Provincia di Milano

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Provincia di Milano
ex provincia
Provincia di Milano – Stemma
Provincia di Milano – Bandiera
Provincia di Milano – Veduta
Provincia di Milano – Veduta
Palazzo Isimbardi, sede della Provincia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Amministrazione
CapoluogoMilano
Data di istituzione26 settembre 1786
Data di soppressione31 dicembre 2014
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°27′50.98″N 9°11′25.21″E / 45.464161°N 9.190336°E45.464161; 9.190336 (Provincia di Milano)
Superficie1 575,65 km²
Abitanti3 196 825[3] (31-12-2014)
Densità2 028,89 ab./km²
Comuni134 comuni
Province confinantiBergamo, Cremona, Lodi, Monza e Brianza, Novara, Pavia, Varese
Altre informazioni
Cod. postale20121-20162 Milano, 20010-20099 altri comuni
Prefisso02, 0331, 0363, 0371
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT015
TargaMI
PIL procapite(nominale) 45000 €[2]
Cartografia
Provincia di Milano – Localizzazione
Provincia di Milano – Localizzazione
Sito istituzionale

La provincia di Milano è stata una provincia italiana della Lombardia, a cui dal 2015 è subentrata la città metropolitana di Milano succedendo in tutti i rapporti attivi e passivi.[4]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Milano era situata nella Lombardia centro-occidentale, nel tratto di alta Pianura Padana compreso tra il fiume Ticino a Ovest e il fiume Adda a Est. Il territorio era attraversato, oltre che dall'Adda e dal Ticino, anche dall'Olona, dal Lambro, dal Seveso, dalla rete dei Navigli milanesi (Naviglio Grande, Naviglio Martesana, Naviglio Pavese) e da alcuni torrenti (Lura, Bozzente, Molgora, Arno).

Nella sua configurazione territoriale degli anni dieci del XXI secolo, a nord confinava con la provincia di Varese e la provincia di Monza e Brianza, a est con la provincia di Bergamo, a sud est con la provincia di Cremona e la provincia di Lodi, a sud ovest con la provincia di Pavia, a ovest con la provincia di Novara (Piemonte), e inoltre comprendeva il comune di San Colombano al Lambro, un'exclave compreso tra le province di Lodi e Pavia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Milano tra Asburgo e Napoleone[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Milano nacque nel 1786 dalla divisione della Lombardia austriaca in province. In età napoleonica, anno 1797, la provincia fu sostituita dal Dipartimento d'Olona.[5] Nel 1816 fu ricreata come provincia del Regno Lombardo-Veneto, ma con l'esclusione del territorio di Pavia, organizzato in provincia autonoma.

La provincia di Milano in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma provinciale prima della Grande guerra

La provincia fu confermata dal decreto Rattazzi del 1859 a guerra d’indipendenza in corso, mentre i suoi organi amministrativi e istituzionali entrarono in vigore nel 1860 a seguito della ratifica del trattato di Zurigo - che sancì il definitivo passaggio della Lombardia al Regno di Sardegna - e delle elezioni amministrative tenutesi in gennaio. Il territorio del nuovo ente riprendeva quello dell'omonima istituzione del Lombardo-Veneto, a cui furono aggiunte Abbiategrasso e Magenta, già in provincia di Pavia, e gran parte della soppressa provincia di Lodi e Crema. L’inclusione del territorio lodigiano, che non aveva nessuna giustificazione storica, fu voluta da Cavour per moderare le tendenze politiche troppe progressiste della metropoli aggregandovi un’ampia campagna più cattolica e quindi conservatrice.

