Cosma e Damiano: differenze tra le versioni

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In alcune città le celebrazioni assumono notevole interesse ([[Alberobello]], [[Bitonto]], [[Brindisi]], [[Casamassima]], [[Conversano]], [[Locorotondo]], [[Noci (Italia)|Noci]], [[Putignano]], [[Turi]], [[Castellana Grotte]], [[Conversano]], [[Bisceglie]], [[Fasano]], [[Torre Canne]] frazione di [[Fasano]], [[Terlizzi]], [[Massafra]], [[Molfetta]], [[Monopoli (Italia)|Monopoli]], [[Martina Franca]], [[Novoli]], [[Ginosa]], [[Laterza (Italia)|Laterza]], [[Nardò]], [[Noicattaro]], [[Neviano]], [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], [[Castrignano del Capo]], Gagliano del Capo, [[Poggiardo]], [[Tuglie]], [[Ugento]], [[Taranto]], [[Sannicola]] il 25 e 26 settembre e la sua frazione [[Chiesanuova (Sannicola)|Chiesanuova]] il 26 e 27 settembre, [[Palo del Colle]], [[Veglie]], [[Oria]], [[Ruvo di Puglia]], [[Corato]], [[Turi]], [[Taranto]], [[Melendugno]], [[Trani]] e [[Valenzano]]).
In alcune città le celebrazioni assumono notevole interesse ([[Alberobello]], [[Bitonto]], [[Brindisi]], [[Casamassima]], [[Conversano]], [[Locorotondo]], [[Noci (Italia)|Noci]], [[Putignano]], [[Turi]], [[Castellana Grotte]], [[Conversano]], [[Bisceglie]], [[Fasano]], [[Torre Canne]] frazione di [[Fasano]], [[Terlizzi]], [[Massafra]], [[Molfetta]], [[Monopoli (Italia)|Monopoli]], [[Martina Franca]], [[Novoli]], [[Ginosa]], [[Laterza (Italia)|Laterza]], [[Nardò]], [[Noicattaro]], [[Neviano]], [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], [[Castrignano del Capo]], Gagliano del Capo, [[Poggiardo]], [[Tuglie]], [[Ugento]], [[Taranto]], [[Sannicola]] il 25 e 26 settembre e la sua frazione [[Chiesanuova (Sannicola)|Chiesanuova]] il 26 e 27 settembre, [[Palo del Colle]], [[Veglie]], [[Oria]], [[Ruvo di Puglia]], [[Corato]], [[Turi]], [[Taranto]], [[Melendugno]], [[Trani]] e [[Valenzano]]).


I santi medici vengono venerati particolarmente anche in [[Puglia]]: A [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]] i Simulacri dei Santi Medici Cosma e Damiano sono custodite presso la Chiesa a loro dedicata. I Solenni Festeggiamenti iniziano il 16 settembre con un Solenne Novenario dedicato ai Santi, proseguono il 21 con la traslazione presso la Cattedrale di Sant'Agata per il Triduo Solenne, il 25 la processione con i Simulacri attraversa il centro storico sino alla chiesa dei Santi Medici per l'occasione addobbato da luminarie, il 26 Solennità dedicata ai Santi Martiri. Culminano il 27 con la Giornata di Ringraziamento.
A [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]] i simulacri dei Santi Medici Cosma e Damiano sono custoditi presso la chiesa a loro dedicata. I festeggiamenti iniziano il 16 settembre con un solenne novenario dedicato ai Santi e proseguono il 21 con la traslazione presso la Cattedrale di Sant'Agata per il triduo solenne: il 25 la processione con i simulacri attraversa il centro storico sino alla chiesa dei Santi Medici per l'occasione addobbata da luminarie, il 26 la solennità dedicata ai Santi Martiri e il 27 la giornata di ringraziamento.
Esiste un Comitato Festa che organizza i Festeggiamenti Civili che vanno dal 25 al 27 settembre.


A [[Ugento]] (in [[provincia di Lecce]], nel [[Salento]]) vengono celebrati tre giorni di festa. I “Santi Cosimi”, così come vengono chiamati familiarmente dai fedeli, attirano centinaia di fedeli che entrano ogni anno nel piccolo Santuario. In passato, ma in un certo senso anche oggi, la festa segnava il ritorno alla vita invernale, il ritorno al paese dopo l'estate passata nelle marine o nelle campagne. Ogni anno il programma è molto fitto di appuntamenti religiosi e civili con processioni solenni, concerti bandistici e spettacoli pirotecnici. Anche [[Uggiano la Chiesa]], sempre in provincia di Lecce, dedica ogni anno una caratteristica fiera il 27 settembre.
A [[Ugento]] (in [[provincia di Lecce]], nel [[Salento]]) vengono celebrati tre giorni di festa. I “Santi Cosimi”, così come vengono chiamati familiarmente dai fedeli, attirano centinaia di fedeli che entrano ogni anno nel piccolo Santuario. In passato, ma in un certo senso anche oggi, la festa segnava il ritorno alla vita invernale, il ritorno al paese dopo l'estate passata nelle marine o nelle campagne. Ogni anno il programma è molto fitto di appuntamenti religiosi e civili con processioni solenni, concerti bandistici e spettacoli pirotecnici. Anche [[Uggiano la Chiesa]], sempre in provincia di Lecce, dedica ogni anno una caratteristica fiera il 27 settembre.

Versione delle 00:06, 31 mar 2020

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Santi Cosma e Damiano.
Santi Martiri e Medici Cosma e Damiano
Miracolo dei santi Cosma e Damiano
 

Martiri

 
NascitaEgea città della Cilicia, intorno al 260 d. C.
MorteCirro, Siria 303
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principaleBasilica dei Santi Cosma e Damiano, Roma
Ricorrenza26 settembre; 27 settembre (forma straordinaria); quarto giovedì di Quaresima (festa esterna in talune località)
AttributiPalma, strumenti chirurgici, libro, croce, strumento della tortura
Patrono diMedici, chirurghi, farmacisti, parrucchieri, dentisti, Boemia, San Cosmo Albanese, Anela.

I santi Cosma e Damiano, noti anche come santi medici (in greco antico: Κοσμάς και Δαμιανός?, Kosmás kai Damianós; in latino Cosmas et Damianus); Egea, 260 circa – Cirro, 303), sono stati due medici romani, gemelli e fratelli maggiori dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio. Secondo la tradizione furono nella prima generazione di martiri sotto l'impero di Diocleziano: sono venerati da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.

