Flavio Crespi

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Flavio Crespi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Arrampicata
SpecialitàDifficoltà
SquadraFiamme Gialle
Termine carriera2009
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Italiani lead 6 2 1
Italiani boulder 1 1 3
Italiani speed 0 1 0

Trofeo Vittorie
Coppa del mondo lead 1 trofeo

Vedi maggiori dettagli

 

Flavio Crespi (Busto Arsizio, 19 febbraio 1980) è un arrampicatore italiano. Pratica l'arrampicata in falesia e ha gareggiato nelle competizioni di difficoltà.

È l'arrampicatore italiano che ha ottenuto più successi nella Coppa del mondo lead di arrampicata.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1998 partecipa alle competizioni internazionali e arrampica soprattutto indoor per prepararsi alle competizioni.

Ha vinto sei edizioni tutte consecutive del Campionato italiano lead di arrampicata, dal 2002 al 2006.

Il 12 novembre 2004 a Brno è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio, davanti a Tomás Mrázek e Alexandre Chabot.[1] In quell'anno è giunto terzo nella classifica finale.

L'anno successivo, il 2005, ha vinto quattro gare su otto aggiudicandosi la Coppa davanti a Jorg Verhoeven e Cédric Lachat.[2]

Nel 2008 ha avuto un infortunio alla spalla che non gli ha permesso di gareggiare.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del mondo[modifica | modifica wikitesto]

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Lead 31 24 21 4 11 3 1 3 5 17

Campionato del mondo[modifica | modifica wikitesto]

2001 2003 2005 2007 2009
Lead 36 12 16 6 21

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Podi in Coppa del mondo lead[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Podi totali
2002 1 2 3
2003
2004 1 1
2005 4 1 1 6
2006 1 1 1 3
2007 1 2 3
Totale 7 5 4 16

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Flavio Crespi, in gara con il coltello tra i denti, su planetmountain.com, 19 novembre 2004. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  2. ^ Vinicio Stefanello, Arrampicata: Flavio Crespi e Angela Eiter vincono la World Cup 2005, su planetmountain.com, 21 novembre 2005. URL consultato il 21 dicembre 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]