special dell'emittente americana Bravo), il film è da molti considerato responsabile di aver esagerato la reale pericolosità degli squali. Benchley dichiarò che non avrebbe mai scritto il libro se avesse saputo che gli squali sono assai meno pericolosi di come si crede, e che è davvero molto raro essere attaccati o addirittura uccisi da uno squalo.[74]. Le relativamente rare vittime umane degli squali sarebbero in realtà degli "errori", morte per dissanguamento o annegamento, dopo essere state morse per sbaglio e di certo non divorate o straziate. Gli squali carnivori, in realtà, si nutrono di pesci di piccole o medie dimensioni, esattamente come i più "simpatici" delfini. Scriverà successivamente Shark Trouble (problema dello squalo), un libro non di narrativa a proposito del comportamento degli squali e Shark Life (vita dello squalo), sempre un libro non romanzato che descrive le sue immersioni con gli squali. Un gruppo di protezione si lamentò del fatto che il film rende difficoltoso il far capire al pubblico che gli squali dovrebbero essere protetti anziché cacciati.[75][76] Lo squalo diede la forma a molti futuri film horror, tanto che la scenggiatura del film horror fantascientifico del 1979 di Ridley Scott Alien venne soprannominata degli esecutori: "Jaws in space." (che si può tradurre come "Lo squalo nello spazio")[77]. Il film ha anche ispirato il nome della società di produzione di Bryan Singer, Bad Hat Harry, in quanto suo film preferito.

Lo squalo è citato e preso in giro in molti altri film, come nella sequenza d'apertura di 1941: Allarme a Hollywood, diretto dallo stesso Spielberg. Altri riferimenti si possono trovare in Meatballs (1979), L'aereo più pazzo del mondo (1980), Palla da golf (1980), E.T. l'extra-terrestre (1982), Ritorno al futuro Parte II (1989), Clerks - Commessi (1994), Generazione X (1995), In cerca di Amy (1997), Dawson's Creek (1998), Alla ricerca di Nemo (2003), Shark Tale (2004), Il ritorno della scatenata dozzina (2005), Vi presento i nostri (2010) assieme ad un mezza dozzina di riferimenti in varie scene dei Muppet.

Lo show televisivo Saturday Night Live propose numerosi sketch ambientati in una landshark (landa dello squalo), utilizzando musiche ed effetti sonori del film.

Jaws è stato trasposto in due videogiochi (Jaws e Jaws Unleashed), un'attrazione nel parco a tema Universal Studios Florida, e due musical: JAWS The Musical!, premiato nell'estate 2004 al Minnesota Fringe Festival; e Giant Killer Shark: The Musical, premiato nell'estate 2006 al Toronto Fringe Festival. È stato inoltre creato un gioco da tavolo.

