Statura: differenze tra le versioni

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Non "Classificazione di Mantegazza", ma Classificazione di Amadei (l'Archivio per l'antropologia e la etnologia è una rivista e Paolo Mantegazza ne era il fondatore e curatore, ma l'autore dell'articolo che qui si sta citando è Giuseppe Amadei)
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===Classificazione di Mantegazza===
===Classificazione di Amadei===
Le classi proposte dal medico italiano [[Paolo Mantegazza]] (1831-1910) sono disposte come segue per uomini e donne:<ref>{{cita libro|autore=Paolo Mantegazza|titolo=Archivio per l'antropologia e l'etnologia|data=1883|editore=Tipografia dell'arte della stampa|città=Firenze}}</ref>
Le classi proposte dal medico italiano Giuseppe Amadei (1854-1919) sono disposte come segue per uomini e donne:<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Amadei|titolo=La capacità del cranio in rapporto alla statura|url=https://books.google.it/books?id=UuMqAAAAYAAJ&pg=PA293|rivista=Archivio per l'antropologia e la etnologia|volume=13|anno=1883|pp=291-315, in particolare p. 293|issn=0373-3009|sbn=IT\ICCU\LO1\1029613}}</ref>


'''Stature maschili:'''
'''Stature maschili:'''

Versione delle 19:40, 15 set 2023

Un gigante del Kashmir, alto 93 in (236,22 cm). Alla sua sinistra, un europeo, due nani acondroplasici e un nano ateleiotico di Patiala (una città del Punjab), alto 28 in (71,12 cm).[1]

La statura (dal latino statura[m], da status, «stato», «condizione»)[2] è l'altezza corporea dal suolo al vertex, il punto più alto della testa quando questa venga tenuta in maniera da rendere orizzontale il piano, che passa per i forami uditivi e per il margine inferiore dell'orbita sinistra.[3]

Carattere somatico che esprime l'ordine di grandezza del parametro massimale del corpo umano — cioè la lunghezza che va dalla testa alla pianta dei piedi — è costituzionale, dovuta a fattori genetici e ambientali multipli: varia in rapporto all'etnia, agli individui, alle ore del giorno, alle fasi della vita ed è stretta espressione dell'accrescimento corporeo, al termine del quale è stimata intorno al valore standard di 165 cm.[4]

Misurazione

Un antropometro (o statimetro, o stadiometro) per la misurazione della statura umana

La sua misura si esprime con il sistema metrico decimale secondo il valore di metro, centimetro o millimetro. Nei paesi anglosassoni è in uso ancora oggi il sistema imperiale britannico (piede = foot, pollice = inch), che talora crea discrepanze fra i valori, se comparati al sistema metrico. Un pollice equivale ufficialmente a 2,54 cm.[5] Detta misura si ottiene con un antropometro (o statimetro, o stadiometro), strumento composto da una barra verticale graduata e da una branca mobile perpendicolare alla barra, su questa scorrevole. La branca durante la misurazione viene appoggiata sul vertex, in modo da poter identificare l'altezza di un individuo dal punto indicato sulla barra graduata sotto la branca. Altri metodi di misurazione si effettuano a ridosso di una parete verticale priva di battiscopa, utilizzando un metro ripiegabile o a nastro avvolgibile e una squadra ad angolo retto (che sostituisce la branca mobile), la quale viene fatta scivolare parallelamente alla parete. La misurazione va effettuata scalzi, senza considerare la capigliatura, dopo aver permesso alle vertebre della spina dorsale di rilassarsi e dilatarsi, dormendo per le necessarie ore e con comodità, dunque la mattina (altezza reale): essa non è infatti costante; varia a seconda dell'ora del giorno (mattino o sera) o dell'affaticamento del soggetto. Poiché si tratta di differenze di qualche centimetro (fino a 3 cm) è bene ricordare le circostanze del rilevamento.[6]

La misura sui documenti individuali viene approssimata al centimetro: un valore maggiore di 164,5 cm e minore di 165,5 cm si approssima a 165 cm.[7]

Classificazioni delle stature

Diversi autorevoli studiosi si sono dedicati nel corso degli anni alla classificazione delle stature umane proponendo degli intervalli che costituissero dei parametri orientativi assoluti di riferimento nel tempo, tenendo presente la differenza fra soggetti maschili e femminili. Di seguito alcune delle più importanti classificazioni usate in antropologia.

