Cryptophaps poecilorrhoa

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Piccione scuro
Cryptophaps poecilorrhoa
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineColumbiformes
FamigliaColumbidae
SottofamigliaRaphinae
TribùPtilinopini
GenereCryptophaps
Salvadori, 1893
SpecieC. poecilorrhoa
Nomenclatura binomiale
Cryptophaps poecilorrhoa
(Brüggemann, 1876)
Areale
Specie endemica dell'isola di Sulawesi

Il piccione scuro o piccione bruno codalunga di Sulawesi (Cryptophaps poecilorrhoa (Brüggemann, 1876)) è un uccello della famiglia dei columbidi,unica specie del genere Cryptophaps, endemico dell'isola indonesiana di Sulawesi.[1][2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie endemica di Sulawesi dove è diffusa nelle foreste montane e nelle rade foreste di muschio fra i 1300-2000 metri d'altitudine.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

È un piccione di grandi dimensioni,con lunghezza variabile fra i 46-48 centimetri.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il piumaggio della testa e del collo e del petto è lilla-grigio. Il ventre è bruno con frange di colore ruggine. La parte superiore del corpo e delle ali è nerastro-marrone con una patina di colore verde oliva scuro. La coda è nera con le punte bianche. La pelle intorno agli occhi è di colore rosso.[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Non ha sottospecie è una specie monotipica.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La dimensione globale della popolazione non è stata stimata, ma la specie è segnalata per essere diffusa, quindi è classificata come specie a rischio minimo di estinzione(LC).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International 2012, Cryptophaps poecilorrhoa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 3 luglio 2015.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Columbidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 3 luglio 2015.
  3. ^ a b c David Gibbs, Pigeons and Doves: A Guide to the Pigeons and Doves of the World, A&C Black, 2010.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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