Consiglio d'Europa

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Disambiguazione – Se stai cercando le istituzioni UE, vedi Consiglio dell'Unione europea o Consiglio europeo.
Consiglio d'Europa
(EN) Council of Europe
(FR) Conseil de l'Europe
Palazzo d'Europa a Strasburgo, sede del Consiglio d'Europa
AbbreviazioneCoE, CdE
Tipoorganizzazione internazionale
Fondazione5 maggio 1949
Sede centraleBandiera della Francia Strasburgo
Segretario GeneraleBandiera della Croazia Marija Pejčinović Burić
Lingue ufficialiInglese, francese
Bilancio€ 218 milioni (2010)
Sito web
Paesi membri
Paesi membri (in blu)
Membri46:
Ex membri
Veduta aerea del Palazzo d'Europa

Il Consiglio d'Europa (CdE, in inglese Council of Europe - CoE, in francese Conseil de l'Europe - CdE) è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa:[1] fu fondato il 5 maggio 1949 con il trattato di Londra, conta oggi 46 Stati membri e la sua sede istituzionale è a Strasburgo, in Francia, nel Palazzo d'Europa.

Lo scopo della sua istituzione nel 1949 era quello di evitare che le atrocità della seconda guerra mondiale si ripetessero; il Consiglio d'Europa esercita la funzione di conseguire questo scopo, intervenendo sul rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.[1] Il 17 ottobre 1989 gli è stato riconosciuto lo status di osservatore dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.[2]

Distinzione[modifica | modifica wikitesto]

È estraneo all'Unione europea e non va confuso con organi di quest'ultima, quali il Consiglio dell'Unione europea o il Consiglio europeo: uno dei fraintendimenti più diffusi «consiste nella confusione tra il quadro istituzionale e le fonti del Consiglio d'Europa e quello dell'Unione europea. Parliamo di “grande Europa” con riferimento al primo soggetto cercando di chiarire definitivamente la fondamentale distinzione con l'altro soggetto, la “piccola Europa”»[3].

Finalità[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 1989, il ruolo del Consiglio d'Europa è stato quello di:

  • essere l'ispiratore di un modello politico e il custode dei diritti dell'uomo per le democrazie post-comuniste d'Europa;
  • assistere i paesi dell'Europa centrale e orientale ad attuare e a consolidare le riforme politiche, legislative e costituzionali, parallelamente alle riforme economiche;
  • fornire competenze in settori quali i diritti dell'uomo, la democrazia locale, l'educazione, la cultura, l'ambiente.

Il nuovo mandato politico dell'Organizzazione è stato definito durante il Vertice del Consiglio d'Europa, svoltosi a Vienna nell'ottobre 1993. I Capi di Stato e di governo hanno deciso che il Consiglio d'Europa debba essere il garante della sicurezza democratica basata sul rispetto dei diritti dell'uomo, della democrazia e dello Stato di diritto. La sicurezza democratica è un complemento essenziale della sicurezza militare, poiché da essa dipendono la stabilità e la pace nel continente.

Al Vertice di Strasburgo, nell'ottobre 1997, i Capi di Stato e di governo hanno adottato un piano d'azione volto a rafforzare le attività del Consiglio d'Europa in quattro settori: democrazia e diritti dell'uomo, coesione sociale, sicurezza dei cittadini, valori democratici e diversità culturale.

Il Terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa, svoltosi a Varsavia il 16 e 17 maggio 2005, si è concluso con l'adozione di una Dichiarazione politica e di un Piano d'Azione che stabilisce i compiti principali dell'Organizzazione per i prossimi anni:

  • promuovere i valori fondamentali comuni come i Diritti dell'Uomo, lo Stato di diritto e la democrazia;
  • rafforzare la sicurezza degli europei combattendo in particolar modo il terrorismo, il crimine organizzato e il traffico di esseri umani;
  • sviluppare la cooperazione con altre organizzazioni internazionali ed europee.

