Aula ottagona delle Terme di Diocleziano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Museo dell'arte salvata)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aula ottagona
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoma
IndirizzoVia Giuseppe Romita, 8
Coordinate41°54′14″N 12°29′45.6″E / 41.903889°N 12.496°E41.903889; 12.496
Informazioni generali
Condizioniin uso

L'Aula ottagona delle Terme di Diocleziano è un antico edificio di Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine si trattava probabilmente di un frigidarium secondario delle Terme di Diocleziano. Tra il 1500 e il 1700 l'amministrazione dello Stato Pontificio riutilizzò questa porzione sud-occidentale delle antiche terme, inclusa l'Aula ottagona, come magazzini granari e oleari.

Dopo la breccia di porta Pia (1870) e l'unione di Roma al Regno d'Italia come sua capitale (1871), l'intero complesso passò nel demanio del nuovo Stato unitario che si propose di destinarlo a finalità culturali. Così, nel 1890, nelle Terme di Diocleziano fu aperto il primo nucleo del Museo Nazionale Romano e nel 1911, in occasione dell'Esposizione nazionale per il cinquantenario dell'Unità d'Italia, anche l'Aula ottagona fu adibita a sede espositiva. In seguito venne impiegata per proiezioni cinematografiche (con il nome di "Sala Minerva") e dal 1928 al 1983 ospitò il Planetario di Roma (poi spostato all'EUR).

Negli anni 1980 l'Aula tornò nelle disponibilità del Museo Nazionale Romano e dal 1991 vi furono esposte a rotazione sculture antiche, incluse alcune tra le più pregevoli del museo (come i bronzi del Principe ellenistico e il Pugile in riposo, oggi a Palazzo Massimo, o la Venere di Cirene).

Dal 2022 l'Aula ottagona ospita il nuovo Museo dell'arte salvata, sempre parte del Museo Nazionale Romano. Vi sono esposti, a rotazione, reperti che erano stati scavati o espatriati illegalmente e poi riacquisiti dallo Stato italiano.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio, quadrangolare all'esterno, presenta all'interno una forma ottagonale, sormontata da una cupola a ombrello. Presenta tuttora decorazioni pertinenti al suo passato utilizzo come planetario: sul fronte principale, il fregio reca la scritta "Planetario" e il portale d'ingresso è adornato da simboli dei segni zodiacali e dalla citazione dantesca L'amor che move il sole e l'altre stelle.

L'edificio è attiguo alla ex chiesa di Sant'Isidoro alle Terme (insediata nel 1754 sui resti delle antiche terme e smantellata nel 1940 per consentirne la riemersione). Attualmente risulta isolato rispetto al resto del complesso termale dal tracciato di via Cernaia, aperta nel 1878.

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalla stazione Repubblica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Desirée Maida, Apre a Roma il Museo dell'arte salvata, in Artribune, 15 giugno 2022. URL consultato il 15 giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]