Le prime elezioni provinciali furono indette il 2 gennaio 1860 e celebrate il 15 gennaio, applicando un sistema elettorale plurinominale o uninominale frazionato per mandamenti su base censuaria: il diritto di voto attivo fu riconosciuto solo all'un per cento della popolazione residente. I risultati furono proclamati il 25 gennaio in corrispondenza della nomina del primo Governatore (in tempi successivi divenuto Prefetto) nella persona del torinese Massimo d'Azeglio. Le elezioni videro un'affluenza pari a poco più di un terzo degli elettori aventi diritto di voto.[6]

In quel periodo la provincia di Milano si estendeva su 2.992,5 km² ed era suddivisa in cinque circondari, frazionati a loro volta in 39 mandamenti o 498 comuni.

Circondari Mandamenti
I di Milano
 di Milano Porta Garibaldi con Porta Tenaglia e Arco della Pace 
 di Milano Porta Nuova
 di Milano Porta Venezia con Porta Vittoria
 di Milano Porta Romana con Porta Vigentina
 di Milano Porta Ticinese con Porta Ludovica
 di Milano Porta Magenta
 dei Corpi Santi di Milano
 di Milano
 di Bollate
 di Cassano d'Adda
 di Corsico
 di Gorgonzola
 di Locate di Triulzi
 di Melegnano
 di Melzo
II di Lodi
 I di Lodi
 II di Lodi comuni
 III di Paullo
 IV di Borghetto
 V di Sant'Angelo
 VI di Casalpusterlengo
 VII di Codogno
 VIII di Maleo
III di Monza
 Monza città
 di Monza
 di Barlassina
 di Carate Brianza
 di Desio
 di Vimercate
IV di Gallarate
 di Busto Arsizio
 di Gallarate
 di Rho
 di Somma Lombardo
 di Saronno
V di Abbiategrasso
 di Abbiategrasso
 di Binasco
 di Cuggiono
 di Magenta
Stemma provinciale dopo la Grande guerra

Nel 1927 vennero distaccati 37 comuni (fra cui Gallarate, Saronno e Sesto Calende), che passarono alla nuova provincia di Varese[7]. Nel 1936 il comune di Cantonale venne soppresso e aggregato al comune di Chignolo Po, appartenente alla provincia di Pavia[8].

Ritocco repubblicano dello stemma

Nel 1995 dal territorio della Provincia di Milano fu distaccata e creata la nuova provincia di Lodi, lasciando così 189 comuni nella Provincia. Nel 2009 è divenuta operativa anche la nuova provincia di Monza e della Brianza, alla quale aderiscono 55 comuni precedentemente inclusi nella provincia di Milano, un'area ad alta densità abitativa e superficie di circa 405 km²: essa comprende la città di Monza, parte del Monzese e i comuni dell'area geografica riconducibile alla bassa Brianza non comasca e non lecchese ovvero una parte della Brianza già Milanese (vedi Comuni della Brianza). Si possono considerare storicamente della bassa Brianza Milanese anche Comuni ancora in Provincia di Milano: Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Paderno Dugnano e Solaro; Basiano, Carugate, Cassano d'Adda, Grezzago, Pozzo d'Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull'Adda, Vaprio d'Adda.

Nel 2010 la Provincia di Milano ha celebrato il suo 150º anniversario con una serie di iniziative ufficiali ed un sito istituzionale dedicato[9].

Dal 1º gennaio 2015, in attuazione della legge del 7 aprile 2014 n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", la Provincia di Milano ha cessato di esistere in favore della Città metropolitana di Milano.

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Comuni della Provincia di Milano

