Tragic Kingdom: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:43, 24 apr 2019

Tragic Kingdom
album in studio
ArtistaNo Doubt
Pubblicazione10 ottobre 1995
Durata59:24
Dischi1
Tracce14
Genere[1]Punk rock
Third wave of ska
EtichettaTrauma Records
Interscope Records
ProduttoreMatthew Wilder
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Austria Austria[2]
(Vendite: 25.000+)
Bandiera del Brasile Brasile[3]
(Vendite: 100.000+)
Bandiera della Francia Francia (2)[4]
(Vendite: 225.000+)
Bandiera della Germania Germania[5]
(Vendite: 250.000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (4)[6]
(Vendite: 280.000+)
Bandiera del Belgio Belgio[7]
(Vendite: 50.000+)
Bandiera della Finlandia Finlandia[8]
(Vendite: 55.000+)
Bandiera della Norvegia Norvegia[9]
(Vendite: 50.000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda (5)[10]
(Vendite: 75.000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[11]
(Vendite: 530.000+)
Bandiera della Spagna Spagna[12]
(Vendite: 100.000+)
Bandiera della Svezia Svezia (2)[13]
(Vendite: 200.000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[14]
(Vendite: 50.000+)
Dischi di diamanteBandiera del Canada Canada[15]
(Vendite: 1.000.000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[16]
(Vendite: 10.000.000+)
No Doubt - cronologia
Album successivo
(2000)
Singoli
  1. Just a Girl
    Pubblicato: 21 settembre 1995
  2. Spiderwebs
    Pubblicato: 19 novembre 1995
  3. Don't Speak
    Pubblicato: 15 aprile 1996
  4. Excuse Me Mr.
    Pubblicato: 21 agosto 1996
  5. Happy Now?
    Pubblicato: 20 gennaio 1997
  6. Sunday Morning
    Pubblicato: 27 maggio 1997
  7. Hey You!
    Pubblicato: 23 febbraio 1998

Tragic Kingdom è il terzo album discografico della band statunitense No Doubt, uscito il 10 ottobre 1995 e fino ad oggi è l'album della band di maggior successo.

Descrizione

Il disco fu pubblicato nell'ottobre 1995 dalla Trauma Records, una divisione della Interscope Records. Si tratta del primo album pubblicato dalla band dopo l'addio del tastierista della band, Eric Stefani, che comunque partecipò alle registrazioni e che decise di lasciare il gruppo già nel 1994, prima della pubblicazione di The Beacon Street Collection.

L'album è stato prodotto da Matthew Wilder, mixato da Paul Palmer, e registrato in undici studi nella Greater Los Angeles Area, tra il marzo 1993 e l'ottobre 1995. Durante una di queste sessioni di registrazione, la band ha incontrato Paul Palmer, che già aveva lavorato con i Bush e che era interessato a lavorare con i ND. Dopo aver mixato il primo singolo, Just a Girl, Palmer continuò la collaborazione con i ND nello stesso ruolo per il disco. Riuscì anche a far pubblicare il CD dalla sua etichetta, la Trauma Records, che era associata alla Interscope.

Tragic Kingdom prende il nome dal fatto che il professore di Tom Dumont chiamava così il parco divertimenti di Disneyland situato a Anaheim, città d'origine del gruppo, anziché chiamarlo Magic Kingdom, come indicava il soprannome reale del popolare parco.[17] La copertina del disco è una fotografia di Daniel Arsenault, che ritrae Gwen Stefani in primo piano con un'arancia in mano, mentre gli altri componenti della band sono alle sue spalle vicino ad un albero di arancio secco (tra l'altro la foto è stata scattata in una contea chiamata proprio Orange). Nella copertina, per volontà di Gwen, è presente anche Eric Stefani, nonostante questi aveva già lasciato il gruppo. Il vestito rosso indossato da Gwen Stefani è stato prestato all'Hard Rock Cafe e successivamente ad una mostra tenutasi nel museo di Fullerton; fu però rubato dalla mostra nel 2005.[18]

Singoli estratti

Il primo singolo estratto da Tragic Kingdom è Just a Girl (21 settembre 1995), che descrive l'esasperazione di Gwen Stefani nei confronti dei dettagli con cui venivano descritti gli stereotipi femminili e la reazione preoccupata di un padre ansioso al pensiero della figlia che guida da sola la macchina. Il secondo singolo estratto, Spiderwebs, fu pubblicato il 19 novembre 1995 e racconta di una donna disinteressata che cerca di evitare le continue telefonate che riceve da un uomo.