Strumenti[modifica | modifica wikitesto]

Lo strumento principale d'azione consiste nel predisporre e favorire la stipulazione di accordi o convenzioni internazionali tra gli Stati membri e, spesso, anche fra Stati terzi; le iniziative del Consiglio d'Europa non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri.

Tra gli organi istituiti dagli strumenti pattizi, la Corte europea dei diritti dell'uomo è stata più volte[4] definita il "gioiello della Corona" del Consiglio d'Europa: ciò perché appresta una tutela giurisdizionale alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, la prima e l'ancora più attuale delle convenzioni che il Consiglio d'Europa ha elaborato, di cui ha propiziato la stipula e di cui controlla l'applicazione (mediante il Comitato dei ministri che chiede conto periodicamente dell'esecuzione data dagli Stati alle sentenze pronunciate dalla Corte).

Stati membri[modifica | modifica wikitesto]

Gli Stati membri sono 46, di cui 27 fanno parte dell'Unione europea: i paesi che diedero vita inizialmente al Consiglio d'Europa furono 10, mentre altri 36 Stati hanno aderito successivamente.

Gli Stati geograficamente europei che non fanno parte del Consiglio d'Europa sono soltanto tre: la Santa Sede (che, comunque, per volontà propria partecipa alle attività dell'Ente con lo status di osservatore[5]), la Bielorussia (a cui è stato negato l'ingresso per mancanza di democrazia) e la Russia, alla quale, il 16 marzo 2022, è stato chiesto di ritirarsi dal comitato dei ministri e dell'assemblea parlamentare, in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Alcuni Stati del Consiglio non fanno parte dell'Europa geografica: Georgia, Armenia, Azerbaigian, Cipro[6]. La Turchia, inoltre, pur essendo membro del Consiglio d'Europa, ha solo una parte minoritaria del suo territorio geograficamente europea, essendo un paese transcontinentale che si estende soprattutto in Asia.

     Membri fondatori

     Membri successivi

     Candidato ufficiale

     Osservatori all'Assemblea e alla Commissione

     Osservatori all'Assemblea

     Osservatori alla Commissione

     Ex membri

Stati Ingresso
Bandiera del Belgio Bandiera dell'Europa Belgio
Bandiera della Danimarca Bandiera dell'Europa Danimarca
Bandiera della Francia Bandiera dell'Europa Francia
Bandiera dell'Irlanda Bandiera dell'Europa Irlanda
Bandiera dell'Italia Bandiera dell'Europa Italia
Bandiera del Lussemburgo Bandiera dell'Europa Lussemburgo
Bandiera della Norvegia Norvegia
Bandiera dei Paesi Bassi Bandiera dell'Europa Paesi Bassi
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Svezia Bandiera dell'Europa Svezia
5 maggio 1949
Bandiera della Grecia Bandiera dell'Europa Grecia
Bandiera della Turchia Turchia
9 agosto 1949
Bandiera dell'Islanda Islanda 7 marzo 1950
Bandiera della Germania Bandiera dell'Europa Germania ovest 13 luglio 1950
Bandiera dell'Austria Bandiera dell'Europa Austria 16 marzo 1956
Bandiera di Cipro Bandiera dell'Europa Cipro 24 maggio 1961
Bandiera della Svizzera Svizzera 6 maggio 1963
Bandiera di Malta Bandiera dell'Europa Malta 29 aprile 1965
Bandiera del Portogallo Bandiera dell'Europa Portogallo 22 settembre 1976
Bandiera della Spagna Bandiera dell'Europa Spagna 24 novembre 1977
Bandiera del Liechtenstein Liechtenstein 23 novembre 1978
Bandiera di San Marino San Marino 16 novembre 1988
Bandiera della Finlandia Bandiera dell'Europa Finlandia 5 maggio 1989
Bandiera dell'Ungheria Bandiera dell'Europa Ungheria 6 novembre 1990
Bandiera della Polonia Bandiera dell'Europa Polonia 29 novembre 1991
Bandiera della Bulgaria Bandiera dell'Europa Bulgaria 7 maggio 1992
Bandiera dell'Estonia Bandiera dell'Europa Estonia
Bandiera della Lituania Bandiera dell'Europa Lituania
Bandiera della Slovenia Bandiera dell'Europa Slovenia
14 maggio 1993
Bandiera della Rep. Ceca Bandiera dell'Europa Repubblica Ceca
Bandiera della Slovacchia Bandiera dell'Europa Slovacchia
30 giugno 1993
Bandiera della Romania Bandiera dell'Europa Romania 7 ottobre 1993
Bandiera di Andorra Andorra 10 ottobre 1994
Bandiera della Lettonia Bandiera dell'Europa Lettonia 10 febbraio 1995
Bandiera dell'Albania Albania
Bandiera della Moldavia Moldavia
13 luglio 1995
Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord
Bandiera dell'Ucraina Ucraina
9 novembre 1995
Bandiera della Croazia Bandiera dell'Europa Croazia 6 novembre 1996
Bandiera della Georgia Georgia 27 aprile 1999
Bandiera dell'Armenia Armenia
Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian
25 gennaio 2001
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 24 aprile 2002
Bandiera della Serbia Serbia 3 aprile 2003
Bandiera di Monaco Monaco 5 ottobre 2004
Bandiera del Montenegro Montenegro 11 maggio 2007