Dal 2009 al 2014 i comuni della provincia furono: Abbiategrasso, Albairate, Arconate, Arese, Arluno, Assago, Baranzate, Bareggio, Basiano, Basiglio, Bellinzago Lombardo, Bernate Ticino, Besate, Binasco, Boffalora sopra Ticino, Bollate, Bresso, Bubbiano, Buccinasco, Buscate, Bussero, Busto Garolfo, Calvignasco, Cambiago, Canegrate, Carpiano, Carugate, Casarile, Casorezzo, Cassano d'Adda, Cassina de' Pecchi, Cassinetta di Lugagnano, Castano Primo, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro, Cerro Maggiore, Cesano Boscone, Cesate, Cinisello Balsamo, Cisliano, Cologno Monzese, Colturano, Corbetta, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Cusago, Cusano Milanino, Dairago, Dresano, Gaggiano, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Gudo Visconti, Inveruno, Inzago, Lacchiarella, Lainate, Legnano, Liscate, Locate di Triulzi, Magenta, Magnago, Marcallo con Casone, Masate, Mediglia, Melegnano, Melzo, Mesero, Milano, Morimondo, Motta Visconti, Nerviano, Nosate, Novate Milanese, Noviglio, Opera, Ossona, Ozzero, Paderno Dugnano, Pantigliate, Parabiago, Paullo, Pero, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele, Pioltello, Pogliano Milanese, Pozzo d'Adda, Pozzuolo Martesana, Pregnana Milanese, Rescaldina, Rho, Robecchetto con Induno, Robecco sul Naviglio, Rodano, Rosate, Rozzano, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, San Vittore Olona, San Zenone al Lambro, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Segrate, Senago, Sesto San Giovanni, Settala, Settimo Milanese, Solaro, Trezzano Rosa, Trezzano sul Naviglio, Trezzo sull'Adda, Tribiano, Truccazzano, Turbigo, Vanzaghello, Vanzago, Vaprio d'Adda, Vermezzo, Vernate, Vignate, Villa Cortese, Vimodrone, Vittuone, Vizzolo Predabissi, Zelo Surrigone, Zibido San Giacomo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dell'abbazia di Mirasole degli Umiliati, ripreso dallo stemma della provincia di Milano

Quasi tutto il territorio finale della provincia di Milano faceva parte dell'arcidiocesi di Milano (ad eccezione di 7 comuni al confine con la provincia di Lodi, appartenenti alla diocesi di Lodi[10]). La provincia di Lodi, staccatasi nel 1995, afferiva invece all’omonima diocesi, a testimonianza della sua storia distinta. I territori brianzoli e quelli staccati nel 1927 erano invece integralmente ambrosiani, essendo invece legati al capoluogo fin dall’antichità.

Panorama di Milano

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Milano si situava nell'area economica più importante d'Italia: con 338.011 imprese attive nel 2005 questa area concentrava il 42,3% delle imprese lombarde ed il 6,6% delle imprese italiane attive ed operanti. Questo elemento le consentiva di generare un alto livello di ricchezza: da sola concentrava il 10,3% del PIL nazionale ed annualmente produceva una ricchezza superiore ai 124 miliardi di Euro.[11] A partire dagli anni settanta, come è successo per tutti i centri urbani europei, la produzione industriale pesante ha lasciato spazio al settore dei servizi e alle attività terziarie, soprattutto quelle più qualificate e a più alto valore aggiunto, sviluppatesi in stretta connessione con le imprese produttive dell'area.

Nel corso degli anni 90, l'evoluzione tecnologica e la globalizzazione dell'economia hanno definitivamente modificato anche il suo tradizionale modello produttivo che portandolo su una fitta rete di imprese produttive di piccola e piccolissima dimensione, a cui si affianca un numero limitato di medio-grandi aziende.

Natura[modifica | modifica wikitesto]

