Leersia oryzoides
Il riso selvatico (Leersia oryzoides (L.) Sw., 1788) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Poaceae.[1]
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome generico (Leersia) è stato dato in ricordo del botanico e farmacista tedesco Johann Daniel Leers (1727-1774).[2][3] L'epiteto specifico (oryzoides) significa "simile a Oryza, simile al riso"; Oryza (= riso) deriva da un'antica parola prima greca e poi latina per la pianta del riso.[4][5]
Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Phalaris oryzoides, proposto dal botanico Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato Leersia oryzoides proposto dal naturalista, botanico e tassonomista svedese Olof Peter Swartz (Norrköping, 21 settembre 1760 – Stoccolma, 19 settembre 1816) nella pubblicazione "Nova Genera & Species Plantarum seu Prodromus descriptionum Vegetabilium, maximam partem incognitorum quae sub itinere in Indiam Occidentalem annis 1783-87. - 21. 1788" del 1788.[6]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Le piante di questa specie sono alte da 3 a 20 cm (massimo 150 cm). La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea; durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei come bulbi, tuberi e rizomi, fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Per queste piante è definita anche la forma biologica Elofita (He), sono piante semi-acquatiche con la base e le gemme perennanti sommerse, ma con il fusto e le foglie aeree. Sono solitamente presenti nelle paludi e sulle rive dei laghi, terreni acquitrinosi dove formano i canneti. Queste piante sono prive di spine.[7][8][9][10][11][12][13][14][15]
Radici[modifica | modifica wikitesto]
Le radici sono secondarie da rizoma del tipo fascicolato.
Culmo[modifica | modifica wikitesto]
- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un brevi (o anche allungati) rizomi sottili.
- Parte epigea: la parte aerea del culmo è eretta o ascendente. Il culmo è erbaceo (non legnoso e quindi fragile) ed è suddiviso in nodi (da spugnosi a più o meno solidi e pubescenti) e internodi.
Foglie[modifica | modifica wikitesto]
Le foglie sono composte da una guaina (lunga più o meno come l'internodo), una ligula (tronca) e una lamina scabra (anche sui margini) con forme lanceolate strette. Sia la lamina che il nervo centrale sono biancastri. La nervatura è di tipo parallelinervia. Nelle foglie sono presenti dei corpi di silice. Dimensione della lamina: larghezza 0,5 – 1 cm; lunghezza 10 – 20 cm. Lunghezza della ligula: 1 mm.
Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]
- Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze (ramificate; 1 - 3 rami per nodo) sono delle pannocchie aperte (non pelose) da piramidali a ovali lasse spesso avvolte (parzialmente o completamente) nella guaina delle foglie superiori. I rami sono flessuosi e molto sottili. Lunghezza dell'infiorescenza: 10 – 20 cm.
- Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con forme da ellittico-oblunghe, portate da rachille allungate e compresse lateralmente, hanno un solo fiore ermafrodito, pedicellato sotteso da due brattee (un lemma e una palea) entrambe carenate, mutiche e cigliate sulla carena. Le glume, alla base della spighetta, in questa specie sono assenti. Il colore della spighetta è biancastro con venature verdi. Lunghezza della spighetta: 4 – 5 mm.
Fiore[modifica | modifica wikitesto]
I fiori sono ermafroditi (bisessuali). In genere sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[8]
- , P 2, A (1-)3(-6), G (2-3) supero, cariosside.[8]
- Fioritura: da agosto a settembre (ottobre)
Frutti[modifica | modifica wikitesto]
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti nel quale il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme e aderente. La forma è allungata e appiattita. L'endosperma è duro, è presente inoltre un ilo lineare allungato. L'embrione è provvisto di epibalsto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono.
Particolari della pianta[modifica | modifica wikitesto]
-
Spighette
-
Guaina - Ligula- Lamina
-
Lamina scabra ai margini
-
Palea - Lemma
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
- Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). In questa specie sono presenti fiori cleistogamici.[15]
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Subcosmopolita; ma anche Eurasiatico / Nord Americano.
- Distribuzione: in Italia è una specie comune al Nord. È comunque una specie che diviene sempre meno frequente a causa delle bonifiche, canalizzazioni e drenaggi. Anche la generale eutrofizzazione delle acque sembra ostacolare la sopravvivenza e diffusione di questa specie.[9] Nelle Alpi ha una presenza discontinua. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Savoia), in Austria (tutti i Länder) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani, Carpazi.[17] In Europa e nell'areale del Mediterraneo si trova ovunque compresa l'Anatolia e la Transcaucasia.[18] Fuori dall'Europa si trova in Africa settentrionale, Asia meridionale, America settentrionale. In Australia è una specie introdotta.[14]
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le rive dei ruscelli e fossi, canali, stagni e risaie; ma anche canneti e paludi. Questa pianta assume grandi quantità di arsenico dal suolo e quindi utilizzabile per il filtraggio.[7] Questa specie è sinantropa, di origine nordamericana, e indifferente alla reazione del terreno; è soprattutto infestante nei campi di riso.[13] Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere bagnato.[17]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 300 m s.l.m. (in Asia fino a 1.100 m s.l.m.[14]); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]
Areale alpino[modifica | modifica wikitesto]
Dal punto di vista fitosociologico alpino Leersia oryzoides appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
- Formazione: delle comunità delle megaforbie acquatiche.
