Canale d'Agordo

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Canale d'Agordo
comune
Canale d'Agordo – Stemma
Canale d'Agordo – Bandiera
Canale d'Agordo – Veduta
Canale d'Agordo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Amministrazione
SindacoMassimo Murer (lista civica Un progetto per Canale) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate46°21′38″N 11°54′52″E / 46.360556°N 11.914444°E46.360556; 11.914444 (Canale d'Agordo)
Altitudine976 m s.l.m.
Superficie45,96 km²
Abitanti1 059[1] (31-1-2024)
Densità23,04 ab./km²
FrazioniCarfon, Colmean, Fedèr, Garés, la Mora, Le Casate, La Sotta, Fregona, Palafachina, Pisoliva, Tegosa, Val
Comuni confinantiCencenighe Agordino, Falcade, Primiero San Martino di Castrozza (TN), Rocca Pietore, Taibon Agordino, Vallada Agordina
Altre informazioni
Cod. postale32020
Prefisso0437
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT025023
Cod. catastaleB574
TargaBL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 4 055 GG[3]
Nome abitanticanalini
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Canale d'Agordo
Canale d'Agordo
Canale d'Agordo – Mappa
Canale d'Agordo – Mappa
Posizione del comune di Canale d'Agordo nella provincia di Belluno
Sito istituzionale

Canale d'Agordo (Canal in ladino, già Forno di Canale fino al 1964) è un comune italiano di 1 059 abitanti[1] della provincia di Belluno in Veneto. La legge 482/1999 ha riconosciuto i comuni dell'Agordino come zona a minoranza linguistica ladina.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato si colloca in Valle del Biois, alla confluenza dei torrenti Biois e Liera e all'imboccatura della Valle di Garés.

È circondato da importanti vette dolomitiche quali Civetta, Pelmo, Cima Pape, Sass Negher, Pale di San Martino, Cimon della Pala, Cime d'Auta e la Marmolada.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I principali corsi d'acqua sono il torrente Biois, che scorre lungo l'omonima valle, ed il torrente Liera che ne è suo affluente destro, provenendo dalla Valle di Gares.

Le risorse idriche vengono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica: la centrale di Canale d'Agordo (1029 kW Consorzio BIM Piave), sfrutta solo il Liera captandolo in località Campion, mentre quella di Cencenighe (15506 kW ENEL SpA) fa uso dell'acqua di entrambi i torrenti (captando il Liera a valle della mini-centrale di Canale), più il contributo del torrente Cordevole.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona delle Alpi Orientali il termine canale indica una valle o un tratto vallivo; questa denominazione è in uso solo dal 1964 in sostituzione dell'originaria Forno di Canale[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime testimonianze dell'esistenza del paese si trovano in un documento (bolla di papa Lucio III) del 1185, dove è citato insieme alla chiesa di San Simon di Vallada, allora detta San Simon di Canale. Verso il XIV secolo iniziò l'attività dell'industria mineraria nelle cave di ferro, piombo e mercurio del Sass Négher e di Sàis, montagne della Val di Garés; nacquero così le fucine per fondere i metalli in località "I Forn" e "Medevàl" e così Canale divenne il secondo importante centro minerario dell'Agordino dopo Agordo. Con il ferro di queste fonderie venivano forgiate ottime spade per la Serenissima. Nel XIX secolo cominciò a fiorire il turismo con la nascita del primo albergo "Al Gallo" della Val del Biois; esso servirà ai primi escursionisti (come Francis Fox Tuckett, John Ball, il geografo Giovanni Marinelli e Alfred Von Radio-Radiis) che scendevano dalle Pale di San Martino attraverso l'Altopiano delle Comèlle.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, alla banda d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Canale d'Agordo è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni compresa la strage della valle del Biois e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[5]:

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel ricordo delle gesta dei patrioti dei primo Risorgimento, le genti della Valle del Biois insorsero in lotta armata contro il nazismo che, nel settembre 1943, per tradimento fascista, annetteva la loro terra al Terzo Reich. Nelle giornate del 20 e 21 agosto 1944, nell'impari lotta, per inferiorità di uomini e mezzi, si ergeva in aspri combattimenti di fronte al nemico penetrato nella Valle. Sotto il fuoco nemico cadevano da eroi 39 suoi figli, mentre venivano rasi al suolo i paesi di Caviola, Gares, Feder, Fregona, Tegosa e Tabiadon e distrutte 245 abitazioni. Il 27 aprile 1945, nel rinnovato e durissimo scontro con il nemico invasore, la Valle del Biois venne liberata. Valle del Biois, Lotta di Liberazione, 1943-1945»
— Roma, 9 maggio 1994

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Canale d'Agordo è uno dei pochi paesi dell'Agordino che presenta molte sorgenti d'acqua potabile (convogliate nell'acquedotto cittadino), ciò testimoniano le 19 fontane di acqua che si possono trovare all'interno del paese (escluse località e frazioni).

