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Petina: differenze tra le versioni

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== Storia ==
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Le fasi più antiche, risalgono al periodo [[Cultura villanoviana|Villanoviano]] precisamente, tra il IX e l'VIII secolo. Si tratta di piccoli nuclei rinvenuti nei pressi di Costa Castello, di Ripa Alata e Ripa Longa e, in località Massa.In quest'ultima zona, inseguito alla realizzazione della Via ab Regio ad Capuam, nota anche come Via Popilia o Via Annia o [[Via Capua-Regium|Via Popilia Lenate]] , costruita nel 132 a.C., risalgono diverse ville romane ed una necropoli.
Le fasi più antiche, risalgono al periodo [[Cultura villanoviana|Villanoviano]] precisamente, tra il IX e l'VIII secolo. Si tratta di piccoli nuclei rinvenuti nei pressi di Costa Castello, di Ripa Alata e Ripa Longa e, in località Massa.In quest'ultima zona, in seguito alla realizzazione della Via ab Regio ad Capuam, nota anche come Via Popilia o Via Annia o [[Via Capua-Regium|Via Popilia Lenate]] , costruita nel 132 a.C., risalgono diverse ville romane ed una necropoli.
Dall'VIII secolo d.C. giunsero diversi monaci greco-bizantini, noti come [[monaci basiliani]] i quali, iniziarono a vivere all'interno di grotte realizzando successivamente il complesso rupreste dello Spirito Santo, la fonte battesimale all'interno della grotta del Lauro e la prima fase dell'attuale Eremo di [[Onofrio (anacoreta)|Sant'Onofrio]].
Dall'VIII secolo d.C. giunsero diversi monaci greco-bizantini, noti come [[monaci basiliani]] i quali, iniziarono a vivere all'interno di grotte realizzando successivamente il complesso rupreste dello Spirito Santo, la fonte battesimale all'interno della grotta del Lauro e la prima fase dell'attuale Eremo di [[Onofrio (anacoreta)|Sant'Onofrio]].
Poco alla volta, intorno a questi monaci, si stabilirono nuclei familiari dando origine prima al Borgo Massa all'attuale centro abitato di Petina.
Poco alla volta, intorno a questi monaci, si stabilirono nuclei familiari dando origine prima al Borgo Massa all'attuale centro abitato di Petina.

Versione delle 08:21, 20 mag 2020

Petìna
comune
Petìna – Stemma
Petìna – Veduta
Petìna – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoDomenico D'Amato (lista civica Petina che vogliamo) dall'11-6-2017
Territorio
Coordinate40°31′55.52″N 15°22′24.42″E
Altitudine649 m s.l.m.
Superficie35,47 km²
Abitanti1 096[1] (30-6-2019)
Densità30,9 ab./km²
Comuni confinantiAuletta, Corleto Monforte, Ottati, Polla, Sant'Angelo a Fasanella, Sicignano degli Alburni
Altre informazioni
Cod. postale84020
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065094
Cod. catastaleG509
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantipetinesi
Patronosant'Onofrio eremita
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Petìna
Petìna
Petìna – Mappa
Petìna – Mappa
Posizione del comune di Petina all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale
 Bene protetto dall'UNESCO
Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum Velia, e la Certosa di Padula
 Patrimonio dell'umanità
 Riserva della biosfera
TipoCulturali
Criterio(iii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1998 (come patrimonio)
1997 (come riserva)
Scheda UNESCO(EN) Cilento and Vallo di Diano National Park with the Archeological sites of Paestum and Velia, and the Certosa di Padula
(FR) Patrimonio
(EN) Riserva

Petina (AFI: /petiˈna/, A pëtìna in campano[3]) è un comune italiano di 1 096 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Geografia fisica

Il comune sorge in un pianoro alle pendici orientali dei monti Alburni, su di una strada provinciale che collega Sicignano degli Alburni con Polla.

Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.

