New age (musica)

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New age
Origini stilisticheworld music
musica d'ambiente[1]
Origini culturaliStati Uniti d'America, anni ottanta, New Age
Strumenti tipicisintetizzatore, campionatore, pianoforte, archi, chitarra elettrica, chitarra acustica
Popolaritàcon successo di nicchia
Generi correlati
folk, musica celtica, musica d'ambiente
Categorie correlate
Gruppi musicali new age · Musicisti new age · Album new age · EP new age · Singoli new age · Album video new age

La new age è un genere musicale, nato in California negli anni ottanta, che si ispira all'omonima corrente di pensiero.[2] Il termine è giunto a definire un insieme di musiche molto eterogeneo che comprendono, oltre alle composizioni in genere acustiche dei primi new ager californiani, espressioni di jazz, folk, rock ed elettroniche meditative e dalla spiccata spiritualità.[3]

Definizione e caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Jean-Michel Jarre

Come fanno notare Gino Castaldo ed Ernesto Assante nel loro Blues, Jazz, Rock, Pop. Il Novecento americano, vi sono due modi di intendere la new age, uno più stretto e uno più ampio. Nella sua prima accezione, elaborata nei primi anni ottanta in California, la "new age" è da intendersi come musica rivolta al ceto medio giovanile e utilizzata per rilassarsi e trovare un equilibrio con il mondo esterno.[3] Nella seconda accezione, la parola "new age" indica una serie di stili musicali tra loro molto diversi e altrimenti di difficile catalogazione che filtrano con il rock, il folk, la musica elettronica e la musica afroamericana.[3][2]

Nonostante ciò, indipendentemente da come la si intenda, molti artisti new age aspirano a condurre l'ascoltatore a livelli di coscienza superiori, garantendogli benefici terapeutici, incitandolo talvolta a raggiungere la trascendenza spirituale e il benessere fisico. [4] La nascita all'esigenza, diffusasi nel contesto californiano della seconda metà del Novecento, di trovare un benessere filtrato da diverse correnti di pensiero politiche, terapeutiche e filosofiche oltre che da ideologie alternative come quella degli hippie, che proprio in California aveva attecchito, l'astrologia e le ideologie orientali.[3] Da un punto di vista strettamente sonoro, il genere si caratterizza per le sonorità meditative, dalla spiccata spiritualità, a volte orchestrali e/o cosmiche e dove hanno un ruolo di primo piano la lezione del folk e dei pionieri minimalisti (LaMonte Young Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass), anch'essi californiani e ispirati alle filosofie dell'Oriente.[3]

Data la natura multiforme del genere, sono state trovate anche delle analogie tra la new age e quegli artisti d'avanguardia contemporanei cimentatisi nella popular music.[3]

La new age non va confusa con altre musiche d'atmosfera e "per ambienti" come, ad esempio, l'ambient, inventata da Brian Eno nel medesimo periodo e che aspira a diventare un tutt'uno con la realtà anziché migliorarla come capita nel caso della new age.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Kitarō

I primi fermenti della new age emersero negli anni sessanta da esponenti jazz e world music quali Paul Horn e Paul Winter, che sono considerati gli inventori del genere.[2][5][6] Music for Zen Meditation and Other Joys, pubblicato da Tony Scott nel 1965, è considerato il primo album di questo genere.[7] Artisti krautrock come i Tangerine Dream e i Popol Vuh sono considerati anticipatori della new age.[3]

Tuttavia, la terminologia venne adottata per la prima volta solo nei primi anni ottanta per identificare numerosi artisti operanti in California e autori di una musica acustica dalle proprietà rilassanti.[2] Intorno al 1980, grazie al successo dei dischi da lei pubblicati, la Windham Hill, etichetta fondata Palo Alto dal musicista William Ackerman, il genere iniziò a far parlare di sé.[3] Nello stesso periodo, sempre a Palo Alto e Berkeley, nacquero altre etichette.[3] Degna di nota è anche la Hearts of Space Records, inaugurata nel 1984 a San Francisco, che scritturò alcuni di quelli che sono considerati alcuni degli esponenti di punta della stilistica.[8] Sull'onda del successo che stava godendo il genere, case discografiche specializzate in altri generi tra cui la tedesca ECM Records e la britannica E.G. Records, iniziarono a licenziare album new age.[3]

