Polcenigo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima famiglia, vedi Polcenigo (famiglia).
Polcenigo
comune
(IT) Polcenigo
(FUR) Polcenic[1]
Polcenigo – Stemma
Polcenigo – Veduta
Polcenigo – Veduta
Scorcio di Polcenigo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoAntonio Del Fiol (Lista civica) dal 4-4-2023
Territorio
Coordinate46°02′N 12°30′E / 46.033333°N 12.5°E46.033333; 12.5 (Polcenigo)
Altitudine42 m s.l.m.
Superficie49,69 km²
Abitanti3 122[2] (30-4-2022)
Densità62,83 ab./km²
FrazioniColtura, Gorgazzo, Mezzomonte, Range, San Giovanni
Comuni confinantiBudoia, Caneva, Fontanafredda, Tambre (BL)
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33070
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093031
Cod. catastaleG780
TargaPN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 461 GG[4]
Nome abitantipolcenighesi
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Polcenigo
Polcenigo
Polcenigo – Mappa
Polcenigo – Mappa
Posizione del comune di Polcenigo nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Polcenìgo (Polcenic in friulano standard, Pulcinic in friulano storico[5][6], Al Borc nella variante locale che rimanda al termine friulano borgo[7]) è un comune italiano[8] di 3 122 abitanti del Friuli-Venezia Giulia e fa parte della rete dei borghi più belli d'Italia[9].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio sono presenti:

  • Il Palù di Livenza, ampia area un tempo paludosa, come testimonia il toponimo, di interesse archeologico e naturalistico. Il Palù di Livenza è uno dei 111 siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi dichiarati patrimonio dell'umanità e protetti dall'UNESCO dal 2011[10].
  • Le sorgenti della Livenza e la “Santissima”, che nella cartografia dell'Ottocento venivano definiti “Lago della Livenza”.
  • Il parco di San Floriano, di proprietà della Fondazione Ing. Luigi Bazzi e madre Ida, ufficialmente aperto nel 1980.
  • La foresta del Cansiglio, con doline e inghiottitoi disseminati in un territorio che ospita boschi lussureggianti.
  • I borghi e le località di Sottocolle, Range, San Giovanni, Coltura, Mezzomonte e Polcenigo, “Borc”, con i suoi antichi palazzi e il castello che domina la vallata sottostante dove scorre il Gorgazzo.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Siccome il borgo è locato ai piedi di una montagna, il suo clima è controllato. In inverno le temperature possono avere una minima di -10°C, ed in estate una massima di 40°C. Non mancano le piogge nel periodo tra autunno e primavera, e gli eventuali acquazzoni d'estate.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La posizione strategica del territorio polcenighese e le sue risorse naturali hanno fatto di Polcenigo un luogo adatto agli insediamenti umani sin dai tempi preistorici. I ritrovamenti archeologici del Palù testimoniano la presenza di un villaggio di palafitte, risalente al Neolitico, che poteva contare sull'abbondanza di acqua, piante e animali selvatici forniti in grande quantità dall'area umida del Palù e dalle vicine montagne. Reperti dell'età del ferro (I-II millennio a.C.) hanno inoltre rivelato l'esistenza di una necropoli ai piedi del Colle di San Floriano, a San Giovanni.

Dopo la fondazione di Aquileia (181 a.C.), i Romani conquistarono i territori a est della Livenza: monete, fibule ed elementi in cotto sono stati ritrovati anche nei siti archeologici di Polcenigo. Tra il V e il VI secolo d.C., con la diffusione del Cristianesimo, Polcenigo divenne un rilevante centro religioso grazie alla presenza di importanti centri di culto, come la Chiesa di S. Floriano.

Nel Medioevo, quando i castelli costituivano un elemento essenziale per la difesa del territorio, Polcenigo poteva vantare un complesso di edifici fortificati, noti già alla fine del X secolo. Tra il 1000 e il 1100 tali edifici e il feudo passarono ai Signori di Polcenigo, poi divenuti conti. Nel 1420 i territori polcenighesi caddero sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia e nel 1499 furono invasi dai Turchi che ridussero Polcenigo a un cumulo di macerie.

Nei tre secoli successivi Polcenigo godette un periodo di pace e prosperità, in particolare durante il XVIII secolo che vide una grande rinascita economica, artistica e religiosa del paese. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia (1797) il territorio fu dapprima invaso dalle truppe napoleoniche e poi da quelle austriache. Il passaggio all'Austria nel 1814 sembrò di buon auspicio, ma la crisi derivata dalla scarsa produzione nei campi e l'aspra fiscalità asburgica misero nuovamente in ginocchio la popolazione. Seguirono anni di malcontento e molti si offrirono volontari nella lotta contro la casa d'Austria. Nel 1866 il territorio fu annesso al Regno d'Italia.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale molti emigranti dovettero rientrare dall'estero, causando un improvviso aumento della popolazione e della povertà.

