Coordinate: 38°23′55.75″N 16°27′23.65″E

Torre di Bardolino: differenze tra le versioni

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Torre di Bardolino

Torre di Bardolino
La Torre di Bardolino, vista dall'agrumeto.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàPlacanica
Coordinate38°23′55.75″N 16°27′23.65″E
Informazioni generali
CondizioniVisitabile
CostruzioneXVII secolo
Realizzazione
Proprietariofamiglia Musco
Committentefamiglia Lamberti

La Torre di Bardolino si trova a Placanica sulla sponda est della fiumara Precariti in provincia di Reggio Calabria, dista otto chilometri dalla ss. Jonica 106, che costeggia il mare. Fu costruita dalla famiglia Lamberti, nobili patrizi della città di Stilo, verso la metà del XVII secolo[1].

Storia

La famiglia Lamberti risiedeva a Stignano, casale della Confederazione di Stilo, è possedeva beni anche all’esterno della “Confederazione”: il feudo di Bardolino e l’adiacente proprietà “… Bardolino del molino …” dove è ubicata la Torre[1]. La Torre di Bardolino aveva una triplice funzione: di guardia, di difesa e di soggiorno per l’amministrazione delle attività produttive ubicate nelle due proprietà di Bardolino[1].

La Torre è una tra le opere architettoniche della famiglia Lamberti meno note, ma forse non la meno importante tra quelle commissionate dai signori Lamberti; il Casino di San Fili (o Castello San Fili)[1], e la Villa “Caristo” in località Scinà a Stignano[1]. La Villa di Scinà non fu mai completata, sia sul retro dell’ala Ovest, che per quanto riguarda l’intonaco esterno a causa delle note difficoltà finanziare sopraggiunte alla metà del XVIII secolo[1].

Gli artefici difensivi e in generale l’aspetto fortificato delle facciate, sono un segno distintivo di alcune opere di architettura della famiglia Lamberti: palazzo di residenza, Casino di San Fili (o Castello San Fili) e anche della Villa in località Scinà. Nella Villa le attuali finestre del piano terra erano cieche, solo in alto nella parte centrale sotto la piattabanda vi erano piccole finestre-feritoie.

Descrizione

La Torre di Bardolino ha artifici difensivi non comuni alle vicine torri costiere, e assicurava un soggiorno sicuro al nobile proprietario. Le caratteristiche tipo-morfologiche della Torre sono differenti dalle torri di vedetta costiera, le quali facevano parte di un progetto unitario; le “torri di guardia” a pianta circolare, sono state edificate sulla costa in punti panoramici alla metà del XVI secolo[1].

Tiplogia e trasformazioni

La Torre di Bardolino e il giardino d'agrumi.

La Torre di Bardolino a pianta quadrata si eleva su tre livelli fuori terra, le facciate sono scandite da lesene angolari sormontate da semplici capitelli sulle quali poggia l’architrave. L’architrave, un tempo merlato, è sostenuto da beccatelli nella parte centrale dei prospetti. Il beccatello usato in serie (anche in sequenze ben ravvicinate), oltre che un elemento strutturale diventa motivo di decorazione architettonica che caratterizza l'aspetto delle parti terminali delle costruzioni storiche come le torri e cammini di ronda. La merlatura venne costruita in aggetto per ottenere una maggiore efficacia nella difesa piombante. Lo spazio vuoto tra i merli è posizionato in asse con le mensole, ed è ancora visibile sulla facciata prospiciente la collina dove i merli sono meno rovinati. Le bucature realizzate al centro della facciata sono allineate sull’asse verticale, e la “caditoia” centrale rispetta la scansione delle bucature dei piani inferiori. La copertura a volta, è una piccola cupola estradossata perimetrata da un camminamento di ronda al quale si accede da un abbaino. Sulla facciata prospiciente la collina, all’altezza del secondo piano, c’è una nicchia; molto probabilmente si tratta di una latrina in spessore di muro.  L'efficacia della fortificazione è legata soprattutto alla sua altezza: più una muraglia era alta più difficile sarebbe stato scalarla, e migliore sarebbe stato il dominio visuale sulla zona circostante. Le azioni difensive più efficaci attuate dalla sommità di tali mura, denominate "difesa piombante", erano costituite principalmente dal getto dall'alto di oggetti e liquidi bollenti.

La Torre di Bardolino non presentava nessuna apertura al piano terra; questo si evince dalle attuali bucature non allineati sull’asse verticale con quelle soprastanti. La trasformazione è evidente perché lo scasso per la realizzazione del vano, è stato poi integrato da una nuova muratura con caratteristiche differenti rispetto alla muratura originale. L’ingresso principale era sopraelevato, posto al primo piano, accessibile da una passarella mobile (sorretta dalle due mensole lignee) collegata ad un altro edificio attiguo. In corrispondenza del piano di campagna sono visibili resti di antiche murature; plausibilmente si tratta della “… casa terrana …” che consentiva l’accesso alla Torre[1].

L'ordine architettonico

La Torre di Bardolino, vista zenitale.

Dalla costruzione della Torre di Bardolino si evince la realizzazione dell’ordine architettonico, teso a costituire un completo sistema trilitico, i cui elementi caratterizzanti sono principalmente; la lesena con il rispettivo capitello e il sovrastante coronamento (una trabeazione semplificata) costituito da un architrave sormontato da merlatura. Interessante la soluzione d’angolo, non risolta con una mensola, ma con dei capitelli angolari addossati alle pareti; indebolendo l’aspetto fortificato. Gli elementi degli ordini architettonici consentono una partizione delle superfici e degli spazi.

Bibliografia

Angelo Petrolo, Il “Casino” di San Fili. Dall’analisi storica al progetto di conservazione, ilmiolibro self publishing, ISBN 9788892377790.

Note

  1. ^ a b c d e f g h Angelo Petrolo, Il “Casino” di San Fili. Dall’analisi storica al progetto di conservazione, ilmiolibro self publishing, pp. 27, 41, 75, 80, 81, 91, ISBN 9788892377790.

Voci correlate

Placanica

Collegamenti esterni

Portale:Architettura