Neofascismo: differenze tra le versioni

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{{P|La voce è palesemente apologetica dell'ideologia fascista e neofascista. In particolare la negazione del suprematismo razziale (che non è caratteristica di tutti i fascismi ma non è affatto inesistente come qui sostenuto) è una vera e propria falsificazione propagandistica. Inoltre manca qualsiasi accenno alle acclarate (anche in sede giudiziaria) collusioni tra neofascismo e strategia stragistica della tensione (Strage di Piazza Fontana, Bologna) ed alla diffusissima violenza neofascista a sfondo razziale.|politica|giugno 2010}}
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Il '''neofascismo''' è un insieme di movimenti sociali o [[Politica|politici]] nati dopo la [[seconda guerra mondiale]] con l'intento di rianimare e attuare l'ideologia [[fascista]].
Il '''neofascismo''' è un insieme di movimenti sociali o [[Politica|politici]] nati dopo la [[seconda guerra mondiale]] con l'intento di rianimare e attuare l'ideologia [[fascista]].

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La Croce celtica, uno dei simboli delle ideologie neofasciste

Il neofascismo è un insieme di movimenti sociali o politici nati dopo la seconda guerra mondiale con l'intento di rianimare e attuare l'ideologia fascista.

Secondo lo storico Renzo De Felice durante la guerra fredda questi movimenti assorbirono e presero il posto del fascismo, favoriti in ciò dalla strategia geo-politica dell'Alleanza Atlantica che in tali gruppi vedeva un argine efficace all'espansione comunista.[1] In Italia la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione vieta la riorganizzazione del partito fascista, mentre la legge Scelba del 1952 sanziona l'apologia del fascismo. La Legge Mancino del 1993 punisce anche l'utilizzo di simbologie legate ai sopra citati movimenti politici. Anche durante gli anni di piombo, diverse organizzazioni di lotta armata di estrema destra si sono richiamate al neofascismo e membri di tali organizzazioni hanno perpetrato diversi attentati terroristici, come la Strage di piazza Fontana[2][3][4], la Strage di piazza della Loggia[5][6][7], la Strage del treno Italicus[8][9] e la sanguinosissima Strage di Bologna[10][11][12], causando un numero elevatissimo di vittime e feriti tra i civili.

Il neofascismo non si basa su un'ideologia specifica ma costituisce un insieme di gruppi variegato con particolari differenze tra essi (e talvolta addirittura in contrasto tra di loro) seppur con comuni elementi di ultranazionalismo, autoritarismo, suprematismo bianco, omofobia, antifemminismo, antisemitismo, xenofobia, sovranismo, euroscetticismo, e opposizione all'immigrazione. Questi gruppi si possono ispirare al fascismo italiano, a filosofi tradizionalisti come Julius Evola, a politici come Codreanu e al falangismo spagnolo, ma anche al nazionalsocialismo (neonazismo).[13] Alcuni gruppi possono entrare in commistione anche con elementi religiosi cristiani[14] così come con altri di derivazione New Age, dall'occultismo[15] o dal satanismo[16].

Storia

In Italia

Il neofascismo in Italia prese vita nei primi mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, su iniziativa di reduci della Repubblica Sociale Italiana (RSI) al Nord e di coloro che continuavano a nutrire un sentimento di simpatia nei confronti del regime fascista al Centro-Sud.

Nel 1946 molti gruppi agivano al di fuori dei partiti, come i Fasci di Azione Rivoluzionaria ed il Partito Democratico Fascista, che conducevano azioni al di fuori della legalità. A livello editoriale, l'immediato dopoguerra vide la comparsa di riviste e quotidiani (come Il Meridiano d'Italia a Milano), che polemizzavano contro gli eccidi partigiani compiuti dopo il 25 aprile e, in maniera abbastanza esplicita, invitavano i reduci a compattarsi in un partito politico.

In questo contesto, alcuni reduci decisero di organizzarsi in una struttura partitica, per operare all'interno delle istituzioni e partecipare alle elezioni. Il 26 dicembre 1946, nello studio legale di Arturo Michelini, venne fondato il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito nato con l'obiettivo di tenere viva l'eredità del fascismo nell'Italia repubblicana[17]. L'MSI si affermerà come la principale organizzazione partitica dell'estrema destra nella Prima Repubblica[18]. Il partito rifiutò di condannare il fascismo ma, allo stesso tempo, dichiarò di non avere intenzione di riportare in vita il vecchio regime[19], sintetizzando il suo atteggiamento nei confronti del fascismo con la formula "Non rinnegare, non restaurare", coniata dal segretario Augusto De Marsanich[20]. Altri reduci passarono tra le file del Partito Comunista Italiano (PCI), ritenendo di non poter aderire ad un partito quale l'MSI, schierato con i capitalisti, che avevano combattuto ed affossato il fascismo. Il portavoce di questi "fascisti rossi" fu Stanis Ruinas, tramite il suo giornale Pensiero Nazionale. Lo stesso Togliatti favorì questo processo di assimilazione, consapevole del fatto che venti anni di propaganda fascista avevano dato un'impronta ideologica a un'ampia fetta di giovani italiani. Un'altra grande parte di ex esponenti fascisti supportò la nascente Democrazia Cristiana pur di far fronte a comunisti e socialisti, recuperando così una propria posizione d'influenza all'interno del nuovo Stato istituzionalizzato.[21]

Il Movimento Sociale entrò in parlamento nel 1948 con una sparuta rappresentanza. Le elezioni politiche del 1953 video un significativo aumento del consenso e della rappresentanza del MSI, che concedette il suo appoggio esterno a vari governi centristi. Il Movimento Sociale, dopo un serrato dibattito interno, votò a favore dell'adesione alla NATO e si pronunciò in favore della creazione di una Comunità Europea. Sotto la guida del "moderato" Arturo Michelini, il MSI entrò con propri assessori nelle giunte di grandi città del Sud Italia e propose la creazione di una "Grande Destra" estesa a monarchici e liberali, in grado di condizionare in parlamento la DC.