- Classe: Phragmito-Magnocaricetea.
- Ordine: Phragmitetalia communis.
Areale italiano[modifica | modifica wikitesto]
Per l'areale completo italiano Leersia oryzoides appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
- Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti.
- Classe: Oryzetea sativae Miyawaki, 1960
- Ordine: Cypero difformis-echinochloetalia oryzoidis O. Bolòs & Masclans, 1955
- Alleanza: Oryzo sativae-echinochloion oryzoidis O. Bolòs & Masclans, 1955
Descrizione. L'alleanza Oryzo sativae-echinochloion oryzoidis è relativa alle risaie europee (in Italia localizzata prevalentemente nella Pianura Padana) e comprende un gruppo di erbe infestanti, per la maggior parte annuali, dei campi di Oryza sativa. Si tratta generalmente di specie terofitiche e crittogamiche (soprattutto alghe) di origine tropicale che si diffondono nelle aree di coltivazione del riso. Prediligono suoli intrisi d’acqua e temperature elevate ed hanno un ciclo biologico relativo ai soli mesi estivi.[19]
Specie presenti nell'associazione: Echinochloa crus-galli, Cyperus difformis, Heteranthera reniformis, Schoenoplectus mucronatus, Alisma plantago-aquatica, Ammannia coccinea, Ammannia robusta e Echinochloa oryzoides.
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[11]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la specie di questa voce è descritto al'interno della sottotribù Oryzinae (tribù Oryzeae - sottofamiglia Ehrhartoideae).[7][8]
Il numero cromosomico di Leersia oryzoides è: 2n = 28, 48 e 60.[7][20]
Il basionimo per questa specie è: Phalaris oryzoides L., 1753.[17]
Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
- Asperella oryzoides (L.) Lam.
- Asprella flexuosa Dulac
- Asprella oryzoides (L.) Schreb
- Ehrhartia clandestina Weber
- Homalocenchrus oryzoides (L.) Mieg ex Pollich
- Homalocenchrus oryzoides (L.) Haller
- Leersia asperrima Willd. ex Trin. [Invalid]
- Leersia oryzoides f. clandestina (G.H.Weber) Eames
- Leersia oryzoides f. glabra Eaton
- Leersia oryzoides f. inclusa (Weisbord ex Baen.) Dörfl.
- Leersia oryzoides f. maculosa (Waisb.) Soó
- Leersia oryzoides f. picta (Waisb.) Soó
- Oriza oryzoides Dalla Torre & Sarnth.
- Oryza clandestina (G.H.Weber) A.Braun ex Asch.
- Oryza clandestina f. inclusa Weisbord ex Baen.
- Oryza clandestina f. maculosa Waisb.
- Oryza clandestina f. patens Weisbord ex Baen.
- Oryza clandestina f. picta Waisb.
- Oryza oryzoides (L.) Dalla Torre & Sarnth.
- Oryza oryzoides (L.) Brand & W.D.J. Koch
- Phalaris oryzoides L.
- Poa hoffmanniana Opiz
- Poa paludosa Honck.
Varietà[modifica | modifica wikitesto]
In Asia in alcune varietà le pannocchie si sviluppano all'interno delle guaine gonfiate delle foglie. In questo caso le spighette portano fiori cleistogamici con piccole antere quasi atrofizzate.[14]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) Leersia oryzoides, su theplantlist.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 233.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 284.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ a b c d Kellogg 2015, pag. 147.
- ^ a b c d Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 605.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ a b Catalogazione floristica - Università di Udine, su mitel.dimi.uniud.it. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ a b c d eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 119.
- ^ a b c d e Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 1004.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ a b Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 36.1.1 ALL. ORYZO SATIVAE-ECHINOCHLOION ORYZOIDIS. URL consultato il 2 agosto 2018.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Leersia oryzoides
- Wikispecies contiene informazioni su Leersia oryzoides
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Leersia oryzoides IPNI Database
- Leersia oryzoides eFloras Database
- Leersia oryzoides Catalogazione floristica - Università di Udine
- Leersia oryzoides The Plant List - Checklist Database
- Leersia oryzoides EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Leersia oryzoides KEW science-Plants of the World online - Database