Classificazione di Topinard

Da sinistra a destra, un europeo di statura molto alta: 75 in (190,5 cm), un indiano di 48 anni di statura nanoide: 36 in (91,44 cm) e un fachiro di statura sopra la media-alta: 67 in (170,18 cm).[1]

Secondo l'antropologo Paul Topinard (1830-1911)[8], le stature sono disposte nelle seguenti classi di valori,[9][10] considerando uno scarto medio di 12 cm fra le stature maschili e quelle femminili, con un rapporto determinato dallo studioso di: [11]

Stature maschili:

Stature nanoidi al di sotto di 50 cm
Stature basse 150-160 cm
Stature sotto la media 160-165 cm
Stature sopra la media 165-170 cm
Stature alte oltre 170 cm

Stature femminili:

Stature nanoidi al di sotto di 38 cm
Stature basse 138-148 cm
Stature sotto la media 148-153 cm
Stature sopra la media 153-158 cm
Stature alte oltre 158 cm

Classificazione di Amadei

Le classi proposte dal medico italiano Giuseppe Amadei (1854-1919) sono disposte come segue per uomini e donne:[12]

Stature maschili:

Stature basse fino a 160 cm inclusi
Stature medie da 161 cm a 170 cm
Stature alte oltre 170 cm

Stature femminili:

Stature basse fino a 150 cm
Stature medie da 150 cm esclusi a 160 cm inclusi
Stature alte oltre 160 cm

Classificazione di Haddon

La scala proposta dall'antropologo inglese Alfred Cort Haddon (1855–1940) segue questi intervalli:[13]

Stature nanoidi fino a 148 cm
Stature basse 148-158 cm
Stature medie 158-168 cm
Stature alte 168-172 cm
Stature molto alte oltre 172 cm

Classificazione di Sergi

A partire da un'accurata analisi antropologica[14], lo scienziato italiano Sergio Sergi (1878-1972), fra i più importanti studiosi d'antropometria e in particolare di sistematica antropologica, dedicò la propria esistenza all'introduzione di nuovi metodi nell'analisi comparativa, specialmente nella craniometria.[15]

Dalle sue analisi della paleontologia umana e dai suoi rilevamenti antropometrici confluiti in saggi monografici sul tema, giunse a una classificazione basata sui tipi umani distinguendole come segue, considerando che per le donne i valori vanno diminuiti mediamente di 10 cm:[16]

Stature maschili:

Stature piccole fino a 148 cm
Stature basse 148-153 cm
Stature medio-basse 153-158 cm
Stature medie 158-163 cm
Stature medio-alte 163-168 cm
Stature alte 168-173 cm
Stature molto alte 173-178 cm
Stature altissime oltre 178 cm

Stature femminili:

Stature piccole fino a 138 cm
Stature basse 138-143 cm
Stature medio-basse 143-148 cm
Stature medie 148-153 cm
Stature medio-alte 153-158 cm
Stature alte 158-163 cm
Stature molto alte 163-168 cm
Stature altissime oltre 168 cm

Classificazione di Biasutti

Secondo la classificazione dovuta all'antropologo italiano Renato Biasutti (1878-1965), gli intervalli medi sono compresi, come per Haddon, nella seguente classe:

Classe delle stature medie di Biasutti 158-168 cm

Biasutti arriva a considerare ben otto classi: una che si riferisce alle nanoidi, una alle altissime e due per ognuna delle suddivisioni tradizionali in basse, medie, alte. Va premesso allo studio della distribuzione geografica delle seguenti classi che esistono fattori di ordine sociale capaci di pesare sensibilmente sulle medie. I valori si riferiscono ai dati maschili: quelli femminili risulterebbero inferiori di una decina di centimetri ai corrispondenti maschili. Ciò solo come regola generale, poiché si riscontrano differenze in più o in meno:[17]

Stature maschili:

Stature nanoidi fino a 147,9 cm
Stature basse di classe inferiore 148,0-152,9 cm
Stature basse di classe superiore 153,0-157,9 cm
Stature medie di classe inferiore 158,0-162,9 cm
Stature medie di classe superiore 163,0-167,9 cm
Stature alte di classe inferiore 168,0-172,9 cm
Stature alte di classe superiore 173,0-177,9 cm
Stature altissime a partire da 178,0 cm

Stature femminili:

Stature nanoidi fino a 137,9 cm
Stature basse di classe inferiore 138,0-142,9 cm
Stature basse di classe superiore 143,0-147,9 cm
Stature medie di classe inferiore 148,0-152,9 cm
Stature medie di classe superiore 153,0-157,9 cm
Stature alte di classe inferiore 158,0-162,9 cm
Stature alte di classe superiore 163,0-167,9 cm
Stature altissime a partire da 168,0 cm

Classificazione di Martin-Saller

Secondo un'eminente classificazione dovuta all'antropologo tedesco Rudolf Martin (1864-1925)[18], antecedente a quella di Biasutti, la classe dei valori medi risulta la seguente:

Classe delle stature medie di Martin 160-170 cm

Più precisamente, Martin e Karl Saller (1902-1969) forniscono per uomini e donne questi valori, oggi in uso nella vita pratica:[19]

Stature maschili:

Nanismo valori inferiori a 130,0 cm
Stature molto basse 130,0-149,9 cm
Stature basse 150,0-159,9 cm
Stature sotto la media 160,0-163,9 cm
Stature medie 164,0-166,9 cm
Stature sopra la media 167,0-169,9 cm
Stature alte 170,0-179,9 cm
Stature molto alte 180,0-199,9 cm
Gigantismo da 200,0 cm