Dal 1948 la XII disposizione transitoria della Costituzione Italiana vietava la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Partito Nazionale Fascista (PNF), e, in deroga all'articolo 48, stabiliva per un periodo non superiore ad un quinquennio dall'entrata in vigore della stessa, limitazioni al diritto di voto e all'eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista. In base a questa disposizione, l'apologia del fascismo costituisce reato in quanto promuove la riorganizzazione del movimento fascista e denigra i valori di base della Costituzione italiana; a seguito di quanto stabilito dalla Costituzione, venne promulgata nel 1952 la Legge Scelba.[22]

Nel 1954[23] si consumò nell'MSI una rottura: il gruppo guidato da Pino Rauti, che si ispirava alle idee di Julius Evola, ormai in rotta con la segreteria del partito, fondò il Centro Studi Ordine Nuovo (ON). Nel gruppo ideologico di Ordine Nuovo si accentuò la simpatia per il Terzo Reich e, per effetto delle tesi metapolitiche di Evola, maturò un sentimento "neopagano", non esente da suggestioni occultistiche, che lo allontanava dal comune sentire cattolico della destra missina. Gli Ordinovisti praticavano la via dell'extraparlamentarismo, ma cominciavano anche a stabilire intese con gli ambienti della NATO e con regimi golpisti come quello dei colonnelli greci, in nome della lotta al comunismo incombente.

Nel 1960[24] un'ulteriore scissione produsse il secondo gruppo della destra radicale degli anni sessanta, Avanguardia Nazionale (AN), con a capo Stefano Delle Chiaie. Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, pur mantenendo rapporti con singoli dirigenti dell'MSI, condussero una politica autonoma dall'ex partito di riferimento, che, fino al 1960, sarà impegnato a sostenere governi democristiani e a contrastare le politiche di giustizia sociale del centro-sinistra. Avanguardia Nazionale si segnalò per una campagna astensionista condotta nel 1963, quando l'invito a non votare poteva apparire vagamente "sovversivo", considerato il dovere morale della partecipazione al voto stabilito anche in sede normativa dall'ordinamento italiano.

In quegli anni sorse anche un altro gruppo neofascista, il Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese, ex comandante della X MAS e figura di spicco del reducismo di Salò successivamente ideatore di un tentativo di colpo di Stato durante la notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 annullato poche ore prima dell'attuazione. Le ragioni della mancata esecuzione del piano non vennero mai chiarite e l'episodio venne ricordato come golpe Borghese.

Successivamente inizia il periodo della strategia della tensione. Il primo episodio è la strage di piazza Fontana, il 12 dicembre 1969, nel corso degli anni le indagini hanno condotto a individuare i presunti colpevoli neofascisti. Successivamente si ebbe la lunga stagione stragista degli anni di piombo, per i quali delitti vennero sospettati ed indagati ripetutamente, assieme ad anarchici e comunisti di area extraparlamentare, vari esponenti dei movimenti neofascisti, negli anni successivi mai condannati definitivamente, con l'importante eccezione della Strage di Bologna.

Nel 1969 Avanguardia Nazionale di Delle Chiaie, a quell'epoca latitante, si sciolse. Sempre nel 1969, Pino Rauti e altri dirigenti di Ordine Nuovo rientrano nel MSI, mentre gli ordinovisti contrari, danno vita al nuovo movimento politico di Ordine Nuovo, guidato da Clemente Graziani. Il 21 novembre 1973 viene decretato lo scioglimento dell'organizzazione e trenta membri condannati per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Tre anni dopo viene decretato, con le stesse motivazioni, anche lo scioglimento di Avanguardia Nazionale.

Attorno alla metà degli anni settanta crescono associazioni e movimenti, soprattutto giovanili, come Terza Posizione, Lotta di Popolo e Costruiamo l'azione, impegnati nella lotta per la giustizia sociale ed estranei sia alle competizioni elettorali sia al terrorismo nero che, da parte sua, contemporaneamente si sviluppa con formazioni terroristiche e clandestine come i Nuclei Armati Rivoluzionari e il Fronte Nazionale Rivoluzionario.

Successivo alla strage di piazza Fontana avvenuta nel dicembre del 1969, un attacco terroristico di matrice neofascista, che scosse notevolmente l'opinione pubblica, fu quello passato alla storia come strage di Piazza della Loggia. Alle ore 10 del 28 maggio 1974, nella Piazza della Loggia di Brescia, durante una manifestazione organizzata contro il terrorismo neofascista, un ordigno inserito all'interno di un contenitore portarifiuti venne fatto esplodere uccidendo 8 persone e ferendone altre 102. Dopo un lungo periodo di indagini furono condannati alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo.

Nuovamente il 2 agosto 1980 avviene una strage di matrice neofascista confermata in sede giudiziaria, quella di Bologna, per cui vennero condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i membri dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.

Il 25 luglio 1991 fa la sua comparsa un nuovo soggetto politico profondamente mussoliniano: il Movimento Fascismo e Libertà (MFL), fondato dal giornalista e senatore Giorgio Pisanò.

Nel 1993 viene varato il decreto Mancino, che pone fuorilegge per razzismo, Movimento Politico, Base Autonoma, Azione Skinhead e L'Uomo Libero. Nello stesso anno Meridiano Zero si scioglie volontariamente.