La produzione di musica new age è spesso strettamente connessa con la diffusione delle filosofie orientaleggianti che avviene durante gli anni ottanta: la richiesta, da parte di maestri e terapeuti, di musica rilassante e suggestiva di facile ascolto ha caratterizzato questo genere dalla programmatica assenza di ogni forma di sperimentazione musicale.[2] Il successo della musica new age presso il grande pubblico, infatti, è dovuto all'intuizione da parte di alcuni produttori discografici di offrire questa musica melodica e distensiva come "la musica classica degli yuppie".[2][9]

Negli anni a seguire il genere ha subito varie evoluzioni e trasformazioni di pensiero date dal fatto che anche musicisti non definiti "alternativi" proponevano nel loro repertorio anche melodie inerenti appunto alla musica new age. Questo ne scaturiva modificazioni a volte anche ben rappresentative e trasformando il genere con definizioni allargate: sensitive new age, soft new age, pop new age, alternative new age ecc.[senza fonte]

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Fra i moltissimi esponenti del genere si possono citare Vangelis, Andreas Vollenweider, Alex De Grassi, Andreas Vollenweider, Penguin Cafe Orchestra, Loreena McKennit, Wim Mertens, Secret Garden, Sixlei, Steven Halpern, Jean-Michel Jarre, Kitarō, Yanni ed Enya.[3][4][10][11]

Anche artisti dai retroscena rock, quali Mike Oldfield,[12] Rick Wakeman[13] e Jon Anderson,[14] si sono ispirati alla new age, e con essi artisti pressoché folk (Davy Spillane,[15] Bill Whelan e Enya)[16] e ambient (Steve Roach[17] e Michael Stearns).[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Music for Airports - Le pietre miliari di OndaRock, su ondarock.it. URL consultato il 19 giugno 2016.
  2. ^ a b c d e f New age in "Enciclopedia dei ragazzi" (Treccani), su treccani.it. URL consultato il 19 giugno 2016.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Ernesto Assante, Gino Castaldo, Blues, Jazz, Rock, Pop. Il Novecento americano, Einaudi, 2004, pp. 675-80.
  4. ^ a b (EN) New Age - AllMusic, su allmusic.com. URL consultato il 19 giugno 2016.
  5. ^ (EN) The Guardian - Paul Horn, father of new age music, dies aged 84, su theguardian.com. URL consultato il 19 giugno 2016.
  6. ^ La Repubblica: I dolci incantesimi degli Oregon tra jazz, classica e new age, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 19 giugno 2016.
  7. ^ (EN) The State Of New Age Music In The Always-On 'Wellness' Era, su npr.org. URL consultato il 29 maggio 2024.
  8. ^ (EN) HEARTS OF SPACE: A Look at Radio's Longest-Running Ambient Music Program, su flapperpress.com. URL consultato il 27 maggio 2024.
  9. ^ (EN) Michael P. Graves, David Fillingim, More Than Precious Memories, Mercer University Press, 2004, p. 2004.
  10. ^ Enrico Cheli, L'età del risveglio interiore, FrancoAngeli, 2001, pp. 35-36.
  11. ^ (EN) Paul Du Noyer, Music, Ted Smart, 2003, p. "New Age".
  12. ^ (EN) Scaruffi - Mike Oldfield, su scaruffi.com. URL consultato il 19 giugno 2016.
  13. ^ (EN) rwcc.com, https://web.archive.org/web/20171225193528/http://www.rwcc.com/biogra.asp. URL consultato il Rick Wakeman Bio (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2017).
  14. ^ (EN) Billboard's #1's Independent New Age Record Label Is Now Being Distributed By Virgin Records America Through EMD, in Billboard, 16 ago 1997.
  15. ^ Cesare Rizzi, Enciclopedia della musica rock - Volume 3, Giunti, 2000, p. 384.
  16. ^ (EN) Daily News - TOP O' THE CHARTS FOR CELTIC SOUNDS IN AMERICA FROM AUTHENTIC FOLK TO NEW AGE FUSION, IRISH RECORDS GO EMERALD IN THE WORLD-MU SIC RACKS, su nydailynews.com. URL consultato il 19 giugno 2016.
  17. ^ (EN) Jason Ankeny, Steve Roach, su AllMusic, All Media Network.
  18. ^ (EN) Jason Ankeny, Michael Stearns, su AllMusic, All Media Network.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Scaruffi, Enciclopedia della musica New Age elettronica, ambientale, pan-etnica, a cura di E. Guaitamacchi, Arcana Editore, 1996, p. 640, ISBN 88-7966-073-X.
  • (EN) John P. Newport, The New Age Movement and the Biblical Worldview: Conflict and Dialogue, Wm. B. Eerdmans, 1998, pp. 475-480.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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