Il terzo singolo è quello destinato a consacrare i No Doubt a livello planetario. Si tratta di Don't Speak, una ballata struggente che racconta la fine della relazione tra Gwen Stefani e Tony Kanal. Il singolo, pubblicato il 15 aprile 1996, ha raggiunto la prima posizione della Billboard Billboard Hot 100 Airplay, e vi è rimasto per sedici settimane consecutive. Il singolo ha inoltre raggiunto la prima posizione in diversi Paesi di tutto il mondo: Australia, Belgio, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Svizzera; e la numero due in Austria e Germania.

Il quarto singolo estratto fu Excuse Me Mr. (21 agosto 1996), seguito da Happy Now? (20 gennaio 1997). Il sesto singolo estratto fu Sunday Morning (27 maggio 1997). Infine l'ultimo pezzo pubblicato come singolo fu Hey You! (23 febbraio 1998).

Premi e vendite

Ai Grammy Awards 1997 i No Doubt entrarono in nomination nelle categorie Best New Artist e Best Rock Album. Il singolo Don't Speak è invece in nomination ai Grammy 1998 come Best Pop Performance by a Duo or Group e Song of the Year. Lo stesso pezzo si è aggiudicato agli MTV Video Music Awards 1997 il premio come Best Group Video.

L'album ha venduto oltre di sedici milioni di copie in tutto il mondo[19], ed è stato certificato disco di diamante dalla Recording Industry Association of America (RIAA), negli Stati Uniti e in Canada[20], disco di platino nel Regno Unito, e triplo disco di platino in Australia.

VHS e DVD

Una versione video chiamata Live in the Tragic Kingdom fu pubblicata l'11 novembre 1997 in formato VHS dalla Interscope Records. Il video contiene la registrazione del concerto tenutosi al The Arrowhead Pond di Anaheim il 31 maggio 1997. Lo stesso video è stato diffuso nel formato DVD il 25 novembre 2003 all'interno del cofanetto Boom Box e come DVD a sé stante il 13 giugno 2006.

Tour

Il tour di promozione del disco è partito da Los Angeles il 12 aprile 1997, e si è concluso l'8 novembre dello stesso anno in Argentina. Durante il tour i No Doubt hanno proposto anche brani delle precedenti produzioni, e alcune cover di gruppi come Sublime e Beatles. Sono comunque seguiti altri concerti e partecipazioni a festival in tutto il mondo, che hanno portato il gruppo ad esibirsi live nei due anni successivi alla pubblicazione di Tragic Kingdom.

Tracce

  1. Spiderwebs – 4:28 (Gwen Stefani, Tony Kanal)
  2. Excuse Me Mr. – 3:04 (Gwen Stefani, Tom Dumont)
  3. Just a Girl – 3:29 (Gwen Stefani, Tom Dumont)
  4. Happy Now? – 3:43 (Gwen Stefani, Tom Dumont, Tony Kanal)
  5. Different People – 4:34 (Eric Stefani, Gwen Stefani, Tony Kanal)
  6. Hey You – 3:34 (Gwen Stefani, Tony Kanal)
  7. The Climb – 6:37 (Eric Stefani)
  8. Sixteen – 3:21 (Gwen Stefani, Tony Kanal)
  9. Sunday Morning – 4:33 (Tony Kanal, Gwen Stefani, Eric Stefani)
  10. Don't Speak – 4:23 (Eric Stefani, Gwen Stefani)
  11. You Can Do It – 4:13 (Gwen Stefani, Tom Dumont, Tony Kanal, Eric Stefani)
  12. World Go 'Round – 4:09 (Gwen Stefani, Tony Kanal)
  13. End It on This – 3:45 (Gwen Stefani, Tom Dumont, Tony Kanal, Eric Stefani)
  14. Tragic Kingdom – 5:31 (Eric Stefani)