Stature femminili:

Nanismo valori inferiori a 121,0 cm
Stature molto basse 121,0-139,9 cm
Stature basse 140,0-148,9 cm
Stature sotto la media 149,0-152,9 cm
Stature medie 153,0-155,9 cm
Stature sopra la media 156,0-158,9 cm
Stature alte 159,0-167,9 cm
Stature molto alte 168,0-186,9 cm
Gigantismo da 187,0 cm

Indice scelico

Misure antropometriche durante la seconda esposizione internazionale di eugenetica che si tenne dal 22 settembre al 22 ottobre 1921, in connessione con il Secondo Congresso Internazionale di Eugenetica nell'American Museum of Natural History di New York (Baltimora: William & Wilkins Co., 1923)
Misurazioni antropometriche di una donna

L'indice scelico (o schelico), in antropometria e in medicina costituzionalistica — cioè quel ramo della medicina che ha per oggetto la costituzione individuale e le malattie in rapporto a essa[21] — esprime il rapporto tra la lunghezza del busto dal piano ischiatico al vertice della testa e la statura. Quindi in forma indiretta la lunghezza degli arti inferiori. Tale misura si ottiene considerando l'Altezza Vertice-Ischiatica (che definiremo AVI) divisa per l'altezza totale in piedi (che definiremo AT) del soggetto preso in considerazione, moltiplicata per 100, come espresso nella formula:

dove l'AVI, indicata in centimetri, corrisponde alla misura del tronco: si calcola misurando la distanza tra il vertice della testa e il piano d'appoggio dello sgabello sul quale si è seduti, con piedi poggiati a terra, collo e busto eretti, perpendicolari alle cosce. Ottenuto l'indice scelico è quindi possibile capire a quale tipo il soggetto misurato appartenga: se longilineo, normolineo o brevilineo, come illustrato nella seguente tabella:

Uomo Donna
≤51: Longilineo ≤52,4: Longilinea
51,1-54,5: Normolineo 52,5-54,5: Normolinea
≥53,2: Brevilineo ≥54,6: Brevilinea
  • I soggetti longilinei (o macrocormici) sono caratterizzati dal fatto che la lunghezza degli arti inferiori è maggiore di quella del busto.
  • I soggetti normolinei (o mesaticormici) hanno gli arti di lunghezza inferiore o uguale a quella del busto.
  • I soggetti brevilinei (o brachicormici) hanno la lunghezza degli arti inferiori minore rispetto alla lunghezza del busto.

Tali caratteristiche non sono legate necessariamente a una statura alta o bassa.[22][23]

Alterazioni nella misurazione

Uno studio pubblicato nel 2022 per BMC Medical Research Methodology con l'intento di proporre un miglioramento circa l'accuratezza dei dati relativi a statura e peso auto-dichiarati da parte di uomini e donne, ha messo in rilievo come le ricerche che confrontano i dati d'altezza e peso auto-riferiti da parte delle persone, adoperati in statistiche, e quelli clinici effettivi, rilevino discrepanze tra le due serie di misurazioni: l'altezza è sovrastimata, il peso è sottostimato. Ciò ha un ruolo determinante nell'alterazione dei valori delle statistiche mediche.[24][25]

A questa diffusa attitudine ne va aggiunta un'altra: quella dell'uso delle scarpe rialzanti maschili nell'ambito dell'interazione quotidiana, pratica di larga tendenza.[26] Il motivo dell'utilizzo di tali calzature per mascherare l'altezza è spesso legato a fattori psicologici e di natura sociale. Tale consuetudine legata all'uso di calzature rialzanti è frequente nell'ambito attoriale.[27][28]

Caratteristiche biologiche

Fra le varie popolazioni viventi la variazione d'altezza e peso corporeo sono notevoli. Le grandi dimensioni corporee potevano in passato presentare dei vantaggi. A livello di storia antropologica, un uomo grande incuteva rispetto, risultando avvantaggiato nel combattimento corpo a corpo e nella caccia di grossi animali. Un uomo aitante, occupando più spazio, era in genere più resistente e poteva pertanto intraprendere cacce che richiedessero un uso rilevante della forza, portando al desco famigliare una maggior quantità di carne. Ma altezza e massiccia costituzione possono tuttavia risultare svantaggiosi. Una mole corporea considerevole richiede più calorie, anche soltanto per mantenersi in vita, particolarmente durante l'accrescimento. Il bambino di notevole mole corporea per costituzione genetica si trova in condizioni di peculiare svantaggio quando il cibo è scarso. Nei periodi di carestia, gli individui di piccola taglia hanno maggiori probabilità di sopravvivere, rispetto a quelli di taglia medio-grande. Esiste poi una relazione, anche se non chiara e dimostrata, fra dimensioni corporee relative e distribuzione geografica in relazione alle temperature. In parte si tratta di adattamento fisiologico e in parte di azione della selezione naturale.[29] Va infine ricordato che l'altezza umana può costituire un elemento decisivo al momento della scelta amorosa del partner da parte degli esseri umani e divenire, in ogni sua estensione, elemento di feticismo.[30]

