Vito Latis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Vito Latis (Firenze, 29 luglio 1912Albavilla, 3 gennaio 1996) è stato un architetto italiano.

Nato a Firenze nel 1912 e laureato al Politecnico di Milano nel 1935, è stato assistente di ruolo al corso di elementi di disegno architettonico. Nel 1936 fonda il proprio studio d'architettura.[1] Partecipa più volte alla Triennale di Milano tra il 1936 e il 1954.[2]

Negli anni della seconda guerra mondiale, essendo ebreo è licenziato dal Politecnico e perseguitato a causa delle leggi razziali, si rifugia in Svizzera, dove entra a fare parte del Bureau Technique de la Reconstruction di Zurigo (1944-1945).[1] Rientrato in Italia, è membro dell'Istituto nazionale di urbanistica e della commissione del Comune di Milano per lo studio del piano regolatore cittadino (1947-1948).[2]

Nel biennio 1952-1953 è presidente del Movimento di Studi per l'Architettura.[2] Nel 1955, associatosi con il fratello Gustavo, apre lo studio Latis, dove collaborano anche la sorella designer Marta Latis e l'architetta svedese Margareta Tingdal, che diventa sua moglie quello stesso anno.[2]

Muore il 3 gennaio 1996 nella sua abitazione ad Albavilla, nella provincia di Como.[2][1]

  1. ^ a b c Latis, Vito, su dati.cdec.it. URL consultato il 5 marzo 2020.
  2. ^ a b c d e Latis Vito, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 5 marzo 2020.
  • Roberto Aloi, Nuove architetture di Milano, Milano, Hoepli, 1959.
  • Matilde Baffa et alii, Il Movimento di Studi per l'Architettura, Bari, Laterza, 1995.
  • Maria Vittoria Capitanucci, Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città, Milano, Skira, 2007.
  • Graziella Leyla Ciagà (a cura di), Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti, Milano, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, 2003.
  • Giuliana Gramigna, Sergio Mazza, Milano, Hoepli, 2001.
  • Fulvio Irace, Milano moderna, Milano, Motta, 1997.
  • Elisabetta Latis, La basilica di San Vincenzo in Prato, Verona, Banca Popolare di Verona, 1989.
  • Agnoldomenico Pica, Architettura moderna in Milano, Milano, Ariminum, 1964.
  • Gio Ponti, Milano oggi, Milano, Edizioni Milano Moderna, 1957.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN19493749 · ISNI (EN0000 0000 8204 5413 · SBN LO1V143598 · ULAN (EN500084358 · LCCN (ENno2008094308 · GND (DE136191827