Nel 1995, con la svolta di Fiuggi, si scioglie l'MSI-DN, dando luogo ad Alleanza Nazionale ed al Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Nel 1998 viene fondata Forza Nuova.[25]

Nel 2001, il Movimento Fascismo e Libertà, dopo la morte del fondatore Giorgio Pisanò, subisce una scissione, con alcuni dirigenti che, nello stesso anno fondano Nuovo Ordine Nazionale.

Nel 2009 il Movimento Fascismo e Libertà ha cambiato denominazione in Movimento Fascismo e Libertà - Partito Socialista Nazionale (MFL-PSN), assumendo la posizione più socialista dell'originario fascismo rivoluzionario e della Repubblica Sociale Italiana, dissociandosi dalla collocazione di destra assunta da tutte le altre correnti neofasciste e della cosiddetta Area. Nel 2011 è la fondazione di Alternativa Tricolore.

Nel resto del mondo

Lo stesso argomento in dettaglio: Estrema destra.

Ideologia del neofascismo

Critica al sistema democratico

Nel 1931 Mussolini esplicitò il proprio rifiuto della democrazia, definendo la disuguaglianza come «feconda e benefica» e in "Dottrina del Fascismo" scrisse che «regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze talora irresponsabili e segrete». Il Neofascismo, come il fascismo, sostiene che le "autoproclamatesi" democrazie, siano in realtà effettivamente regimi "plutocratici", sorta di dittature massoniche basate sulla manipolazione della volontà popolare. I cittadini non avrebbero né la conoscenza né i nobili motivi necessari per prendere decisioni coerenti e giuste per il bene comune; Platone definì la democrazia “una piacevolissima forma di governo, piena di varietà e di disordine, che dispensa una sorta d'eguaglianza agli eguali come agli ineguali”. Non mancano tuttavia alcuni gruppi neofascisti che rifiutano la dimensione rivoluzionaria autoritaria e accettano la tradizionale "democrazia organica" inserendosi in un compromesso democratico di stampo elettorale, come il Partito Democratico Fascista in passato o Forza Nuova e CasaPound in tempi più recenti.

Identità

Un elemento portante di molti gruppi neofascisti è un razzialismo basato sulla supremazia della “razza” bianca sostenendo l'esistenza e la diversità gerarchica di diverse razze appartenenti alla specie umana. Nella diversità delle razze e nei conflitti tra nazioni sottolineano il ruolo del darwinismo sociale, caratteristica insita nell'uomo su cui ritengono si debba basare anche la società.[26]

Lotta alla droga

Il regime fascista condannò l'uso delle droghe, in nome dell'ordine sociale, già dal 1923 attraverso la legge Mussolini-Oviglio, con cui si vietava in Italia l'oppio, la cocaina e la cannabis[27]. L'hashish verrà presentato dalla propaganda come "nemico della razza" e "droga dei negri", ponendo la questione della droga in un'ottica sociale e razziale. Dopo la caduta del regime, i tossicodipendenti sono spesso stati visti dai gruppi neofascisti come subumani senza possibilità di redenzione, e frequenti sono state, in particolare negli anni '70, le aggressioni a loro spese. In tempi più recenti non tutti i movimenti organizzati neofascisti condannano apertamente l'utilizzo di droga: alcuni, come ad es. Forza Nuova, fanno della lotta alla droga un loro punto cardine;[28] altri (ad esempio CasaPound) pur non approvandone l'uso non ritengono importante contrastarne l'utilizzo, non assumendo una posizione al riguardo[29]. Ufficialmente, gruppi e partiti neofascisti si sono sempre dimostrati contrari alle droghe, tanto le pesanti quanto quelle leggere (spesso negando addirittura tale classificazione), in quanto l'economia che esse mettono in moto sarebbe frutto del liberalcapitalismo (sebbene più volte singoli esponenti siano stati essi stessi autori di reati legati alla droga[30][31]). Secondo i neofascisti sarebbe uno stratagemma, attuato a partire dal 1967 con l'Operazione Chaos, ideato negli anni nei quali il capitalismo sembrava cedere di fronte al comunismo, volto anche alla conservazione delle coltivazioni di oppio del Laos tramite il controllo del Vietnam. I neofascisti criticano l'uso della droga, soprattutto quella legale, in quanto ipotetico strumento del capitalismo, di cui ogni consumatore ne favorisce la sopravvivenza partecipando direttamente al suo sostentamento. Inoltre sostengono che la droga porti allo sviluppo di una criminalità organizzata di tipo mafioso con conseguenti vittime, ad una gioventù intontita, morti per overdose, famiglie distrutte, carceri affollate.

Revisionismo

Il neofascismo solitamente tende a rifiutare la storiografia ufficiale, sostenendo posizioni basate sul revisionismo in particolare sulla seconda guerra mondiale e spesso (ma non sempre) sul negazionismo relativo ai campi di concentramento e all'Olocausto, ponendo invece l'accento principalmente sui crimini di guerra alleati, dei partigiani, dell'Unione Sovietica e delle varie entità comuniste e democratiche durante e immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale. Il revisionismo dei neofascisti non riguarda solo gli eventi del XX° secolo ma in alcuni casi è finito paradossalmente con il criticare il risorgimento italiano, e gli eventi e gli effetti della Rivoluzione francese in Europa.