Questo ente era proprietario e gestiva il Parco dell'Idroscalo di Milano.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia di Milano.
Piazza del Duomo a Milano nel 2001
Prefetto Presidente del Consiglio
Massimo d'Azeglio (1860-1861) Cesare Giulini della Porta (1860-1863)
Giulio Pasolini (1861-1862)
Salvatore Pes di Villamarina (1862-1868) Andrea Lissoni (1863-1875)
Carlo Torre (1868-1876)
Cesare Bordesono di Rigras (1876-1878) Guido Borromeo (1875-1883)
Luigi Gravina (1878-1880)
Achille Basile (1880-1889)
Presidente della Deputazione Presidente del Consiglio
Francesco Gorla (1889-1899) Giuseppe Robecchi (1883-1898)
Paolo Manusardi (1899-1918) Tullio Massarani (1898-1902)
Pietro Carmine (1902-1913)
Edgardo De Capitani Di Vimercate (1918-1920) Filippo Meda (1913-1920)
Nino Levi (1920-1922) Enrico Gonzales (1920-1923)
Sileno Fabbri (1922-1929) Carlo Maria Maggi (1923-1925)
Baldo Rossi (1925-1926)
Carlo Maria Maggi (1926-1927)
Prefetto Preside
Bruno Fornaciari (1930-1935) Sileno Fabbri (1929-1931)
Jenner Mataloni (1931-1935)
Riccardo Motta (1935-1937) Mario Belloni (1935-1938)
Giuseppe Marzano (1937-1939) Franco Marinotti (1938-1943)
Giovanni Battista Marziali (1939-1941)
Carlo Tiengo (1941-1943)
Oscar Uccelli (1943)
Giovanni D'Antoni (1943) Felice Vinci (commissario)
Prefetto e Capo della Provincia[12] Preside
Oscar Uccelli (1943-1944) Pietro Bottini (1943-1945)
Piero Parini (1944)
Mario Bassi (1944-1945)
Presidente della Deputazione
Luigi Fossati (1945-1946)
Giovanni Battista Migliori (1946-1948)
Giordano Dell'Amore (1948-1951)
Presidente della Provincia
Giordano Dell'Amore (DC) (1951-1952)
Adrio Casati (1952-1965)
Erasmo Peracchi (1965-1974)
Mario Bassani (1974-1975)
Roberto Vitali (PCI) (1975-1980)
Antonio Taramelli (PCI) (1980-1983)
Novella Sansoni (PCI) (1983-1985)
Ezio Riva (DC) (1985-1986)
Goffredo Andreini (PCI) (1986-1990)
Giacomo Properzi (PRI) (1990-1992)
Michele D'Elia (PLI) (1992)
Goffredo Andreini (PRC) (1992-1994)
Massimo Zanello (LN) (1994-1995)
Presidente della Provincia Presidente del Consiglio
Livio Tamberi (PPI, 1995-1999) Emma Bassani (1995-1999)
Ombretta Colli (FI, 1999-2004) Roberto Caputo (1999-2004)
Filippo Penati (DS, 2004-2009) Vincenzo Ortolina (2004-2009)
Guido Podestà (PdL, 2009-2014) Bruno Dapei (2009-2014)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati della tabella sottostante riferiti all’anno 2014.
  2. ^ CONTI ECONOMICI TERRITORIALI (PDF), 12 dicembre 2016.
  3. ^ Demo-Geodemo. - Mappe, Popolazione, Statistiche Demografiche dell'ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 16 luglio 2022.[1]
  4. ^ gazzetta ufficiale, LEGGE 7 aprile 2014, n. 56 art. 1 comma 16, su gazzettaufficiale.it, 8 aprile 2014.
  5. ^ Articolo 4 comma 6 della Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno V.
  6. ^ Sito istituzionale per il 150° della provincia di Milano, 1860-2010. Archiviato il 2 luglio 2010 in Internet Archive.
  7. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
  8. ^ Legge n° 846 del 30 aprile 1936, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 117 del 20 maggio 1936
  9. ^ 150 anni della Provincia di Milano 1860-2010 Archiviato il 25 aprile 2010 in Internet Archive.
  10. ^ Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Paullo, San Colombano al Lambro, San Zenone al Lambro e Tribiano.
  11. ^ http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/economia/doc/saperne/milanoincifre/pil.pdf[collegamento interrotto]
  12. ^ La carica fu istituita dalla Repubblica Sociale per sancire definitivamente il predominio delle prefetture su qualsiasi altra autorità provinciale. Come ogni altro atto della RSI, tali nomine sono considerate dallo Stato Italiano come illegali, nulle a tutti gli effetti e mai avvenute.

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