Ex membri[modifica | modifica wikitesto]

Stati Ingresso Uscita
Saar 13 agosto 1950 1º gennaio 1957
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 21 gennaio 1991 31 dicembre 1992
Serbia e Montenegro 3 aprile 2003 5 giugno 2006
Bandiera della Russia Russia 28 febbraio 1996 16 marzo 2022[7]

La Russia, che aveva fatto il suo ingresso nel Consiglio d'Europa il 28 febbraio 1996 in seguito alla fine della guerra fredda, ne è uscita il 16 marzo 2022. Il 25 febbraio l'Assemblea parlamentare e il 2 marzo il Comitato dei Ministri hanno sospeso la Russia dai suoi diritti di rappresentanza, conformemente all'articolo 8 dello Statuto del Consiglio d'Europa, a seguito dell'aggressione all'Ucraina durante la guerra contro l'Ucraina[8][9]. Il 10 marzo il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato: «i paesi della NATO e dell'Unione europea stanno minando il Consiglio d'Europa, progettato per sostenere i diritti umani, lo Stato di diritto e la democrazia»[10][11][12]. Il 15 marzo l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha emesso un parere in cui dichiarava che: «... il Comitato dei Ministri deve chiedere alla Federazione Russa di ritirarsi immediatamente dal Consiglio d'Europa. Se la Federazione Russa non accoglie tale richiesta, l'Assemblea propone al Comitato dei Ministri di fissare al più presto una data a partire dalla quale la Federazione Russa cesserà di essere membro del Consiglio d'Europa»[13].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Saar, in precedenza membro del Consiglio, ha perso la qualità di membro dell'organizzazione il 1º gennaio 1957 a seguito della sua annessione alla Repubblica Federale Tedesca. La Repubblica Democratica Tedesca non è mai stata membro nel Consiglio e i suoi cinque Länder vi sono entrati con la riunificazione della Germania nel 1990. Il Kazakistan ha fatto richiesta di diventare membro osservatore all'Assemblea nel 1999. La risposta ufficiale è stata quella di fare domanda per diventare membro a pieno titolo; l'ammissione non sarà però garantita finché non sarà migliorato il livello di democrazia nel Paese, nonché il rispetto dei diritti umani.

