Pianta perenne

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La gramigna, una pianta erbacea perenne

In botanica, pianta perenne è una pianta che vive più di due anni[1], a differenza delle annuali e delle biennali. In questo tipo di specie la parte aerea dell'organismo vegetale nella stagione fredda può anche morire, ma la radice o altri organi sotterranei sono in grado in primavera di dare origine nuovamente a tali porzioni della pianta.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante perenni sono più comunemente[3]:

  • Erbacee - piante che hanno fogliame e steli che muoiono al suolo alla fine della stagione di crescita e che mostrano solo una crescita primaria.
  • Sempreverde - con fogliame persistente senza steli legnosi.
  • Legnose - piante con fusti fuori terra persistenti che sopravvivono da una stagione di crescita all'altra, con crescita primaria e secondaria, o crescita in larghezza protetta da una corteccia esterna.
Sequoia sempervirens, pianta perenne arborea

Possono essere di breve durata (solo pochi anni) o di lunga durata. Includono un vasto assortimento di gruppi di piante, da non fiorite come felci ed epatiche a piante da fiore molto diverse come orchidee, erbe e piante legnose. Le piante che fioriscono e fruttificano solo una volta e poi muoiono sono chiamate monocarpiche o semelpari. Queste specie possono vivere per molti anni prima di fiorire; ad esempio, l'Agave americana può vivere per 80 anni e crescere 30 metri di altezza prima di fiorire e morire[4][5]. Tuttavia, la maggior parte delle piante perenni sono policarpiche (o iteropare), ossia fioriscono in molte stagioni della loro vita[6]. Le piante perenni investono più risorse delle annuali in radici, corone e altre strutture che consentono loro di vivere da un anno all'altro. Spesso hanno un vantaggio competitivo perché possono iniziare la loro crescita e uscire prima nella stagione di crescita e possono diventare più alte delle annuali, in modo da competere meglio per lo spazio e catturare più luce[7].

Alcune piante perenni mantengono il fogliame tutto l'anno; sono dette sempreverdi. Le piante perenni decidue perdono tutte le foglie parte dell'anno[8] ed includono piante erbacee e legnose; le piante erbacee hanno steli privi di una crescita dura e fibrosa, mentre le piante legnose hanno steli con gemme che sopravvivono fuori terra durante la dormienza[9]. Alcune piante perenni sono semi-decidue, il che significa che perdono alcune delle loro foglie in inverno o in estate[10]. Le piante perenni decidue perdono le foglie quando le condizioni di crescita non sono più adatte alla fotosintesi, come quando fa troppo freddo o il clima è troppo secco. In molte parti del mondo, la stagionalità è espressa come periodi umidi e secchi piuttosto che periodi caldi e freddi; le piante perenni decidue perdono le foglie nella stagione secca[11]. Alcune piante perenni sono protette dagli incendi perché hanno radici sotterranee che producono germogli, bulbi, corone o steli avventizi[12].

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Esempi di piante perenni legnose sono: il lillà Syringa vulgaris, mentre la rosa può vivere per qualche decennio; il genere (tassonomia) Lupinus che vive circa sei anni. Gli alberi di alto fusto vivono anche per millenni come esempio il carrubo Ceratonia siliqua, le querce quercus, l'ulivo olea europea, il castagno castanea sativa, ecc... Altre per secoli per esempio il mandorlo prunus dulcis, il mirto Myrtus communis, il ginepro Juniperus communis, il corniolo cornus mas, ecc. Un esempio di pianta erbacea perenne che secca in autunno per poi rifiorire a partire dal rizoma la primavera successiva è la canna comune (Arundo donax).[13]

Benefici in agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la maggior parte dell'umanità sia nutrita dalla risemina dei semi delle colture annuali di cereali (naturalmente o dagli sforzi manuali dell'uomo), le colture perenni offrono numerosi vantaggi[14]. Le piante perenni hanno spesso apparati radicali profondi ed estesi che possono trattenere il suolo per prevenire l'erosione, catturare l'azoto disciolto prima che possa contaminare il suolo e le acque e surclassare le erbacce (riducendo la necessità di erbicidi). Questi potenziali benefici delle piante perenni hanno portato a nuovi tentativi di aumentare la resa in semi delle specie perenni, che potrebbero portare alla creazione di nuove colture di cereali perenni[15][16]. Alcuni esempi di nuove colture perenni in fase di sviluppo sono il riso perenne[17][18] e il Thinopyrum intermedium[19][20].