Dal momento che non vollero mai denaro o beni in cambio della loro pratica di medici e guaritori, furono soprannominati Anargyroi (dal greco antico Ανάργυροι, "senza argento" o "Santi non mercenari"). È stato detto che grazie a queste opere convertirono molte persone alla fede cattolica[1].

Storia

San Cosma, dipinto di Bartolomeo Vivarini
San Damiano, dipinto di Bartolomeo Vivarini

Le fonti pervenuteci non sono pienamente concordanti tra loro, pur avendo molti aspetti comuni, ma riportano tre diverse tradizioni:

  • una tradizione "asiatica", originatasi a Costantinopoli, capitale dell'impero bizantino;
  • una tradizione "romana" affermatasi soprattutto in Siria;
  • una tradizione "araba", che però si diffuse soprattutto nell'Europa occidentale (Roma).

Tutte e tre le tradizioni fanno riferimento a "fratelli, gemelli e medici. Damiano viene però perlopiù considerato il fratello minore e non gemello". Questi erano in grado di operare prodigiose "guarigioni" e "miracoli", e la loro azione era completamente gratuita nei confronti di tutti, da qui l'appellativo "anàrgiri" (dal greco anargyroi = senza denaro). Con questo termine si designavano nella Chiesa greca i santi che, secondo gli scritti agiografici, esercitavano la medicina senza alcuna retribuzione. Grazie a questa fama, i due diventarono tradizionalmente santi protettori dei medici e dei farmacisti.
Pare che i due fossero originari dell'Arabia, appartenenti ad una ricca famiglia. Il padre, Niceforo, si convertì al cristianesimo dopo la loro nascita, ma morì durante una persecuzione in Cilicia; la madre, Teodota (o Teodora), da più tempo cristiana, si occupò della loro prima educazione. Dopo aver appreso l'arte medica nella provincia romana di Siria, praticarono la loro professione nella città portuale di Ægea, in Cilicia, sul golfo di Alessandretta (attuale Turchia).

Nota è la loro gratuità nell'operare i loro servizi medici, in applicazione del precetto evangelico: "Gratis accepistis, gratis date" (Mt 10,8). Uno dei loro più celebri miracoli, tramandati dalla tradizione, fu quello di aver sostituito la gamba ulcerata di un loro paziente con quella di un etiope morto di recente.

Secondo la passio, tuttavia, in una sola occasione era stata elargita ai santi una ricompensa, di tre uova nelle mani del fratello minore Damiano, da parte di una contadina, Palladia, un'emorroissa, miracolosamente guarita. Cosma era rimasto tanto deluso e mortificato per quel gesto, da esprimere la volontà che le sue spoglie fossero deposte, dopo la morte, lontane da quelle del fratello.

Durante le persecuzioni dei cristiani promosse dall'imperatore illiro-romano Diocleziano (284305) furono fatti arrestare dal prefetto di Cilicia, Lisia. Avrebbero quindi subito un feroce martirio, così atroce che su alcuni martirologi è scritto che essi furono martiri cinque volte. I supplizi subiti da Cosma e Damiano differiscono secondo le fonti. Secondo alcune furono dapprima lapidati, ma le pietre rimbalzarono contro i soldati; secondo altre furono crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi, ma le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male; altre fonti ancora narrano che furono gettati in mare da un alto dirupo con un macigno appeso al collo, ma i legacci si sciolsero e i fratelli riuscirono a salvarsi, e ancora incatenati e messi in una fornace ardente, senza venire bruciati.

Furono quindi decapitati, assieme ai loro fratelli più giovani (o discepoli), Antimo, Leonzio ed Euprepio, nella città di Cirro, nei pressi di Antiochia.

La spada conservata nel tesoro del duomo di Essen che secondo la tradizione sarebbe servita per la decapitazione dei Santi Cosma e Damiano (in realtà risale al X secolo)
Beato Angelico, Sepoltura dei santi Cosma e Damiano

Dopo il loro martirio, coloro che avevano assistito al macabro spettacolo vollero dare degna sepoltura a coloro che tanto bene avevano elargito in vita, cercando anche di rispettare la volontà di Cosma circa la separata sepoltura: ciò fu loro impedito da un cammello che, secondo la leggenda, prese voce, dicendo che Damiano aveva accettato quella ricompensa solo perché mosso da spirito di carità, onde evitare che quella povera donna potesse sentirsi umiliata dal rifiuto. I presenti diedero dunque sepoltura ai loro corpi deponendoli l'uno a fianco dell'altro.

Il culto dei santi Cosma e Damiano, invocati come potenti taumaturghi, iniziò subito dopo la loro morte. Il vescovo di Cirro, Teodoreto († 458), parla già della divisione delle loro reliquie, inviate alle numerose chiese già sorte in loro onore (a Gerusalemme, in Egitto, in Mesopotamia); l'imperatore Giustiniano I e il patriarca Proclo dedicarono ai santi una basilica di Costantinopoli che divenne meta di numerosi pellegrinaggi; anche a Roma papa Felice IV (526 - 530) edificò, sul sito dell'antico Templum Romuli e della Bibliotheca Pacis, nel Tempio della Pace, una basilica a loro intitolata e ne favorì il culto in opposizione a quello per i pagani Castore e Polluce. I crani dei santi vennero traslati da Roma nel X secolo e portati a Brema: nel 1581 Maria, figlia di Carlo V, li donò alla chiesa del convento delle clarisse di Madrid: le stesse reliquie sono però venerate anche nella chiesa di San Michele Arcangelo a Monaco di Baviera dove, in base all'iscrizione sul reliquiario, vennero poste nel XV secolo. Il primo documento che attesta la presenza delle reliquie delle braccia dei Santi a Bitonto è del 1572, data di svolgimento della visita pastorale di monsignor Musso. Il culto dei taumaturghi, secondo quanto risulta da alcune testimonianze iconografiche, è però introdotto in Bitonto fin dal XIV secolo.

