It's Hard to Be a Saint in the City

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It's Hard to Be a Saint in the City
ArtistaBruce Springsteen
Autore/iBruce Springsteen
GenereRock
Pubblicazione originale
IncisioneGreetings from Asbury Park, N.J.
Data1973
Durata3:13

It's Hard to Be a Saint in the City è una canzone del cantautore statunitense Bruce Springsteen, pubblicata nel 1973 sul suo album di debutto, Greetings from Asbury Park, N.J..

La canzone è una delle composizioni presentate da Springsteen ai suoi futuri manager Mike Appel e Jim Cretecos nel febbraio del 1972 insieme a If I Was the Piest, Cowboys of the Sea, Hollywood Kids, Arabian Nights, rimaste inedite, e a For You e The Angel poi incluse nel primo album. Fu proprio It's Hard to Be a Saint in the City a convincere Appel di trovarsi di fronte un potenziale cantante di successo e che lo indusse a dedicarsi alla promozione della sua carriera. La canzone fu poi tra quelle fatte ascoltare al talent scout della Columbia Records John Hammond e poi eseguite, insieme alla nuova Growin' Upe ad altre, il 3 maggio 1972 durante il provino per il presidente della casa discografica Clive Davis che valse a Springsteen il primo contratto discografico.[1][2][3]

It's Hard to Be a Saint in the City fu registrata in studio alla fine del giugno 1972 in versione full band con Vini Lopez alla batteria, David Sancious al pianoforte e Garry Tallent al basso elettrico e inclusa come traccia finale del primo album di Spingsteen.[4][5]

La versione acustica della canzone, parte dell'audizione del 3 maggio 1972 di Springsteen per la Columbia Records, fu pubblicata sulla raccolta di inediti Tracks nel 1998. Altre versioni del brano furono poi incluse in antologie e in dischi e film dal vivo del cantautore.[4]

Come in altre tra le prime canzoni di Springsteen, l'ambientazione di It's Hard to Be a Saint in the City è quella urbana di New York, dove il protagonista, un ragazzo di provincia catapultato nella grande città, si aggira orgoglioso del suo aspetto tra i bassifondi e i vicoli cercando l'approvazione di chi incontra e cercando la fuga da una realtà opprimente.[6]

David Bowie registrò una versione di It's Hard to Be a Saint in the City nel 1974 durante le prime sessions di Young Americans, completata poi l'anno successivo durante la registrazione di Station to Station. Questa versione rimase per anni inedita fino al 1989 quando fu inclusa nel cofanetto antologico Sound + Vision.[7]

  1. ^ Colombati, p. 535.
  2. ^ Giovanazzi, sez. Springsteen prima di Springsteen.
  3. ^ Heylin, cap. 1.
  4. ^ a b (EN) It's Hard to Be a Saint in the City, su Brucebase. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato il 20 maggio 2019).
  5. ^ Carlin, cap. 7.
  6. ^ Labianca, 2009, sez. It's Hard to Be a Saint in the City.
  7. ^ Giovanazzi, sez. It's Hard to Be a Saint in the City.
  • Peter Ames Carlin, Bruce, ebook, Milano, Mondadori, 2013, ISBN 978-88-520-3979-9.
  • Leonardo Colombati, Bruce Springsteen. Come un killer sotto il sole. Il grande romanzo americano, 5ª ed., Milano, Sironi Editore, 2011, ISBN 978-88-518-0140-3.
  • Paolo Giovanazzi, Bruce Springsteen. Tutte le canzoni, 1ª ed., Firenze, Giunti, 2016, ISBN 978-88-09-83771-3.
  • (EN) Clinton Heylin, E Street Shuffle. The Glory Days of Bruce Springsteen & the E Street Band, ebook, Londra, Constable & Robinson Ldt., 2012, ISBN 978-1-78033-580-3.
  • Ermanno Labianca, Springsteen. Talk About a Dream. Testi commentati. 1973-1988, Roma, Arcana, 2008, ISBN 978-88-6231-025-3.

Collegamenti esterni

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