Jacopo Piccinino: differenze tra le versioni

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Versione delle 01:20, 24 dic 2020

Jacopo Piccinino
Signore[1]
Stemma
Stemma
TrattamentoSignore
Altri titoliSignore di Assisi, Atessa, Borgo Val di Taro, Borgonovo Val Tidone, Bucchianico, Candia Lomellina, Caramanico Terme, Castell'Arquato, Chieti, Città Sant'Angelo, Compiano, Fidenza, Fiorenzuola d'Arda, Francavilla al Mare, Frugarolo, Guardiagrele, Introdacqua, Pandino, Pellegrino Parmense, Penne, Solignano, Somaglia, Sterpeto, Sulmona e Varzi
NascitaPerugia, 1423
MorteNapoli, luglio 1465
DinastiaPiccinino
PadreNiccolò Piccinino
Madre? Fortebraccio
ConiugiRosata ?[2]
Drusiana Sforza
FigliGabriella
Niccolò
Francesco
Giangiacomo
Angelo
Giacomo Niccolò Galeazzo
Deifobo dell'Anguillara (adottato)
ReligioneCattolicesimo
Jacopo Piccinino
NascitaPerugia, 1423
MorteNapoli, 1465
Cause della morteStrangolamento
Luogo di sepolturaNapoli
Dati militari
Paese servito Ducato di Milano
Regno di Napoli
Forza armataMercenari
Anni di servizio25 (1440-1465)
GradoCondottiero
ComandantiNiccolò Piccinino
Battaglie
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Jacopo Piccinino (Perugia, 1423Napoli, luglio 1465) è stato un condottiero e capitano di ventura italiano.

Fu signore di Assisi, Atessa, Borgo Val di Taro, Borgonovo Val Tidone, Bucchianico, Candia Lomellina, Caramanico Terme, Castell'Arquato, Chieti, Città Sant'Angelo, Compiano, Fidenza, Fiorenzuola d'Arda, Francavilla al Mare, Frugarolo, Guardiagrele, Introdacqua, Pandino, Pellegrino Parmense, Penne, Solignano, Somaglia, Sterpeto, Sulmona e Varzi.

Biografia

Fu un capitano di ventura. Era figlio di Niccolò Piccinino e di una nipote del condottiero Braccio da Montone, e fratellastro minore di Francesco. Fu invitato nel Maschio Angioino dal Re del Regno di Napoli Ferrante d'Aragona per assumere il comando delle truppe napoletane; qui, dopo alcuni giorni di festeggiamenti, in un momento d'assenza della sua scorta fu fatto arrestare a tradimento ed immediatamente strangolare dal Re, che ne temeva la potenza militare.

Discendenza

Jacopo Piccinino si sposò due volte. La prima volta con una dama di nome Rosata[2], da cui ebbe una figlia e quattro figli[3]: Gabriella, Niccolò († 1464), Francesco, Giangiacomo († 1498) e Angelo († 1500 circa). La seconda volta nel 1464 con Drusiana Sforza, figlia illegittima del duca di Milano Francesco Sforza, da cui ebbe un unico figlio, Giacomo Niccolò Galeazzo, nato a Sulmona il 27 luglio 1465 e morto dopo soli sei mesi. Jacopo adottò inoltre uno dei figli di Everso dell'Anguillara, Deifobo dell'Anguillara, ragion per cui quest'ultimo talvolta viene denominato Deifobo Piccinino.

Note

  1. ^ Vedi parametro "Altri titoli" di questa tabella.
  2. ^ a b Si veda il collegamento esterno sul Dizionario Biografico degli Italiani.
  3. ^ La seguente prole di Jacopo Piccinino è posta in ordine di nascita.

Bibliografia

  • Ariodante Fabretti, Biografie dei capitani venturieri dell'Umbria, scritte ed illustrate con documenti, vol. 2, Montepulciano, 1842.
  • Ignazio Cantù, Fatti di capitani di ventura italiani, vol. 24, Milano, 1838.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN20832291 · ISNI (EN0000 0000 3513 3832 · BAV 495/351118 · CERL cnp01391249 · LCCN (ENn2006059834 · GND (DE131981641 · BNF (FRcb151205077 (data) · J9U (ENHE987007349014705171