Ricorrenze

Le tre tradizioni della vita dei Santi Cosma e Damiano furono inoltre inserite nel contesto dei libri liturgici greci, e ad ogni tradizione fu indicato il giorno festivo specifico:

  • la tradizione "asiatica" il 1º novembre
  • la tradizione "romana" il 1º luglio
  • la tradizione "arabica" il 17 ottobre
  • la tradizione cattolica stabilì invece la memoria liturgica il 27 settembre (probabilmente il giorno della dedicazione della basilica romana, secondo il calendario tradizionale utilizzato tuttora per la Messa Tridentina); tuttavia Paolo VI la spostò al 26 settembre, rendendone il culto facoltativo. Il Canada li festeggia il 25 settembre. Il quarto giovedì di Quaresima straordinaria ricorrenza.
  • la Chiesa ortodossa fissò per la loro commemorazione il 1º luglio, il 17 ottobre e il 1º novembre, a seconda dei vari costumi locali.
Papa Felice IV dona ai Santi Medici la basilica a loro intitolata

Culti e patronati italiani

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dei Santi Cosma e Damiano.

Abruzzo

Sono venerati a Castel di Sangro, Roccascalegna, Altino e nel piccolo centro di Lentella, in provincia di Chieti. Questi due santi, sono venerati anche a Caprara d'Abruzzo (PE), con una festa in loro onore che si svolge la seconda domenica di ottobre.

Lombardia

Liguria

Sicilia

A Palermo è caratteristica la festa dei santi Cosma e Damiano, patroni della borgata di Sferracavallo. La processione dei santi Cosma e Damiano si svolgeva con grande affluenza di fedeli e con passo veloce per portare i simulacri dei santi a tutti gli ammalati che ne avessero fatto richiesta. Molti erano gli ammalati; molte le richieste, ma limitato il tempo. Pertanto era necessario andare velocemente per dare a tutti gli ammalati la possibilità di pregare chiedendo la liberazione dalle malattie. Ogni anno pertanto, nell'ultima domenica di settembre la pesante vara con i simulacri dei Ss. Cosma e Damiano viene portata per le vie della Borgata da un folto numero di giovani vestiti di bianco con un fazzoletto rosso legato ai fianchi, uno al collo e a piedi nudi. La devozione è testimoniata dai numerosi ex voto presenti nella Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano.

A Sciglio, frazione di Roccalumera (Messina) si venera un simulacro ottocentesco dei Santi Medici molto particolare, in quanto raffigura i due Santi nell'atto di svolgere una vera e propria operazione chirurgica. I festeggiamenti in onore dei patroni principali della comunità scigliese, si svolgono dal venerdì precedente la penultima domenica di settembre, giorno d'inizio del novenario quando il simulacro dei santi martiri all'inizio della celebrazione eucaristica viene traslato dalla Cameretta in cui viene custodito durante l'anno e posto nella navata della chiesa alla destra dell'abside. Ormai è in uso da una decina di anni che il giovedì precedente l'ultima domenica di settembre, data tradizionale dei festeggiamenti, il simulacro dei santi anargiri venga trasportato in piazza Caduti dove sosta per l'intera notte ed il giorno seguente, in modo da dare la possibilità a quanti non possono recarsi alla Chiesa parrocchiale di poter venerare i due santi; in serata, dopo la celebrazione all'aperto dove viene amministrato il sacramento dell'unzione degli infermi, il simulacro viene ricondotto nella chiesa parrocchiale con una fiaccolata. Il sabato vigilia dei festeggiamenti inizia già a sentirsi il clima della grande festa imminente e nel pomeriggio essa viene annunciata dal suono del tamburo; mentre già giungono i primi pellegrini, verso l'ora del crepuscolo vengono celebrati dal parroco i primi vespri dei festeggiamenti e la santa messa. Il giorno successivo, giorno della festa, sin dalle ore quattro del mattino giungono i primi devoti. Un tempo la grande maggioranza di essi vi si recava a piedi dai paesi vicini, ma oggi sono meno numerosi coloro che continuano questa tradizione; alcuni tra i più devoti percorrevano addirittura in ginocchio la salita di via San Cosimo che conduce alla chiesa, mentre oggi è raro, ma non ancora in disuso, che qualcuno di essi percorra in ginocchio il corridoio della navata fino ai piedi dell'altare. Altra usanza ormai rara era quella di recare in dono ai Santi Martiri oggetti in cera o argento che riproducevano la parte del corpo guarita per loro intercessione, mentre ancora è vivo l'uso di donare monili in oro che vanno a far parte del manto votivo che già dai primi vespri del sabato sera orna il gruppo statuario. Tornando alla festa, i devoti partecipano dalle cinque del mattino alle celebrazioni eucaristiche che si svolgono ininterrottamente fino alle ore dieci, mentre alle ore undici viene celebrata la messa solenne, di solito presieduta da un alto prelato della chiesa messinese. Nel pomeriggio si svolge il momento più tradizionalmente partecipato: la solenne processione del simulacro e del reliquiario dei santi Cosma e Damiano per le vie del paese. Forte è la partecipazione e il senso di attaccamento che viene dimostrato soprattutto dai portatori durante questo avvenimento, che culmina nel tradizionale rientro in chiesa con la suggestiva alzata del simulacro, e la benedizione con le reliquie dei martiri. Il tutto viene concluso alla mezzanotte dai fuochi artificiali[3].

A Sferracavallo (Palermo) si celebrano i santi Cosma e Damiano con dei giochi, celebrazioni liturgiche e una processione nell'ultima domenica di settembre che dura una giornata e che attraversa tutto il borgo. Infine il lunedì successivo si chiudono i festeggiamenti con uno spettacolo di giochi pirotecnici che dura dalle 23:30 a mezzanotte.

San Cosma e San Damiano (Sferracavallo, 2012)

I santi sono festeggiati anche nella parrocchia di S. Ippolito di Palermo, dove si conservano le antiche statue provenienti dalla chiesa dei santi Cosma e Damiano nel mercato del Capo, chiusa al culto da decenni. A Petralia Soprana nella chiesa di Santa Maria di Loreto si festeggiano solennemente i Santi Medici Cosimo e Damiano il 27 settembre ogni anno in occasione della festa si può assistere ad una grande fiera e nel pomeriggio alla processione dei simulacri portati a spalla su una pesante vara che permette grazie ad un meccanismo di passare anche nelle vie più strette del borgo medievale.

