Rodero

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Rodero
comune
Rodero – Stemma
Rodero – Bandiera
Rodero – Veduta
Rodero – Veduta
Panorama di Rodero dal Colle di San Maffeo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
Amministrazione
SindacoGiacomo Morelli (lista civica Rodero Che Riparte) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°49′29.64″N 8°54′58.68″E / 45.8249°N 8.9163°E45.8249; 8.9163 (Rodero)
Altitudine400 m s.l.m.
Superficie2,52 km²
Abitanti1 278[1] (30-11-2020)
Densità507,14 ab./km²
Comuni confinantiBizzarone, Cantello (VA), Solbiate con Cagno, Stabio (CH-TI), Valmorea
Altre informazioni
Cod. postale22070
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013197
Cod. catastaleH478
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 689 GG[3]
Nome abitantiroderesi
Patronosanti Simone e Giuda
Giorno festivo28 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rodero
Rodero
Rodero – Mappa
Rodero – Mappa
Posizione del comune di Rodero nella provincia di Como
Sito istituzionale

Ròdero (Rödur in dialetto comasco, AFI: /ˈrødur/)[4] è un comune italiano di 1 278 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Si trova al culmine dell'Alto Olgiatese.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Rodero sorge a 400 m s.l.m. nelle prealpi lombarde in territorio comasco al confine con la provincia di Varese e a pochi chilometri dal confine tra l'Italia e la Svizzera. Appartiene perciò alla cosiddetta Regio Insubrica. Rodero sorge sulle colline prealpine, in posizione dominante sulla valle del Lanza a oriente, sulla piana di Stabio a settentrione e sulla valle del Rio dei Giaghi (affluente del Lanza) a occidente[5]. Rodero possiede 2 frazioni: Casello Ferroviario e Confine.

  • Classificazione sismica: zona 4 (Zona con pericolosità sismica molto bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003
  • Classificazione climatica: zona E (Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al 15 aprile pari a 14 ore giornaliere), Decreto PR. 412 del 26/08/1993

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo potrebbe prendere dalla radice *rod, similmente a Rho, col significato "argine, torrente incanalato"[6], o dalla radice *ròha a significare "altezza, luogo alto"[7].

Nel XII secolo il nome è attestato come Rodeira.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Attestato nella pieve di Uggiate già nel 1335, il "comune de Rodoli" nel 1668 ottenne la redenzione dall'infeudazione, riscatto che il comune fu tenuto a pagare alle casse del Ducato di Milano mediante un versamento a cadenza quindecennale ancora attivo nel 1751, anno in cui il comune risultava composto anche dai cassinagi di "Molino di Sotto" e "Molino di Sopra".[8]

Nel 1757 Rodero e tutte le comunità della pieve uggiatese divennero parte del Territorio civile della città di Como.[9]

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione di Rodero a Cagno,[10] decisione che fu cancellata dalla Restaurazione.[11]

Durante il Risorgimento, gli abitanti di Rodero aiutarono alcuni garibaldini a fuggire in Svizzera[5].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione araldica dello stemma:

«Di rosso alla torre d'argento, merlata alla guelfa di quattro pezzi aperta del campo ed accompagnata sotto da tre ruote d'oro di cinque raggi poste 2, 1.»

Descrizione araldica del Gonfalone:

«Drappo troncato di rosso e di giallo...»

Patronato[modifica | modifica wikitesto]

I santi patroni di Rodero sono SS. Simone e Giuda e la festa patronale è il 28 ottobre.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Parrocchiale dei Santi Simone e Giuda[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della chiesa dei Santi Simone e Giuda

La chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi apostoli Simone e Giuda è ricordata negli atti della visita pastorale del vescovo Ninguarda (anno 1592) solo come chiesa di San Simone[12]. In alcuni altri documenti precedenti viene associato a San Simone anche il nome di San Fedele e ancora in altri, sempre relativi al cinquecento, viene denominata di San Fedele.[13] L'orientamento spaziale dell'edificio è quello ortodosso con l'altare maggiore rivolto verso est; particolare è la presenza di due navate laterali, ognuna con un altare, e la porta d'ingresso in linea con l'altare maggiore; la tipologia di pianta a due navate affiancate è una rarità dell'architettura protoromanica. L'interno era inizialmente molto spoglio, ma nel corso dei secoli furono fatti molti interventi di ristrutturazione e l'ambiente fu ornato di molti oggetti e suppellettili, ritenuti necessari per lo svolgimento dei riti quotidiani. L'ultimo importante restauro è stato eseguito nel 1998; durante i lavori è stato scoperto un patrimonio d'arte che non poteva essere ignorato: il progetto iniziale di restauro ha quindi lasciato spazio alle opere di artisti, pittori, scultori, decoratori e artigiani, i cui interventi si sono succeduti in cinque secoli di storia e che rendono la chiesa parrocchiale un patrimonio artistico-culturale. La chiesa conserva inoltre un organo a canne costruito dalla ditta Bernasconi di Varese nel 1888.

Chiesa di San Maffeo o Maria Regina Angelorum[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Colle di San Maffeo.
Vista aerea del Colle di San Maffeo

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Collegio (Istituto San Raffaele)[modifica | modifica wikitesto]

L'apertura dell'istituto, nel 1946, si deve a don Domenico Garrone, sacerdote vercellese. Da Borgo d'Ale, paese dove era nato il 24 ottobre 1895, don Domenico per motivi di salute si era trasferito a Cadegliano come cappellano della locale Casa di Riposo, della quale divenne direttore. Al termine della seconda guerra mondiale era insorto il grave problema dei molti bambini rimasti orfani o lasciati in custodia dai genitori costretti ad emigrare in Svizzera o in Germania.

Nacque così nel sacerdote l'idea di aprire un istituto che potesse offrire vitto, alloggio ed istruzione a questi ragazzi; per realizzare questo luogo don Domenico vendette i propri beni e acquistò dai signori Colombo la loro villa situata in paese in via Teodolinda Buzzi. Il primo direttore del Collegio fu don Trussoni, sacerdote della diocesi di Como. Nel corso degli anni furono attivate all'interno dell'istituto una scuola elementare ed una di avviamento agrario, che fu ben presto molto apprezzata tanto che si rese indispensabile ampliare lo stabile, costruendo nel 1952 le nuove aule ed i dormitori. Verso la fine degli anni Sessanta la scuola di Avviamento commerciale (poi scuola dell'obbligo) ottenne il riconoscimento statale come sede staccata di Olgiate e poi Valmorea, cosicché il piccolo paesino di Rodero si trovò ad possedere la fortuna di avere asilo, scuole elementari e medie.

Don Garrone, prima di morire (16 marzo 1979), donò la sua opera alla diocesi di Como.

Negli anni ottanta, con la diminuzione degli alunni figli di emigranti, il Collegio era divenuto luogo di accoglienza per bambini e ragazzi con difficoltà familiari, spesso affidati dal Tribunale per i minori. Per don Adelmo Costanzi, subentrato alla direzione del collegio nel 1968, le difficoltà aumentarono poiché era necessario assumere personale con adeguate capacità educative e la struttura risultava ormai obsoleta. Tuttavia, i servizi sociali dei Comuni limitrofi ritennero economicamente più vantaggiosa la soluzione del collegio. Don Adelmo, ed i suoi collaboratori, si attivarono per sopperire alle mancanze statali: provvidero all'inserimento di una psicologa, anche per affiancare gli assistenti educatori; fecero in modo che alcune famiglie accogliessero i ragazzi per i fine settimana o le vacanze; avviarono una scuola media sperimentale al fine di ampliare le ore di laboratorio per gli alunni che richiedevano un approccio alla "manualità", piuttosto che all'approfondimento culturale.

Agli inizi degli anni Novanta, però, la Regione Lombardia impose un adeguamento di tutto l'edificio come condizione necessaria perché l'ente potesse proseguire l'attività scolastica e di accoglienza. La diocesi di Como, da parte sua, non ritenne opportuno ricostruire lo stabile e nemmeno proseguire l'attività per motivi economici e anche perché con sempre maggiore difficoltà si poteva contare sull'impiego di personale religioso.