La Bielorussia ha avuto lo status di invitato all'Assemblea dal settembre 1992 al gennaio 1997, quando le è stato ritirato in conseguenza del referendum costituzionale del novembre 1996, che aveva lo scopo di far rieleggere il presidente Lukašėnka. La Bielorussia ha comunque presentato domanda di ingresso il 12 marzo 1993. In seguito alla dichiarazione d'indipendenza del 3 giugno 2006, il Montenegro ha presentato domanda d'ingresso ed è stato ammesso l'11 maggio 2007. La Santa Sede ha lo status di osservatore alla Commissione dal 7 marzo 1970. Il Consiglio d'Europa e la Santa Sede mantengono relazioni ufficiali dal 1962.

Il 25 febbraio 2022 il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha deciso la sospensione della Russia a seguito dell'attacco contro l'Ucraina, che costituisce una violazione dell'art. 8 dello Statuto del Consiglio d'Europa[14][15][16]. La Russia il 10 marzo ha poi annunciato che avrebbe abbandonato il Consiglio d'Europa.[17][18] Il 14 marzo 2022, mentre il comitato competente votava per l'espulsione, il primo ministro ucraino Denys Šmyhal' ha chiesto l'immediata estromissione della Federazione Russa:[19] il 15 marzo 2022 la richiesta è stata formalizzata.[20] La Russia ha anche manifestato la volontà di denunciare (cioè smettere di rispettare) la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.[21]

Organi[modifica | modifica wikitesto]

I principali organi del Consiglio sono: il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il Segretario generale del Consiglio d'Europa, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e il Congresso dei poteri locali e regionali.

Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

È un organo decisionale, che rappresenta direttamente i governi degli Stati membri. È composto dai ministri degli affari esteri dei paesi membri, e si riunisce due volte all'anno. La sua presidenza si alterna ogni sei mesi. Nella logica dei trattati istitutivi e in applicazione «di una logica di riparto di poteri tra giudiziario ed esecutivo, l'attuazione concreta della sentenza della Corte è stata lasciata alla competenza istituzionale del Comitato dei ministri presso il Consiglio d'Europa»[22].

Altri organi[modifica | modifica wikitesto]

Organi consultivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Commissione di Venezia ("Commissione europea per a copertura dei costi inizialila Democrazia attraverso il Diritto")

Vertici dei capi di Stato e di governo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1949 – anno della costituzione del Consiglio d'Europa – si sono tenuti quattro vertici dei capi di Stato e di governo[23]:

N. Data Paese ospitante Città ospitante
1 8-9 ottobre 1993 Bandiera dell'Austria Austria Vienna
2 10-11 ottobre 1997 Bandiera della Francia Francia Strasburgo
3 16-17 maggio 2005 Bandiera della Polonia Polonia Varsavia
4 16-17 maggio 2023 Bandiera dell'Islanda Islanda Reykjavík