Campania

In Campania, il loro culto è diffuso a Ravello nel santuario dei Santi Cosma e Damiano dove, dal giorno della festa (26 settembre) alla prima metà di novembre giungono al santuario situato nella roccia oltre 15000 pellegrini dai paesi della costiera amalfitana, da Gragnano, da Lettere e dall'agro nocerino sarnese. Anche nella città di Eboli è presente un duomo a loro intitolato, dove il 27 settembre di ogni anno si svolge la loro festa molto sentita dal popolo ebolitano e dalle popolazioni limitrofe. La notte fra il 26 ed il 27 settembre l'usanza vuole che ci sia una lunga veglia di preghiera, durante la quale si celebrano le messe che ininterrottamente hanno luogo fino alle ore 10 con la celebrazione eucaristica dell'arcivescovo di Salerno. Dalle ore 11 parte dal Santuario la processione con le venerate statue dei santi che, dopo aver attraversato le principali strade del centro cittadino, attraversa il centro antico della città per poi rientrare in santuario. A Castel San Lorenzo, il 27 settembre di ogni anno, si celebra in modo particolarmente solenne la festa dei santi medici e martiri Cosma e Damiano, accorsata da migliaia di fedeli provenienti da tutta la provincia di Salerno ed oltre. Precedute dalla novena (18-26 settembre), le celebrazioni religiose trovano il loro culmine la mattina del 27 settembre quando, dal santuario dei SS. Medici, muovono i simulacri dei cinque santi protettori del paese, i santi Cosma e Damiano, san Giovanni Battista, san Francesco Borgia e san Luigi Gonzaga, preceduti dalle tradizionali "cente", candele intrecciate a forma di barca, e dagli ori votivi, custoditi in teche di legno e vetro, visibili testimonianze di una secolare devozione. Dopo la santa messa solenne nella chiesa Madre di San Giovanni Battista, la processione, salutata da fantasmagorici fuochi pirotecnici e dal suono della banda musicale, prosegue per le vie del centro storico e si inerpica per antichi e stretti vicoli, dove generosi fedeli offrono agli zelanti portatori delle statue, il delizioso vino di Castel San Lorenzo, a ristoro della loro fatica. I festeggiamenti civili, che si aprono con la grande fiera del 24 settembre per le vie del paese, si chiudono nella serata del 27 settembre, con il concerto bandistico in piazza ed i grandiosi fuochi pirotecnici di mezzanotte, che disegnano nel cielo luminosi ed abbaglianti arabeschi.

Nel napoletano, il culto dei santi taumaturghi è presente nel santuario dei santi Cosma e Damiano di Carbonara di Nola, sorto sulle rovine di un tempio pagano e nel quartiere di Secondigliano che li venera come patroni.

A Vairano Scalo i santi medici, patroni del paese, vengono festeggiati il 26 settembre con una messa e una processione per le vie cittadine in loro onore. A loro è intitolata la chiesa parrocchiale.

Presente un santuario nella città di Eboli. Tale evento viene festeggiato tra la notte del 26 e del 27 settembre. Inoltre per via dell'importanza della festività, le attività commerciali restano aperte fino al mattino seguente (Notte Bianca).

Il culto dei santi è molto sentito a Castello del Matese, con presenza di una cappella nella chiesa di S. Croce.

In provincia di Avellino, il culto è molto radicato a Cervinara, diocesi di Benevento, dove c'è un santuario cittadino dedicato alla B.V. del Bagno e ai santi medici Cosma e Damiano; e a Terranova, frazione di Arpaise, dove oltre alla chiesa a loro dedicata c'è una fonte d'acqua proprio dei santi.

Calabria

Festa dei santi Cosma e Damiano a Riace nel 2010

Anche in Calabria, la devozione ai Santi è molto sentita e praticata. A Brattirò di Drapia, un piccolo paese in provincia di Vibo Valentia, una grande festa religiosa e civile, viene celebrata ogni anno e vede la partecipazione di migliaia di fedeli provenienti da tutta la Calabria. La processione, che si tiene il giorno 27 settembre, è il momento di massima partecipazione. Il 26 settembre invece viene celebrato il rito sacramentale dell'unzione degli infermi, in una particolare celebrazione per i malati e i sofferenti del paese e delle zone limitrofe, rito questo molto praticato in vita dai santi Cosma e Damiano. Anche Bivona, una piccola frazione di Vibo Valentia, festeggia solennemente da molti anni i santi Cosma e Damiano l'ultima domenica di settembre. A Badia di Nicotera (VV) il 26 settembre sono venerati con grande onore i due Santi Medici e Martiri e da qualche anno anche i loro fratelli Antimo, Leonzio ed Euprepio. la statua di cartapesta del 1858 presenta la particolarità di avere al centro "il miracolato", un contadino al quale i due santi hanno operato una guarigione. Molto sentito è il novenario che precede la festa.

A Satriano e a Chiaravalle Centrale (provincia di Catanzaro) la festa si celebra nei giorni 26 e 27 settembre. Il culto dei Santi Medici in questi centri collinare è molto antico. La statua lignea, recentemente restaurata è del 1871 è un'opera di Nicola Drosi, uno scultore locale. Il figlio Pietro Drosi da Satriano scolpirà in seguito (1879) le statue dei Santi Medici di Riace. Di particolare interesse la novena con inizio 18 settembre, la processione, il pellegrinaggio dai paesi del comprensorio e la festa civile. Particolarmente apprezzato lo spettacolo pirotecnico del 26. Nella Chiesa Matrice sono conservati gli ex voto e tra questi una piccola bara di un bambino satrianese morto e tornato in vita durante il passaggio della processione dei prodigiosi martiri Cosma e Damiano. I santi medici si venerano in questa comunità alla pari del Patrono San Teodoro Martire (nella Basilica Romana dei Santi Medici nei fori Imperiali, San Teodoro è raffigurato insieme ai Santi Medici).

A San Cosmo Albanese (Cosenza) la festa dei santi Cosma e Damiano viene celebrata due volte: il 27 settembre e la seconda domenica di novembre. I festeggiamenti annuali si concludono la terza domenica di novembre con la funzione vespertina, al termine della quale vengono sorteggiati quadri e medaglie dei santi.

A Reggio Calabria si festeggia nel rione Bocale della XV circoscrizione di Pellaro, il 26 settembre.