Nel 1993 l'Istituto San Raffaele venne chiuso definitivamente.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Insediamenti della linea di difesa frontiera nord[modifica | modifica wikitesto]

Trincee linea difesa nord
Lo stesso argomento in dettaglio: Frontiera Nord.

Nel territorio comunale sono presenti alcune postazioni belliche con annesse gallerie della Linea difesa frontiera nord, un'opera militare difensiva costruita tra il 1911 e il 1916 nelle Prealpi lombarde per proteggere il territorio italiano e i poli industriali di Milano e di Bergamo da un'eventuale aggressione della Germania e dell'Austria dal nord durante la I guerra mondiale; fatto mai verificatosi. Dopo la manutenzione attuata durante il periodo fascista, la linea di difesa frontiera nord rimase in stato di abbandono per oltre sessant'anni. A luglio 2013 sono iniziati i lavori di bonifica esterna delle due piazze di tiro e delle relative entrate ai cunicoli sotterranei. Non tutti i cunicoli sono agibili; la vegetazione e il degrado hanno reso impraticabile l'entrata di alcuni, altri sono franati. Non potendo ad oggi accedere a tutti questi cunicoli non è possibile quantificarne la lunghezza e l'estensione. Per ciò che concerne le trincee, si ipotizza la presenza ma non si è ad oggi ancora stabilita la reale posizione.

Torre sul colle di San Maffeo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Colle di San Maffeo.

In cima al Colle di San Maffeo è presente una torre, di origine tardoromana ma utilizzata perlopiù nel periodo immediatamente successivo[14] come torre semaforica[15], di cui resta la base quadrata in pietra alta oggi quasi dieci metri ma in origine ben più elevata: la parte superiore della struttura fu infatti smantellata e riusata come materiale da costruzione per la vicina chiesa.[5] La torre è citata nel cosiddetto "codice di Ivrea", un'opera risalente al XV secolo[5].

Obelisco battaglia fra garibaldini e austriaci[modifica | modifica wikitesto]

Stele della battaglia di Garibaldi e Medici a Rodero dell'agosto del 1848

A Ligurno, frazione di Cantello, vi è un obelisco commemorativo (vedi Lige Ligurno) dei combattimenti a Rodero del 23 agosto 1848 fra una compagnia di volontari Garibaldini comandati dal generale Giacomo Medici e gli austriaci del genearle D'Aspre.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovia di Valmorea[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia di Valmorea.

Sul territorio di Rodero passa una linea ferroviaria ormai dismessa e riaperta solo saltuariamente per fini turistici.

La stazione della ferrovia originaria è stata abbandonata con la ferrovia stessa; poi, quando la tratta è stata riaperta negli anni novanta, ne hanno costruita una più piccola; questa però è stata distrutta da un incendio nel 2010. Originariamente questa ferrovia percorreva tutta la valle da Bizzarone fino a Castellanza partendo da Mendrisio in Svizzera.

La vecchia dogana

Dogana[modifica | modifica wikitesto]

Insegna del Crotto Dogana italo-svizzera a Rodero

Fino agli anni sessanta era attiva una dogana pedonale; era possibile transitare solo a piedi o in bicicletta attraverso una mulattiera.

La dogana era piantonata da una guardia per controllare i viandanti e soprattutto i contrabbandieri di sigarette. La sera, dalle testimonianze storiche, c'era un gran movimento dovuto al bar presente dove si giocava a carte.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Tombe romane[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Rodero ci sono testimonianze di ritrovamanti di tombe contenenti alcuni vasi e terriccio nerastro (A. Garovaglio 1901).