Il 4º vertice si è tenuto il 16-17 maggio 2023 a Reykjavík, al quale hanno anche partecipato, in veste di osservatori, Canada, Giappone e Stati Uniti. I partecipanti al vertice hanno deciso, a maggioranza, l'istituzione del "Registro dei danni causati dalla Federazione Russa all'Ucraina", con sede a L'Aia, e l'impegno dell'Unione europea a coprirne i costi iniziali[24], il piano d'azione per la ricostruzione dell'Ucraina e una dichiarazione sulla situazione dei bambini ucraini[25]. I partecipanti hanno inoltre adottato i "Principi di Reykjavík per la democrazia" (libertà di espressione, di riunione e di associazione, indipendenza delle istituzioni, imparzialità ed efficacia del sistema giudiziario, lotta contro la corruzione e partecipazione democratica della società civile e dei giovani), hanno affermato il legame tra diritti umani e l'ambiente, l'importanza dell'adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, nuove norme per proteggere i diritti umani nell'era del digitale, la promozione dei diritti sociali attraverso la Carta sociale, la cooperazione con le forze dell'opposizione democratica della Bielorussia, e con i difensori dei diritti umani, i media liberi e la società civile indipendente della Bielorussia e della Russia[25].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il Consiglio d’Europa in breve - publi.coe.int, su Il Consiglio d’Europa in breve.
  2. ^ Observer status for the Council of Europe in the General Assembly (PDF), su worldlii.org.
  3. ^ Alessio Barone, Effetti riduttivi ed espansivi della CEDU sul precetto penale e sull'afflittività della sanzione penale.
  4. ^ Tra gli altri, dall'allora presidente del Consiglio dell'Unione europea Jean-Claude Juncker: v. 'The Council of Europe is irreplaceable on the European scene', 27/04/2005.
  5. ^ Santa Sede - Osservatore - Portal - publi.coe.int, su Portal.
  6. ^ Sito tg24.sky.it, Che differenza c’è tra Consiglio Europeo e Consiglio d’Europa
  7. ^ Consiglio d'Europa, la Russia non ne fa più parte da oggi - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 16 marzo 2022.
  8. ^ (FR) Conséquences de l’agression de la Fédération de Russie contre l'Ukraine, su coe.int. URL consultato il 4 aprile 2022.
  9. ^ (FR) Résolution CM/Res(2022)1 sur des conséquences juridiques et financières de la suspension de la Fédération de Russie de ses droits de représentation au Conseil de l'Europe, su rm.coe.int. URL consultato il 4 aprile 2022.
  10. ^ La Russia lascia Consiglio d'Europa, su huffingtonpost.it. URL consultato il 10 marzo 2022.
  11. ^ La Russia lascia il Consiglio d'Europa, in ANSA, 10 marzo 2022. URL consultato l'11 marzo 2022.
  12. ^ (ENRU) Russia to cease participation in Council of Europe, Foreign Ministry says, in TASS, 10 marzo 2022. URL consultato l'11 marzo 2022.
  13. ^ (FR) Avis 300 - Conséquences de l'agression de la Fédération de Russie contre l'Ukraine, su pace.coe.int. URL consultato il 29 aprile 2022.
  14. ^ Consiglio d’Europa: la Federazione russa sospesa dai diritti di rappresentanza, su agensir.it, 25 febbraio 2022.
  15. ^ Il Consiglio d'Europa sospende i diritti di rappresentanza della Russia, su coe.int. URL consultato il 25 febbraio 2022.
  16. ^ MINISTERS’ DEPUTIES, Decisions CM/Del/Dec(2022)1426ter/2.3, 25 February 2022, su search.coe.int.
  17. ^ Russia will no longer participate in Council of Europe, su reuters.com.
  18. ^ La Russia lascia il Consiglio d'Europa, su ansa.it.
  19. ^ Il Primo Ministro ucraino chiede l’immediata estromissione della Russia dal Consiglio d’Europa - Portal - publi.coe.int, su Portal. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  20. ^ La Russia si ritira dal Consiglio d'Europa - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 15 marzo 2022.
  21. ^ Consiglio d'Europa: la Russia si ritira dall'organizzazione - Politica - Nuova Europa, su ANSA.it, 15 marzo 2022.
  22. ^ Pierpaolo Gori, Organizzazione del lavoro nella Corte Edu, riforme e buone prassi per l’Italia Archiviato il 30 aprile 2019 in Internet Archive., Questione giustizia, speciale n. 1/2019 (La Corte di Strasburgo a cura di Francesco Buffa e Maria Giuliana Civinini), ove si segnala anche che «l'insufficienza di questo limitato presidio all’esecuzione delle decisioni è progressivamente divenuta evidente per il numero elevatissimo di sentenze dichiarative della violazione di diritti umani e rimaste ineseguite dagli Stati responsabili».
  23. ^ (EN) Previous summits, su coe.int.
  24. ^ Antonella Alba, Al Consiglio d'Europa l'accordo per un registro per i danni in Ucraina, sette paesi non firmano, su Rai News, 17 maggio 2023.
  25. ^ a b (EN) I capi di Stato e di governo convengono di rafforzare il Consiglio d’Europa, assicurare il riconoscimento delle responsabilità della guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina e fornire sostegno alle vittime, su coe.int, 17 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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