Bradypus

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Bradipo tridattilo
Bradypus variegatus
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineXenarthra
OrdinePilosa
SottordineFolivora
FamigliaBradypodidae
GenereBradypus
Areale
Areale del genere "Bradypus"

     B. variegatus

     B. tridactylus

     B. torquatus

     B. pygmaeus

I bradipi tridattili, il cui nome scientifico è costruito a partire dal greco antico: βραδύς?, bradýs ("lento") e πούς, poús ("piede"), quindi «piede lento» (in riferimento alle loro caratteristiche di movimento), sono gli unici membri del genere Bradypus e della famiglia Bradypodidae. I loro parenti più prossimi sono i bradipi didattili, coi quali condividono gran parte dell'habitat. Hanno abitudini solitarie e dormono circa 16-18 ore al giorno. In natura vivono in media 11-12 anni.

I maschi vivono per tutta la vita su un unico albero, le femmine si muovono di albero in albero una volta che il loro cucciolo raggiunge la maturità sessuale, lasciando il loro vecchio albero al figlio.

La pelliccia del bradipo ha una particolare caratteristica: essa infatti è cosparsa da minuscole alghe. Questo a causa dell'elevata umidità dell'ambiente in cui vive e dei suoi movimenti molto lenti. All'interno della pelliccia trovano ospitalità molti invertebrati come coleotteri e farfalle notturne.

Famoso per la sua lentezza, il bradipo si muove ad una velocità massima di circa 67 mm/s (0,24 km/h)[1]. In acqua, al contrario, il bradipo risulta essere un ottimo nuotatore.

I bradipi inoltre sono gli unici mammiferi, oltre ai lamantini, ad avere un numero di vertebre cervicali diverso da sette, variando da sei a nove.

Alimentazione

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L'alimentazione del bradipo è a base di frutta e verdura e la temperatura ambientale ideale per lui è intorno ai 22 °C. Non beve acqua, che invece assume da frutta e verdura. L'estensione del territorio in cui si nutre varia a seconda del bradipo: nel caso dei bradipi didattili si arriva fino a 140 ettari, mentre nel bradipo tridattilo si arriva da 0,3 a 15 ettari. Inoltre, quest'ultimo si nutre solo di alcune foglie e alghe che crescono su di esso[2].

La vita tipicamente solitaria del bradipo rende gli incontri fra esemplari molto scarsi: le occasioni si limitano quasi esclusivamente agli spazi comuni dedicati alle urine e alle feci, visitati in media solo una volta alla settimana; in questi incontri i maschi valutano la disponibilità sessuale delle femmine e per far notare la loro presenza marcano i rami con secrezioni emesse dalle ghiandole anali.[3]

Nonostante il periodo fertile duri tutto l'anno la riproduzione avviene solitamente fra i mesi di marzo e aprile.

L'accoppiamento ha luogo a terra e, successivamente, i maschi non svolgono alcun ruolo nella crescita dei piccoli. Il periodo di gestazione è di sei mesi circa, conclusi i quali viene alla luce un solo bradipo, di 300-500 grammi circa. Per i sei mesi successivi, il piccolo non si separerà mai dalla madre, rimanendo saldamente aggrappato alla sua pelliccia, ma iniziando a cibarsi autonomamente da tale posizione già nel primo mese di vita.

A sei mesi circa dalla nascita, la madre lascia l'albero al piccolo, il quale eredita la sua parte di territorio che, se maschio, non abbandonerà più per il resto della vita.

La maturità sessuale sopraggiunge fra il terzo e il quarto anno di età.[4]

Distribuzione e habitat

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Per molto tempo si è creduto che i bradipi vivessero unicamente sugli alberi di Cecropia, ma studi successivi hanno dimostrato che essi vivono su un centinaio di altre specie vegetali: questa impressione derivava dal fatto che le Cecropia sono molto comuni in Brasile e quindi i bradipi vi si trovano più spesso che in altri alberi.

La prima descrizione e tassonomizzazione scientifica è dovuta a Linneo che lo classifica tra i primati e gli dà il nome di Bradypus. Solo in seguito è stato riclassificato all'interno dell'ordine degli xenartri (o sdentati) assieme, ad esempio, a formichiere e armadillo.

Ci sono quattro specie di bradipo tridattilo:

  1. ^ http://www.infoplease.com/ipa/A0004737.html
  2. ^ Jonathan N. Pauli, Jorge E. Mendoza e Shawn A. Steffan, A syndrome of mutualism reinforces the lifestyle of a sloth, in Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, vol. 281, n. 1778, 7 marzo 2014, pp. 20133006, DOI:10.1098/rspb.2013.3006. URL consultato il 20 febbraio 2022.
  3. ^ ArcadiA Club - Il bradipo tridattilo
  4. ^ http://www.musei.unipd.it/zoologia/approfondimenti/vecchio_nuovo_mondo/bradipo-tridattilo.html Università degli Studi di Padova

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Collegamenti esterni

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