In provincia di Reggio Calabria la festa dei santi Cosma e Damiano viene festeggiata a Riace con un grandissimo pellegrinaggio di devoti che arrivano a piedi anche dalle provincie vicine, come quella di Vibo Valentia (precisamente da paesi quali Brognaturo, Spadola, Simbario e Serra San Bruno) e di Catanzaro. Durante la processione (il 26 settembre) per il trasferimento dalla Chiesa Matrice di Riace al Santuario, una folle di fedeli, soprattutto di etnia Rom, accompagna i Santi, al ritmo di tarantella. Lo stesso avviene all'arrivo delle statue al Santuario. Il loro ingresso viene scandito dai balli e dai suoni della musica tradizionale calabrese. È usanza, specie in passato, portare come ex-voto in cera o gesso, le parti del corpo per cui si chiede l'intercessione dei due Santi. I festeggiamenti vanno dal 25 settembre fino al 27 con una grandissima processione lungo tutte le vie di Riace e conclusa con imponenti fuochi d'artificio. La festa è stata esportata dalla comunità riacese persino a Santena, comune della provincia di Torino, diventando la festa più importante del paese. A Cittanova, dove si festeggia la terza domenica di ottobre, affluiscono tantissimi pellegrini da tutta la piana di Gioia Tauro. A Sant'Eufemia d'Aspromonte sono venerati la prima domenica di agosto di ogni anno. Caratteristiche dei festeggiamenti religiosi sono la tradizionale processione, e le messe giornaliere svolte durante la novena, mentre il programma civile prevede luminarie spettacoli musicali e fuochi pirotecnici. Molti anni fa per la festa dei santi medici si sono esibiti artisti quali Pierangelo Bertoli, Marco Masini, Povia, Luca Napolitano. Curiosità è anche la rivalità con la festa patronale di Sant'Eufemia Vergine e Martire.

I Santi sono venerati anche presso la comunità di Acciarello in Villa San Giovanni (RC) e di Cortale (CZ).

Lazio

A Longone Sabino (provincia di Rieti) i solenni festeggiamenti in onore dei Santi Medici si svolgono il 26 e 27 settembre di ogni anno. Tutto il popolo partecipa devoto e commosso alla processione che si muove e si snoda tra la chiesa parrocchiale ed il piccolo santuario agreste dei santi Cosma e Damiano sito a ridosso del cimitero. Due comunque sono gli eventi caratteristici della ricorrenza: i foconi della vigilia e la processione con la macchina dei Santi. I foconi sono centinaia di grosse fascine di ginestra secche, appositamente collocate sul crinale delle montagne circostanti. La sera del 26 settembre vengono accesi tutti contemporaneamente al passaggio della processione che dal Santuario fa ritorno al paese. Ne risulta uno spettacolo unico e suggestivo: sulle colline intorno fuochi di ginestre, enormi e scoppiettanti, illuminano tutta la zona donando un'atmosfera suggestiva e densa di sincera emozione. Uno spettacolo grandioso che vuole rievocare con enfasi il rogo al quale furono sottoposti i gemelli martiri, le fiamme che lambirono ma non bruciarono i Santi.

In provincia di Frosinone il loro culto è diffuso a Pontecorvo dove i festeggiamenti si svolgono il 25 e 26 settembre di ogni anno. In onore dei santi fu eretto un santuario più di 1000 anni fa, situato in una frazione dedicata anch'essa ai due santi. I festeggiamenti hanno inizio solo quando le processioni organizzate dai paesi confinanti, giungono al santuario.

In provincia di Latina vi è il comune di santi Cosma e Damiano: la chiesa patronale sorge presso una grotta dove, secondo la leggenda, pernottarono durante un viaggio verso Roma per chiedere all'imperatore tolleranza per i cristiani: i festeggiamenti civili e religiosi si tengono qui dal 25 al 27 settembre. I santi vengono festeggiati anche a Gaeta il 26 settembre, dalla parrocchia omonima.

Molise

A Isernia, il 26 settembre di ogni anno si celebra la festa dei santi Cosma e Damiano, che è molto sentita nella città. Oltre al giorno deciso dalla chiesa, il 26 di settembre infatti, ad Isernia le celebrazioni continuano anche il giorno 27, noto come “festa dei santi per gli isernini”. Oltre alle classiche celebrazioni religiosi, è presente anche una grande fiera, che si svolge nel centro storico della città, oltre che spettacoli vari (musicali come piccole orchestre o artisti nazionali) si svolgono nella città ad opera del comitato che organizza la festa. In questi giorni di festa, viene venduto il tipico pane a forma di ciambella, popolarmente chiamato tortano, che le persone acquistano in segno di devozione. Fino al XIX secolo erano anche considerati come protettori della fertilità.

Puglia

In alcune città le celebrazioni assumono notevole interesse (Alberobello, Bitonto, Brindisi, Casamassima, Conversano, Locorotondo, Noci, Putignano, Turi, Castellana Grotte, Conversano, Bisceglie, Fasano, Torre Canne frazione di Fasano, Terlizzi, Massafra, Molfetta, Monopoli, Martina Franca, Novoli, Ginosa, Laterza, Nardò, Noicattaro, Neviano, Gallipoli, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Poggiardo, Tuglie, Ugento, Taranto, Sannicola il 25 e 26 settembre e la sua frazione Chiesanuova il 26 e 27 settembre, Palo del Colle, Veglie, Oria, Ruvo di Puglia, Corato, Turi, Taranto, Melendugno, Trani e Valenzano).

A Gallipoli i simulacri dei Santi Medici Cosma e Damiano sono custoditi presso la chiesa a loro dedicata. I festeggiamenti iniziano il 16 settembre con un solenne novenario dedicato ai Santi e proseguono il 21 con la traslazione presso la Cattedrale di Sant'Agata per il triduo solenne: il 25 la processione con i simulacri attraversa il centro storico sino alla chiesa dei Santi Medici per l'occasione addobbata da luminarie, il 26 la solennità dedicata ai Santi Martiri e il 27 la giornata di ringraziamento.

A Ugento (in provincia di Lecce, nel Salento) vengono celebrati tre giorni di festa. I “Santi Cosimi”, così come vengono chiamati familiarmente dai fedeli, attirano centinaia di fedeli che entrano ogni anno nel piccolo Santuario. In passato, ma in un certo senso anche oggi, la festa segnava il ritorno alla vita invernale, il ritorno al paese dopo l'estate passata nelle marine o nelle campagne. Ogni anno il programma è molto fitto di appuntamenti religiosi e civili con processioni solenni, concerti bandistici e spettacoli pirotecnici. Anche Uggiano la Chiesa, sempre in provincia di Lecce, dedica ogni anno una caratteristica fiera il 27 settembre. A Nardò si festeggiano per tre giorni con una solenne processione il giorno della vigilia della festa il 26 settembre. I simulacri dei Santi e la loro reliquia sono venerati nell'omonima chiesetta dell'XI secolo un tempo dedicata a Santa Maria del ponte.