Vegetazione

Nel territorio di Petina la vegetazione si divide in due zone: sui crinali submontani, quasi a livello del paese abitato, ai campi coltivati si contrappongono tratti di aree semiboschive alternate ad aree incolte. Nelle zone semiboschive sono presenti piante di cerro, quercia e rovere. Sulle alture che raggiungono anche i mille metri sono presenti: acero, carpino bianco, castagno.

Viale deserto innevato

Storia

Le fasi più antiche, risalgono al periodo Villanoviano precisamente, tra il IX e l'VIII secolo. Si tratta di piccoli nuclei rinvenuti nei pressi di Costa Castello, di Ripa Alata e Ripa Longa e, in località Massa.In quest'ultima zona, in seguito alla realizzazione della Via ab Regio ad Capuam, nota anche come Via Popilia o Via Annia o Via Popilia Lenate , costruita nel 132 a.C., risalgono diverse ville romane ed una necropoli. Dall'VIII secolo d.C. giunsero diversi monaci greco-bizantini, noti come monaci basiliani i quali, iniziarono a vivere all'interno di grotte realizzando successivamente il complesso rupreste dello Spirito Santo, la fonte battesimale all'interno della grotta del Lauro e la prima fase dell'attuale Eremo di Sant'Onofrio. Poco alla volta, intorno a questi monaci, si stabilirono nuclei familiari dando origine prima al Borgo Massa all'attuale centro abitato di Petina. Intorno all'XI secondo d.C. per opera dei principi longobardi di Salerno, fu costruito un modesto fortilizio, situato oggi in via Castello. Sono ancora evidenti parte delle sue mura.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Postiglione, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Postiglione, appartenente al Circondario di Campagna.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Istituti, enti e associazioni

'A Spiga Rossa

L'associazione folklorica A spiga rossa nasce nel 1970, inizialmente con il nome di Innesto, che mutò nel 1989 nel definitivo e attuale nome.

Nasce con lo scopo di riscoprire gli antichi balli, le antiche musiche e l’intero patrimonio tradizionale locale.

Ogni anno nel mese di agosto, viene organizzato a Petina il festival del folklore, con la partecipazione di gruppi folkloristici e ballerini di diverse nazionalità.

Forum dei giovani di Petina Politiche giovanili

Il Forum nasce come associazione dedicata ai giovani e composta da giovani, con lo scopo di incrementare l’integrazione e di avvicinare la componente giovanile della cittadinanza alla vita e all’attività politica locale.

Sport

Calcio

La società calcistica petinese più longeva è stata la Virtus Petina, che ha disputato massimo il campionato di prima categoria. Nell'anno 2011/2012 è stata fondata la Real Petina che ha preso parte al campionato di terza categoria, dopo una stagione fallimentare, dal punto di vista sportivo, la società ha smantellato la squadra.

Impianti sportivi

Gli impianti sportivi presenti nel paese, sono:

  • Il campo da calcio a 11 comunale
  • La palestra comunale Franco Mansi
  • Il campo di calcio a 5 comunale
  • Il campo da tennis comunale

Cultura

Osservatorio astronomico Aresta

Per iniziativa dell'Università di Napoli, del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, della Comunità Montana degli Alburni e dell'Amministrazione Comunale di Petina, sul Massiccio dei Monti Alburni, al centro di un'ampia radura circondata da un fitto bosco, ad un'altezza di 1169 metri è stato realizzato uno dei più importanti, grandi e potenti osservatori astronomici d'Europa[senza fonte].

L'osservatorio astronomico Aresta di Petina si trova in cima agli Alburni, a 1300 metri di altitudine, nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

L'osservatorio si avvale della collaborazione dell'associazione "Astrofili degli Alburni".

La struttura è nata da un vecchio "casone" dell'Aresta, immerso nel verde dei pianori degli Alburni, ricovero di pastori e mandriani. Fatto costruire trent'anni fa dalla Comunità montana di Postiglione, è diventato ora, uno dei più grandi osservatori amatoriali d'Italia.