Formazione

Gruppo

Altri musicisti

  • Stephen Bradley – tastiere, tromba
  • Gabrial McNair – percussioni, trombone
  • Bill Bergman – sassofono (11, 12)
  • Gerard Boisse – sassofono (5, 7, 14)
  • Aloke Dasgupta – sitar (6)
  • Melissa Hasin – violoncello (8, 10)
  • Nick Lane – trombone (11, 12)
  • Les Lovitt – tromba (11, 12)
  • Stephen Perkins – rumori (1)
  • Greg Smith – sax baritono (11, 12)
  • Matthew Wilder - tastiere (3, 16)

Altri crediti

  • Dan Arsenault – fotografia
  • Ray Blair – engineer (5)
  • Tony Ferguson – direzione Interscope A&R
  • Albhy Galuten – director esecutivo (5)
  • David J. Holman – mixaggio
  • Matt Hyde – engineer (1, 2, 13)
  • Phil Kaffel – engineer (3–10, 14)
  • Rob Kahane – direzione Trauma A&R
  • George Landress – engineer (3, 6, 7)
  • Patrick Miller – fotografie
  • Morbido / Bizarrio – direzione artistica, design, immagini
  • Paul Palmer – missaggio, direzione Trauma A&R
  • John Potoker – engineer (11–13)
  • Shelly Robertson – fotografie
  • Brent Smith – assistenza Interscope A&R
  • Robert Vosgien – masterizzazione
  • Matthew Wilder – produzione (tutte)

Classifiche

Classifiche annuali

Classifica (1997) Posizione
Australia[40] 6
Austria[41] 12
Belgio (Fiandre)[42] 24
Belgio (Vallonia)[43] 21
Danimarca[44] 4
Francia[45] 42
Svizzera[46] 11
Regno Unito[47] 26
Stati Uniti[48] 2

Classifiche decennali

Classifica (1990–99) Posizione
Stati Uniti[49] 22

Certificazioni

Nazione Certificazione
Argentina Oro[50]
Australia 4× Platino[51]
Austria Oro[52]
Canada Diamante[53]
Europa 2× Platino[54]
Finlandia Platino[55]
Francia 2× Oro[56]
Germania Oro[57]
Nuova Zelanda 5× Platino[58]
Norvegia Platino[59]
Svezia 2× Platino[60]
Svizzera Platino[61]
Regno Unito Platino[62]
Stati Uniti 10× Platino[63]