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Parco Valle del Lanza.
  • Parco Valle del Lanza. Parco locale di interesse sovracomunale. Riconoscimento D.G.R. n. 8967 del 30.4.2002
    • Ente gestore: Convenzione tra i comuni di Malnate (VA) (capofila), Cagno, Valmorea, Rodero e Bizzarone (CO).
    • Superficie: 978 ha
    • Caratteristiche: il parco è caratterizzato dall'ampio territorio costituito prevalentemente dalla valle in cui scorre il torrente Lanza, che dal confine italo-svizzero si immette poi in località Folla di Malnate nel fiume Olona e lungo il quale sorgono testimonianze storiche e di archeologia industriale quali mulini ad acqua e antichi nuclei industriali. Altre caratteristiche sono zone umide, ampie zone di interesse agricolo-forestale, sentieri e viabilità campestre, sistema idrografico di terrazzamento; elementi di architettura rurale storica, luoghi di culto e interesse culturale.
  • Stagno "Buzum"

Lungo la ferrovia della Valmorea, si è formato ormai da tempo un biotopo umido.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Demografia pre-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

  • 1751: 339 abitanti[8]
  • 1771: 393 abitanti[9]
  • 1799: 360 abitanti[10]
  • 1805: 385 abitanti[10]
  • 1809: 379 abitanti (prima dell'annessione a Cagno)[10]
  • 1853: 602 abitanti[11]

Demografia post-unitaria[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Soprannome degli abitanti[modifica | modifica wikitesto]

Gli abitanti di Rodero, vengono simpaticamente chiamati "Rabiaa" (arrabbiati); il soprannome deriverebbe da una storia popolare secondo la quale la gente di Cagno, vedendo che cresceva dell'erba sul campanile del paese, decise di far salire in cima ad esso per mezzo di una carrucola, un asino legato a una corda affinché mangiasse l'erba che era cresciuta. L'asino, che era stato legato per il collo, morì strozzato prima di arrivare in cima; a questo punto dovendosi liberare dell'animale morto, i cagnesi chiamarono poi gli abitanti dei paesi limitrofi per cucinare e mangiare l'asino. A tutti i protagonisti di questa leggenda venne così da allora attribuito un soprannome differente a seconda del ruolo che ebbero nel suddetto banchetto:

  • gli abitanti di Cagno vennero soprannominati "Àsan" per aver ucciso in modo stupido un asino che poi è stato offerto ai vicini,
  • gli abitanti di Caversaccio (Valmorea) "Peraa" (scuoiatori), per aver macellato l'asino,
  • gli abitanti di Bizzarone "Carbunàtt" (carbonai), avendo portato il carbone per far cuocere l'asino,
  • gli abitanti di Binago "Scusarìtt" (grembiulini), per essersi riempiti le tasche di carne ed essere andati a casa loro a mangiare,
  • gli abitanti di Casanova (Valmorea) "Goss" (ingordi), per avere divorato buona parte dell'asino,
  • gli abitanti di Albiolo "Curbàtt" (corvi) dal fatto che, giungendo in ritardo, trovarono pochi resti e dovettero accontentarsi come i corvi
  • gli abitanti di Rodero che, arrivati per ultimi e non trovando più nulla da mangiare tornarono a casa arrabbiati (Rabiaa).

Eventi annuali[modifica | modifica wikitesto]

Falò della festa di Maria Regina degli Angeli sul Colle di San Maffeo
La festa di Maria degli Angeli e la Sagra di San Maffeo

La prima domenica di agosto del 1714 venne fatta una solenne processione portando il quadro di S.Grato alla chiesetta del colle di San Maffeo, per porre freno alle terribili grandinate che ogni anno distruggevano i raccolti, e da quell'anno le tempeste non fecero più alcun danno. Da quell'episodio si iniziò a celebrare la festa di Maria Regina degli Angeli ogni prima domenica di agosto. Alla vigilia delle festa veniva esposta la statua della Madonna e nello spazio tra la torre e la chiesetta si accendeva un falò dando fuoco alle fascine che i ragazzi avevano raccolto il giorno stesso al grido: "Legna e paja, paja e legna". Durante le celebrazioni religiose si era soliti mangiare sul colle sino al lunedì. A partire dagli anni ‘70 si iniziarono a cuocere i cibi vicino alla torre romana e verso la fine degli anni '80 venne costruita l'attuale struttura con cucina e griglie per le costine.

Ad oggi la festa è diventata sempre più una sagra culinaria e nei tre giorni che la compongono migliaia di persone salgono al colle per assistere ai fuochi e gustarsi le famose costine cucinate dai volontari del Gruppo S. Maffeo.