Crescita

Un esempio della velocità ottimale di crescita della statura

La crescita umana è regolata da diversi ormoni, fra i quali l'IGF-1, secreti lungo tutta la vita umana, ma che agiscono soprattutto nella fase dell'infanzia e dell'adolescenza. Contribuiscono all'allungamento osseo e all'aumento di riproduzione cellulare nei vari tessuti, determinando l'altezza del soggetto. La crescita infantile veniva prevalentemente monitorata attraverso il calcolo dei percentili, curve di riferimento (chiamate Tanner-Whitehouse) riferite ai valori di peso e altezza.[31] Nel 2014 i percentili sono stati però messi in discussione da uno studio dell'Università di Oxford coordinato da José Villar che ha proposto una nuova metodologia relativa alla previsione della crescita. Con le nuove tabelle cambia il modo di studiare la crescita del bambino, reso universale in tutto il mondo con l'utilizzo di una sola tabella invece di cento, sostitutivo delle vecchie tabelle percentili: gli standard dell'Oms per i bambini dalla nascita fino ai cinque anni già esistenti sono stati usati in 140 Paesi del globo. Nuovi standard internazionali verranno applicati anche per il feto in sviluppo e il neonato, in modo da aiutare a identificare segni di malnutrizione, deperimento e sovrappeso a uno stadio più precoce e mettere in atto azioni preventive mirate a ridurre problemi di salute a lungo termine, come diabete e ipertensione.[32]

Secondo alcuni calcoli espressi in equazioni da diversi studiosi (equazione del citato Tanner e altri, di Cole e altri, di Cole, di Hermanussen e Cole), in base alle misure staturali dei genitori è possibile prevedere, con un margine d'approssimazione, quella che potrebbero avere da adulti i figli, maschi o femmine. Tale calcolo si basa sulla media della somma delle altezze dei genitori, con la sommatoria di un valore che porta a stabilire un'approssimazione minima o massima dell'altezza possibile. Definendo altezza paterna AP e altezza materna AM e come margine la variabile X in cm, si può esprimere il calcolo secondo l'equazione di Tanner:

dove il margine X può variare da −6,5 cm nella femmina a +6,5 cm nel maschio, con un intervallo di ±10 cm nel maschio, ±9 cm nella femmina.[33]

Variazione della statura di tre uomini dall'età di 12 anni fino al termine della crescita

In ogni caso l'altezza è ereditaria nonché legata a fattori imponderabili: chi ha una bassa o alta statura solitamente la eredita dai genitori, che a loro volta l'hanno ereditata dalle precedenti generazioni. Tuttavia, nel 1886 l'antropologo inglese Francis Galton (1822-1911), ideatore dell'eugenetica, si accorse che questo processo ha comunque un limite: i figli più alti della media avevano genitori più bassi di loro e i figli più bassi della media avevano genitori più alti. Galton chiamò questo fenomeno, che ricorre costantemente, «regressione verso la media».[34]

Esistono deformazioni, vere e proprie malattie di una certa rarità, come il gigantismo (da 200 cm in poi) e il nanismo (al di sotto di 120 cm), le cui cause sono molteplici. Il periodo di crescita più significativo è nei primi 2 e 3 anni di vita, mentre l'aumento più costante si verifica durante l'adolescenza. Un incremento della crescita si verifica a volte nei ragazzi tra i 12 e i 17 anni, con un picco tra i 13 e i 15 anni, in genere. Nell'anno di maggiore sviluppo si può prevedere una crescita fino a 10 cm circa. Un incremento di crescita si verifica a volte nelle ragazze tra i 9 anni e mezzo e i 13 e mezzo, con picco in genere tra gli 11 e i 12 e mezzo. Nell'anno di maggiore sviluppo si possono rilevare fino a 9 cm di crescita. Se la pubertà è ritardata, la crescita può rallentare in modo significativo. Se il ritardo non è patologico, il picco di crescita dell'adolescenza si verifica più tardi e si può avere un recupero. All'età di 18 anni, è possibile registrare una crescita di circa 2,5 cm per i maschi e di poco meno per le femmine, per le quali essa risulta completa al 99%. Nelle ragazze con pubertà precoce (prima degli 8 anni), una crescita anticipata si presenta insieme al menarca in giovane età e determinando una bassa statura per via della precoce chiusura delle cartilagini di accrescimento.[35]

Le ragazze all'epoca della pubertà tendono a essere più alte dei ragazzi. Durante la gioventù l'andamento dello sviluppo non è proporzionato: il tronco si accresce con ritmo diverso da quello delle gambe, mentre la crescita in larghezza, con la quale aumenta il peso del corpo, segue in ritardo la crescita in lunghezza. Quest'ultima termina a 18 anni nella donna e a 25 anni nell'uomo, in generale. La circonferenza toracica e il peso del corpo raggiungono invece soltanto a 35 anni circa nell'uomo e a 50 anni circa nella donna il loro valore massimo.[36]