Gruppi neofascisti spesso basano la propria propaganda sul revisionismo storico nei confronti della società autoritaria del fascismo storico, dipingendo, come nel caso italiano, la società del ventennio fascista in maniera idealizzata e come esempio di benessere nettamente preferibile ai sistemi democratici[32], rappresentando il regime (attraverso errati luoghi comuni antistorici) come istitutore di importanti prerogative sociali come la tredicesima mensilità, il voto alle donne, come fautore di vaste bonifiche e altro.

Linguaggio

Recenti studi in ambito linguistico e sociolinguistico evidenziano l'esistenza di un linguaggio neofascista specifico dai tratti prevalenti di tipo controegemonico, sempre più presente all'interno del più ampio fenomeno ultras[33]. Emerge inoltre, all'interno di queste tendenze, un legame del neofascismo con alcune frange della sottocultura skinhead (naziskin e skin88) e casual che ampio spazio, specie la seconda, occupano all'interno delle sottoculture giovanili[34].

Il neofascismo come antitesi del fascismo

Alcuni teorici di destra ritengono che il neofascismo, sia nell'ideologia sia nella prassi, abbia finito con l'accantonare progressivamente la dottrina fascista, limitandosi a una caricatura estetica e banalizzata del passato regime, immettendovi elementi tratti dalla cultura New Age e dal tradizionalismo nordico, come l'uso simbolico della croce celtica, dalle teorizzazioni di Julius Evola[35]. Giorgio Almirante, storico capo del Movimento Sociale Italiano, fu il primo che adottò più apertamente di altri un'apparente politica di “defascistizzazione” dei militanti del partito, con l'intento di trasformarlo in un partito di “Destra Nazionale” che rientrasse nell'ottica delle gerarchie di partito in accordo con la Costituzione Italiana e nel quale si potessero riconoscere le tante anime emarginate e nostalgiche della destra italiana[36], in particolare nel 1972 con la fusione con il partito monarchico (la Destra Nazionale) e nel 1975 con la nascita della Costituente di destra per la libertà.

Il divieto di ricostituzione

In Italia la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione vieta la riorganizzazione del partito fascista, mentre la legge Scelba, del 1952, attua la disposizione e introduce il reato di apologia del fascismo. Secondo la norma si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista: esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica, o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione, o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito, o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.[37] Diversi movimenti, da Avanguardia Nazionale nel 1976 a Ordine Nuovo nel 1973, sono stati sciolti d'autorità nel tempo.

Con la legge Mancino del 1993 oltre a essere vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla "discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi", anche "chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni".

Partiti e movimenti neofascisti

Partiti e movimenti neofascisti attivi

I partiti e i movimenti che si richiamano a idee neofasciste sono, in ordine cronologico di fondazione:

  • Nuovo MSI, fondato nel 2000 da Gaetano Saya, ex-militare messinese successivamente accusato di voler creare una "Nuova Gladio" e una polizia parallela.[39] Nel giugno del 2021 Saya venne denunciato per possesso di distintivi e armi improprie[40].
  • Fasci Italiani del Lavoro (FIL), fondati agli inizi degli anni 2000 nel comune di Sermide dall'ultrà milanista ed ex missino Claudio Negrini.[41] Nelle elezioni amministrative italiane del 2017, con l'appoggio del MS-FT, una loro militante candidata sindaco, Fiamma Negrini, figlia di Claudio, viene eletta consigliera comunale di Sermide e Felonica con una percentuale alta per un movimento neofascista (10 %) ottenendo notorietà nazionale; in seguito all'interessamento della Presidente della Camera Laura Boldrini e del Ministro dell'Interno Marco Minniti l'elezione fu sottoposta ad esame e la consigliera viene destituita da una sentenza del TAR di Brescia.[42] Il processo penale al gruppo per ricostituzione del partito fascista ha portato all'assoluzione di tutti i membri.[43]
  • Casapound (CPI) e Blocco Studentesco, organizzazione studentesca del movimento, nato ufficialmente nel 2003.
  • Movimento Idea Sociale (MIS), fondato nel 2004 da Pino Rauti dopo la scissione dal Movimento Sociale - Fiamma Tricolore.
  • Rifondazione Fascista, fondato il 28 ottobre 2006 a Cisterna di Latina da Quinto Mariani, ex-missino.[44]
  • Comunità dei Dodici Raggi (Do.Ra), movimento di ispirazione nazifascista fondato a Caidate, frazione di Sumirago nel 2012.[45][46][47]
  • Destra Sociale, partito fondato da Luca Romagnoli dopo l'estromissione nel 2014 dalla carica di segretario del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.
  • Manipolo d'Avanguardia Bergamo (M.A.B.), movimento di ispirazione nazifascista.
  • Nuovo Ordine Nazionale (NON), movimento fondato a Foggia da Giuseppe Martorana, ex-segretario di Fascismo e Libertà[48], attivo soprattutto nell'Italia meridionale.

