59 Club

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The Fifty Nine Club
Abbreviazione59 Club
TipoClub di motociclisti
Fondazione1959
Sede centraleBandiera del Regno Unito Londra
Membri30.000
Sito web

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 59 Club, scritto anche come The Fifty Nine Club, è un club motociclistico britannico con membri distribuiti a livello internazionale.[1]

Sede del 59 Club.

Il 59 Club iniziò come un club giovanile con sede nella Chiesa d'Inghilterra, fondato nella chiesa di St Mary of Eton a Hackney Wick dal reverendo John Oates,[2] nell'East End di Londra, allora un'area svantaggiata che soffriva di privazioni nel dopoguerra. Il club è stato fondato per fornire un luogo dove i giovani potessero incontrarsi. Ruppe con la tradizione della maggior parte dei club giovanili della chiesa dell'epoca consentendo l'ingresso a tutti i giovani della comunità locale, indipendentemente dal fatto che frequentassero o meno la chiesa. Oates riuscì a convincere la giovane star Cliff Richard a suonare alla serata di apertura del club giovedì 2 aprile 1959,[3] garantendo un'enorme affluenza di giovani e rendendo il club un successo immediato. Nel 1962 venne istituita una sezione motociclistica, il club è affettuosamente conosciuto dai motociclisti londinesi come 'The Vic's Caff'!"[2][4]

Dagli anni 60 al nuovo secolo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1962 all'inizio degli anni '80, il club godette della fama di punto di ritrovo privilegiato per i rocker e i motociclisti londinesi. Nel maggio 1964 il club si trasferì da Hackney Wick a una proprietà della chiesa a Paddington Green quando il Rev. Shergold si trasferì nella nuova parrocchia di St Mary a Paddington Green Church St Mary's.[5] nell'Estremità occidentale di Londra. Nel 1969 si contava che il club contasse 20.000 membri in occasione di un "Write-In" il 5 ottobre, in cui ai membri venivano inviate lettere per posta incoraggiati a contribuire con 1 sterlina (£) ciascuno, per raccogliere il capitale necessario per rinnovare la loro attività.[6]

La sede del Club, fino al 1993, presso Yorkton Street.

Il Club 59 attirava sia membri maschi che femmine e, secondo padre Graham Hullet, il suo successo era basato sulla quasi totale mancanza di regole. Oltre alle motociclette e al rock and roll degli anni '50, il club si occupava di attività come il calcio e le immersioni subacquee, che davano ai giovani, principalmente provenienti da ambienti svantaggiati, uno sbocco per la loro energia. Verso la fine degli anni '80, era in corso un revival dei Rockers e un certo numero di appassionati diede vita a una "sezione classica" all'interno del club, un sottogruppo di membri dediti a sostenere la sottocultura rocker degli anni '60 (lo stile, la musica e le motociclette).[7] Nel 1993 il 59 Club si trasferì da Yorkton Street (Hackney) a Plaistow. Fino a quel momento tutti i dirigenti del club venivano pagati dalla chiesa o dalla GLC, ma da allora gestiscono il club su base volontaria.

Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2009, il club ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario nella chiesa di St Martin-in-the-Fields, Trafalgar Square, Londra.[8] Nel giugno 2018, il 59 Club ha nominato un nuovo vicario, padre Sergiy Diduk, dimessosi dalla carica di presidente del club nel 2023.[9]

Nel 2019 cadde il 60° anniversario del club.[9] Il vescovo di Londra si è rivolto al club per offrire l'uso della cattedrale di St. Paul per celebrare il suo giubileo di diamante, con corse che convergevano attraverso Londra verso la cattedrale per una benedizione di massa e un ricordo. Il club è stato gestito negli ultimi 30 anni dai leader del club volontario, molti dei quali erano membri dagli anni '60; costituiscono il Consiglio Direttivo del club. La costituzione proposta da padre Bill prevede che un prete della Chiesa d'Inghilterra faccia parte di questo consiglio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Official Website, su london.acecafe.com. URL consultato il 1º giugno 2024.
  2. ^ a b (EN) Cafe Racer Origins – The 59 club, su returnofthecaferacers.com. URL consultato il 1º giugno 2024.
  3. ^ (EN) Stuart Barker, The 59 Club: London's outlaws, su visordown.com, 20 dicembre 2010. URL consultato il 1º giugno 2024.
  4. ^ (EN) Alan T., Do you remember the 59 Club?, su ourbow.com, 26 giugno 2017. URL consultato il 1º giugno 2024.
  5. ^ (EN) Priest in jeans cares for Britain's Toughs, su news.google.com, 19 marzo 1965. URL consultato il 1º giugno 2024.
  6. ^ (EN) 59 Club's Write-In, Motorcycle Sport, novembre 1970, p. 405.
  7. ^ (EN) Mike Evans, Coffee Bar Survey, Motor Cycle, 28 febbraio 1963, pp. 250-251.
  8. ^ The 59 Club compie 50 anni, su insella.it, Unibeta S.r.l., 1º agosto 2012. URL consultato il 1º giugno 2024.
  9. ^ a b (EN) Mark Gardiner, The original Rockers, the 59 Club, hit the big six oh, su revzilla.com, 30 aprile 2019. URL consultato il 1º giugno 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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