Esperti astrofili hanno formato giovani componenti dell'associazione che sono in grado di far funzionare l'osservatorio e di tenere corsi e spiegare l'astronomia nelle serate di osservazione. Lo scopo che si prefigge l'associazione è quello di rendere fruibile ad un pubblico sempre più numeroso uno strumento di grande prestigio come il telescopio dell'osservatorio astronomico Aresta.

Frequente è il coinvolgimento delle scolaresche di ogni ordine e grado, dalle elementari all'università, con corsi specifici coadiuvati dalla proiezione di diapositive e fotografie astronomiche arricchite dall'osservazione diretta e dall'astrofotografia. Ma è possibile visitare l'osservatorio anche da semplici curiosi. L'osservatorio è a disposizione anche degli astronomi professionisti per le loro osservazioni e ricerche con l'eventuale collaborazione dell'associazione.

L'osservatorio di Petina ospita, sotto una cupola di 5 m di diametro, un riflettore con specchio in vetro ceramico Astrositali di ben 850 mm di diametro. La configurazione ottica Ritchey-Cretien è associata a un tubo in fibra di carbonio, che permette massima leggerezza accoppiata alla massima rigidità: la montatura equatoriale ha puntamenti completamente compiuterizzati sincronizzati con la rotazione della cupola.[5]

Ritrovamenti fossili

Sono stati molti i ritrovamenti fossili in seno al territorio petinese, conservati in parte al Museo di Magliano. Tra i più importanti troviamo la Sagaria Cilentana, una pianta da fiore risalente al cretaceo inferiore e l’Alburnia Petinensi, una specie di crostaceo.

I Monti Alburni contengono più di 200 cavità naturali, alcune delle quali di notevoli dimensioni. Proprio in una di queste denominata Grotta Milano sono stati ritrovati reperti fossili appartenenti ad almeno quattro specie di mammiferi:

  • Ursus arctos Linneaus, (Ordine Carnivora; Famiglia Ursidae);
  • Crocuta crocuta Erxleben , (Ordine Carnivora; Famiglia Hyenidae);
  • Panthera pardus Linneaus, (Ordine Carnivora; Famiglia Felidae);
  • Arvicola cf. terrestris Linneaus, (Ordine Rodentia; Famiglia Arvicolidae)

Le specie presenti indicano un’associazione tipica del Pleistocene superiore; tuttavia non è possibile ottenere una datazione troppo accurata (<127.000 anni fa). Considerando le caratteristiche delle specie ritrovate si può dedurre che esse vivevano in un periodo molto freddo e probabilmente associabile all’ultimo grande glaciale che ha interessato l’Italia (tra 75.000 e 13.000 anni fa). Tali resti sono visibili nell'apposito museo adibito sul territorio petinese.

Eventi

  • I primi due giorni di agosto si festeggia la festa del santo patrone Sant'Onofrio eremita
  • Sagra delle fragoline di bosco: si pone come obiettivo il valorizzare il prodotto simbolo della città. Giunta alla cinquantesima edizione nel 2019
  • Festival Internazionale del Folklore "Serata antica" e "Sagra degli antichi sapori",9 agosto, organizzate dall'associazione folklorica 'A Spiga Rossa.
  • In vista delle festività natalizie, il 26 e 27 dicembre,viene organizzato l'evento "La via del presepe" che ha riscontrato moltissimo successo attirando centinaia di persone ogni anno.
  • Dal 2017 nel mese di agosto si disputa il "Palio delle contrade" in cui gli abitanti di Petina si riuniscono in squadre per vincere a tutti i costi la competizione.

Infrastrutture e trasporti

Strade

  • Uscita autostradale di Petina sull'Autostrada A2 del Mediterraneo.
  • Strada statale 19 delle Calabrie.
  • Strada Provinciale 35/a Scorzo-Sicignano-Tempa di Petina.
  • Strada Provinciale 35/b Tempa di Petina-Petina-Stazione di Petina-Innesto SS 19.
  • Strada Provinciale 125 Petina-Polla.
  • Strada Provinciale 247 Strada Iardini.