Partiti e movimenti neofascisti del passato

  • Partito Democratico Fascista, esistente dal 1945 al 1947, fondato da Domenico Leccisi
  • Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, esistente dal 1946 al 1995, frazionato dopo la svolta di Fiuggi in Alleanza Nazionale e Movimento Sociale - Fiamma Tricolore, nonché in altri partiti minori. L'organizzazione giovanile era il Fronte della Gioventù e quella studentesca universitaria era FUAN
  • Raggruppamento Sociale Repubblicano, partito costituito in larga parte da una scissione missina contraria all'inserimento del MSI nell'alveo della destra, fondato da Giorgio Pini nel 1952 e sciolto agli inizi degli anni '60.
  • Avanguardia Nazionale, fondata da Stefano Delle Chiaie e esistente dal 1960 al 1976, quando fu sciolto d'ufficio per ricostituzione del partito fascista.
  • Stato del Lavoro (inizialmente Movimento Unionista Sindacale Democratico), fondato da Rodolfo Nori e esistente dal 1962 al 1970. Nel 1965 Nori fu promotore anche dell’"Unione Italica", fallimentare associazione nata per conglomerare gruppi e partiti d'estrema destra. Lo Stato del Lavoro era un gruppo d'ispirazione neofascista che auspicava un sindacalismo corporativistico che sostituisse i normali partiti italiani. Di scarsissimo seguito, il gruppo confluì poi nella Lega Italia Unita.[49]
  • Falange Tricolore, esistente dal 1963 al 1969, fondata dall'avvocato Giorgio Arcangeli, arrestato il 21 luglio 1969 per aver sparato raffiche di mitra contro l'ambasciata sovietica di Roma decretando così lo scioglimento del gruppo.
  • Giovane Europa, esistente dal 1963 al 1970, fondata da Pierfranco Bruschi già presidente del gruppo Giovane Azione (1962-1963). Il gruppo, attivo nel nord Italia, fu un tentativo fallimentare di creare una sezione italiana del gruppo belga Jeune Europe di Jean Thiriart, propugnatore di un nazionalismo europeo rivoluzionario con ispirazioni golliste e maoiste. Il gruppo si dissolse poco dopo la dissoluzione del movimento belga. Nel gruppo militarono anche il saggista Claudio Mutti, il medievalista Franco Cardini e il futuro deputato e europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio[50]
  • Comitato Tricolore (in origine Comitato Tricolore per l'Italianità dell'Alto Adige), esistente dal 1966 al 1968, fondato da ex-membri del MVSN e RSI.[51]
  • Italia Nuova, nato il 2 luglio 1967 a Milano, nel marzo 1970 si unì alla Lega Italia Unita.[52]
  • Europa Civiltà, fondata nel 1967 e disciolta alla fine degli anni '70.
  • Partito della Ricostruzione Nazionale (poi Movimento Ricostruzione Nazionale), fondato il 2 gennaio 1967 da Armando Mariotti, fondato sulla propaganda per la scheda bianca e allo stesso tempo per le elezioni di categorie economiche-sociali in politica (artigiani, professionisti, lavoratori comuni, ecc.)
  • Costituente Nazionale Rivoluzionaria (CNR), esistente dal 1967 al 1970, fondata a Milano da Giacomo De Sario, ex repubblichino[53] e condirettore insieme a Armando Mariotti del settimanale "Forza Uomo". Tra le principali ispirazioni del gruppo vi erano Giuseppe Mazzini, Carlo Pisacane, il primissimo Mussolini socialista e i futuristi.[54]
  • Fronte Nazionale, fondato dal principe Junio Valerio Borghese (già membro del Comitato Tricolore) e esistente dal 1968 al 1970.
  • Ordine Domani, nato in Sardegna e attivo presumibilmente nel 1968.[55]
  • Movimento Tradizionale Romano (MTR), fondato a Napoli nel 1968 dall'insegnante di scuola elementare Ermenegildo Cella che auspica il "ripristino di un nuovo Stato romano nell'ambito delle già province romane con la denominazione di Repubblica Sociale Romana. La sua meta finale è un ordine nuovo-antico nelle coscienze dei singoli e dei popoli onde realizzare lo Stato etico ideale con la denominazione di Repubblica Sociale Mondiale, al lume della imperitura saggezza dell'Urbe immortale".[56]
  • Nuova Caravella, nato nel marzo 1968 tra gli studenti universitari romani dissidenti dall'MSI, fondato da Cesare Perri, studente di medicina. Nel 1970 i membri confluiranno in Avanguardia Nazionale[57]
  • L'Assalto, nato nel novembre 1968, faceva riferimento all'omonima rivista gestita da Pietro Caporilli, ex-legionario a Fiume con Gabriele D'Annunzio, poi militante della Repubblica Sociale Italiana e già membro dell'MSI.[58]
  • Fronte Delta, fondato nel 1969 da Marco Pirina, gruppo giovanile di studenti della Sapienza di Roma e dissidenti fuoriusciti dal FUAN e MSI, successivamente incriminato per il coinvolgimento nel golpe Borghese.[59]
  • Movimento d'Opinione Pubblica (poi Fronte degli Italiani), nato nel giugno del 1969, si dissolse nel 1970, quando i membri aderirono alla Lega Italia Unita.
  • Gruppo Spontaneo Anticomunista, nato a Milano dopo il caso Annarumma, ma già alla fine del 1969 il gruppo divenne inoperante, e a quanto sembra diversi membri entrarono nel Partito Liberale Italiano.[60]
  • Lotta di Popolo, esistente dal 1969 al 1973, poi Lotta Popolare (1975-1978)
  • Movimento di Azione Rivoluzionaria (MAR), nato all'inizio del 1970 a Sondrio e guidato da Gaetano 'Tano' Orlando, commercialista e sindaco di Lovero con la lista Unione Cristiana Democratica. Nell'aprile di quello stesso anno viene arrestato per detenzione di materiale esplosivo e per essersi autoaccusato di aver abbattuto un elettrodotto a Tirano, un mese dopo aver aderito alla Lega Italia Unita.
  • Lega Italia Unita, insieme di associazioni, gruppi e micro-partiti di estrema destra costituitasi a Milano l'8 marzo 1970. Dopo poche settimane uno dei gruppi confluiti, il Movimento di Azione Rivoluzionaria (MAR), venne incriminato per attentati ai tralicci dell'energia elettrica in Valtellina, portando i membri di vari gruppi a dissociarsi da tali azioni comportando così lo scioglimento della Lega.[61]
  • Avanguardia Rivoluzionaria, esistente dal 1970 al 1971, attivo nell'Italia meridionale e fondato a Bari dal geometra Angelo Apicella, dopo sei mesi dalla fondazione vengono indagati dalla procura di Bari per violazione della legge Scelba.[62][63]
  • Movimento di Rinnovamento Italiano, risultante attivo nel 1971 durante l'ultima fase della rivolta di Reggio Calabria dal duca Giuseppe Avarna di Gualtieri, già collaboratore del Partito Nazionale Monarchico e del MSI nonché tra i fondatori del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia.
  • Democrazia Nazionale - Costituente di Destra, partito nato nel 1977 da una spaccatura del MSI entrata in contrasto con Almirante. Ne fu deciso lo scioglimento nel 1979, dopo che nessun candidato venne eletto nelle elezioni politiche e in quelle europee di quello stesso anno.[64][65]
  • Costruiamo l'azione, fondata da Paolo Signorelli e esistente dal 1978 al 1980.
  • Movimento Politico, noto inizialmente come Movimento Politico Occidentale, rete di occupazioni a scopo abitativo di impianto nazional-rivoluzionario apertamente neonazista e neofascista formata nel 1984 da Maurizio Boccacci, successivamente collaborò col Veneto Fronte Skinheads e altri movimenti naziskin italiani prima di venir sciolta nel 1993. Diversi membri sono poi confluiti in Forza Nuova e CasaPound.
  • Fronte Nazionale, fondato da Franco Freda e esistente dal 1990 al 2000, sciolto d'ufficio per ricostituzione del partito fascista
  • Azione Sociale, fondato nel 2003 da Alessandra Mussolini e sciolto nel 2009, scissione da Alleanza Nazionale
  • Alternativa Sociale, federazione di partiti (MS-FT, Azione Sociale, FN e Fronte Sociale Nazionale) esistente dal 2003 al 2006, diretta da Alessandra Mussolini
  • La Destra è stato un partito politico italiano fondato da Francesco Storace nel 2007.
  • Azione Fascista Nazional-Socialista (AFNS), fondato da un consigliere comunale di Borutta e attivo in Sardegna nella primavera del 2007.[66]
  • Movimento Uomo Nuovo, fondato nel settembre 2009 da Nicola Trisciuoglio, ex avvocato napoletano con precedenti per truffa, estorsione ed incitamento all'odio razziale. Il gruppo venne smantellato dalla procura de L'Aquila nel 2014 in quanto progettava un piano eversivo stragista.[67]
  • Confederatio - Confederazione delle Comunità di Popolo, movimento di ispirazione neonazista formato nel 2011. sciolto anch'esso nella stessa operazione che portò allo scioglimento del Movimento Uomo Nuovo e Nazionalisti Friulani.[68]
  • Nazionalisti Friulani (NF), nati ufficialmente nel gennaio 2014 a Udine[69] e disciolti nel dicembre di quello stesso anno.
  • Movimento Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori, smantellato dalla Digos nel 2019 con indagini partite dalla procura di Enna.[70]

