Valbrona

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Valbrona
comune
Valbrona – Stemma
Valbrona – Veduta
Valbrona – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoLuigi Vener (lista civica La nostra valle) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°52′N 9°18′E / 45.866667°N 9.3°E45.866667; 9.3 (Valbrona)
Altitudine494 m s.l.m.
Superficie13,65 km²
Abitanti2 601[1] (30-11-2020)
Densità190,55 ab./km²
FrazioniCandalino, Maisano, Osigo, Visino
Comuni confinantiAbbadia Lariana (LC), Asso, Canzo, Lasnigo, Mandello del Lario (LC), Oliveto Lario (LC), Valmadrera (LC)
Altre informazioni
Cod. postale22039
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013229
Cod. catastaleL547
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 932 GG[3]
Nome abitantivalbronesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valbrona
Valbrona
Valbrona – Mappa
Valbrona – Mappa
Posizione del comune di Valbrona nella provincia di Como
Sito istituzionale

Valbrona (AFI: /valˈbroːna/; Valbroeuna in dialetto brianzolo[4][N 1], AFI: /valˈbrøna/) è un comune italiano di 2 601 abitanti[1] della provincia di Como in Lombardia. Fa parte del cosiddetto Triangolo Lariano.

Il comune è diviso in 4 frazioni, Candalino, Maisano, Osigo e Visino, le quali si trovano in un'ampia vallata, ricca di pendii, di boschi e di acque (non a caso è chiamata la valle delle sorgenti).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'altitudine varia dai circa 220 metri sul livello del mare, (località Liscione, direttamente sul lago di Como, sponda lecchese), ai 504 m s.l.m. Da ricordare inoltre l'altezza dei contigui Corni di Canzo: circa 1 373, 1 368 e 1 232 m s.l.m. (si tratta di tre cime rocciose, disposte da est a ovest che prendono il nome dal comune di Canzo, infatti quella centrale e quella occidentale costituiscono il confine fra il comune di Canzo e quello di Valbrona. Solo la terza cima, quella più bassa, è nel territorio del comune di Valmadrera).

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

La fauna di Valbrona è molto ricca poiché vi è presente un grande numero di boschi, campagne e ruscelli che ospitano molti animali, uccelli e pesci. Ci sono molti mammiferi appartenenti alle famiglie Bovidae e Cervidae, come gli innumerevoli caprioli che scendono molte volte perfino in paese. Nel '900 furono importati dalla Sardegna molti mufloni (Ovis musimon) per la ripopolazione di queste terre e furono liberati sopra il Monte Moregallo[senza fonte]. Col passare del tempo i mufloni si moltiplicarono e così fino ad oggi hanno ripopolato le zone del Moregallo e i boschi delle zone di Valbrona. Nei molti ruscelli presenti a Valbrona si possono trovare varie specie di pesci come: trote (Trota iridea, Trota salmonata), gobbi/persici sole (Lepomis gibbosus), persico reale (Perca fluviatilis). Tra le principali specie di uccelli ci sono: gli Ardeidi (airone cenerino, airone bianco maggiore, airone rosso etc.), uccelli appartenenti alla famiglia dei Phasianidae, Circaetus gallicus e altre specie di aquile[senza fonte], altri rapaci come il falco, la poiana, il gheppio, la civetta, il gufo, l'astore. Ci sono anche roditori come il ghiro, lo scoiattolo rosso, scoiattolo grigio, il moscardino, il topo delle risaie, il criceto comune, il topo. Infine ci sono anche rettili e anfibi come le rane, le salamandre, i tritoni e varie specie di tartarughe[senza fonte].

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriverebbe dalla composizione di due terminini germanici: val ("valle") e bron ("sorgente")[5].


Storia[modifica | modifica wikitesto]

Valbrona nasce come villaggio celtico, infatti in molti suoi boschi si trovano ancora testimonianze celtiche. Sul territorio sono stati riportati alla luce anche reperti del periodo dell'età del rame[5]. Recentemente sono stati scoperti monumenti funebri tipicamente etruschi.[senza fonte] Nel 196 a.C. la Gallia cisalpina venne definitivamente conquistata dal console Marco Claudio Marcello; quindi anche Valbrona divenne un insediamento romano. Nel 59 a.C. Gaio Giulio Cesare fece fondare colonie in tutto il territorio del Triangolo Lariano (tra Como e Lecco) perché lo considerava un territorio strategicamente importante per la difesa della Penisola italica. Alcune tombe di epoca romana vennero scoperte nel 1939 e nel 1941.

Durante il Ducato di Milano, il territorio dell'attuale Valbrona seguì le sorti del resto della Vallassina, dapprima infeudata ai Dal Verme (1441), poi al bolognese Tommaso Tebaldi (1469) e infine agli Sfondrati (1533).[6] Nel 1751 il territorio valbronese si estendeva ai cassinaggi di Vosigo, Candalino, Voneda, Caprante, e “Cassina a Monte”.[7] Nel 1788, con la morte dell'ultimo erede maschio della famiglia Sfondrati, la terra valbronese e tutta la Vallassina ritornarono a far parte delle disponibilità della Regia Camera del Ducato.[6]

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione dei comuni di Valbrona e di Visino a quello di Asso.[6] Cinque anni più tardi, il territorio di Valbrona fu assegnato al comune di Onno.[6] Le decisioni del periodo napoleonico non sopravvissero tuttavia alla Restaurazione,[6] che comportò la ricostituzione di Valbrona e di Visino come entità comunali autonome.[8][9]

Per tutto il XIX secolo, la famiglia nobile di origine spagnola de Herra, già da lungo tempo stabilitisi a Lipomo dove conduceva anche una filanda, possedette ingenti proprietà fondiarie e una residenza nel territorio di Valbrona: l´avvocato Carlo de Herra viene ricordato nelle cronache del comune come illustre cittadino e benefattore. Nel 1927 il comune di Visino venne definitivamente aggregato a quello di Valbrona.[10]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 12 ottobre 1993.