Differenze con il romanzo

  • Nel libro Amity è una cittadina penisulare, nel film è invece un'isola;
  • Nel libro Brody è in sovrappeso, nel film è molto magro;
  • Nel libro, dopo l'uccisione del piccolo Alex, è descritta anche quella di un anziano bagnante, invano soccorso da un poliziotto. Ciò non avviene nel film;
  • Nel libro Hooper e Brody non trovano il corpo di Ben Garner e capiscono che il pescatore è stato ucciso notando schizzi di sangue sul parapetto della sua barca. Su di esso trovano anche il dente dello squalo. Nel film Hooper si immerge in mare, trova il dente della bestia conficcato nella chiglia della barca e si imbatte nei resti dilaniati dell'uomo, rimanendone terrorizzato;
  • Nel libro la presenza dello squalo funge da "catalizzatore" per dare sfogo a tutti i segreti più "scottanti" degli abitanti di Amity; questo aspetto nel film è stato parzialmente trascurato;
  • La scena dell'autopsia di Hooper al corpo di Chrissie, il discorso fatto da Quint alla riunione delle personalità più eminenti di Amity, e tutte quelle inerenti allo squalo tigre ucciso sono aggiunte del film;
  • Il sindaco Vaughan, nel libro è corrotto e affiliato alla mafia. Difatti, per intimidire Brody, manda uno sgherro a casa sua, e gli fa uccidere il gatto del figlio sotto gli occhi del bambino. Nel film apparentemente non lo è, ma non si fa comunque nessuno scrupolo a lasciare aperte le spiagge ai turisti;
  • Nel libro Quint è descritto come alto, pallido e affetto da alopecia universalis (patologia che causa la perdita totale dei peli del corpo umano), oltre ad essere molto freddo e a tratti anche sadico nel dare la caccia agli squali. Nel film ha capelli, baffi e basette, e si mostra più "aperto", caratterialmente e meno spietato;
  • Nel libro Ellen Brody ha una relazione extraconiugale con Hooper, e per questo motivo il giovane oceanologo e Brody sono in cattivi rapporti; nel film ciò non avviene, e Brody e Hooper hanno un rapporto più amichevole e confidenziale;
  • Nel libro Quint sfoggia il suo sadismo in ben due occasioni: uccidendo alcuni piccoli squali solo per il gusto di vedere i loro compagni uccidersi tra di loro per contendersene i resti, e mostrando a Brody e Hooper il feto di una focena strappato da una femmina uccisa e tenuto in serbo per fare da esca allo squalo. Nel film queste scene non sono presenti;
  • Manca, nel libro, il terrificante racconto di Quint della sua esperienza vissuta sulla Corazzata Indianapolis; nel libro il passato di Quint non è rivelato;
  • Nel libro, la mattina del quattro luglio, Brody salva per un pelo un ragazzo allontanatosi troppo dalla riva e preso di mira dallo squalo. Manca quindi la scena in cui i due ragazzi spaventano i bagnanti con una pinna finta e lo squalo attacca un uomo nel canale divorandolo sotto gli occhi del figlio Sean (tuttavia, nella novelization del secondo film - scritta da Hank Searls e in continuity con il libro di Benchley - è descritta una scena ret-con in cui viene lasciato intendere che il piccolo Sean si è trovato faccia a faccia con lo squalo);
  • Nel libro Brody, Hooper e Quint, durante la caccia allo squalo, non passano mai la notte sulla barca e tornano a riva più volte; nel film invece rimangono in mare per tutta la durata della loro "missione";
  • Non c'è, nel film, la scena in cui Hooper, osservando le dimensioni mostruose dello squalo, ipotizza che, piuttosto che un Carcharodon carcarias, l'animale possa essere in realtà un esemplare di Carcharodon megalodon;
  • Nel libro Hooper muore ucciso dallo squalo dopo essersi immerso all'interno della gabbia anti-squalo; nel film sopravvive e ritorna a riva sano e salvo con Brody;
  • Nel libro Quint muore in maniera differente: nel libro gli si impiglia un piede in una delle cime cui sono legati i barili arpionati alla schiena dello squalo, venendo trascinato in mare e annegando. Nel film viene divorato vivo dall'animale;
  • Diversa è, nel libro, anche la morte dello squalo; l'animale muore per sfinimento, dopo aver trascinato a lungo i barili di plastica arpionati al suo corpo; nel film viene fatto esplodere in mille pezzi, dopo che Brody spara alla bombola che l'animale ha inghiottito.

La saga

Lo squalo ebbe tre seguiti che non riuscirono ad avere il successo che ebbe l'originale. Infatti essi sono quasi una cover del film originale.[38] Spielberg declinò l'offerta di girare un seguito del film e diresse Incontri ravvicinati del terzo tipo con Richard Dreyfuss.[51]

Benché tutti e 3 i film abbiano avuto un discreto successo al botteghino, critica e pubblico sono rimasti generalmente insoddisfatti da essi.[80][81][82]

Imitazioni

Oltre ai mediocri seguiti, non si contano i film che imitano la storia del capostipite.

Alcuni di questi sono stati realizzati in Italia tra cui il più celebre è L'ultimo squalo (1981), vero e proprio remake dell'originale, diretto da Enzo G. Castellari e interpretato da James Franciscus, Joshua Sinclair e Vic Morrow, quest'ultimo nel ruolo del cacciatore di squali Ron Hamer che in quanto a fisico, look e modi di fare è praticamente una fotocopia del personaggio di Quint. Il film ebbe molto successo sia in Italia e soprattutto negli Stati Uniti dove venne distribuito con il titolo The Great White (nel primo mese di programmazione negli USA il film di Castellari incassò 18 milioni di dollari), attirando così le ire della Universal (che stava preparando il terzo capitolo della saga) la quale intentò una causa per plagio contro la pellicola italiana, vincendola ed ottenendo il suo ritiro dalle sale cinematografiche statunitensi.

Castellari aveva diretto un epigono de Lo squalo anche precedentemente a L'ultimo squalo: Il cacciatore di squali, interpretato da Franco Nero e Werner Pochath, uscito nel 1979.

Altre due imitazioni italiane del film di Spielberg furono: Tentacoli (in cui però il mostro marino non è uno squalo bensì una piovra) di Ovidio G. Assonitis uscito nel 1977 ed interpretato da tre grandi nomi del cinema hollywoodiano: John Huston, Henry Fonda (che sostituì all'ultimo momento John Wayne poiché malato) e Shelley Winters e Shark - Rosso nell'oceano di Lamberto Bava uscito nel 1984 ed interpretato da John Garko, William Berger ed Iris Peynado; entrambi i film riscossero un buon successo sia in Italia che negli Stati Uniti.

Note

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Bibliografia

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