Organizzazioni di lotta armata

Ci furono gruppi, alcuni organizzati, altri di spontaneismo armato, che si richiamarono all'aerea neofascista:

Note

  1. ^ Intervista sul fascismo, Editori Laterza, pag. 97
  2. ^ Benito Li Vigni, Stragi: da Ustica a Bologna, le verità nascoste, Sovera Edizioni, 30 ottobre 2014, ISBN 978-88-6652-264-5. URL consultato il 26 aprile 2022.
  3. ^ Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin, La strage: Piazza Fontana : verità e memoria, Feltrinelli Editore, 1999, ISBN 978-88-07-81515-7. URL consultato il 26 aprile 2022.
  4. ^ strategia della tensione in "Dizionario di Storia", su treccani.it. URL consultato il 26 aprile 2022.
  5. ^ La nuova indagine sulla strage di piazza della Loggia, su Il Post, 22 dicembre 2021. URL consultato il 26 aprile 2022.
  6. ^ 28 maggio 1974 - La strage fascista di Piazza della Loggia [Brescia]. URL consultato il 26 aprile 2022.
  7. ^ Brescia, i giudici condannano a futura memoria: la strage la fecero gli ordinovisti veneti (morti), su FascinAzione.info. URL consultato il 26 aprile 2022.
  8. ^ 4 agosto 1974: attentato al treno Italicus, su rivistailmulino.it, 4 agosto 2021. URL consultato il 26 aprile 2022.
  9. ^ Treno Italicus, 4 agosto 1974: la strage fascista che non ha colpevoli, su Globalist, 4 agosto 2020. URL consultato il 26 aprile 2022.
  10. ^ Esclusivo, Strage di Bologna Nuova pista per i mandanti, su Affaritaliani.it. URL consultato il 26 aprile 2022.
  11. ^ Strage di Bologna, la mano dei Servizi segreti: i documenti inediti sull'Espresso in edicola, su L'Espresso, 27 luglio 2018. URL consultato il 26 aprile 2022.
  12. ^ Strage di Bologna, processo ai mandanti: Bellini tra gli esecutori per conto di Licio Gelli, su la Repubblica, 11 febbraio 2020. URL consultato il 26 aprile 2022.
  13. ^ Renzo De Felice, Intervista sul fascismo, Editori Laterza, pagg. 98-106. Testualmente: "Se guardiamo agli esponenti del radicalismo di destra dobbiamo chiederci: quali sono i loro maestri ideali? Quali i modelli a cui si rifanno? Si rifanno a Mussolini? Molto vagamente: si rifanno a Mussolini come si rifanno a Garibaldi. Sarà una battuta di spirito, ma è così: tutti gli italiani si rifanno a Garibaldi. E tutti quelli che sono contrari a un certo sistema democratico, si rifanno a Mussolini. Ma è un fatto del tutto esterno. E non si rifanno nemmeno all'esperienza fascista italiana, perché è una esperienza sostanzialmente fallimentare, non solo per la guerra perduta, ma anche per l'incapacità che il fascismo italiano ha dimostrato di creare uno Stato fascista vero. I maestri a cui si rifanno sono altri: sono Evola, Codreanu e i nazisti veri e propri (...)"
  14. ^ (EN) Christian Identity's New Role On The Extreme Right | Middlebury Institute of International Studies at Monterey, su middlebury.edu. URL consultato il 9 novembre 2021.
  15. ^ Acid fascism: Past and present ties between occultism and the far right, su Versobooks.com.
  16. ^ (EN) Francesco Marone, Aryan Roman Order: The case of an Italian Neo-Nazi group, su ISPI, 9 giugno 2021.
  17. ^ Piero Ignazi, Il polo escluso: profilo storico del Movimento sociale italiano, Bologna, Il Mulino, 1998, p. 412, ISBN 9788815052346.
  18. ^ Stefano Fella, Carlo Ruzza, Re-inventing the Italian Right: Territorial politics, populism and 'post-fascism', Londra e New York, Routledge, 2011, p. 13.
  19. ^ Arturo Michelini, Primo corso propagandisti del M.S.I., Società editrice fiamma, p. 11.
  20. ^ Piero Ignazi, Il polo escluso: profilo storico del Movimento sociale italiano, Bologna, Il Mulino, 1998, p. 440.
  21. ^ Franco Ferraresi, Minacce alla democrazia: La Destra radicale e la strategia della tensione in Italia nel dopoguerra, Feltrinelli, 1995.
  22. ^ La legge Scelba all'art. 1 recita: "si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista"; all'art. 4 recita: "Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punito [...]".
  23. ^ Da Rivolta contro il mondo moderno a Gli uomini e le rovine. Julius Evola 1934-1951, articolo di Alberto Lombardo (1º gennaio 2000) in centrostudilaruna.it - vedi nota 42.
  24. ^ Il filo nero, articolo di Mario Coglitore, da intermarx.com.
  25. ^ Per tutta la sezione sono indicativi (tra gli altri): Nicola Rao, La Fiamma e la Celtica, Sperling & Kupfer, Roma, 2006 e Ugo Maria Tassinari, Naufraghi. Da Mussolini alla Mussolini: 60 anni di storia della destra radicale, Immaginapoli, 2007.
  26. ^ Gabriele Adinolfi, Quel domani che ci appartenne, Barbarossa editore, Milano, 2005.
  27. ^ Giancarlo Ascari, Matteo Guarnaccia, Quelli che Milano: Storie, leggende, misteri e varietà, BUR, Maggio 2011.
  28. ^ Programma elettorale, su forzanuova.eu.