Decrescita

Il processo naturale della diminuzione staturale umana inizia attorno ai 30 anni d'età, negli individui d'entrambi i sessi. Secondo una ricerca condotta dal Gerontology Research Center di Baltimora, il tasso di diminuzione dell'altezza risulta maggiore nelle donne che negli uomini. Per entrambi i sessi la perdita accelera con il trascorrere del tempo: la perdita complessiva negli uomini dai 30 ai 70 anni è in media di 3 cm circa; per le donne di 5 cm circa. Dall'età di 80 anni, la diminuzione aumenta a 5 cm circa per gli uomini e a 8 cm circa per le donne. Conseguenza del processo d'invecchiamento, può tuttavia trovarsi in relazione a una specifica patologia. Invecchiando, i dischi tra le vertebre della colonna vertebrale si disidratano tendendo ad assottigliarsi, con il risultato di una compressione della colonna vertebrale. Chi soffre di osteoporosi può senza avvedersene andare incontro a microfratture da compressione nella colonna vertebrale, il che porta a una notevole incurvatura della colonna. Così l'appiattimento degli archi dei piedi con il trascorrere del tempo.[37]

Secondo altre fonti[38], l'altezza rimarrebbe invece stazionaria fino ai 50 anni circa, per poi declinare lentamente. Proliferazione e differenziazione cellulare nei diversi tessuti sono processi passibili di alterazioni patologiche a carico:

  • dell'apparato endocrino, che agisce soprattutto attraverso l'ipofisi e le ghiandole da questa dipendenti;
  • del sistema nervoso, attraverso il quale avviene il controllo delle attività motorie;
  • delle secrezioni ghiandolari del flusso sanguigno;
  • di una sostanza prodotta dalle cellule detta calone, che inibisce la produzione cellulare e anche di fattori non specifici quali l'apporto sanguigno, di sostanze nutritizie, l'impegno funzionale del tessuto etc.[38]

Panorama storico

L'invenzione ottocentesca della «statura media»

L'introduzione dei concetti di «statura media» e «uomo medio» si devono ad Adolphe Quetelet (1796-1874)[39] considerato uno dei padri della statistica moderna. Quetelet sosteneva che la collettività umana sia regolata da leggi simili a quelle che regolano i fenomeni fisici e chiamò il complesso di tali leggi «fisica sociale». Oltre alla teoria dell'uomo medio, al suo nome è legata anche la teoria binomiale dei caratteri umani: secondo lo studioso, il tipo fisico, morale e intellettuale di una popolazione è identificato dalla media aritmetica dei valori di tali caratteri dei suoi componenti. Inoltre, in una popolazione omogenea, i valori di un carattere comune ai suoi componenti si distribuiscono secondo una curva le cui ordinate sono proporzionali ai successivi termini di sviluppo del binomio di Newton. Secondo la teoria dell'«uomo medio» di Quetelet, considerando le altezze in un gruppo d'individui omogenei per origine, sesso ed età, si noterà che tutte le stature sono diverse fra loro. Quando gli individui vengono riuniti in classi di statura di uguale ampiezza si può notare che:

  • esiste una classe di stature in cui gli individui misurati sono più numerosi;
  • che tale classe è circa equidistante dalla statura massima e da quella minima, osservate nel gruppo d'individui;
  • che la frequenza diminuisce man mano che dalla classe di frequenza massima si discende verso le stature inferiori o si sale verso le superiori;
  • che le frequenze corrispondenti alle classi di statura superiori o inferiori ed equidistanti (simmetriche) dalla classe di frequenza massima risultano circa uguali;
  • che la media di tutte le stature è teoricamente uguale alla statura centrale della classe di massima frequenza e può essere assunta come tipo di tutte le stature dei componenti del gruppo.[40]

Critiche

Il concetto di «uomo medio» e relativi corollari sono stati tuttavia criticati in ogni tempo. Alla sua critica più severa ha contribuito inconsapevolmente lo stesso Quetelet:

  • si credeva infatti che i pesi umani crescessero in rapporto al quadrato delle stature.
  • Dato questo vincolo tra la serie delle stature e quella dei pesi, risultava che la media aritmetica delle stature non fosse compatibile con la media aritmetica dei pesi.
  • Pertanto, un uomo che avesse una statura uguale alla media, per tale motivo avrebbe avuto in realtà un peso diverso da quello medio.
  • Poiché era verosimile che la stessa incompatibilità fra altezze e pesi potesse avere luogo anche per altri caratteri, l'uomo medio risultava una costruzione incongruente, da abbandonare.

