Mordano

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Mordano
comune
Mordano – Stemma
Mordano – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoNicola Tassinari (Partito Democratico) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°24′N 11°49′E / 44.4°N 11.816667°E44.4; 11.816667 (Mordano)
Altitudine21 m s.l.m.
Superficie21,45 km²
Abitanti4 582[2] (31-10-2023)
Densità213,61 ab./km²
FrazioniBubano[1]
Comuni confinantiBagnara di Romagna (RA), Imola, Lugo (RA), Massa Lombarda (RA)
Altre informazioni
Cod. postale40027
Prefisso0542
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037045
Cod. catastaleF718
TargaBO
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 255 GG[4]
Nome abitantimordanesi, bubanesi
Patronosant'Eustachio
Giorno festivo20 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mordano
Mordano
Mordano – Mappa
Mordano – Mappa
Posizione del comune di Mordano nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Mordano (Murdè(n) in romagnolo) è un comune italiano di 4 582 abitanti della città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna ma appartenente al territorio della Romagna storica[5]. Il comune è composto da due paesi: Mordano (3 400 abitanti) e Bubano (Bubè(n) in romagnolo; 1 300 abitanti).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione di Bubano[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Italia bizantina il territorio ravennate era organizzato in "fondi" (dal latino fundus, podere = appezzamento di circa 60 ettari) e "masse" (un insieme di fondi con almeno una chiesa parrocchiale).

Nell'Alto Medioevo esisteva il fundus Bibani, un terreno boscoso in larga parte incolto e semi-paludoso (l'etimologia di Bibani è infatti "fango", "fangoso")[6]. Nei secoli XI e XII, le bonifiche promosse dall'abbazia benedettina imolese di Santa Maria in Regola originarono la massa Bibani. Le nuove terre coltivabili attirarono flussi di popolazione dalle zone circostanti; l'esito di questo processo fu la nascita del paese. Successivamente fu edificata la rocca.

Nel 1802 il Comune di Bubano è stato aggregato a quello di Mordano.[7]

Storia di Mordano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sacco di Mordano.
Il territorio del comune di Mordano (1896).

Per tutto l'alto Medioevo il feudo di Mordano fu oggetto di aspre contese tra Bologna e Imola (che dista solo 11 chilometri). Alla fine del Duecento Maghinardo Pagani si impossessò del feudo, che poi lasciò all'amico Matteo Ragnolo. Fu poi la volta, verso la metà del Trecento, dei Della Bordella di Imola. In seguito Mordano seguì la sorte di Imola, passando prima sotto i milanesi, poi i veneziani, i faentini e il nipote di Papa Sisto IV, Girolamo Riario. Alla morte di quest'ultimo (1488), Mordano passò alla di lui vedova Caterina Sforza (cui passarono le signorie di Imola e di Forlì), che però non lo tenne a lungo.

Dopo solo sei anni il castello venne distrutto dai francesi. Nel 1494 re Carlo VIII scese la penisola diretto a Napoli. Giunto in Romagna con duemila soldati, si diresse a Bubano per fare pressioni su Caterina Sforza affinché si unisse alla sua parte. Fu tentato l'assedio alla rocca, pensando di espugnarla in pochi giorni. Ma la resistenza, approntata con ogni mezzo, fece capire ai francesi che l'avrebbero presa con molto spargimento di sangue. Allora si volsero verso la rocca di Mordano, la presero ed, entrati in paese lo misero a ferro e fuoco saccheggiandolo e massacrando la popolazione.[8]

Dal punto di vista giuridico, nel XV secolo Bubano e Mordano avevano lo status di «castelli» del distretto di Imola: rientravano nella giurisdizione della città. Entrambi erano governati da un giusdicente eletto dal Consiglio generale di Imola, che rimaneva in carica un anno.[9] I castelli di Bubano e Mordano dovevano versare a Imola una quota (prestabilita) di imposte camerali, tuttavia amministravano liberamente le proprie entrate ed erano autonome nella redazione dei bilanci.

Nei secoli successivi Mordano e Bubano rimasero a lungo sotto il governo della Chiesa, ma dovettero ritornare in mano straniera nel 1796, quando arrivarono in Romagna le truppe napoleoniche.
Con la restaurazione del dominio pontificio, Mordano divenne sede di Podesteria soggetta al governo di Imola, nella Legazione di Ravenna.
Dopo la fine dello Stato della Chiesa, il Governatore delle «Provincie provvisorie»[10] Luigi Carlo Farini, il 27 dicembre 1859, ridefinì le circoscrizioni territoriali aggregando il Comune di Mordano alla Provincia di Bologna.