Il Torneo di Mirko (torneo calcistico)

Il torneo di Mirko, che esiste dal 1999, si svolge nella seconda metà di giugno.

La Festa dello Sport

La Festa dello Sport si svolge sul Colle di San Maffeo il sabato sera e la domenica a mezzogiorno successivi alla finale del torneo, ed è solo la prima delle feste che caratterizzano l'estate roderese.

Gara MTB Granfondo dei Longobardi

Sul territorio di Rodero passa il tracciato della gara per mountain bike Granfondo dei Longobardi. Questa manifestazione richiama a sé, ogni anno che viene proposta, un notevole pubblico.[17][18]

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo sportivo di Rodero[modifica | modifica wikitesto]

A Rodero ci sono due squadre di calcio a 7 che militano nei campionati CSI di Como: Rodero e RCCC (acronimo di Rodero Che Conta Calcisticamente). L'obiettivo del gruppo sportivo è quello di aggregare i giovani roderesi. La società inizia la sua attività nella stagione 2001-2002, iscrivendo una squadra alla categoria Allievi a 7 del CSI di Como. Il gruppo sportivo era composto dai ragazzi dal 1987 al 1989 ma si è progressivamente allargato accogliendo anche alcuni giovani dei paesi vicini, giungendo ad iscrivere due squadre.

Il Rodero è la rappresentante più vecchia del calcio del paese e ha sempre partecipato a un campionato di calcio fin dalla stagione 2001/2002. Nella sua storia il miglior risultato è un quarto posto nelle finali regionali della stagione 2005/2006, mentre ha sfiorato più volte la vittoria al torneo di Mirko. Nella stagione 2012/2013 è iscritto al campionato CSI di serie B girone C, gioca le sue partite casalinghe al sabato presso il campo sportivo in via al Confine.

La RCCC è presente solo dalla stagione 2009/2010 e il suo miglior risultato è un quarto posto al torneo di Mirko 2012. Ad oggi è iscritta alla categoria C girone B e gioca le sue partite casalinghe in alternanza col Rodero.

Entrambe le squadre sono finanziate dai ricavati del torneo di Mirko e della Festa dello Sport.

Gruppo "i Bindun"[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo "i Bindun" è nato nel 1982 su iniziativa di alcuni amici legati al mondo dello sport e dello spettacolo, desiderosi di impegnare le proprie risorse umane e materiali in progetti di solidarietà. Nel corso degli anni sono state aiutate numerose associazioni e, soprattutto, è stata sostenuta la Cooperativa Sociale "Agorà '97" nella costruzione e nel mantenimento di "Casa di Luca" e "Casa di Gabri" (case famiglia che accolgono minori in difficoltà), "Casa 4 Venti", "Casa di Miro" e "Casa Enrico" (comunità che ospitano adulti con disabilità di vario tipo).[19]

Associazione "Amici di Mirko"[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione è nata nel gennaio del 1999 per mantenere vivo il ricordo di Mirko Robol, deceduto all'età di 20 anni il 4 ottobre 1998 in seguito a un tragico incidente di montagna, attraverso progetti di beneficenza e solidarietà. I fondi raccolti in questi anni hanno consentito di sostenere principalmente, tramite il progetto "Un fiore nel deserto", l'ospedale di Asmara in Eritrea, in soccorso delle numerose vittime della guerra fra Eritrea ed Etiopia.

La parrocchia[modifica | modifica wikitesto]

Da parecchi anni la parrocchia comunale aiuta e sostiene le attività missionarie del padre comboniano Romeo De Berti, residente a Nairobi (Kenya).