Nonostante questa obiezione — in apparenza definitiva — la dottrina dell'uomo medio ha avuto un'accoglienza universale nella pratica scientifica, non esente da critiche[41], facendo indagare mediante l'uso delle medie i caratteri delle popolazioni e confrontando fra loro i diversi gruppi umani, a ciascuna età.[42]

«Consultando una tabella che riporta i valori di grandezza del corpo nelle varie età, in relazione con i diversi pesi, ci può capitare di constatare che i nostri valori antropometrici non corrispondono a quelli della tabella; siamo sempre o troppo piccoli o troppo alti, o troppo pesanti o troppo leggeri. Questa constatazione non ci deve affliggere; dobbiamo ricordare piuttosto che gli uomini non sono fatti tutti su misura e che soltanto una esigua schiera ha misure corporee concordanti con quelle riportate nelle tabelle. Il fatto è che i numeri delle tabelle sono valori medi calcolati su molte migliaia di misure, cosicché l'altezza di un uomo di una certa età viene stabilita e riportata in tabella come misura di 1,50 m, quando su mille uomini di quella età sia stata riscontrata una altezza di 1,55 m e su altri mille una misura di 1,45 m. A che cosa serve in genere una simile tabella? Essa ha la stessa utilità e funzione delle altre tabelle basate su medie numeriche, cioè fornisce un confronto di valori medi, per esempio fra diverse classi di leva. [...] I dati della tabella permettono infine di stabilire se i valori antropometrici di un determinato soggetto deviano o no dalla media, e ciò può costituire, accanto ad altri dati, il sintomo di un'alterazione organica.»

Mutamenti nei secoli

Mutamenti staturali sono avvenuti nel corso dell'evoluzione: i maschi adulti di Australopithecus afarensis e di Homo habilis erano alti fra i 120 cm e i 140 cm, mentre l'Homo erectus raggiungeva stature anche molto elevate: 177 cm, 179 cm e 180 cm.[43] L'Homo ergaster, vissuto circa 1,7 milioni di anni fa, poteva superare 190 cm, cioè la classe di valori delle stature più alte.[44]

Con l'epoca moderna, ovvero nel corso del XVIII e poi dai secoli XIX-XX, si è assistito secondo alcune fonti a un progressivo aumento del valore delle stature medie e ciò grazie allo sviluppo economico, all'attento trattamento dei bambini, alla vita sportiva.[45] Si ricordano però dei significativi casi (Polonia e altri paesi) di aumento delle medie nelle popolazioni contadine che vissero lungo tempo in condizioni immutate. È poi dubbio che l'attuale tenore di vita, specie quello alimentare, rappresenti un progresso rispetto a quello del passato. Maggior credito va dato forse all'ipotesi che si rifà all'aumentato numero di scambi di popolazione, di spostamenti individuali, avvantaggiato dal miglioramento delle comunicazioni, specie intercomunali, che ha permesso un sempre maggior numero di matrimoni in eterogamia. Comunque la generalità del fenomeno ha fatto piuttosto pensare agli effetti di un dinamismo biologico reversibile, come già avvenuto nel corso dell'evoluzione.[46]

Nel 2021, sono state analizzate le variazioni di peso e altezza tra i bambini cinesi in età prescolare, durante la chiusura delle scuole dovuta alle misure restrittive legate alla pandemia di COVID-19. I dati relativi a 124603 bambini provenienti da più asili hanno dimostrato che la crescita dell'altezza è diminuita, risultando di circa 1 cm inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno 2020 e dell'anno precedente.[47]

Nel 2022 è stato pubblicato il più vasto studio sul genoma umano, condotto su un campione di 5000000 milioni di individui estratti da 281 studi, laddove il precedente studio più esteso era basato su una popolazione di 700000 persone. In base ai dati desunti, il 20% del genoma umano contiene la maggior parte dei geni che possono condizionare la statura corporea.[48]

Nel 2023 uno studio pubblicato dal Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano e apparso su Scientific Reports ha analizzato i resti di 549 maschi e femmine sepolti a Milano in quasi 2000 anni di storia: i periodi di tempo comprendevano l'epoca romana, l'alto medioevo, il tardo medioevo, l'epoca moderna e l'epoca contemporanea). Da questo è emerso il contrario della tesi sull'innalzamento delle medie nel tempo. Il valore medio di maschi e femmine è rimasto infatti stabile in un arco molto lungo e non è risultato significativamente diverso nelle varie epoche. Questi i dati riscontrati:[49]