Il dopoguerra e il ventennio fascista alternarono periodi di forte disoccupazione ad altri di buone possibilità occupazionali. Furono realizzate le latterie di Polcenigo, Gorgazzo e Coltura, una nuova centrale idroelettrica e l'illuminazione pubblica nel centro di Polcenigo, il trasporto pubblico e il servizio postale, due scuole professionali (di disegno e per muratori) e si sistemarono le principali strade comunali. Tutto si fermò nuovamente con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Il periodo postbellico fu difficile ma caratterizzato da una lenta ripresa e il patrimonio edilizio fu restaurato e rinnovato. Nel territorio sorsero fabbriche e insediamenti industriali che crearono nuovi posti di lavoro e cambiarono gradualmente il tessuto sociale del paese.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Ognissanti o della Madonna della Salute.[11]
Chiesa della Madonnina della Salute
Chiesa della Madonna della Salute (già Ognissanti)
  • Chiesa di San Rocco.[12]
Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco
Chiostro della Chiesa di San Giacomo
Chiostro della Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di San Floriano,[14] sul colle omonimo.
  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni,[15] nell'omonima frazione.
  • Chiesa parrocchiale di San Lorenzo,[16] a Coltura.
  • Oratorio di San Michele, in zona collinare, poco sopra la frazione di Coltura.
  • Santuario della Santissima Trinità,[17] nella frazione di Coltura.
  • Chiesa di Sant'Antonio abate,[18] a Mezzomonte.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Polcenigo
Palazzo Fullini-Zaia
Palazzo Fullini-Zaia
  • Palazzo Mainardi-Scolari-Salice, dimora gentilizia del XVI secolo. Ha un caratteristico giardino all'italiana, realizzato dall'ing. Pietro Quaglia a metà dell'Ottocento.
Palazzo Scolari-Salice
Palazzo Scolari-Salice
Palazzo Zaro
Palazzo Zaro
  • Il pittoresco centro storico di Polcenigo.
Veduta di Polcenigo
Veduta di Polcenigo

Area archeologica[modifica | modifica wikitesto]

Luoghi naturali[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo dell'Arte Cucinaria.[25]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[26]


Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Polcenigo, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[27].
La lingua friulana che si parla a Polcenigo rientra fra le varianti appartenenti al friulano occidentale[28].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • la Sagra dei Thést, la manifestazione settembrina volta a ricordare l'antico artigianato delle ceste in vimini, giunco e rafia.[29]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni:

Gorgazzo è conosciuta per la sorgente locale posta a circa 50 metri sul livello del mare. Nelle sue profondità 9 sommozzatori hanno perso la vita, ed ora è vietata l'immersione. Il torrente Gorgazzo, dopo aver percorso pochi chilometri, si riversa nel fiume Livenza.

Mezzomonte[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario della Santissima Trinità alle sorgenti del Livenza a Coltura

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune friulanofono come da Legge regionale 15/1996 art. 5., su lexview-int.regione.fvg.it.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ L. Gianni, Della causa vertente tra il vescovo di Concordia e Cucitino di Montereale "occasione certorum bonorum, pascuorum, nemorum et garittorum villarum de Andreis et Barcis" (1339), in Atti dell'Accademia "San Marco", vol. 19, Pordenone, 2017.
  6. ^ L. Gianni, Le note di Guglielmo da Cividale (1314-1323), in Istituto Pio Paschini, Udine, 2001.
  7. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  8. ^ http://www.comune.polcenigo.pn.it/hh/index.php, su comune.polcenigo.pn.it.
  9. ^ Polcenigo, su borghitalia.it. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  10. ^ (EN) Prehistoric Pile dwellings around the Alps, su whc.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 15 marzo 2016.
  11. ^ Chiesa di Ognissanti o della Madonna della Salute, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  12. ^ Chiesa di San Rocco, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  13. ^ Chiesa di San Giacomo, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  14. ^ Chiesa di San Floriano, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  15. ^ Chiesa di san Giovanni, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  16. ^ Chiesa di San Lorenzo, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  17. ^ Santuario della Santissima Trinità, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  18. ^ Chiesa di Sant'Antonio abate, su altolivenza.eu. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  19. ^ U. Perut, Breve relazione storico-architettonica sul Palazzo Fullini, in I Fullini: dall'Alpago al feudo di Polcenigo, da mercanti a conti, Polcenigo, 2016, pp. 115-120.
  20. ^ G. Magri, Affreschi a Palazzo Fullini: una prima nota, in I Fullini: dall'Alpago al feudo di Polcenigo, da mercanti a conti, Polcenigo, 2016, pp. 121-125.
  21. ^ M. Cosmo, Il Palazzo Fullini dopo i Fullini, in I Fullini: dall'Alpago al feudo di Polcenigo, da mercanti a conti, Polcenigo, 2016, pp. 111-114.
  22. ^ Palù di Livenza, su palu.incaneva.it. URL consultato il 2 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2016).
  23. ^ Sito web http://www.altolivenza.eu. - luoghi-da-visitare - parchi-punti-naturalistici - sorgenti del Gorgazzo-Polcenigo., su altolivenza.eu.
  24. ^ http://www.parcosanfloriano.it/, su parcosanfloriano.it.
  25. ^ | Pordenone with love, su Pordenone with love. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  26. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  27. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  28. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  29. ^ Sito web http://www.magicoveneto.it/Friuli/Livenza/Polcenigo-Sagra-dei-Sest.htm, su magicoveneto.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN241224928 · WorldCat Identities (ENviaf-241224928
  Portale Friuli-Venezia Giulia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Friuli-Venezia Giulia