Ad Alberobello il loro culto fu ufficialmente introdotto dal conte Gian Girolamo II degli Acquaviva d'Aragona (1600–Barcellona 14 maggio 1665) 37º nella serie dei Conti di Conversano, nono della casata degli Acquaviva d'Aragona e il secondo con il nome Gian Girolamo che denominato nella storia il "Guercio di Puglia" o "il Guelfo di Puglia" e da sua moglie Isabella Filomarino di Rocca Padula (1605-1679), la cui famiglia, proveniente da Atri, si stabilì in contea Conversano sino al 1806 quando la famiglia si trasferi a Napoil sin dal XV secolo, a seguito del matrimonio di Antonio Acquaviva con Caterina del Balzo, la quale ebbe in dote da suo padre, principe di Taranto, la contea e di conseguenza dal 15 maggio 1481 il dominio sulle terre di Alberobello quando viene data dai Caracciolo di Martina Franca, , l'antica Silva Arborelli in latino, Arburbella, Arborobello, Arborebello , Taberna in italiano come inizialmente venne indicata sino al sabato dell'Ascensione 27 maggio e il giovedì 22 giugno 1797.[4] Nell'anno 1635 il conte Gian Girolamo II volle costruire la sua Domus il casino di caccia con il forno, mulino sulla zona Aia Grande nella piazza 27 maggio 1797 ex piazza delle Erbe e si pagava la decima una beccherie una pizzicagnoleria per i villici della Selva e un luogo di riposo e sosta per viandanti e la taverna, vi stava inoltre qui la cappe. Tanti i momenti religiosi fra i quali c'è la fiera, la festa liturgica il 26 settembre con messe e non vi sta la processione, la prima messa delle ore 4:00 all'aperto di mattina del 27 settembre, la processione dei due simulacri della mattina del 27 settembre con tanti pellegrini le vie interessate dalla processione con sosta all'ex ospedale Villa Argento ex San Raffaele, e nel pomeriggio del 28 settembre si tiene la storica processione dei alberobellesi e dei paesani e alle due statue il sindaco porge le chiavi. Tutto questo immerso fra luminarie, fiera del 25 settembre, bande con la cassarmonica in Piazza del Popolo e fuochi pirotecnici nella sera. Alberobello i santi medici non sono gemelli in stile e in forma. Volute per devozione del contadino non ricco di cenzo ma generoso Giuseppe Domenico Rinaldi. San Cosma volto compassionevole scolpita ad Andria da Francesco Paolo Antolini nato il 1720 nel 1782 e arrivò in Alberobello e San Damiano scolpita da Luca Abbatista soprannominato U Tammure a Rutigliano nel 1784.Un'altra curiosità nelle due processioni prima esce San Damiano e dopo San Cosma perché le 2 statue lignee non sono attaccate. I portatori vengono chiamati "Cavalieri" e indossano un mantello verde con lo stemma della basilica. All'uscita delle due statue si intona l'inno pontificio.San Cosma è identico a San Rocco di Noci realizzato dallo stesso artista nel 1775. Ad Alberobello San Cosma sui documenti viene citato anche con il nome di Cristofaro.

Alla borgata Nigri insieme alla borgata Motolese di Martina Franca, che distano circa 6 km da Martina Franca, si festeggiano nella seconda domenica di luglio luglio insieme alla Madonna dell'Alto Mare e i santi medici sono identici a quelli di Alberobello. Il culto incominciò dal 1979 quando il signore Giovanni Abbracciavento tuttora Presidente del Comitato per 3 volte in sogno gli apparvero prima la Madonna dell'Alto Mare e dopo i SS.Medici che volevano che in questa zona sorgesse una chiesa, tutti a partire da sua moglie Maria Montanaro contribuirono, la domenica 26 luglio 1981 si disse la prima messa e la chiesa fu presa e la zona dalla parrocchia S.Domenico di Martina Franca dall'allora parroco Don Ciro Tripiedi con il priore della Arciconfraternita del Rosario signor Giovanni Basile, dal sindaco Franco Punzi, fu consacrata il giovedì 19 novembre 1981 dall'arcivescovo di Taranto monsignor Guglielmo Motolese, più dopo anche per consiglio di mons.Guglielmo Motolese la chiesa fu ingrandita e modificata per questo vi stanno 2 campanili, il primo posto dietro e il nuovo posto a vanti dono di Francesco Calabretto e dal 2000 sulla punta vi reca la statua di S.Michele arcangelo dono del signor Donato Semeraro, sul campanile vi recano 3 campane, la seconda donata da un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo a Padre Pio, l'ultima fu donata nel 2000, la statua dei Santi Cosmo e Damiano furono donate dalla sig.ra Grazia Martelotta in memoria del marito Antonio, il piedistallo dei Ss.Medici fu donato dai fedeli, il piedistallo della Madonna venne donato dalle famiglie Brandi e Ceci in memoria di Donato, la collana alla Madonna fu la prima donata nel 1981 da Pasqua.

I santi Medici e martiri stanno nella contrada-zona Papa Domenico detta anche Ricchiona di Martina Franca i 2 simulacri vestiti sono del 1990 ma non sono identici a quelli della vicina Alberobello

I santi medici e martiri Cosma e Damiano sono venerati a Locorotondo insieme alla Madonna della Catene in periferia e vengono festeggiati la 16 ottobre e la domenica successiva, la chiesa è dedicata alla Madonna delle catene e ai santi medici dal 1860 e nel 16 ottobre 1860 fu miracolosamente trovato il quadro della madonna delle Catene, la festa preceduta dalla Novena con al con luminarie e fuochi pirotecnici e le statue dei santi medici sono identiche ai santi medici di Alberobello.

A Noci centro si festeggiano insieme alla Madonna del Rosario la statua attuale sostitui un'altra precedente che era rivestita da stoffa la seconda domenica di ottobre con due processioni con gli sbandieratori e con i premi di cavalcata con i cavalli.e le statue dei santi medici sono identiche ai santi medici di Alberobello.

