Mario Cevolotto

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Mario Cevolotto

Ministro dell'aeronautica del Regno d'Italia
Durata mandato21 giugno 1945 –
8 dicembre 1945
Capo del governoFerruccio Parri
PredecessoreLuigi Gasparotto

Durata mandato10 dicembre 1945 –
14 luglio 1946
Capo del governoAlcide De Gasperi
SuccessoreMario Cingolani

Ministro delle poste del Regno d'Italia
Durata mandato12 dicembre 1944 –
19 giugno 1945
Capo del governoIvanoe Bonomi
PredecessoreFrancesco Cerabona
SuccessoreMario Scelba

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Democrazia del Lavoro
CollegioCollegio Unico Nazionale
Incarichi parlamentari
  • Presidente della Sottocommissione per l'esame del disegno di legge sulla stampa
  • Commissione per la Costituzione
  • Componente della Prima Sottocommissione
  • Componente del Comitato di redazione
  • Componente della Commissione per i trattati internazionali
  • Componente della Commissione per esaminare il fondamento dell'accusa rivolto dal deputato Finocchiaro Aprile al deputato Parri
  • Componente della Commissione speciale per l'esame dei bozzetti per l'emblema della Repubblica
  • Componente della Quarta Commissione per l'esame dei disegni di legge

Dati generali
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Mario Cevolotto (Treviso, 1º aprile 1887Viareggio, 6 aprile 1953) è stato un politico italiano.

Avvocato penalista, fu volontario nella prima guerra mondiale, dove raggiunse il grado di capitano per meriti di guerra. Massone, nel 1919-20 fu eletto Maestro venerabile della Loggia Fraternitas, di Roma, successivamente fu membro della loggia romana Propaganda massonica del Grande Oriente d'Italia[1], raggiunse il 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato[2] e fu presidente del Consiglio dei Venerabili della Valle del Tevere e nel 1925 dell'Areopago di Roma del 30º grado[3]. Antifascista, durante il regime fascista si ritirò nell'attività professionale.

Da 1942 fu tra i maggiori esponenti del Partito Democratico del Lavoro e, in rappresentanza del suo partito, dopo il 25 luglio 1943 membro della giunta militare del CLN di Roma con Giorgio Amendola (PCI), Riccardo Bauer (PdA), Giuseppe Spataro (DC), Manlio Brosio (PLI) e Sandro Pertini (PSIUP).

Fu Ministro delle poste e delle telecomunicazioni nel III Governo Bonomi e Ministro dell'aeronautica nel Governo Parri e nel I Governo De Gasperi.

Il 2 giugno 1946 fu eletto all'Assemblea Costituente, dove propose una delle prime formulazioni dell'Articolo 1 della Costituzione italiana. Nel dicembre 1947, insieme ad altri demolaburisti, aderì al Fronte popolare, concludendo l'attività parlamentare nel 1948.[4]

Morì il 6 aprile 1953, cinque giorni dopo aver compiuto 66 anni.

  1. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 70-71.
  2. ^ Aldo Alessandro Mola, Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018, Bompiani-Giunti, Milano-Firenze, 2018, p. 480.
  3. ^ Elisabetta Cicciola, Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e Antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia, Mimesis, Milano, 2021, p. 304.
  4. ^ Dizionario biografico Treccani

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