Ada Princigalli: differenze tra le versioni
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Ada Princigalli ebbe un ruolo importante nel delicato processo di avvicinamento tra l'Italia e la Cina dopo la Rivoluzione culturale, mentre i due paesi riprendevano i rapporti diplomatici. I suoi report permisero inoltre di avere notizie sulla vita dei cattolici in Cina e sui rapporti tra i vescovi locali ed il [[Vaticano]].<ref>{{cita web |url=https://www.nytimes.com/1971/11/22/archives/chinese-reports-church-autonomy-catholics-independent-says-peking.html |titolo=Chinese reports Church autonomy |data=21 novembre 1971}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.newspapers.com/newspage/221226636/ |titolo=The Orlando Sentinel from Orlando, Florida |data=22 novembre 1971}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.nytimes.com/1971/12/05/archives/religion-china-still-some-life-in-the-church.html |titolo=Religion, China still some life in the church |data=5 dicembre 1971}}</ref> |
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Ada Princigalli fu tra le pochissime persone che poterono intervistare privatamente il presidente [[Richard Nixon]] durante la storica [[Visita di Nixon in Cina del 1972|visita in Cina del 1972]]. In seguito ebbe modo di lavorare con [[George H. W. Bush]], che in diverse occasioni espresse la sua stima per la giornalista. |
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Nel 2004 a Roma dirige con il giovane collega Igor Wolfango Schiaroli la rivista Rome Central Magazine, il primo magazine tascabile in lingua inglese rivolto al mondo degli expat e della diplomazia. |
Nel 2004 a Roma dirige con il giovane collega Igor Wolfango Schiaroli la rivista ''Rome Central Magazine'', il primo magazine tascabile in lingua inglese rivolto al mondo degli expat e della diplomazia. |
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È deceduta nel 2017 all'età di 92 anni. |
È deceduta nel 2017 all'età di 92 anni. |
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Ada Princigalli (Canosa di Puglia, 8 giugno 1925 – Roma, 3 novembre 2017) è stata una giornalista italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureata in Storia e filosofia all'Università di Bari,[1] fu corrispondente dell'agenzia ANSA a Londra, Parigi, New York e Pechino, dove lavorò tra il 1971 e il 1979. È la sorella della partigiana e pedagoga Anna Maria Princigalli e di Giacomo Princigalli, che fu dirigente dei giovani socialisti, poi del PSIUP ed in seguito del PCI.
Ada Princigalli fu la prima donna giornalista nel mondo ad essere accreditata nella Repubblica popolare Cinese[2][3][4], incarico che fu salutato con entusiasmo dall'allora primo ministro cinese Zhou Enlai. Dopo aver aperto la sede ANSA a Pechino, dove si trasferì con il figlio piccolo, Ada Princigalli trascorse otto anni in Cina, unica giornalista italiana,[5] avendo modo di vivere da vicino e documentare i profondi cambiamenti storici, politici e culturali che vi avvenivano in quegli anni: il tramonto della Rivoluzione culturale, la morte di Zhou Enlai e di Mao Zedong, le vicende di Deng Xiaoping e la condanna della «Banda dei Quattro».[6]
Ada Princigalli ebbe un ruolo importante nel delicato processo di avvicinamento tra l'Italia e la Cina dopo la Rivoluzione culturale, mentre i due paesi riprendevano i rapporti diplomatici. I suoi report permisero inoltre di avere notizie sulla vita dei cattolici in Cina e sui rapporti tra i vescovi locali ed il Vaticano.[7][8][9]
Ada Princigalli fu tra le pochissime persone che poterono intervistare privatamente il presidente Richard Nixon durante la storica visita in Cina del 1972. In seguito ebbe modo di lavorare con George H. W. Bush, che in diverse occasioni espresse la sua stima per la giornalista.
Dopo gli anni trascorsi in Cina, collaborò brevemente con il quotidiano la Repubblica[1] e fu successivamente capo della redazione esteri dell'Ansa[5][10] e poi a lungo, fino al 1991, capo della sede dell'Ansa di Parigi.[1][4] Nel 2004 a Roma dirige con il giovane collega Igor Wolfango Schiaroli la rivista Rome Central Magazine, il primo magazine tascabile in lingua inglese rivolto al mondo degli expat e della diplomazia.