Note

  1. ^ Scheda sull'album da allmusic.com
  2. ^ (DE) No Doubt - Tragic Kingdom – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 24 aprile 2019.
  3. ^ Template:Pro-Música Brasil
  4. ^ (FR) – Les certifications, su SNEP.
  5. ^ (DE) – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie.
  6. ^ Template:ARIA
  7. ^ Template:BEA
  8. ^ Template:Musiikkituottajat
  9. ^ Template:IFPI Norway
  10. ^ Template:RMNZ
  11. ^ (EN) Tragic Kingdom, su British Phonographic Industry. Modifica su Wikidata
  12. ^ Template:PROMUSICAE
  13. ^ Template:GLF
  14. ^ Template:IDPI Switzerland
  15. ^ (EN) – Gold/Platinum, su Music Canada.
  16. ^ (EN) – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America.
  17. ^ [1] MTV.com
  18. ^ [2] bbc UK
  19. ^ [Van Meter, Jonathan (April 2004). "The First Lady of Rock". Vogue (New York) 194 (4). ISSN 0042-8000. OCLC 1769261.]
  20. ^ Gold and Platinum Search[collegamento interrotto]
  21. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su australian-charts.com, australian-charts.com. Hung Medien.
  22. ^ (DE) No Doubt – Tragic Kingdom, su austriancharts.at, austriancharts.at. Hung Medien.
  23. ^ (NL) No Doubt – Tragic Kingdom, su ultratop.be, Ultratop. Hung Medien.
  24. ^ (FR) No Doubt – Tragic Kingdom, su ultratop.be, Ultratop. Hung Medien.
  25. ^ a b Tragic Kingdom – No Doubt : Awards, su allmusic.com, Allmusic. Rovi Corporation.
  26. ^ No Doubt / Tragic Kingdom, su top20.dk (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  27. ^ (NL) No Doubt – Tragic Kingdom, su dutchcharts.nl, dutchcharts.nl. Hung Medien.
  28. ^ a b c Hits of the World, in Billboard, vol. 109, n. 8, 22 febbraio 1997, pp. 38–39, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  29. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su finnishcharts.com, finnishcharts.com. Hung Medien.
  30. ^ (FR) No Doubt – Tragic Kingdom, su lescharts.com, lescharts.com. Hung Medien.
  31. ^ (DE) No Doubt: Tragic Kingdom, su musicline.de, Musicline.de. PHONONET GmbH.
  32. ^ (HU) Top 40 album- és válogatáslemez-lista – 1997. 7. hét, su mahasz.hu, Hivatalos magyar slágerlisták.
  33. ^ (JA) ノー・ダウトのアルバム売り上げランキング [No Doubt album sales ranking], su oricon.co.jp, Oricon.
  34. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su charts.org.nz, charts.org.nz. Hung Medien.
  35. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su norwegiancharts.com, norwegiancharts.com. Hung Medien.
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  37. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su swedishcharts.com, swedishcharts.com. Hung Medien.
  38. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su swisscharts.com, swisscharts.com. Hung Medien.
  39. ^ No Doubt – Tragic Kingdom, su chartstats.com, Chart Stats (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2011).
  40. ^ ARIA Charts – End Of Year Charts – Top 100 Albums 1997, su aria.com.au, ARIA Charts.
  41. ^ (DE) Jahreshitparade Alben 1997, su austriancharts.at, austriancharts.at. Hung Medien.
  42. ^ (NL) Jaaroverzichten 1997, su ultratop.be, Ultratop. Hung Medien.
  43. ^ (FR) Rapports Annuels 1997, su ultratop.be, Ultratop. Hung Medien.
  44. ^ Chart of the Year 1997, su top20.dk (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2012).
  45. ^ (FR) Classement Albums – année 1997, su snepmusique.com, Syndicat national de l'édition phonographique (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  46. ^ Swiss Year-End Charts 1997, su swisscharts.com, swisscharts.com. Hung Medien.
  47. ^ The Official 1997 UK Albums Sales Chart from Dotmusic, su dotmusic.com, Dotmusic (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 1998).
  48. ^ Billboard 200 Albums – 1997 Year End Charts, su Billboard, Prometheus Global Media.
  49. ^ Geoff Mayfield, Top Pop Albums of the '90s, in Billboard, vol. 111, n. 52, 25 dicembre 1999, pp. YE-20, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  50. ^ (ES) Discos de Oro y Platino [collegamento interrotto], su capif.org.ar, Argentine Chamber of Phonograms and Videograms Producers.
  51. ^ ARIA Charts – Accreditations – 1998 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association.
  52. ^ (DE) Gold & Platin, su ifpi.at, IFPI Austria, 18 febbraio 1997.
  53. ^ Gold Platinum Database [collegamento interrotto], su musiccanada.com, Music Canada, 15 agosto 1997.
  54. ^ IFPI Platinum Europe Awards, su ifpi.org, International Federation of the Phonographic Industry, 1997.
  55. ^ (FI) Kulta- ja platinalevyt – No Doubt, su ifpi.fi, Musiikkituottajat – IFPI Finland.
  56. ^ (FR) Certifications Albums Double Or – année 1997, su snepmusique.com, Syndicat National de l'Édition Phonographique, 27 novembre 1997 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2013).
  57. ^ Template:Cite certification
  58. ^ Latest Gold / Platinum Albums, su radioscope.net.nz, RadioScope New Zealand, 17 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2010).
  59. ^ (NO) Salgstroféer, su ifpi.no, IFPI Norway (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2006).
  60. ^ (SV) Guld & Platina – År 1987–1998 (PDF), su ifpi.se, IFPI Sweden, 30 ottobre 1997 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2010).
  61. ^ Awards 1997, su swisscharts.com, swisscharts.com. Hung Medien.
  62. ^ Certified Awards Search, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry, 7 novembre 1997.
  63. ^ Gold & Platinum, su riaa.com, Recording Industry Association of America, 5 febbraio 1999.

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