Successivamente alla fine della prima guerra mondiale, vari atti di violenza accompagnarono l'affermazione del fascismo anche a Mordano, luogo di nascita di Dino Grandi. Dopo l'istaurazione del regime, varie importanti azioni di antifascismo accompagnarono gli anni trenta e poi la resistenza durante la seconda guerra mondiale, fino all'arrivo degli alleati il 13 aprile 1945.[11]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Mordano[modifica | modifica wikitesto]

Le «torri gemelle»

Si possono osservare all'entrata dell'abitato due belle torri, costruite negli anni ottanta del XIX secolo su progetto dell'ingegnere Giovanni Brusi, che prendono a modello le torri dell'arsenale di Venezia.

Chiesa parrocchiale

Chiesa settecentesca dedicata a Sant'Eustachio, la sua costruzione terminò nel 1766. La chiesa è a navata unica, con tre cappelle su entrambi i lati. I sei altari sono tutti in scagliola, ciascuno diverso dall'altro. La chiesa conserva l'immagine della Madonna delle Grazie: si tratta di un affresco su un blocco di arenaria di quasi tre quintali, posto nell'abside dell'altare maggiore. Nella chiesa vi è anche una statua dell'Addolorata, di fattura locale, che viene portata in processione nella domenica delle Palme. Interessante il piccolo tabernacolo del Cristo morto (la “riserva dell'Eucaristia”)[12], nella cappella maggiore, risalente al XV secolo, nonché la marmorea acquasantiera cinquecentesca. L'edificio è stato restaurato dopo le distruzioni della II Guerra Mondiale. Dietro l'altare maggiore è stata aggiunta l'abside[13].

Convento di San Francesco

Sotto l'edificio attuale esistono i resti di un antico convento, primo centro di culto cristiano della zona, costruito con tutta probabilità prima del Mille dai monaci benedettini. Il convento, intitolato a Sant'Anastasio, fu menzionato per la prima volta in una bolla di Papa Eugenio III nel 1145. Successivamente abbandonato dai benedettini, forse in seguito ad un'alluvione del vicino fiume Santerno, l'edificio cadde in disuso. Nel 1478 fu però recuperato dai francescani, i quali lo ristrutturarono senza farne un vero e proprio convento. Oggi il complesso è di proprietà della Curia di Imola.

Monumento ai Carabinieri caduti
Monumento ai Carabinieri caduti.

Il 29 maggio 2005, nel Parco donatori del sangue, ha avuto luogo l'inaugurazione di un monumento bronzeo il cui progetto è stato ideato e disegnato dal Comandante della Stazione Carabinieri Maresciallo A.s.UPS Antonello Certini e realizzato dallo scultore lughese Valentino Argelli. È una fusione in bronzo policromo alta 2,70 m per un diametro di 1,10 m per un peso di 12,50 quintali. Poggia su un basamento in pietra delle dimensioni di 1,00 m di altezza e 1,30 m di larghezza, ha quindi un'altezza totale di 3,70 m ed un peso totale di 28,50 quintali.
Il monumento raffigura alcune delle specialità dell'Arma dei Carabinieri pronte ad intervenire in ogni momento e luogo, inoltre rappresenta l'atto di sacrificio dei militari caduti, evidenziato dalla scritta, in rilievo su bronzo «Dove il senso del dovere si fonde con l'onore, l'orgoglio ed il sacrificio, lì c'è un Carabiniere!». Tutto è sormontato dalla Fiamma, simbolo dell'Arma.

Bubano[modifica | modifica wikitesto]

Torrione sforzesco

Risale ai tempi di Caterina Sforza la rocca di Bubano, che fu rinforzata alla fine del XV secolo. Dopo che ebbe persa la funzione difensiva, non fu mai oggetto di lavori di ristrutturazione ed andò progressivamente in rovina. Nel 1836 fu in gran parte demolita e i mattoni furono venduti a basso prezzo ai possidenti terrieri e riutilizzati come materiale edilizio per la ristrutturazione di vecchie case coloniche nelle campagne circostanti[14] e nei centri abitati vicini.
Oggi rimane integro solamente uno dei torrioni delle scuderie e una parte del maschio. È stato oggetto di un piano di recupero, avviatosi nel dicembre 2011. L'inaugurazione del Torrione sforzesco restaurato si è tenuta il 29 marzo 2014. L'edificio è stato adibito in parte a museo.[15]