Stature maschili in 2000 anni circa dall'età romana a quella contemporanea

Minima 152,0 cm
Massima 195,4 cm
Media costante 168,5 cm

Stature femminili in 2000 anni circa dall'età romana a quella contemporanea

Minima 143,5 cm
Massima 177,6 cm
Media costante 157,8 cm

La statura in ambito sportivo

L'altezza può assumere un ruolo di un certo rilievo nella pratica di alcune discipline sportive come pallacanestro e pallavolo in cui gli atleti sono in genere di statura sopra la media-alta-molto alta (vedere le classificazioni sopra). Ciò però non è una regola d'esclusività ed esistono diverse eccezioni.[50] In discipline come la ginnastica sono invece favoriti atleti di bassa o medio-bassa statura.[51] I corridori di Formula 1 hanno spesso altezze inferiori a 170 cm.[52] Nel rugby, altezza e costituzione fisica variano a seconda dei ruoli: tradizionalmente gli atleti più alti sono i piloni, i tre-quarti e le seconde e terze linee. È comunque da osservare che in una squadra di rugby la diversità fisica interessa misure che vanno da circa 170 cm fino a circa 200 cm, il che contribuisce a identificare tale sport come accessibile a molti.[53] Nel pugilato, a parità di peso, una maggiore altezza costituisce un vantaggio nella lunga distanza ma un possibile svantaggio negli scontri ravvicinati: per i pugili più bassi o brevilinei una minore lunghezza delle braccia e, di conseguenza, un minore allungo possono rappresentare un vantaggio nel corpo a corpo.[54] Nel calcio, pur non esistendo precise norme in merito, si ritene però tradizionalmente che il portiere debba avere una statura maggiore rispetto ai compagni di squadra, onde sfruttare al massimo l'elevazione e la lunghezza delle braccia. Uno studio dell'Università del Queensland, diretto dal dottor Robbie Wilson e presentato alla riunione della Società di biologia sperimentale inglese svoltasi sul finire di giugno a Glasgow nel 2010, illustrava che tra talento calcistico e altezza non ci sarebbe alcuna correlazione.[55]

Discriminazioni legate alla statura

È stato osservato da alcuni studi che bambini bassi tendono a subire atteggiamenti discriminatori fin dall'età adolescenziale all'interno del contesto sociale in cui sono inseriti.[56]

Nel 2019, la Cassazione ha condannato la discriminazione legata a misure d'altezza minima nell'assunzione di donne nell'ambito delle mansioni di capotreno, stabilendo che costituiva «discriminazione indiretta» il limite di 160 cm prescritto da Trenitalia, nell'assunzione di personale con qualifica di Capo Servizio Treno. Tale limite non risultava infatti oggettivamente giustificato né comprovato rispetto alle mansioni previste.[57] La sentenza ha rappresentato un importante passo avanti contro la generale discriminazione legata alla statura che talora penalizza le donne nell'ambito dell'assunzione lavorativa.[58]

Così nel 2015, anche nell'esercito, nella polizia e nei carabinieri italiani la discriminazione legata ai limiti d'altezza è stata abolita con una modifica dell'articolo 635 del Codice dell'Ordinamento militare: i limiti prima fissati a 165 cm per gli uomini e 161 cm per le donne (forze armate e polizia), a 170 cm per gli uomini e 165 cm per le donne ufficiali carabinieri e non superiore ai 190 cm per la marina, sono stati eliminati.[59][60] [61][62]

Record

Elemento piuttosto evidente nella caratterizzazione del corpo umano, l'altezza è storicamente oggetto d'interesse per quanto riguarda i record che possano verificarsi in determinati soggetti, tanto nella sua estensione in alto quanto in quella in basso. Il libro del Guinness dei primati dedica fin dalle sue prime edizioni una sezione dedicata agli uomini o alle donne più alti o più bassi del mondo.[63] Un caso eccezionale di accrescimento staturale, non dovuto a fattori naturali, si è registrato nella seconda metà del XX secolo: l'attore circense americano Clarence E. Willard (1882-1969) riuscì, nel periodo in cui era più in forma, ad aumentare la propria alta statura di 177 cm circa fino a quella molto alta di 193 cm circa — secondo tutte le classificazioni — grazie a una singolare manipolazione muscolare della zona vertebrale.[64]