A Putignano nel centro storico presso la chiesa del Purgatorio e dei Santi Medici (un tempo dedicata a Santa Irene Vergine e martire, protettrice dei fulmini) la sera del 27 settembre la confraternita del Pio monte del purgatorio organizza una processione in loro onore. La festa è preceduta dalla Novena. Le statue dei santi Medici sono di cartapesta leccese realizzate da Giuseppe Manzo nel 1917 e sono identiche a quelle di Alberobello.

A Turi i santi medici sono identici a quelli di Alberobello. Il culto parti da un miracolo di un signore di Turi dagli anni'50 e oggi venerati nell'oratorio Maria SS.Ausiliatrice.

Anche a Fasano vi stanno i Santi Cosma e Damiano con la reliquia. Anche a Torre Canne nella chiesa parrocchia opera don Guanella Sacro Cuore di Gesù vi sta 2 piccole statue dei Santi Medici

Festa Liturgica e civile dei Santi Cosma e Damiano a Castelanna Grotte il 26 settembre preceduto da triduo nella parrocchia S.Francesco in centro cittadino.

A Ginosa come a Noci si festeggiano agli inizi di ottobre insieme alla Madonna del Rosario.

A Noicattaro si festeggiano il 26 settembre.

Anche a Casamasima stanno i Santi Medici e Martiri Cosma e Damiano

A Palo del Colle vengono portati in processione il 16 agosto insieme al simulacro di San Rocco, le statue sono identiche a quelle di Bitonto. Il 26 settembre si celebra la loro memoria liturgica..

A Bitonto (che possiede le reliquie delle braccia dei santi) soprattutto, attira fedeli da tutta Italia per la solenne processione che si tiene la terza domenica di ottobre (in coincidenza della festa patronale del quartiere di Bari ex comune Ceglie del Campo della Madonna di Butterito). Ogni anno la città di Bitonto festeggia i santi medici Cosma e Damiano due volte. La prima coincide con la solennità liturgica latina che si celebra il 26 settembre. Nei giorni precedenti i fedeli partecipano alle celebrazioni liturgiche con inni, canti, preghiere e novene. La seconda, definita esterna, fu fissata nella terza domenica di ottobre dalla Curia Vescovile di Bitonto nel 1733 ad opera del parroco don Giuseppe Carlo Minnuto. Questa data tra l'altro permetteva alle popolazioni rurali di portare a termine tutte le attività legate alla campagna vinicola. La festa esterna è basata su due eventi essenziali, la così chiamata “Nottata” e la processione detta "Intorciata". Durante la processione, la quale si svolge a passo lentissimo, alle donne è affidato il compito di recitare preghiere e canti popolari avvolti da un suono lamentoso, come fossero delle preghiere che nascevano dal dolore, dalla richiesta di aiuto nei confronti dei santi. Mentre i devoti, che affermano di aver ricevuto delle grazie dai due santi, accompagnano la processione con ceri e candele di grandi dimensioni, tanto più grandi quanto più intensa è la loro devozione; la quale porta alcuni a compiere l'intero percorso a piedi scalzi e camminando all'indietro, per tenere lo sguardo fisso sulle statue dei santi, che chiudono la processione. I pellegrini la notte precedente alla processione, come ogni anno fanno, giungono a Bitonto da località limitrofe a piedi, generalmente scalzi, o con carri, recitando preghiere, inneggiando canti e portando doni da offrire alla basilica dei Santi Medici in nome dei due santi.

Ad Oria sorge il santuario loro intitolato, a 5 km dal centro abitato. I santi vengono onorati il 5º giovedì dopo Pasqua. Caratteristica del culto oritano, non solo nella città ma in tutta la diocesi, è la presenza accanto a Cosma e Damiano anche dei fratelli di martirio Antimo, Leonzio ed Euprepio. A Manduria (comune facente parte della diocesi oritana), nella Chiesa della Purificazione vengono onorati due volte l'anno, il 26 settembre e 6º giovedì dopo Pasqua.

A Brindisi stanno i 5 fratelli di Egea Cosma, Damiano, Antimo, Leonzio e Euprepio

A Taranto, il 26 settembre vi è una processione di mattina che si snoda per i vicoli della città vecchia e la sera un'altra processione esce dal nuovo Tempio Loro intitolato snodandosi per le vie del quartiere Salinella.[5]

A Corato, il 26 settembre vi è una messa festiva in onore dei santi medici e martiri Cosma e Damiano presso la rettoria Maria SS. del Monte Carmelo (Carmine) dopo un settenario che viene svolto a partire dal 20 settembre al 26 settembre.

A Mariotto (Frazione di Bitonto), il 26 settembre si svolge la tradizionale processione per le vie della Frazione, con le venerate effigi dei santi medici: statue in cartapesta leccese donate all'unica chiesa parrocchiale di Mariotto da una coppia di coniugi mariottani emigrati in America verso gli anni 50.

Anche a Conversano stanno i Santi Medici insieme a Santa Rita da Cascia compatrona di Conversano. Preceduta dalla Novena e la festa giorno principale prima domenica di ottobre con processione, precede le immagini dei Santi Cosma e Damiano e dietro S.Rita.

Una volta tanti anni fa anche il comune cittadino di Valenzano festeggiavano e onoravano i Santi Cosma e Damiano con la processione, ora non si fa più , tuttora il simulacro è conservato nella Chiesa Parrocchia francescana Madonna di S.Luca.

Sardegna

Nella provincia di Nuoro il loro culto è vivo a Triei e Lanusei, dove vengono festeggiati due volte: a Triei, la prima il 26 e 27 settembre, con la tradizionale processione e la festa civile la seconda il 12 novembre; a Lanusei la seconda domenica di agosto, dove il simulacro del santo viene condotto in processione lungo una strada lunga circa 6 km presso la chiesa campestre dei Ss. Cosma e Damiano ad un'altezza di quasi 1.000 m, e il 26 settembre la festa conclusiva quando i santi vengono ricondotto in città. - processione religiosa, festa campestre, folclore, degustazione vini

A Triei (OG) i due santi vengono onorati il 26 settembre e il 12 novembre. La ricorrenza del 12 novembre risale alla tradizione contadina del piccolo centro. Gli abitanti del paese, intenti nelle attività agricole, non potevano festeggiare i due patroni secondo il calendario liturgico e pertanto, onoravano i due santi il 12 novembre, periodo in cui le lavorazioni agricole cessavano. Oggi la ricorrenza di novembre viene ricordata solo dal parroco che dedica la messa del giorno ai due santi.