Gli antichi toponimi ci fanno capire le origini di vari luoghi come il nome antico della piazza era "Col" (chiamato così perché la piazza si trova su un colle di un antico terrazzo alluvionale), in seguito cambiato in "Prà di San Zuanne" (cioè il prato di San Giovanni su cui si regge la secolare chiesa della pieve o arcipretale), successivamente in "Piazza della Pieve" e tuttora piazza Papa Luciani. Se si osserva con cura la piazza cinquecentesca si può notare la somiglianza di alcuni edifici nello stesso stile architettonico.

La chiesa arcipretale
La Casa delle Regole, edificio del 1640
La prima latteria cooperativa d'Italia ad opera di don Antonio Della Lucia

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • L'antico ospizio per viandanti del XV secolo, successivamente sede della confraternita dei Battuti e la prima sede municipale dal 1806 utilizzata fino al 1982; dal 2016 vi è stato trasferito il Museo Albino Luciani.
  • La fontana in pietra disegnata da Giuseppe Segusini, donata assieme alla facciata della chiesa arcipretale del 1859 circa, dal dott. Giovanni Battista Zannini (manca il basamento originale, trafugato nei lavori di riposizionamento).
  • La prima Birreria d'Italia (dietro la chiesa) fondata nel 1847 dal dott. Giovanni Battista Zannini durante il dominio asburgico, anni dopo l'acquistarono i fratelli Miana che la gestirono per venti anni e poi venduta nel 1887 ai tre fratelli Luciani, fondatori della Birra Pedavena.
  • La prima Latteria Socio Cooperativa istituita in Italia nel 1872 dall'arciprete don Antonio Della Lucia, situata in via Roma, usata solo come punto vendita di prodotti lattiero caseari nel periodo estivo.
  • La "Casa delle Regole" (antica forma di amministrazione locale ora sostituita dai municipi) risalente all'anno 1640 nella borgata di Tancon nell'omonima piazza.
  • L'antica casa "Vendramin" del XV sec. fu abitazione del direttore delle miniere di Garés in località Val.
  • La casa natale di Giuseppe Zais (o Xaiz), alla testa dell'omonima via, rinomato pittore paesaggista veneto del Settecento.
  • La casa natale di papa Albino Luciani in via Rividella 8, visitabile da via XX Agosto con la statua dell'artista Carlo Balliana.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • La chiesa della Pieve o Arcipretale in Piazza Papa Luciani.
  • La chiesa della Beata Vergine delle Grazie e di san Gottardo nella frazione di Garés del XIV secolo.
  • La chiesa del Santo Spirito nella frazione di Carfon del 1717.
  • L'oratorio della Beata Vergine Addolorata nella frazione di Fregona del 1926.
  • L'oratorio del Santissimo Redentore nella frazione di Feder del 1933.
  • I numerosi capitelli votivi per tutto l'abitato (detti Atriòl), da citare il più antico del 1800 in via Rividella

Edifici storici distrutti[modifica | modifica wikitesto]

  • L'antica "Villa Zannini-Donati" (o Casa dei Birer = "Birrai"), ultima delle Ville Venete presenti in Agordino (come Villa Crotta-De Manzoni di Agordo). Si presentava con un grande giardino sul retro con fontane, alberi da frutto e separato vi era un edificio a due piani (più simile a un chiostro chiamato "la passeggiata") con antichi affreschi. L'edificio e le sue pertinenze furono abbattute nel 1979 (per la visita apostolica di Giovanni Paolo II) per costruirvi successivamente la nuova sede municipale con adiacente parcheggio.
  • L'antica canonica del XVIII secolo, abbattuta per far posto alla nuova viabilità.
  • L'antica zona artigianale di segherie e mulini di via Soia (tutte alimentate ad acqua)
  • L'antico villaggio minerario (con i forni fusori delle miniere di Gares) in via Ai Forn

