Porta Volta

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Porta Volta
Caselli di Porta Volta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Città Milano
Informazioni generali
TipoPorta cittadina
IntitolazioneAlessandro Volta
ProgettistaCesare Beruto
Costruzione1880
Mappa
Map
Coordinate: 45°28′54.53″N 9°10′54.97″E / 45.481815°N 9.181936°E45.481815; 9.181936

Porta Volta è una delle cinque porte più recenti di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti, per consentire una più diretta comunicazione fra la città e il Cimitero monumentale, oltre che con la nuova strada per Como (l'attuale via Carlo Farini).

Posta a nord della città, conserva i caselli daziari (1880), sorgendo al centro di piazzale Baiamonti, allo sbocco dei Bastioni di Porta Volta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Porta Volta nel passato

La porta venne aperta nel 1880 lungo il tracciato delle mura spagnole di Milano, erette nel 1555 per ordine di Ferrante Gonzaga[1].

Scopo della nuova porta era il collegamento della città con il nuovo cimitero, edificato nel 1866, e con la nuova strada Comasina (attuale via Carlo Farini) realizzata negli stessi anni in sostituzione della vecchia (attuale Corso Como), troncata dagli impianti ferroviari connessi all'allora stazione centrale[2].

Dettaglio di uno dei due caselli di Porta Volta

La porta, composta di due caselli daziari inquadranti una cancellata, fu progettata da Cesare Beruto secondo una funzione unicamente daziaria, e quindi come porta "aperta", per pressione esercitata da due proprietari terrieri, Molteni e Feltrinelli, che vedevano in questo nuovo accesso una possibilità di valorizzare i propri terreni limitrofi.[3]

Con l'espansione della città, il piazzale di Porta Volta, noto oggi come piazzale Baiamonti, è divenuto un importante snodo di traffico lungo la circonvallazione interna.

Mentre le cancellate sono state rimosse all'inizio del XX secolo, i caselli daziari sono rimasti in funzione fino ad oggi, pur cambiando utilizzo nel corso degli anni. Fino al 1957 la porta è stata attraversata dalle tranvie interurbane per Limbiate e per Carate e Giussano; i binari attraversanti la porta sono ancora presenti, seppur troncati dal resto della rete.

Dal 2020 il casello destro, adiacente a Viale Pasubio, ospita la Camera del Non Lavoro[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe De Finetti, Milano. Costruzione di una città (a cura di Giovanni Cislaghi, Mara De Benedetti, Piergiorgio Marabelli), Hoepli, Milano 2002, p. 189. ISBN 88-203-3092-X
  2. ^ Mappa dei dintorni di Milano nel 1878
  3. ^ Maurizio Grandi, Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Zanichelli, 1980. ISBN 8808052109, p. 62
  4. ^ Andrea LUMe, Ex-Casello: la nuova casa della CdNL, su MilanoInMovimento, 4 febbraio 2020. URL consultato il 27 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Milano e le sue vie: studi storici", a cura di Felice Venosta (edito da Giocondo Messagi, 1867)

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