Chiesa parrocchiale

La chiesa esisteva già attorno all'anno 1500, al tempo di Caterina Sforza: fu edificata nel luogo occupato dalle scuderie della rocca sforzesca (ecco perché non è in asse con la via principale del paese. A Bubano, inoltre, manca una piazza monumentale). L'edificio venne ampliato tra 1838 e il 1842, arrivando ad assumere le dimensioni attuali: 24 metri di lunghezza per 9 metri in larghezza, con un altare maggiore e due laterali. L'ultimo restauro è stato effettuato nel biennio del 1976-77[16][17]. Al suo interno è conservato un organo Marelli (scuola lombarda) realizzato nel 1874 e restaurato negli anni 2010[18].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Lungo via Bazzino, nella parte più settentrionale del territorio comunale, è sita l'area umida "Valletta". Si tratta dell'ultimo relitto acquatico di un bacino artificiale realizzato nel XIX secolo per scolmare le acque del Canale dei molini di Imola, che scorre a fianco della vicina via Lume. Originariamente il bacino aveva una superficie di otto ettari. Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale gran parte dell'area fu convertita a risaia. Negli anni 1980 l'area fu tagliata in due dal passaggio del Canale Emiliano Romagnolo. Si decise di bonificare i bacini a nord del nuovo canale. Una parte dei bacini a sud invece fu conservata al naturale.
Le Vallette sono frequentate da aironi e garzette. Nelle opportune stagioni si possono avvistare diversi tipi di anatre, trampolieri, cavalieri d'Italia, gru e cicogne[19].

L'area è di proprietà di Con.Ami, il consorzio multiservizi intercomunale con sede a Imola.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[20]

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Variazione della popolazione residente a Mordano dal 2006 al 2010.

Data Abitanti Variazione Italiani Variazione Stranieri Variazione
31-12-2006 4 403 4 137 266 (6,0%)
31-12-2010 4 725 + 7,3% 4 181 + 1% 544 (11,5%) + 104,5%

Fonte, Dati Istat al 31 dicembre 2010.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Mordano sono presenti due parrocchie facenti parte della diocesi di Imola: Mordano (intitolata a Sant'Eustachio) e Bubano (intitolata alla Natività di Maria Vergine).

I fedeli sono particolarmente devoti all'immagine della Madonna delle Grazie, conservata nella chiesa parrocchiale di Mordano. L'immagine, nota sin dal XV secolo, è un affresco eseguito originariamente nell'oratorio di S. Bartolomeo che in quel secolo fu trasportato nella chiesa parrocchiale e collocato dietro a un altare laterale. Nel 1737 l'affresco fu staccato dalla parete e l'immagine venne collocata sopra l'altare maggiore[21]. Le sue dimensioni sono di 180 x 100 cm e il suo peso è di 2,75 quintali. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale la sacra immagine rimase miracolosamente intatta. Nel 1948 il vescovo Benigno Carrara la onorò di una corona d'oro[22].

Padre Leo Commissari, missionario molto noto in tutta la diocesi, nacque a Bubano il 19 aprile 1942[23]. Al sacerdote è dedicata la scuola primaria del paese[24].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Interno del teatro di Mordano.
Mordano

Il Teatro Stabile di Mordano[25] ospita spettacoli di prosa e concerti; offre una rassegna di teatro in lingua romagnola.

Bubano

Il Teatro parrocchiale di Bubano è gestito dalla compagnia "La quasi stabile", che organizza ogni anno una stagione di commedie in romagnolo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Vie d'acqua[modifica | modifica wikitesto]

Canale Zaniolo

Alla fine del Cinquecento le acque del Canale dei molini, che attraversavano il territorio di Mordano da sud a nord, rappresentavano la fonte principale per l'irrigazione dei campi, ma quando le precipitazioni superavano la norma allagavano buona parte del territorio massese e conselicese[26]. Nel 1602 le comunità di Massa Lombarda e di Imola trovarono un accordo sullo sfruttamento delle acque del canale: esse vennero fatte confluire nello Zaniolo, un ampio canale artificiale di scolo che percorreva la Romagna estense da sud a nord. Il Zaniolo nasce nel territorio di Mordano (al confine con San Prospero) e percorre tutto il territorio comunale da sud a nord.
Oggi, esaurita la funzione irrigua del canale dei molini (sostituito dal Canale Emiliano Romagnolo), lo scolo Zaniolo raccoglie le acque reflue a sud del paese ed è utilizzato per l'irrigazione della campagna mordanese e bubanese.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Mordano è attraversata da tre strade provinciali:

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1º giugno 2013 Mordano e Bubano sono collegate da una pista ciclabile.

Nel 2019 è stato realizzato anche un nuovo tratto che collega Bubano e Chiavica.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Mordano fa parte dell'unione dei comuni denominata Nuovo Circondario Imolese. Inoltre è il comune più orientale della Città metropolitana di Bologna.