    «Nel quadro di una politica tesa alla salvaguardia delle giovani generazioni, Forza Nuova auspica, inoltre, un deciso impegno contro la diffusione di tutte le sostanze stupefacenti e la stessa cultura della droga, sponsorizzata dai poteri forti.»
  29. ^ Legalizzare o proibire? Le posizioni dei partiti politici italiani sulla cannabis, su liberties.eu.
    «il programma di Casapound non include alcun riferimento al tema. In un'intervista il leader del partito, Di Stefano, ha dichiarato che il partito non ha una posizione ufficiale, anche se è eticamente contrario a uno Stato che vende droghe. Non è contrario alla marijuana medica, in quanto la ricerca ha evidenziato i benefici per le persone malate.»
  30. ^ Droga e moschetto, fascista perfetto
  31. ^ Droga Roma, l'ultrà fascista Diabolik sfruttava la 'ndrangheta per prendersi la Capitale. Il tramite con la Colombia: "Lavoro a Medellin" - Il Fatto Quotidiano
  32. ^ La falsa notizia delle pensioni «fasciste», su corriere.it.
  33. ^ Linguaggi ed elementi del politico nel radicalismo di destra e di sinistra nel graffitismo urbano, ANALELE UNIVERSITII DIN CRAIOVA, SERIA TIINE FILOLOGICE LINGVISTICA, ANUL XXXIV, Nr. 1-2, 2012
  34. ^ "Muri puliti popoli muti". Analisi tematica e dinamiche linguistiche del fenomeno del graffitismo a Roma, Forum Italicum, 2013
  35. ^ Giuseppe Parlato, Fascismo, Nazionalsocialismo, Tradizione, in Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, Roma, Mediterranee, 2001, p. 15 Scrive Parlato: «Evola intese rettificare il fascismo in senso spirituale e tradizionale, in nome di idee e valori che non erano quelli originari del fascismo, ma quelli della destra conservatrice ed aristocratica»
  36. ^ James Gregor, "The search for neofascism - the use and abuse of social science", Cambridge University Press, 2006, cap. 3, pp. 54-82
  37. ^ www.normattiva.it
  38. ^ Quando fare il saluto romano non è reato, su agi.it.
  39. ^ Finisce in carcere il neofascista Gaetano Saya, nostalgico che creò la “polizia parallela”, su ilsecoloxix.it.
  40. ^ Nuovi guai per il neofascista Gaetano Saya: mostra il tesserino della 'polizia parallela' dopo un incidente, denunciato - Genova 24, su Genova24.it, 9 giugno 2021. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  41. ^ Fondarono i Fasci italiani del lavoro a Mantova, per il giudice non è reato: "Non è ricostituzione del partito fascista", su milano.repubblica.it.
  42. ^ Il Tar esclude Fiamma Negrini e i Fasci dal consiglio di Sermide e Felonica, 25 gennaio 2018, su gazzettadimantova.gelocal.it.
  43. ^ Mantova, ‘non rifecero il partito fascista’: prosciolti in 9 per la candidatura dei Fasci del lavoro a comunali di Sermide-Felonica, 22 marzo 2019, su ilfattoquotidiano.it.
  44. ^ Protesta del PD: oscurare il sito di Rifondazione Fascista, su latina24ore.it.
  45. ^ Storia dei Do.Ra., i neonazisti di Varese «pronti alle armi», su ancorafischiailvento.org.
  46. ^ Saluti nazisti e croci runiche: viaggio dentro la comunità che nega l'Olocausto, su repubblica.it.
  47. ^ Ricostituzione del partito fascista, concluse le indagini sui 52 indagati di Do.Ra., su varesenews.it.
  48. ^ Scheda di Giuseppe Martorana, candidato sindaco al comune di Foggia per la coalizione formata da Forza Nuova e Nuovo Ordine Nazionale, 16 aprile 2014, su foggiatoday.it.
  49. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nell'ultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, p. 184.
  50. ^ Antonio Martino, Movimenti neofascisti nelle carte della questura di Savona (1945 - 1983), Lulu.com, 2019, pp. 293-308.
  51. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nell'ultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, p. 163.
  52. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nell'ultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, p. 173.
  53. ^ Costituente Nazionale Rivoluzionario (CNR), su archivio900.it.
    «Organizzazione neo fascista, fondata a Milano nel 1967 da Raffaele De Sario, ex repubblichino. Sciolta nel 1970. Leader Giacomo De Sario (PSDI). pubblica nel '69 la rivista Forza Uomo»
  54. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nellìultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, pp. 164-165.
  55. ^ Solange Manfredi, CIA e Nazisti uniti per destabilizzare l'Italia, Narcissus.me, 2014, p. 205.
  56. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nellìultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, p. 176.
  57. ^ Nuova Caravella, su sites.google.com.
    «"Nuova Caravella" nasce nel 1968 a Roma, dopo Valle Giulia e l'aggressione missina all'università La Sapienza del 15 marzo '68. Il gruppo più attivo dell'occupazione di Giurisprudenza si stacca dal FUAN-Caravella e fonda "Nuova Caravella". E' un movimento in diretta prosecuzione con Avanguardia Nazionale, e confluirà nel 1970 nella nuova AN.