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante perenni coltivate comprendono: piante legnose, arbusti e alberi, colture alimentari erbacee e piante subtropicali che non sono resistenti nelle aree più fredde.[21] Le piante perenni comprendono anche le piante coltivate a scopo ornamentale.

Ogni tipo di pianta deve essere separato in modo diverso; ad esempio, le piante con un apparato radicale fascicolato possono essere separate con due forchette da giardino infilate una dietro l'altra, oppure tagliate con dei coltelli. Tuttavia, piante come l'iris barbata hanno un apparato radicale di rizomi; questi apparati radicali devono essere piantati in modo che la cima del rizoma sia appena sopra il livello del suolo, in modo che le foglie dell'anno successivo siano visibili. Lo scopo della divisione delle piante perenni è quello di aumentare il numero di piante della stessa specie.[22]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante perenni dominano molti ecosistemi naturali sulla terraferma e in acqua dolce[23], mentre pochissime tra loro crescono nelle acque poco profonde del mare. Le piante erbacee perenni dominano nelle condizioni eccessivamente calde per alberi e arbusti (steppe e praterie); dominano anche la tundra troppo fredda per la crescita degli alberi. Quasi tutte le piante forestali, compresi gli alberi e gli arbusti, sono perenni.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marina Mansi, Bianca Venturi e Ettore Ughi, 16 - Le funzioni delle piante superiori, in Tutto biologia, De Agostini, 2010, p. 188. URL consultato il 24 ottobre 2020.
  2. ^ perenne, su actaplantarum.org, Acta Plantarum - Flora delle Regioni italiane. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  3. ^ The First-Time Gardener: Growing Plants and Flowers: All the Know-How You Need to Plant and Tend Outdoor Areas Using Eco-friendly Methods. Quarto Publishing Group USA; 2 February 2021. ISBN 978-0-7603-6874-9. p. 18–.
  4. ^ The Biology of Reproduction. Cambridge University Press; 10 October 2019. ISBN 978-1-108-49985-9. p. 77–.
  5. ^ Instant Notes in Plant Biology. Taylor & Francis; 15 June 2001. ISBN 978-1-135-32307-3. p. 175–.
  6. ^ Jill Bailey. The Facts on File Dictionary of Ecology and the Environment. Infobase Publishing; 2004. ISBN 978-1-4381-0941-1. p. 132–.
  7. ^ John P. Vogel. Genetics and Genomics of Brachypodium. Springer; 17 February 2016. ISBN 978-3-319-26944-3. p. 315–.
  8. ^ (EN) John N. Owens e H. Gyde Lund, Forests And Forest Plants - Volume III, EOLSS Publications, 24 febbraio 2009, ISBN 978-1-905839-40-7. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  9. ^ (EN) Tracy DiSabato-Aust, The Well-Tended Perennial Garden: The Essential Guide to Planting and Pruning Techniques, Third Edition, Timber Press, 22 febbraio 2017, ISBN 978-1-60469-707-0. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Annuals, Biennials, Perennials: What’s the Difference?, su ANR Blogs. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  11. ^ (EN) T. T. Kozlowski, Shedding of Plants Parts, Elsevier, 2 dicembre 2012, ISBN 978-0-323-14560-2. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  12. ^ (EN) R. F. Wagle, Fire, Its Effects on Plant Succession and Wildlife in the Southwest: Some Effects of Fire on Plant Succession and Variability in the Southwest from a Wildlife Management Viewpoint, School of Renewable Natural Resources, University of Arizona, 1981. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  13. ^ Andrea Bucci, Francesco Cerino Badone, Roberto Pilu, CIclo biologica (PDF), in La canna comune (Arundo donax L.), Roma, ARACNE editrice S.r.l, 2012, pp. 13-14, ISBN 978–88–548–4735–4. URL consultato il 21 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2020).
  14. ^ Glover et al. Future Farming: A return to roots? Retrieved on 2008-11-11.
  15. ^ Moffat 1996 Retrieved on 2008-11-14
  16. ^ Cox et al. 2000 Retrieved on 2008-11-14
  17. ^ (EN) Perennial Rice, su The Land Institute. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  18. ^ bgi.com.
  19. ^ USDA Plants Database, su plants.sc.egov.usda.gov. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  20. ^ (EN) Utah State University, Herbarium, su www.usu.edu. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  21. ^ Horticultural Science, su books.google.com. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  22. ^ Dividing Perennials, su extension.psu.edu. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  23. ^ Reproduction in organisms, su vedantu.com. URL consultato il 27 dicembre 2022.

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