«Troncato: nel primo, di azzurro, alla costellazione dell'Orsa Maggiore formata da sette stelle di otto raggi, d’oro; alla pianura di verde, cimata alla sinistra dal monte, dello stesso; nel secondo, di argento, al torrione di rosso, mattonato di nero, uscente dal fianco destro, merlato alla ghibellina di quattro, finestrato di due in palo, di nero, fondato sulla pianura di verde, fondato sullo specchio d'acqua, posto in banda, di azzurro, pianura e specchio cimati dal ponte levatoio abbassato, di nero, unito al torrione, esso ponte munito della catena, di nero, posta in banda, fissata alla parete del torrione, il tutto accompagnato dal grifone, posto a sinistra, volante in banda, di rosso. ornamenti esteriori da Comune.»

Le stelle dell'Orsa Maggiore sono l'unica costellazione visibile dagli abitanti essendo la più alta in cielo e l'intero paese si trova circondato da alte montagne. La torre è uno dei simboli di Valbrona: nel territorio ce ne erano almeno quattro. Il grifone rappresenta l'invasore che arrivando dalla pianura, era costretto a indietreggiare di fronte alla difesa data dalla torre.

Il gonfalone è un drappo di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Santuario della Madonna della Febbre

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Michele[modifica | modifica wikitesto]

Nella chiesa di S. Michele, del IV secolo[senza fonte], situata nella frazione Visino, si possono ammirare preziosi affreschi o dipinti del Bergognone[5], del Morazzone,[5] del Crespi[5] e dell'Appiani.[senza fonte]

La chiesa fu oggetto d'importanti interventi di ristrutturazione nel XVI secolo.[11]

Chiesa dei Santi Apollinare e Materno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Valbrona, dedicata ai Santi Apollinare e Materno,[12] Al suo interno si conserva la Bolla del Perdono, concessa ad un Danelli di Maisano dal Papa Benedetto XIV[5].

Chiesa della Madonna della Febbre[modifica | modifica wikitesto]

Da ricordare anche il caratteristico Santuario della Madonna della Febbre,[13] a memoria della pestilenza nel 1500, quando nella zona calarono i Lanzichenecchi di Carlo V, seminando distruzione.

Chiesa di San Rocco

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa della Madonna Assunta[14]
  • Chiesa della Madonna Addolorata (1703)[15]
  • Chiesa di San Rocco (XVI secolo)[16]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

A Valbrona sono presenti numerose interessanti cavità nella roccia come le grotte del Maiale, delle Capre, Clementina, della Lella, il pulpito del re, le grotte sopra le cave Tacchini, la grotta del Socio.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Il paese era un tempo dedito soprattutto all'agricoltura, e gli abitanti erano soprannominati i panisciat (per via di una specie di polenta molle, fatta qui con il latte e detta appunto paniscia), ora i Valbronesi si sono orientati più verso l'attività artigianale e industriale, come la lavorazione delle forbici e lo stampaggio di metallo a caldo.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Demografia pre-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

(Fonte: lombardiabeniculturali)

Demografia post-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

(Fonte: lombardiabeniculturali)

Abitanti censiti[17]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La valle viene ricordata dal pittore Segantini per il suo verde intenso, e venne collegata a Bellagio attraverso un'ardita strada del ceppo, aperta nel 1911. Per la fabbricazione del Duomo di Milano venne utilizzata calce proveniente dalle antiche fornaci della frazione di Candalino.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Valbrona è composto da quattro storiche frazioni, un tempo facenti parte della pieve di Valassina; esse sono Maisano, Osigo, Candalino e Visino e si situano in un'ampia vallata, con paesaggi boschivi e punto di escursione verso i Corni di Canzo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Valbrona non è servita da alcuna linea ferroviaria; la stazione più vicina è quella di Canzo-Asso, che dista circa 3 km, posta sulla Ferrovia Milano-Asso. Il paese avrebbe dovuto essere collegato dalla Asso-Bellagio un prolungamento della Milano-Asso gestita delle FNM, che fu più volte progettata ma mai realizzata[18].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 680, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b c d e f , ovvero valle delle sorgentiBorghese, p. 424.
  6. ^ a b c d e Comune di Valbrona (CO), su comune.valbrona.co.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  7. ^ Comune di Valbrona, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  8. ^ Comune di Valbrona, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  9. ^ Comune di Visino, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  10. ^ Comune di Valbrona, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  11. ^ Chiesa di S. Michele - complesso, Via San Michele - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  12. ^ Chiesa dei SS. Apollinare e Materno - complesso, Piazza Chiesa - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  13. ^ Santuario della Madonna della Febbre, Via Milano - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  14. ^ Chiesa di S. Maria Assunta - complesso, Piazza Chiesa - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  15. ^ Chiesa della Madonna Addolorata, Via Addolorata - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  16. ^ Chiesa di S. Rocco, Via Milano - Valbrona (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  17. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  18. ^ La Storia corre sui binari: la ferrovia a Valbrona un sogno di fine '800 rimasto sulla carta (Fulvio Paredi)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Valbrona, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 424.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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