Sindaci precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella cronologica relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1970 22 luglio 1975 Vito Barnabi PCI Sindaco
23 luglio 1975 17 luglio 1980 Pietro Poli Sindaco
18 luglio 1980 27 novembre 1986 Renato Tozzoli PCI Sindaco Rieletto il 5 giugno 1985.
28 novembre 1986 24 aprile 1995 Romano Andalò PCI, poi PDS Sindaco Rieletto il 5 giugno 1990.[27]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Daniele Montroni lista civica[28] Sindaco [27]
14 giugno 1999 8 giugno 2009 Roberto Andalò lista civica[29] Sindaco Rieletto il 14 giugno 2004.[27]
8 giugno 2009 26 maggio 2019 Stefano Golini lista civica[30] Sindaco Rieletto il 26 maggio 2014.[27]
26 maggio 2019 in carica Nicola Tassinari lista civica «Un comune una comunità»[30] Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La mordanese Giulia Gasparri ha vinto tre volte il titolo mondiale di tennis da spiaggia nel doppio femminile: nel 2015[32][33], nel 2017[34][35] e nel 2018. Nel 2017 ha bissato il titolo mondiale con quello di Campionessa europea, sempre nel doppio femminile[36]. Nel 2019 ha vinto il titolo europeo, in coppia con la dozzese Sofia Cimatti[37]. Nel 2021 e 2022[38] ha di nuovo vinto il titolo mondiale di tennis da spiaggia nel doppio femminile. Con i cinque titoli iridati conquistati in carriera è oggi l'atleta più titolata al mondo nella disciplina. Nel suo palmarès vanta anche una Coppa del Mondo per nazioni (2022).

Società sportive[modifica | modifica wikitesto]

Mordano

Mordano ha avuto una società di pallamano che ha disputato diversi campionati nazionali, l'«Unione Sportiva Mordano 1978». I colori sociali erano il bianco e il nero. Durante la sua ultradecennale storia, la società ha conquistato 5 titoli italiani Allievi e 4 titoli italiani Juniores tra il 1986 ed il 1992. Il giocatore più rappresentativo è stato Fabrizio Folli, la cui trentennale carriera agonistica si è conclusa al termine della stagione 2018/19 all'età di 45 anni (oggi è vice allenatore della squadra). Nel 2001 la società mordanese si è fusa con la vicina Imola per dare vita a «Romagna Handball». L'unione ha riguardato comunque la sola prima squadra: l'Unione Sportiva Mordano ha potuto mantenere il proprio vivaio.

A Mordano ha sede la Nuova Ciclistica «Placci», che organizza la "Strade Bianche di Romagna" (in collaborazione con l'Associazione Velocipedisti Eroici Romagnoli). Ha ideato (nel 1996) e organizzato il Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna; l'ultima edizione della manifestazione si è disputata nel 2015. Dal 2017 la società mordanese organizza il Giro d'Italia Under-23[39].

Altre società sportive sono la Pallavolo Mordano A.S.D e la A.C.D. Mordano-Bubano (calcio).

Bubano

A Bubano ha sede l'U.S. "Antonio Placci". Nata nel 1922 come società ciclistica, è intitolata alla memoria di Antonio Placci, giovane ciclista amatoriale morto nel 1921 durante una competizione. Dal dopoguerra la società è attiva anche nel calcio e nella pallavolo.

Manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (dal 1996) Giro Ciclistico Pesche Nettarine di Romagna categoria Under 23 (fine maggio)
  • (dal 2010) - Cicloturistica d'epoca "Strade Bianche di Romagna"[43], organizzata dalla locale «Polisportiva Romagna». I partecipanti devono utilizzare biciclette d'epoca e, possibilmente, indossare magliette e berretti d'epoca. La manifestazione è inserita nel calendario del «Giro d'Italia d'epoca». Dal 2017 il giorno prima della cicloturistica si disputa, sullo stesso tracciato, una gara in linea per ciclisti élite e Under 23[44].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Mordano - Statuto.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ La Romagna: nome e confini, su www.historiafaentina.it. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  6. ^ Andrea Ferri, Imola nella storia. Note di vita cittadina, 1992, Edizioni Il Nuovo Diario Messaggero, Imola.
  7. ^ Cenni storici del Comune di Mordano (Bologna), su Grifo.org. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  8. ^ Lorenzo Raspanti, Imola nella storia. Note di vita cittadina, 1991, Edizioni Il Nuovo Diario Messaggero, Imola, pag. 157.
  9. ^ Ceroni libro consorteria (PDF), su terontola.it. URL consultato il 4 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2015).
  10. ^ Entità provvisoria con capoluogo Bologna istituita dopo la fine del dominio pontificio, la cui breve esistenza va dal 9 novembre al 31 dicembre 1859. Il 1º gennaio 1860 fu inglobata nelle «Regie Provincie dell'Emilia».
  11. ^ Mordano, (BO). 1920-1945, su Storia e momoria di Bologna. URL consultato il 29 dicembre 2018.
  12. ^ S. Eustachio martire. Chiesa parrocchiale di Mordano, su parrocchiasanteustacchio.it. URL consultato il 10 maggio 2015.
  13. ^ Santuario Madonna delle Grazie – Mordano, su viaggispirituali.it. URL consultato il 10 maggio 2015.
  14. ^ Alessio Panighi, "Lettera di Gabriele Eynard ad Emilio Loup", 15 novembre 1836.
  15. ^ Restauro e risanamento conservativo del Torrione Sforzesco di Bubano, su beniculturali.it. URL consultato il 16 novembre 2014.
  16. ^ Chiesa della Natività di Maria Vergine, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 2 giugno 2019.
  17. ^ immagine della facciata, su diocesiimola.it.
  18. ^ Concerto d’organo a Bubano, su ilnuovodiario.com. URL consultato il 20 settembre 2019.
  19. ^ I Coleotteri Carabidi del Fondo Maglio (Bubano, Bologna), su researchgate.net. URL consultato il 9 maggio 2021.
  20. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  21. ^ Sant'Eustachio martire. Chiesa parrocchiale di Mordano, su parrocchiasanteustacchio.it. URL consultato il 16 giugno 2018.
  22. ^ «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 maggio 2018, pag. 12.
  23. ^ Padre Leo Commissari, su santiebeati.it. URL consultato il 22 febbraio 2019.
  24. ^ Ecco la scuola primaria Don Leo Commissari, ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 18 luglio 2019, pag. 14.
  25. ^ Sito del Teatro Stabile, su teatrostabilemordano.it.
  26. ^ Mario Montanari, Dalle furibonde liti sull'acqua del canale con Imola, alla rivolta contro la tassa sul macinato..., in «Giornale di massa», maggio 2018, pag. 8.
  27. ^ a b c d https://elezionistorico.interno.gov.it/
  28. ^ Appoggiata dal PDS.
  29. ^ Appoggiata dai Democratici di Sinistra.
  30. ^ a b Appoggiata dal Partito Democratico.
  31. ^ Come squadra vincitrice del girone, Mordano acquisì il diritto di partecipare ai play-off scudetto. Fu eliminata agli Ottavi di finale da Modena.
  32. ^ (EN) 2015 ITF Beach Tennis World Championships, su itftennis.com. URL consultato il 19 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  33. ^ Mondiali di beach tennis, vincono Marighella-Cappelletti e Daina-Gasparri, su faenzanotizie.it. URL consultato il 19 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  34. ^ (EN) 2017 ITF Beach Tennis World Championships, su itftennis.com. URL consultato il 28 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2017).
  35. ^ Beach Tennis - Conclusa la X edizione dei Campionati del Mondo ITF a Cervia, su cervianotizie.it. URL consultato il 28 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2017).
  36. ^ 2017 European Beach Tennis Championshipsi, su itftennis.com. URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2017).
  37. ^ 2019 European Beach Tennis Championships, su itftennis.com. URL consultato il 20 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2019).
  38. ^ ITF Beach Tennis World Championships 2022, su itftennis.com. URL consultato il 30 settembre 2022.
  39. ^ Ecco il percorso del rinato Giro d’Italia under 23, su cicloweb.it. URL consultato il 14 aprile 2017.
  40. ^ Vola il russo Kustadinchev sulle Strade Bianche di Romagna, su federciclismo.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
  41. ^ CORSE STF: Stefan Jaco De Bod domina a Mordano, su federciclismo.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
  42. ^ CORSE STF: A Sobrero la Strade Bianche di Romagna, su federciclismo.it. URL consultato il 30 marzo 2019.
  43. ^ "stradebianchediromagna.it
  44. ^ Gran Fondo Strade Bianche di Romagna, su strada.federciclismo.it. URL consultato il 22 marzo 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Vitale, Bubano e la parrocchia arcipretale della Natività di Maria Vergine, Kalos Edizioni.
  • Vittorio Bassetti, Contributo per una rivisitazione della storia religiosa di Mordano (Imola), «Ravennatensia», XVI (1991), pp. 307–326.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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