Note

  1. ^ a b La foto fa parte del catalogo fotografico Treasury of Human Inheritance, a cura di Karl Pearson, volume 1, parti VII e VIII, sezione XVa (Dwarfism), Eugenics Laboratory Memoirs, scritta da H. Rischbieth e Amy Barrington, Dulau and Co., Londra, 1912.
  2. ^ Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, 5/S-Z, Bologna, Zanichelli, 1983. ISBN non esistente.
  3. ^ Corrain, pp. 10-13.
  4. ^ Dizionario medico Larousse, p..
  5. ^ Enciclopedia Universale Garzanti, Milano, Garzanti, 2006, ISBN 9788811505204.
  6. ^ Corrain, p. 13.
  7. ^ Forcina e Stanghellini, p. 12.
  8. ^ Paul Topinard, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  9. ^ Sharma e Sharma, p. 88.
  10. ^ Basu Roy, p. 201.
  11. ^ Monographs of the Society for Research in Child Development, vol. 13, University of California, 1950, p. 20.
  12. ^ Giuseppe Amadei, La capacità del cranio in rapporto alla statura, in Archivio per l'antropologia e la etnologia, vol. 13, 1883, pp. 291-315, in particolare p. 293, ISSN 0373-3009 (WC · ACNP), SBN IT\ICCU\LO1\1029613.
  13. ^ Sharma e Sharma, p. 89.
  14. ^ Sergio Sergi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  15. ^ Enciclopedia Universale Larousse, p. 669.
  16. ^ Enciclopedia Universale Larousse, p. 367.
  17. ^ Corrain, pp. 73-76.
  18. ^ Rudolf Martin, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  19. ^ Rudolf Martin e Karl Saller: Lehrbuch der Anthropologie in systematischer Darstellung, su cambridge.org. URL consultato il 30 luglio 2022.
  20. ^ Anthropology – The Study of Man, p. 202.
  21. ^ costituzionalìstico, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  22. ^ scelico, indice, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  23. ^ Corrain, pp. 14-17.
  24. ^ Improving the accuracy of self-reported height and weight in surveys: an experimental study, su bmcmedresmethodol.biomedcentral.com. URL consultato l'11 settembre 2023.
  25. ^ Inaccurate self-report of height and its impact, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato l'11 settembre 2023.
  26. ^ Why men are buying elevator shoes, su thekatynews.com. URL consultato l'11 settembre 2023.
  27. ^ DeMello, p. 199.
  28. ^ Morris.
  29. ^ Enciclopedia Italiana delle Scienze, p. 698.
  30. ^ Dizionario di sessuologia, I, p. 466.
  31. ^ percentile, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  32. ^ (EN) Monitoring the Postnatal Growth of Preterm Infants: A Paradigm Change, su publications.aap.org. URL consultato il 23 agosto 2023.
  33. ^ p. 26, Growth Hormone Therapy in Pediatrics, Karger, 2007.
  34. ^ Analisi biostatistica di Galton, su 78stepshealth.us. URL consultato il 30 luglio 2022.
  35. ^ Crescita fisica degli adolescenti, su msdmanuals.com. URL consultato il 30 luglio 2022.
  36. ^ La tua salute. Enciclopedia medica per tutti, p. 402.
  37. ^ Longitudinal change in height of men and women, su pubmed.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 26 agosto 2023.
  38. ^ a b Dizionario medico Corriere della Sera – Fondazione Umberto Veronesi, pp. 35-36.
  39. ^ Enciclopedia Universale Larousse.
  40. ^ Enciclopedia Universale Larousse.
  41. ^ Paola Dessì, L'ordine e il caso, su cambridge.org. URL consultato il 21 agosto 2023.
  42. ^ Marcello Boldrini e Giacinto Viola, ANTROPOMETRIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
  43. ^ * (EN) Carleton Stevens Coon, The Races of Europe, New York, The Macmillan Company, 1939, p. 44.
  44. ^ Enciclopedia Italiana delle Scienze.
  45. ^ Dizionario medico Larousse, p. 1055.
  46. ^ Corrain, p. 74.
  47. ^ nature.com, https://www.nature.com/articles/s41366-021-00912-4. URL consultato il 19 agosto 2023.
  48. ^ Considered Impossible – New Study of 5 Million People Reveals Genetic Links to Height, su SciTech Daily, DOI:10.1038/s41586-022-05275-y. URL consultato il 21 novembre 2022.
  49. ^ L'altezza degli abitanti di Milano stabile da 2000 anni, su lescienze.it. URL consultato il 19 agosto 2023.
  50. ^ Quando l'altezza non conta, su basketworldlife.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
  51. ^ Alessandra Lombardi e Marco Brazzo, Ginnastica, in Universo del corpo, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998-2000.
  52. ^ Quanto sono alti i piloti di Formula 1, su motorbox.com. URL consultato il 30 luglio 2022.
  53. ^ Rugby professionistico, su onrugby.it. URL consultato il 30 luglio 2022.
  54. ^ Tutto Boxe, su tuttoboxe.it. URL consultato il 30 luglio 2022.
  55. ^ Researchers kick goals with soccer findings, su uq.edu.au. URL consultato l'11 settembre 2023.
  56. ^ I bambini di bassa statura tendono a subire atteggiamenti di bullismo, su scienceblog.com. URL consultato il 30 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  57. ^ Limiti discriminatori di statura nelle assunzioni, su edotto.com. URL consultato il 30 luglio 2022.
  58. ^ Statura minima per l'accesso al lavoro e discriminazione indiretta, su altalex.com. URL consultato il 30 luglio 2022.
  59. ^ In esercito polizia e carabinieri l'altezza non conta più, su laleggepertutti.it. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  60. ^ Limiti di altezza militare, su infodifesa.it. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  61. ^ Eliminazione dei limiti d'altezza nell'esercito, su concorsiesercito.it. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  62. ^ Per entrare nella polizia non serve più l'altezza minima, su corriere.it. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  63. ^ Guinness dei primati – sito ufficiale, su guinnessworldrecords.com. URL consultato il 30 luglio 2022.
  64. ^ Il Guinness dei primati.

Bibliografia

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  • Eric Morris, Freeing the Actor, Emor Enterprises, 2011, ISBN 9780983629931.
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