Villeneuve (Italia)

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Villeneuve
comune
(IT) Comune di Villeneuve
(FR) Commune de Villeneuve
Villeneuve – Stemma
Villeneuve – Bandiera
Villeneuve – Veduta
Villeneuve – Veduta
Veduta del capoluogo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoBruno Jocallaz (lista civica Travaillèn Eunsemblo) dall'11-5-2015
Lingue ufficialiitaliano, Francese
Territorio
Coordinate45°42′08.77″N 7°12′27.33″E / 45.702436°N 7.207592°E45.702436; 7.207592 (Villeneuve)
Altitudine670 m s.l.m.
Superficie8,8 km²
Abitanti1 265[3] (31-12-2020)
Densità143,75 ab./km²
FrazioniArbonne, Balmet, Les Banquettes, Le Borgognon, Bertolaz, Le Bruillen, Champagne, Champagnole, Champleval-Dessus, Champleval-du-Milieu, Champleval-Dessous, Champlong-Dessus, Champlong-L'Olaz, Champlong-Martignon, Champlong-Rosaire, Champlong-Vaillon, Champrotard, Chavonne, La Cloutraz, Condé, La Côte, La Crête, Croix-Blanche, Cumiod, Le Glair, Montovert, L'Outre-Pont, La Parisiaz, Perranche, Plorayé, Pognon, Saburey-Dessus, Saburey-Dessous, Saint-Roch, Véreytod
Comuni confinantiArvier, Aymavilles, Introd, Saint-Nicolas, Saint-Pierre, Valsavarenche
Altre informazioni
Cod. postale11018
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007074
Cod. catastaleL981
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 982 GG[5]
Nome abitantiVilleneuvien[1] o Villeneuvois[2] (fr.)
Veullatsou (-ouye)[2] (patois)
Patronosan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villeneuve
Villeneuve
Villeneuve – Mappa
Villeneuve – Mappa
Posizione del comune di Villeneuve all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Villeneuve (pron. fr. AFI: [vilnœv]; Veullanoua in patois valdostano[6]) è un comune italiano di 1 265 abitanti[3] della Valle d'Aosta.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Gli inverni sono generalmente freddi e le precipitazioni perlopiù nevose. Alcuni giorni possono essere mitigati dal Föhn. Le estati sono generalmente calde e a tratti anche afose, le precipitazioni sono di tipo temporalesco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria ed epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è già occupato in epoca preistorica: nel 1917, nella piana di Champ Rotard laddove oggi sorge una centrale idroelettrica, sono scoperte venticinque tombe eneolitiche[8][9], mentre sul promontorio di Châtel-Argent è ritrovata una stele antropomorfa[10]. Successivamente, in epoca salassa e poi romana lo sperone roccioso, in posizione strategica, è occupato da una fortificazione a guardia della valle.[10] Di epoca romana sono anche alcune cave di marmo bardiglio oggi dismesse[11][12][13] e il tratto di via delle Gallie in località Champrotard, valorizzato nel 2014 con progetto Interreg[14]. Negli anni 1980, le indagini archeologiche a Châtel-Argent vi individuano anche un complesso liturgico paleocristiano.[15]

Da Villeneuve, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni studiosi, il nome di Châtel-Argent deriva dalla zecca ("argent" in francese significa "denaro") che vi avrebbe avuto sede[9]. Indagini più recenti confermano che il toponimo Castrum Argenteum sia già in uso intorno al 1175[16][17].

Il castello di Châtel-Argent è costruito intorno al 1275, ad opera dell'architetto James of Saint Georges, per volere di Casa Savoia. Vi sono successivamente infeudati i signori di Bard, gli Challant, i Roncas, e altri.[16]

Storia moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

La fonderia ottocentesca.

Nell'Ottocento, la fonderia sita in località Martinet lavora il minerale proveniente dalle miniere di Cogne ed ha il suo massimo sviluppo sotto la guida dei mastri ferrai Gervasone, che vi fanno lavorare cento dipendenti[18] Qui fu fusa la fontana di ferro posta in piazza Émile Chanoux a Cogne nel 1809, per volere di César-Emmanuel Grappein.[19].

Villeneuve è stato sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste, dal 1802 al 1814.

Durante il fascismo, dal 1926 al 1946, il comune cambia il nome in Villanova Baltea per libera iniziativa del suo podestà Francesco Ottoz, già presidente della Lega Esercenti e poi della Federazione Fascista dei Commercianti, che ne fa anche ampliare il territorio comprendendo quello dell'antico mandamento del Châtel-Argent[20]. Il comune di Villanova Baltea comprendeva anche il territorio degli attuali comuni di Saint-Pierre, Saint-Nicolas, Introd ed Aymavilles.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Villeneuve sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta regionale n. 641 del 21 dicembre 2000.[21][22]

«Troncato d'azzurro e di rosso, alla croce d'argento sul tutto, accompagnata nel quartiere destro del capo da un seminato di crocette potenziate dal piede aguzzo d'oro, ai due barbi addossati attraversanti sul seminato dello stesso, e nel quarto sinistro del capo da una torre d'argento, finestrata di nero, merlata di sei pezzi, di cui quattro visibili, addestrata da un doppio antimuro merlato di tre pezzi d’argento»