Ferrovie

La linea Sicignano Lagonegro dall'aprile 1986 non è più attraversata da nessun tipo di convoglio ferroviario. La linea risulta ancora armata e teoricamente percorribile, anche se la vegetazione ne ricopre quasi l'intero tracciato. Recentemente è nato un comitato spontaneo che si batte a favore della riapertura dell'intera tratta da (da Sicignano degli Alburni fino a Lagonegro)..

Trasporto su strada

Attualmente il centro cittadino è servito dalle autolinee Mansi, che effettuano collegamenti giornalieri con Salerno e Napoli

Amministrazione

Altre informazioni amministrative

Il comune fa parte della Comunità montana Alburni.

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele e all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.

Il sindaco Domenico D'Amato (vicesindaco Vincenzo Di Iorio) è in carica da giugno 2017.

Monumenti

Eremo di Sant'Onofrio

L’eremo di Sant’Onofrio sorge su uno sperone roccioso a quota 361 m s.l.m. e presenta cinque strutture principali (A, B, C, D, E) e tre secondari (F, G, H). Il corpo A, ovvero il campanile, è articolato in tre ordini con quattro aperture a monofora archiacuta. La chiesa, edificio B, a navata unica, priva di finestre, è coperta da una volta a botte archiacuta. Il corpo C è un vano rettangolare coperto da una volta a crociera archiacuta che originariamente era estradossata. Il vano D è il risultato dell’aggregazione di cellule diverse ed è coperto da una volta a botte archiacuta. I corpi E- H furono realizzati in un secondo momento. Presenta un primo intervento di restauro, incompiuto, mediante iniezioni di cemento.

Complesso rupestre dello Spirito Santo

Risale al VIII secolo d.C.ed è nello specifico una Laura e come tale è un monastero costituito da un agglomerato di celle ricavate da grotte. Presenta tracce di affreschi sopravvissute al crollo di gran parte del fronte roccioso.

È raggiungibile mediante il sentiero "Spirito-Santo" (858m) il quale, si snoda a valle del Comune di Petina e collega il centro storico con la Cappella di Santa Maria del Cedro[6].

Palazzo Monaci

Di epoca tardo settecentesca, oltre alla torre dell'orologio, al cortile interno e i suoi portici, si fregia della presenza di un'antica meridiana risalente al 1886.

Cattedrale di San Nicola di Bari

Costruita nel 1510 su un edificio più antico, presenta una pianta a croce latina con tre navate. L'area del transetto è qualificata da un altare maggiore, da due laterali e da due portaceri, opere in pietra locale e marmi policromi, realizzati nel 1771. All'interno sono presenti tre tele del 1774 monogrammate da Nicola Pecchenedda: la Madonna del Rosario con i quindici Misteri, il Sangue del Redentore e La Vergine con il Bambino e San Biagio.

Inoltre custodisce all'interno la statua di San Pietro, una scultura lignea policroma del XIV secolo, un coro ligneo scolpito e dorato, un organo ed un pulpito intagliato nel noce entrambi del XVI secolo.

Fontana Vecchia

Costruita tra il 1880 e il 1872 su un vecchio impianto cinquecentesco, presenta una vasca principale a tre bocche che si incanalano in una vasca da circolare. Di fronte è presente una terza vasca rettangolare collegata alla prima mediante un dotto ipogeo.

Grotta del Lauro

Situata a ridosso di una sorgente d'acqua, a partire dal VII fu trasformata in un santuario rupestre dedicato al culto micaelico ancor prima dell'arrivo dei monaci greco-bizantini. All'ingresso è possibile ammirare la fonte battesimale e, nella parte inferiore vi è un cunicolo che collega la grotta al centro dell'abitato.

È raggiungibile mediante il percorso trakking Carpineto.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 485.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ traversatadelcilento.it, https://web.archive.org/web/20150402174220/http://www.traversatadelcilento.it/traversata2014/cilento/index.php (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  6. ^ Alaggio R. e Burlini L., Nelle terre dei Principi, Edizioni Mida, 2019.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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