È deceduta nel 2017 all'età di 92 anni.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Pisano, p. 311.
- ^ Pieroni, p. 64.
- ^ Newsweek, vol. 78, edizioni 10-17, p. 71
- ^ a b Ansa.
- ^ a b Dove.
- ^ Lepri.
- ^ Chinese reports Church autonomy, su nytimes.com, 21 novembre 1971.
- ^ The Orlando Sentinel from Orlando, Florida, su newspapers.com, 22 novembre 1971.
- ^ Religion, China still some life in the church, su nytimes.com, 5 dicembre 1971.
- ^ North Korea Quarterly, Volumi 28-31, Institute of Asian Affairs, 1982, p. 51.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Viadellacina, Tre anni fa ci lasciava Ada Princigalli, la prima donna accreditata giornalista in Cina Archiviato il 1º dicembre 2020 in Internet Archive.
- Magda Abbiati, Enrica Collotti Pischel, Marta Dassù, Roberto Palmieri, Ada Princigalli, Emilio Sarzi Amadé e Alberto Toscano, Dossier sulla Cina del "dopo Mao", in Critica Marxista, Vol. 19, Editori Riuniti, 1981, pp. 21-67.
- George H. W. Bush, The China Diary of George H. W. Bush: The Making of a global Presidente, a cura di Jeffrey A. Engel, Princeton University Press, 2008.
- Laura Capuzzo, Notizie in viaggio: dalle agenzie ai quotidiani: il processo di riscrittura giornalistica, Milano, Franco Angeli, 1990.
- John C. Dove, Who's who in Italy, 1992, Verlag AG, 1992, p. 1784.
- Sergio Lepri, Dentro le Notizie: Cinquant'anni di cronaca, storie e personaggi, Mondadori, 1997, pp. 101-102. - versione testuale in Ma quant’è bello fare il giornalista, su sergiolepri.it. URL consultato il 18 aprile 2018.
- Bruno P. Pieroni, Sanità - Nuovo potere: Fatti e personaggi degli ultimi 30 anni raccontati da un inviato nel mondo della salute, Milano, Springer, 2004, p. 64.
- Laura Pisano, Donne del giornalismo italiano: da Eleonora Fonseca Pimentel a Ilaria Alpi. Dizionario storico bio-bibliografico, secoli XVIII-XX, Milano, Franco Angeli, 2004, ISBN 88-464-5647-5.
- Giovanni Battista Zorzoli, Le Dimensioni del potere, Bompiani 1969
- Window on the Forbidden City: The Beijing Diaries of David Bruce
- Newsweek - Volume 78, Issues 10-71 - Page 71, Ada Princigalli
- The United States and China: A Report, and the House International Relations Committee by the Seventh Congressional Deleation to the People''s Republic of China, Oct. 28, 1975
- La Civiltà Cattolica, Issues 3229-3234 - Page 410
- Studi Storici, Istituto Gramsci Editore, 1981, Pag. 204
- Rivista di storia contemporanea, Loescher Editore, 1978 - Pag. 94
- The New York Times, CHINESE REPORTS CHURCH AUTONOMY
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Morta Ada Princigalli prima corrispondente donna a Pechino, su ansa.it, 7 novembre 2017. URL consultato il 9 maggio 2018.
- Addio ad Ada Princigalli, su Ordine dei giornalisti del Lazio, 7 novembre 2017. URL consultato il 9 maggio 2018.
- Informazione e Cultura, Morta Ada Princigalli, prima corrispondente donna a Pechino per l'ANSA dal 1971 al 1978. Poi capo dell'ufficio di Parigi;, su informazioneecultura.it, 6 novembre 2017. URL consultato il 9 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2018).
- Tre anni fa ci lasciava Ada Princigalli, la prima donna accreditata giornalista in Cina Archiviato il 1º dicembre 2020 in Internet Archive., Viadellacina.com, 4 novembre 2020.