La croce d'argento in campo rosso riproduce lo stemma sabaudo per ricordare la concessione della Carta delle Franchigie agli abitanti di Villeneuve il 1º febbraio 1273 da parte del conte Filippo I di Savoia. I due barbi d'oro su fondo azzurro sono ripresi dallo stemma dei signori di Bard che furono tra i primi feudatari del paese.[8] Nel secondo quarto è rappresentato il castello di Châtel-Argent che domina il borgo.[23]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Villeneuve si trova lungo la Dora Baltea, a 640 metri di altitudine, tra Saint-Pierre e Arvier, all'imbocco della Valsavarenche e della Val di Rhêmes.

Grazie alla sua posizione geografica, il paese è una base di partenza ideale per le escursioni nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, al quale appartengono i territori a sud, comprendenti la Valsavarenche e la Val di Rhêmes. In queste vallate sono presenti delle piste di sci di fondo, nonché itinerari alpinisitici lungo l'alta via n. 2.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • L'antica chiesa di Santa Maria, nei pressi del cimitero, è uno degli esempi più antichi di architettura romanica presenti in Valle d'Aosta. Per accedervi seguire le indicazioni dei cartelli per la Chiesa di San Rocco, a lui titolata nell'Ottocento.[24]
  • Nella piazza principale del paese, la chiesa di Santa Maria Assunta.
  • Nel cimitero la tomba di famiglia di Émile Chanoux.
  • Vicino ai resti del castello di Châtel-Argent si trova la cappella di Santa Colomba.
  • La chiesa di Champlong-Rosaire, l'unica di tutte le frazioni a possedere un piccolo campanile, è circondata da un'area verde con alberi da frutto.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Resti del castello medievale di Châtel-Argent sul promontorio che domina il paese;
  • la Torre Colin (in francese Tour Colin) nei pressi dell'accesso al paese, sulla Statale 26, in località La Crête.
  • Resti di 4 opere militari denominate "sbarramento di Villanova Baltea" appartenenti al vallo alpino littorio anni 30

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Una casa cinquecentesca si trova in via Jean-Baptiste Cerlogne n. 18.
  • In località Champrotard, la Maison Carmagne.
  • In località Martinet si trovano i resti della fonderia ottocentesca, oggi archeologia industriale a tutela della memoria storica del paese. Spicca l'altoforno di 12 metri a carica dall'alto, ben conservato[18].
  • In località Champrotard, il tratto della Via delle Gallie.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Percorsi[modifica | modifica wikitesto]

Dal villaggio di Perranche è possibile percorrere un sentiero attraverso le vigne che conduce ai resti del Châtel-Argent, la cappella di Santa Colomba in stato di degrado e successivamente la già citata antica chiesa di Santa Maria.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[25]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • La Fiha di barmé (in patois villeneuvois significa Festa dei barmé) - una serata in cui i viticoltori aprono le loro cantine ricavate negli anfratti di un'antica frana su cui è costruito il paese stesso. All'interno dei barmé vengono proposte degustazioni di prodotti tradizionali e vini locali. La Fiha si svolge ogni anno il 16 agosto.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Villeneuve si produce energia idroelettrica. In località Champagne la centrale idroelettrica di Champagne 1 e la centrale idroelettrica di Champagne 2 sono in gestione alla CVA e sfruttano rispettivamente le acque del torrente Dora di Rhêmes e le acque del fiume Dora Baltea, mentre la centrale idroelettrica di Chavonne, sempre in gestione a CVA, sfrutta le acque dei torrenti Grand Eyvia, Nomenon e Savara.[27]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il paese disponeva di una propria stazione ferroviaria vicino al centro della cittadina, posta lungo la ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier; tale linea nacque con scopi industriali e vi veniva svolto servizio passeggeri regolare ad opera di Trenitalia, nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Valle d'Aosta. Attualmente il servizio non è più attivo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

il municipio (in francese, Maison communale), sulla piazza Émile Chanoux.

Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis, della quale è la sede amministrativa.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 giugno 1985 22 maggio 1990 Clemente Dupont - Sindaco [28]
22 maggio 1990 29 maggio 1995 Clemente Dupont - Sindaco [28]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Clemente Dupont Union Valdôtaine Sindaco [28]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Clemente Dupont lista civica Sindaco [28]
9 maggio 2005 24 maggio 2010 Clemente Dupont lista civica Sindaco [28]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Roberta Quattrocchio lista civica Sindaco [28]
11 maggio 2015 in carica Bruno Jocallaz lista civica Sindaco [28]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

