Utente:Er Cicero/Sandbox/S1

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Moneta di Lucio Sestio,
consul suffectus nel 23 a.C.

La gens Sestia era una famiglia patrizia minore dell'antica Roma. L'unico membro della gens a conseguire il consolato durante la Repubblica fu Publio Sestio Capitolino Vaticano, nel 452 a.C.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il nomen Sestius è talvolta confuso con quello di Sextius, e queste famiglie possono in effetti condividere un'origine comune; ma gli scrittori romani li consideravano gentes distinte. Se Sestio e Sextio sono due forme dello stesso nome, allora Sestio è probabilmente un cognome patronimico, basato sul comune praenomen Sesto, che significa "sesto". Lo stesso nome diede origine anche alla gens Sextilia, di origine plebea. I Sestii plebei conosciuti dalla tarda Repubblica potrebbero essere discendenti di liberti o di Sestii che hanno rinunciato al loro status patrizio.

Praenomina[modifica | modifica wikitesto]

I praenomina principali usati dai Sestii includevano Publio, Lucio, Vibio e Tito. I Sestii sono l'unica famiglia patrizia conosciuta ad aver usato Vibio. L'epigrafia fornisce anche un esempio del raro praenomen Fausto che, sebbene figlio di una liberta, non è chiaro se il nome in precedenza appartenesse a membri di questa antica famiglia.

Rami e cognomina[modifica | modifica wikitesto]

L'unico cognomen dei primi Sestii è Capitolino, un probabile richiamo al Campidoglio, dove la famiglia doveva originariamente aver vissuto. Il console del 452 a.C. portava l'agnomen Vaticano, riferendosi presumibilmente a qualche associazione con il Colle Vaticano, aldilà del Tevere. Verso la fine della Repubblica, si trovano i cognomina Pansa, che significa "dai piedi larghi", e Gallo, che poteva indicare l'uccello domestico o proveniente dalla Gallia.

Membri[modifica | modifica wikitesto]