In provincia di Sassari i santi Cosma e Damiano vengono festeggiati particolarmente a Giave e ad Anela il 26, 27 e 28 settembre. In questi tre giorni, il paese è meta di numerosi pellegrini che arrivano da vari centri dell'isola. Alla periferia di Giave sorge un santuario in onore dei due santi medici (a 610 metri s.l.m.).

A Sassari Cosma e Damiano (associati a San Pantaleo e Sant'Antioco di Sulcis[6] - anche questi legati alla pratica della medicina) erano patroni dell'estinto gremio dei medici e degli speziali che aveva sede nel duomo cittadino. Ancora oggi è presente la cappella ad essi dedicata con la magnifica pala d'altare raffigurante il martirio dei santi attribuita a Carlo Maratta[7].

In provincia di Nuoro, a 6 km da Mamoiada, si trova un santuario a loro dedicato. I festeggiamenti hanno luogo dal 18 al 27 settembre e rappresentano per il paese il termine dell'annata agraria. È meta di numerosi pellegrini che a loro si invocano e pregano per la guarigione da tutti i mali. Durante il periodo estivo alcuni di loro soggiornano nei caratteristici locali chiamati hùmbessias le quali circondano la chiesa. Al suo interno, sopra l'altare, si trovano due grandi statue bianche raffiguranti i due martiri, mentre altre due sono disposte sopra un tavolo in un dei due ingressi laterali. Alle pareti si possono ammirare delle favolosa e preziose ceramiche smaltate spagnole raffiguranti le stazioni della Via Crucis. Queste sono state realizzate in Spagna nella fabbrica di Alcora, a Castellon de la Plana nella seconda metà del Settecento dall'artista Jacinto Causada. le stesse vennero ammirate da tutto il mondo in occasione della Via Crucis del venerdì santo, officiata da papa Giovanni Paolo II al Colosseo.

In provincia di Oristano sono assai venerati ad Ardauli nella chiesa dedicata alla Vergine Maria ma conosciuta come "Santu Damianu" ai margini dell'abitato. A Bosa nella notte tra il 25 e il 26 settembre, nella chiesetta campestre dedicata ai santi Cosma e Damiano si svolge un veglia di preghiera che culmina nella messa delle sette del mattino del 26. Durante la notte si cantano i "gosos", di derivazione spagnola, dedicati ai santi. Festa molto sentita dalla popolazione locale che invoca i Santi per avere delle guarigioni.

Nella città metropolitana di Cagliari, sono venerati a Sinnai come compatroni. A loro è dedicata una chiesetta alla periferia della cittadina e i festeggiamenti vanno dal 23 al 28 settembre.

Toscana

A Firenze furono patroni della famiglia De' Medici e la loro presenza simboleggiò quasi sempre una commissione medicea; tra gli artisti che raffigurarono i due santi, vi furono il Beato Angelico e Donatello.

A Pisa in via sant'Antonio era dedicata una chiesa ai Santi Cosma e Damiano. Distrutta durante la seconda guerra mondiale ora è stata ricostruita come parrocchia dei santi Cosma e Damiano nel quartiere di San Marco. a Pescia (Pistoia) è intitolato l'Ospedale

Trentino-Alto Adige

Presso la frazione di Vela di Trento esiste una chiesa eretta nel 1759 da G.B. Sardagna di Hochenstein, e riedificata nel 1838; il campanile invece è del 1844. Qui Eugenio Prati dipinse un pala dei Santi Cosma e Damiano nel 1894.[8]

Veneto

I Santi Cosma e Damiano, sono i patroni della parrocchia di San Cosma, frazione di Monselice (Pd).

Culti e patronati in Italia e estero

Lista di patronati:

  • bambini, orfanotrofi;
  • medici, chirurghi, dentisti, farmacisti, veterinari;
  • barbieri, pasticceri;
  • contro l'ernia e le piaghe da decubito.

La Chiesa più importante loro consacrata, dopo Roma, è la Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Bitonto (Bari).

Cosma e Damiano sono patroni della città di Essen in Germania, nel cui stemma compare una spada dorata, che simboleggia il martirio dei due gemelli.[9]

Nel Vudù, le immagini dei due martiri servono per rappresentare i gemelli Marassa[10], dei Loa molto importanti e potenti che sono i primi ad essere pregati.

Sull'isola croata di Arbe (Arcipelago del Quarnaro) si trovano le rovine di una fortezza bizantina del V secolo, all'interno della quale era stata costruita una cappella dedicata ai santi Damjan e Kozma.

Note

  1. ^ Catholic Encyclopedia: "Sts. Cosmas and Damian"
  2. ^ LombardiaBeniCulturali.
  3. ^ Giuseppe Campagna, Sciglio e i Santi Cosma e Damiano. Storia, fede, tradizione, Messina, 2011, SBN IT\ICCU\PAL\0240661.
  4. ^ Angelo Martellotta, Memorie istoriche ed il presente nel culto dei Ss. Medici ricorrendo il 350º anniversario della devozione alberobellese, Alberobello, AGA Editrice, 1987, SBN IT\ICCU\CFI\0020734.
  5. ^ (http://www.taranto19.altervista.org Archiviato il 30 settembre 2012 in Internet Archive.)
  6. ^ L'identificazione è incerta essendo esistito anche un santo omonimo di Turris che nel tempo ha assunto molte caratteristiche del medico sulcitano.
  7. ^ M. Derudas, Il culto di Sant'Antioco a Sassari. Un contributo per la conoscenza del culto di Sant'Antioco in Sardegna in AA. VV. Annali 2013 di Storia e Archeologia sulcitana, Edizioni Arciere, 2014. ISBN 9788890605343.
  8. ^ Alberto Pattini, Eugenio Prati Poeta della spiritualità, Trento: Target's NewLine, 232 p, 2007
  9. ^ (DE) Patrone, su Essener Dom. URL consultato il 26 settembre 2015.
  10. ^ (EN) Jacalyn Duffin, Medical Saints: Cosmas and Damian in a Postmodern World, OUP, 2013. URL consultato il 21 maggio 2016.

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