    Tra i militanti Pierfranco Di Giovanni, Cesare Perri (che ne è la guida), Guido Paglia, Adriano Tilgher.

    Ha sede in via Como.»
  58. ^ Davide Conti, L'anima nera della Repubblica: Storia del Msi, Laterza, 2013.
  59. ^ Adamo Mastrangelo, Foibe, quello che non si dice, Lampi di Stampa, 2009, p. 83.
  60. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nell'ultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, p. 172.
  61. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nellìultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, pp. 173-174.
  62. ^ Giampaolo Pansa, Borghese mi ha detto. Il programma, gli uomini ombra, la conquista del potere nellìultima intervista di Junio Valerio Borghese. La biografia completa del principe nero. I documenti e l'anagrafe dei movimenti della destra extraparlamentare, Palazzi, 1971, pp. 159-160.
  63. ^ Fondazione Cipriani, su fondazionecipriani.it.
    «A Bari, Angelo Apicella, fondatore di ‘Avanguardia rivoluzionaria’, ed altri 8 militanti ricevono un avviso di reato per violazione della legge Scelba.»
  64. ^ Antonio Martino, Movimenti neofascisti nelle carte della questura di Savona (1945 - 1983), lulu.com, Ottobre 2019, p. 238.
  65. ^ Democrazia nazionale, su treccani.it.
  66. ^ A Sassari rinasce il partito fascista, 1 maggio 2007, su ricerca.gelocal.it.
  67. ^ Blitz contro terroristi neofascisti C’è un ex avvocato napoletano Tra gli indagati c’è Nicola Trisciuoglio, ex legale coinvolto in una storia di truffe, falso ed estorsione, 23 dicembre 2014, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it.
  68. ^ Terrorismo neofascista: 14 arresti Blitz Ros anche a Piombino Dese, 22 dicembre 2014, su padovaoggi.it.
  69. ^ Nazionalisti friulani si presentano, 2 gennaio 2014, su ilfriuli.it.
  70. ^ Enna: indagati estremisti destra, pronti a creare un partito nazista, su rainews.it.
  71. ^ La strage di Brescia, i nazisti e i piromani folli, su ilpost.it.
  72. ^ L'Unita, 22 dicembre 1979 (PDF), su archivio.unita.news.

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Testi autobiografici

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  • Pierluigi Concutelli, Io, l'uomo nero, Marsilio, 2008.
  • Stefano Delle Chiaie, L'aquila e il condor , Sperling & Kupfer, 2012.
  • Cesare Ferri, Una sera d'inverno, Settimo Sigillo, 2006.
  • Augusto Grandi, Baci & Bastonate, Angolo Manzoni, 2007.
  • Giampaolo Mattei, La notte brucia ancora, Sperling & Kupfer, 2008.
  • Ferdinando Menconi, Anni di porfido, Sassoscritto, 2007.
  • Alessandro Preiser, Avene selvatiche, Marsilio, 2004.
  • Giulio Salierno, Autobiografia di un picchiatore fascista, Minimum fax, 2008.
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