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è radicato nella sua cultura ladina[7] ed è presente l'Union Ladina Val Biois per mantenere queste tradizioni vive. Tuttavia si fa sentire anche l'influsso tirolese, perché la valle ha fatto da frontiera con il vecchio Tirolo.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale vi sono tre scuole, una dell'infanzia (di proprietà della parrocchia di san Giovanni Battista), una scuola elementare dedicata a Giuseppe Xaiz e la scuola media (con attigua palestra) dedicata ad Emidio Paolin. La scuola elementare e quella media fanno parte dell'Istituto Comprensivo di Cencenighe Agordino.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Il prodotto tipico locale è il "Pastim" (nel territorio della bassa bellunese e nel feltrino viene chiamato "Pastin") è inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Può essere consumato crudo, cotto alla griglia o all'interno di un panino detto panet col Pastim. Il dolce della tradizione è il Carfogn (piccolo crostolo ripieno di un composto di semi di papavero per uso alimentare) e le "Lasagne da Fornel"[8]. Invece come per le altre zone ladine troviamo le Fortaie (introdotte con le varie migrazioni lavorative nella valli di lingua Tedesca).

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • La Casparetha è una camminata invernale in notturna non competitiva che si svolge ogni primo sabato di febbraio, dislocata sul tracciato della pista ciclabile, con la partenza da Piazza Papa Luciani fino alla località Pian De Sabion, attraverso la suggestiva Valle di Garés.[9].
  • La Žinghenésta, si festeggia l'ultima domenica di carnevale con un corteo di personaggi particolari con maschere antiche del carnevale ladino che sfilando per la Valle del Bios si riuniscono a Canale per il fulcro della festa, con balli in piazza e per terminare con "il processo al Carnevale".
  • La Gara de le Ridòle con le vecchie slitte usate un tempo per portare la legna o per altri trasporti; si corre di solito nel periodo invernale.
  • El Tiro al Vof, tradizione secolare di Canale che si festeggia il giorno di Pasqua ed è dedicata principalmente al divertimento dei più piccoli, ma anche degli adulti. Si tratta di un gioco particolare, si usano come bersagli delle uova sode con il guscio e con una moneta bisogna centrarla a pieno.
  • La Sagra de San Doane è la più importante e si festeggia il 24 giugno, con la santa messa nella chiesa arcipretale; durante questa festa vengono dislocate le bancarelle del mercato per le vie principali del paese mentre in piazza si trova il tendone dell'enogastronomia locale ed il luna park.
  • La S.Messa in piazza per l'anniversario dell'elezione di papa Giovanni Paolo I, il 26 agosto.
  • El dì del trator, raduno di trattori d'epoca e moderni con sfilata per i paesi della valle. Si svolge la prima domenica di ottobre.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Garés[modifica | modifica wikitesto]

Alla testata della valle omonima. È una frazione del comune di Canale d'Agordo, che il 20 agosto 1944 venne completamente bruciata per rappresaglia dai soldati nazisti.

Nel marzo 2009 la pista invernale di fondo è stata dedicata a Franco Manfroi, atleta azzurro Italiano, che ai Mondiali di sci nordico 1966 di Oslo vinse la medaglia di bronzo nella staffetta 4x10 km.

Carfon[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato si trova a quota 1157 m. slm ed offre ampi scorci sulla Valle del Biois. Tra i personaggi legati a questo borgo si ricorda il poeta Valerio Da Pos.

Feder[modifica | modifica wikitesto]

Abitato posto in posizione panoramica sulla media Valle del Biois ai piedi delle Cime d'Auta.

Fregona[modifica | modifica wikitesto]

In ladino Fargona, l'abitato si trova in posizione intermedia tra le frazioni di Feder e Carfon.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 aprile 2008 27 maggio 2013 Rinaldo De Rocco Lista civica Uniti per la comunità Sindaco
27 maggio 2013 1º giugno 2018 Rinaldo De Rocco Lista civica Ancora uniti per la comunità Sindaco [10]
1º giugno 2018 11 giugno 2018 Marco Arcieri Lista civica Ancora uniti per la comunità Vicesindaco
11 giugno 2018 15 maggio 2023 Flavio Colcergnan Lista civica Un progetto per Canale Sindaco
15 maggio 2023 in carica Massimo Murer Lista civica Un progetto per Canale Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Canale si è gemellato con:

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Già denominato Forno di Canale, il comune è divenuto Canale d'Agordo con DPR 19 marzo 1964 n. 217[4].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 149.
  5. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, su gazzettaufficiale.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  7. ^ Regione Trentino Alto Adige - Minoranze - Veneto, ladini, su regione.taa.it. URL consultato il 3 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2019).
  8. ^ Lasagne Da Fornel, su accademiaitalianacucina.it (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).
  9. ^ casparetha.it.
  10. ^ Deceduto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Toponimi della Val di Gares, giugno 2009

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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