In questo comune si gioca a palet, caratteristico sport tradizionale valdostano.[29]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito ufficiale del comune di Villeneuve Archiviato il 9 dicembre 2013 in Internet Archive..
  2. ^ a b Robert Berton nel Messager valdôtain 2011, Imprimerie valdôtaine, p. 305.
  3. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 710, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  8. ^ a b Miriana Perron, Storia e cultura | La Storia di Villeneuve, su Comune di Villeneuve. URL consultato il 10 aprile 2020.
  9. ^ a b Maurizio Bergamini, Villeneuve, su inalto.org, www.inalto.org, 23 settembre 2008. URL consultato il 4 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2018).
  10. ^ a b Margherita Morra, Guida ai castelli della Val d'Aosta, Novara, Legenda, 2001, pp. 109-111, ISBN 88-509-0050-3.
  11. ^ Lorenzo Appolonia, Patrizia Framarin, Alessandro Borghi e Veronica Da Pra, Caratterizzazione minero-petrografica di marmi policromi provenienti da contesti urbani di Augusta Praetoria, in Bollettino, n. 9, 199, pp. 40-45.
  12. ^ Cave storiche e tecniche estrattive (PDF), su www.lapideiculturali.unifi.it (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2018).
  13. ^ Francesco Prinetti, p. 45.
  14. ^ 2014 - Tratti di Via delle Gallie, sito ufficiale della Regione Valle d'Aosta, pagina aggiornata il 30 marzo 2020, consultata il 10 aprile 2020.
  15. ^ Gaetano De Gattis e Mauro Corteazzo, Indagini archeologiche al sito fortificato di Châtel-Argent (Villeneuve), tra tarda antichità e Medioevo (download .PDF), consultato il 3 settembre 2018.
  16. ^ a b Il castello di Châtel-Argent, su comune.villeneuve.ao.it, Comune di Villeneuve. URL consultato il 4 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2012).
  17. ^ Châtel-Argent, su regione.vda.it, Regione Valle d'Aosta. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  18. ^ a b Da visitare, su prolocovilleneuve.it, Pro loco di Villeneuve. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
  19. ^ Cogne, cuore del Gran Paradiso, su naturaosta.it, Naturaosta. URL consultato il 12 luglio 2012.
  20. ^ fonte: Elio Riccarand, Storia della Valle d'Aosta contemporanea 1919-1945, Aosta, Stylos e Istituto Storico della Resistenza in Valle d'Aosta, 2000.
  21. ^ Statuto del Comune di Villeneuve (PDF). URL consultato il 14 aprile 2021.
  22. ^ Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 641 del 21/12/2000 (PDF).
  23. ^ Joseph Rivolin, Comune di Villeneuve – (AO), su araldicacivica.it. URL consultato il 14 aprile 2021.
  24. ^ Powered www.portalbuilder.it, Chiesa di Santa Maria, su comune.villeneuve.ao.it. URL consultato l'8 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  25. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  26. ^ Centrale di Champagne 1 Archiviato il 27 dicembre 2013 in Internet Archive., sito del turismo della Valle d'Aosta
  27. ^ CVA, Gli impianti, su cva-ao.it. URL consultato il 1º novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  28. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  29. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Barocelli, Villeneuve: necropoli neolitica, in Notizie degli scavi, 1918, fasc. 15, 11-12, pp 254–257.
  • Piero Barocelli, Les âges préromains dans la Vallée d'Aoste, Torino: OGEB, 1923.
  • Damien Daudry (A cura di), Le bourg de Villeneuve et ses franchises, Aosta, ITLA, 1967.
  • Marielle Junod (a cura di), Il suffit de passer le pont... = Basta passare il ponte…, Aoste: Imprimerie valdôtaine, 2003.
  • Cesare Cossavella, L'olio di noci secondo la tradizione: a Villeneuve si produce ancora l'olio di noci con un metodo vecchio di secoli, in Pagine della Valle d'Aosta, fascicolo 10, dicembre 1999, pp. 18–22.
  • Renato Perinetti, Chiesa di Santa Maria di Villeneuve: risultati delle prime campagne di scavo, Aosta, Tipografia valdostana, 1985.
  • Renato Perinetti, Gli edifici paleocristiani di Villeneuve, Ancona: Consiglio regionale delle Marche, 1985.
  • Edouard Bérard, Observations sur deux inscriptions romaines trouvées à Villeneuve près d'Aoste, Torino, Stamperia reale di G. B. Paravia, 1877.
  • Gerbore Rosito e Simon Christian, Gli eneolitici di Villeneuve. Analisi demografica e paleoantropologica, in Bulletin d'études préhistoriques et archéologiques alpines, fascicolo 3/4, 1992/1993, pp. 117–140.
  • Cleto Corrain, I resti scheletrici della necropoli eneolitica di Villeneuve, Quart, Musumeci, 1986.
  • Paolo Papone, Da Santa Maria di Villeneuve a Sant'Orso di Aosta. Note iconologiche, in Archivum Augustanum, 3, 2003 pp. 253 –331.
  • Guida Rurale della Valle d'Aosta. Comunità Montana Grand Paradis, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, 2009.
  • Donato Antonio Telesca, Borgologia, EditricErmes, 2022.
Châtel-Argent

Per una bibliografia su Châtel-Argent si veda la sezione dedicata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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