Tasso di disoccupazione

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In economia e statistica il tasso di disoccupazione è un indicatore statistico del mercato del lavoro, più in generale del mondo lavoro, e tra i principali indicatori di congiuntura economica. L'obiettivo primario è di misurare una discrepanza sul mercato del lavoro dovuto ad un eccesso di offerta di lavoro (da parte dei lavoratori) rispetto alla domanda di lavoro (da parte delle imprese).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Misura solitamente la percentuale della forza lavoro che non riesce a trovare lavoro e pertanto viene definito come

dove la "forza lavoro" è la somma delle "persone in cerca di lavoro" (disoccupati) e degli "occupati". Questo spiega come talvolta può accadere che il tasso di disoccupazione salga insieme al numero di occupati: avviene quando, per esempio, un incremento di occupazione è concomitante a un maggiore spostamento di inattivi verso le persone in cerca di lavoro.

Si ritiene comunemente che il tasso di disoccupazione non riesca a raggiungere mai lo zero in quanto anche in condizioni economiche particolarmente favorevoli vi sarà sempre qualcuno che per un periodo per quanto breve cerca lavoro.

Pur ritenendo che il "tasso di disoccupazione frizionale" si attesti attorno al 3-4%, esistono aree in cui vengono misurati tassi anche inferiori al 2%.

Particolare attenzione viene data al "tasso di disoccupazione giovanile" (che corrisponde solitamente ad un tasso specifico per le età 15-24 anni), in quanto indicativo delle difficoltà a trovare lavoro da parte della popolazione più giovane e dunque con meno esperienza lavorativa.

Il tasso di disoccupazione sottostima il problema della disoccupazione: ad esempio non viene considerato disoccupato chi ha lavorato anche solo un'ora a settimana, o chi ha rinunciato a cercare lavoro; inoltre chi non ha ancora mai lavorato è considerato "inoccupato" e non "disoccupato".

Mercato del lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Il meccanismo dei salari, ovvero delle retribuzioni monetarie, è influenzato inevitabilmente dal tasso di disoccupazione. Nello specifico, un aumento del tasso di disoccupazione riduce i salari, con il risultato che la forza contrattuale dei lavoratori si riduce e dunque essi sono costretti ad accettare stipendi meno alti.[1]

Tassi di disoccupazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tasso di disoccupazione nel mondo.
Nazione Continente 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Albania Europa 14,6 14,2 13,1 13,4 13,0 14,7 11,0*
Algeria Africa 23,4 22,5 21,9 21,1 19,8 23,1 18,0*
Argentina America 13,6 11,8 10,6 9,8 9,6 8,4 7,0*
Austria Europa 4,8 5,1 5,1 4,9 5,1 8,3 8,9*
Bielorussia Europa 12,9 11,6 10,9 11,8 12,6 14,9 14,0*
Belgio Europa 7,8 7,6 7,4 7,2 6,9 9,8 10,0*
Bosnia ed Erzegovina Europa 16,8 15,7 15,2 14,1 13,3 15,6 17,0*
Bulgaria Europa 12,7 11,5 10,7 10,5 11,6 16,2 17,5*
Cina Asia 9,9 9,0 9,3 8,8 8,9 9,4 8,8*
Cipro Asia 3,6 4,0 4,0 3,6 4,0 4,6 6,0*
Corea del Sud Asia 3,7 3,7 3,4 3,7 4,1 5,4 6,0*
Croazia Europa 18,7 18,1 17,4 16,8 15,9 16,5 18,0*
Danimarca Europa 6,4 5,5 4,5 4,8 5,1 6,4 8,0*
Egitto Africa 9,9 10,0 9,9 9,8 10,2 9,9 15,0*
Estonia Europa 9,7 8,5 7,6 8,4 8,8 15,4 18,0*
Finlandia Europa 8,8 7,9 7,6 8,0 8,6 8,9 9,5*
Francia Europa 10,0 10,0 9,9 9,1 9,6 10,8 11,5*
Germania Europa 10,6 11,6 11,4 10,3 11,4 12,0 13,0*
Giappone Asia 4,7 4,3 3,9 4,6 5,1 5,7 6,5*
Gran Bretagna Europa 4,7 4,7 4,9 5,6 6,8 7,8 12,0*
Grecia Europa 10,5 10,8 10,9 12,7 13,9 15,3 15,6*
India Asia 10,0 9,9 9,2 10,0 9,4 9,6 10,5*
Irlanda Europa 4,5 4,1 4,0 3,3 4,6 5,8 8,5*
Islanda Europa n.d. 2,1 n.d. 4,8 6,9 9,6 8,5*
Italia Europa 8,1 7,7 6,8 6,1 6,8 7,8 8,4
Kazakistan Asia 8,4 7,6 7,4 7,5 8,8 8,0 12,5*
Lettonia Europa 8,5 8,8 8,3 7,1 8,0 19,6 21,0*
Libia Africa 6,8 5,1 4,8 5,0 5,0 5,2 4,8*
Lituania Europa 4,3 3,7 3,5 4,2 5,0 15,9 23,6*
Macedonia del Nord Europa 16,9 15,2 14,8 15,6 16,1 18,7 16,5*
Marocco Africa 10,8 10,5 10,2 9,7 10,9 11,2 12,0*
Messico America 3,7 3,6 3,9 4,1 7,5 11,4 14,5*
Norvegia Europa 4,5 4,2 4,0 3,8 5,1 6,4 6,0*
Paesi Bassi Europa 6,5 6,7 6,3 6,9 7,6 8,8 10,3*
Pakistan Asia 7,0 6,6 6,3 6,4 7,3 7,2 8,5*
Polonia Europa 19,6 17,2 14,9 12,5 15,7 18,2 20,0*
Portogallo Europa 6,7 7,3 7,1 7,2 8,7 11,7 13,5*
Repubblica Ceca Europa 9,8 9,0 8,8 8,1 9,9 11,4 13,0*
Romania Europa 6,2 6,5 7,2 7,3 11,4 16,7 16,0*
Russia Asia 8,2 7,6 7,5 6,8 9,7 12,3 12,0*
Slovacchia Europa 14,3 11,5 11,4 10,9 12,8 15,6 17,0*
Slovenia Europa 10,6 9,8 9,4 8,8 10,2 12,8 14,0*
Spagna Europa 11,0 10,1 9,4 10,2 13,1 19,7 20,5*
Stati Uniti d'America America 5,5 5,1 4,9 4,8 7,8 9,2 9,5*
Svezia Europa 5,5 6,0 5,4 5,8 6,7 8,1 8,0*
Svizzera Europa 3,9 3,8 3,5 2,8 4,0 6,7 7,5*
Tunisia Africa 13,9 13,5 13,3 13,0 15,7 18,9 24,0*
Turchia Asia 10,3 10,0 10,4 11,2 18,2 21,2 23,5*
Ucraina Europa 3,6 3,8 4,1 5,1 12,6 18,3 21,5*
Ungheria Europa 6,1 7,1 7,0 8,9 12,1 16,8 18,0*

Note: * previsione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Olivier Blanchard, Alessia Amighini e Francesco Giavazzi, Scoprire la macroeconomia, collana Manuali, vol. 1, Il Mulino, 2020, pp. 216-217, ISBN 978-88-15-29016-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]