Agraphospiza rubescens

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Carpodaco di Blanford
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùPyrrhulini
GenereAgraphospiza
Zuccon, Prŷs-Jones, Rasmussen & Ericson, 2012
SpecieA. rubescens
Nomenclatura binomiale
Agraphospiza rubescens
(Blanford, 1872)
Sinonimi

Carpodacus rubescens

Il carpodaco di Blanford (Agraphospiza rubescens (Blanford, 1872)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Fringillidae[2]: esso rappresenta l'unica specie ascritta al genere Agraphospiza Zuccon, Prŷs-Jones, Rasmussen & Ericson, 2012[2][3].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico del genere, Agraphospiza, deriva dall'unione delle parole greche γράφω (grapho, "scrivere") e σπιζα (spiza, "fringuello"), con l'aggiunta del prefisso -a indicante negazione, col significato globale quindi di "fringuello non scritto", in riferimento alla livrea uniforme (non screziata come negli altri carpodachi) di questi uccelli: il nome scientifico della specie, rubescens, deriva invece dal latino e significa "tendente al rosso", in riferimento alla colorazione dei maschi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 13–15 cm di lunghezza[4].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto simile a quello di un canarino, con becco conico e piuttosto sottile, testa arrotondata, ali allungate e coda squadrata, dalla punta leggermente forcuta.

Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale netto: i maschi, infatti, presentano testa, petto, fianchi e dorso di colore rosso cremisi, ventre e sottocoda bianchi e ali e coda di colore nero, le prime con penne orlate di rosso. Le femmine, invece, presentano piumaggio più sobrio e dominato dalle tonalità del grigio ventralmente (sebbene ventre e sottocoda siano bianchi, come nei maschi) e del bruno dorsalmente, con lievi sfumature rosso-arancio sul codione e ali e coda più scure, bruno-nerastre. In ambedue i sessi il becco è nerastro, gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono gialline.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che si muovono in coppie o in piccoli stormi di una trentina d'individui, passando la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo al suolo o fra i rami bassi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Poco si sa riguardo alla dieta di questi uccelli, che tuttavia (similmente a quanto osservabile in specie affini) si compone molto verosimilmente di piccoli semi, oltre che di germogli, boccioli, bacche ed occasionalmente anche piccoli insetti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le modalità riproduttive di questi uccelli sono ancora in larga parte sconosciute: maschi in amore sono stati osservati durante il mese di febbraio[4], ed in generale è probabile che l'evento riproduttivo del carpodaco di Blanford non si discosti significativamente, per modalità e tempistica, da quanto osservabile da altre specie affini.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il carpodaco di Blanford è diffuso in un'area che va dalle pendici meridionali dell'Himalaya (Nepal meridionale, Bhutan, India nord-orientale, Tibet sud-orientale) alla Cina centro-occidentale (ad est fino a Gansu sud-orientale, Sichuan, Yunnan nord-occidentale e Shaanxi meridionale).

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle pinete pedemontane e montane.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente ascritti al genere-contenitore Procarduelis, questi uccelli sono stati tradizionalmente classificati nel genere Carpodacus col nome di C. blanfordi, rango che molti autori continuano a ritenere ancora corretto[4]: in base però a differenze sia di ordine fenetico (morfologia del becco, proporzioni di ali e coda, differenze nel piumaggio) che soprattutto a livello genetico, recentemente si è deciso di ascrivere il carpodaco di Blanford in un proprio genere monotipico in seno ai Pyrrhulini (lontano quindi ai Carpodacini cui questo uccello è sempre stato considerato affine), Agraphospiza[2][3], vicino a Pyrrhoplectes e Leucosticte[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International, Agraphospiza rubescens, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 22 novembre 2016.
  3. ^ a b Zuccon, D.; Prŷs-Jones, R.; Rasmussen, P. C.; Ericson, P. G. P., The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 62, n. 2, 2012, p. 581–596, DOI:10.1016/j.ympev.2011.10.002.
  4. ^ a b c (EN) Blanford's Rosefinch (Carpodacus rubescens), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 21 novembre 2016.
  5. ^ (EN) Fringillidae: Finches, Euphonias, su TiF Checklist. URL consultato il 22 novembre 2016.

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