L'oratorio[modifica | modifica wikitesto]

Dal settembre 2004 alcuni volenterosi giovani della comunità mettono a disposizione una parte del loro tempo per intrattenere con giochi e attività varie i ragazzi dalla prima elementare alla terza media.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca Comunale (Via G. Valli 2)

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

  • Scuola dell'infanzia (Via della Stretta 2)
  • Scuola elementare (Via Varese)

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ponte della ferrovia turistica della Valmorea a Rodero

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Valmorea, posta sulla ferrovia Mendrisio-Malnate Olona, fu soppressa nel 1939; nel 1996 venne ripristinata quale località di sosta di servizi turistici dalla Svizzera.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2012 2017 Attilio Epistolio Amare Rodero Sindaco

Il giorno 11 giugno 2017 si sono svolte a Rodero le elezioni amministrative, l'affluenza è stata al di sotto del 50% dei votanti pertanto le elezioni sono state annullate per non aver raggiunto il quorum di elettori. Il comune è dunque retto da un commissario, Dott. Domenico Roncagli, nominato dal Prefetto di Como. La tornata elettorale del 2018 è saltata a causa della mancanza di candidati per la carica di sindaco e alla guida del comune è stato riconfermato il commissario prefettizio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 550, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b c d e Borghese, p.381.
  6. ^ M. Soresina, Antichi nomi locali lombardi,Greco&Greco editori, Milano, 1991; L.G. Saporiti, Toponimia del Seprio, 2018
  7. ^ M. Colaone, In cima ai colli: la torre di Rodero o di San Maffeo, in Terra Insubre nº34, Varese, 2005
  8. ^ a b Comune di Rodero, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 maggio 2020.
  9. ^ a b Comune di Rodero, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 maggio 2020.
  10. ^ a b c d Comune di Rodero, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 maggio 2020.
  11. ^ a b Comune di Rodero, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato l'11 maggio 2020.
  12. ^ S. Monti: Atti della Visita Pastorale Diocesana di Feliciano Ninguarda, Vescovo di Como, vol. II, Ristampa, Como, Edizioni New Press, 1992, p. 60.
  13. ^ M. Mascetti: Uggiate Trevano, una comunità e la sua pieve - Comune di Uggiate T. 2002, vol II, p. 844.
  14. ^ Belloni et al., p.22.
  15. ^ Belloni et al., p.26.
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Granfondo dei Longobardi Archiviato il 27 aprile 2013 in Internet Archive.
  18. ^ Granfondo dei Longobardi - dati tecnici
  19. ^ Gruppo volontariato i Bindun

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Oreste Mattirolo, Tombe romane nel territorio del comune di Rodero (Como), Como, Bari & C., 1928.
  • Oreste Mattirolo, La verità storica e topografica del combattimento di Rodero tra garibaldini e austriaci, Varese, s.n., 1938.
  • Anna Mazzola, La torre di Rodero e il colle di San Maffeo, Olgiate Comasco, Dialogolibri editore, 1999.
  • Mario Mascetti, Uggiate Trevano, una comunità e la sua pieve, vol. I e vol. II, Como, Comune di Uggiate Trevano, 2002.
  • Mariangela Sempio, Rodero : il nostro paese, Olgiate Comasco, Parrocchia di Rodero, 2003.
  • F. Ferrazza, O. Chiari Viaggi nella storia, Occupazione Avanzata Frontiera Nord, La Linea Cadorna, n° 1, 2006
  • Garibaldini a Rodero : un episodio della Ia Guerra d'Indipendenza, 23 agosto 1848 S.l. s.n. editore 2008
  • Rodero La Prima Guerra Mondiale, ricordi di guerra e pensieri di pace, in occasione del centenario della conclusione del primio conflitto mondiale, 2018

Articoli ed estratti[modifica | modifica wikitesto]

  • Oreste Mattirolo, La torre romana sul colle di S.Maffeo a Rodero, in Rivista Archeologica dell'Antica Provincia e Diocesi di Como 114, 1937
  • L. M. Belloni, Ancora da scoprire la torre di Rodero, in Quadrante Lariano, Como, 1968 I, 2
  • R. Pagani, F.Piazza, Analisi della funzione della torre sul colle di San Maffeo (…), in Archeologia, il passato presente, Notiziario del Gruppo Archeologico Comasco "U. Buzzi", 1992
  • D. Caporusso, Rodero (CO), Torre di S. Maffeo, in Notiziario della Soprintendenza per i Beni archelogici della Lombardia, Milano, 1994
  • Matteo Colaone, In cima ai colli: la torre di Rodero o di San Maffeo, in Terra Insubre, n°34, Varese, 2005
  • Annalisa Borghese, Rodero, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 381.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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