Campionato mondiale di Formula 1 2005

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Campionato mondiale di Formula 1 2005
Edizione n. 56 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio6 marzo
Termine16 ottobre
Prove19
Titoli in palio
PilotiBandiera della Spagna Fernando Alonso
su Renault R25
CostruttoriBandiera della Francia Renault
Altre edizioni
Precedente - Successiva
Edizione in corso

Il campionato mondiale di Formula 1 2005 organizzato dalla FIA è stata, nella storia della categoria, la 56ª stagione ad assegnare il Campionato piloti e la 48ª ad assegnare il Campionato costruttori. È iniziata il 6 marzo ed è terminata il 16 ottobre, dopo 19 gare.

Il titolo piloti è stato vinto per la prima volta dal pilota spagnolo Fernando Alonso, mentre il titolo costruttori è stato vinto anch'esso per la prima volta dalla Renault, scuderia per la quale ha corso lo stesso Alonso.

Fernando Alonso si aggiudica il suo primo titolo mondiale in carriera.

La pre-stagione[modifica | modifica wikitesto]

Il calendario[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto alla stagione precedente, il calendario prevede un appuntamento in più rispetto alle gare in programma nel 2004: la novità è il Gran Premio di Turchia. Ciò rese questa stagione, all'epoca, con i suoi 19 gran premi, la stagione con il maggior numero di GP della storia (il record precedente erano i 18 del 2004).

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Diretta TV
Locale UTC ITA
1 Bandiera dell'Australia Foster's Australian Grand Prix Albert Park Circuit Melbourne 6 marzo 14:00 03:00 04:00 Rai 1
2 Bandiera della Malaysia Petronas Malaysian Grand Prix Sepang International Circuit Kuala Lumpur 20 marzo 15:00 07:00 08:00
3 Bandiera del Bahrein Gulf Air Bahrain Grand Prix Bahrain International Circuit Manama 3 aprile 14:30 11:30 13:30 Rai 2 (in differita)
4 Bandiera di San Marino Gran Premio Foster's di San Marino Autodromo Enzo e Dino Ferrari Imola 24 aprile 14:00 12:00 14:00 Rai 1
5 Bandiera della Spagna Gran Premio Marlboro de España Circuito di Barcellona-Catalogna Montmeló 8 maggio 14:00 12:00 14:00
6 Bandiera di Monaco Grand Prix de Monaco Circuito di Monte Carlo Monaco 22 maggio 14:00 12:00 14:00
7 Bandiera dell'Unione europea Grand Prix of Europe Nürburgring Nürburg 29 maggio 14:00 12:00 14:00
8 Bandiera del Canada Grand Prix du Canada Circuit Gilles Villeneuve Montréal 12 giugno 13:30 17:30 19:30
9 Bandiera degli Stati Uniti United States Grand Prix Indianapolis Motor Speedway Speedway 19 giugno 13:00 17:00 19:00
10 Bandiera della Francia Grand Prix de France Circuit de Nevers Magny-Cours Magny-Cours 3 luglio 14:00 12:00 14:00
11 Bandiera del Regno Unito Foster's British Grand Prix Silverstone Circuit Silverstone 10 luglio 13:00 12:00 14:00
12 Bandiera della Germania Großer Mobil 1 Preis von Deutschland Hockenheimring Hockenheim 24 luglio 14:00 12:00 14:00
13 Bandiera dell'Ungheria Marlboro Magyar Nagydíj Hungaroring Mogyoród 31 luglio 14:00 12:00 14:00
14 Bandiera della Turchia Turkish Grand Prix Istanbul Park Tuzla 21 agosto 15:00 12:00 14:00
15 Bandiera dell'Italia Gran Premio Vodafone d'Italia Autodromo nazionale di Monza Monza 4 settembre 14:00 12:00 14:00
16 Bandiera del Belgio Belgian Grand Prix Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 11 settembre 14:00 12:00 14:00
17 Bandiera del Brasile Grande Prêmio do Brasil Autódromo José Carlos Pace San Paolo 25 settembre 14:00 17:00 19:00
18 Bandiera del Giappone Fuji Television Japanese Grand Prix Circuito di Suzuka Suzuka 9 ottobre 14:00 05:00 07:00
19 Bandiera della Cina Sinopec Chinese Grand Prix Shanghai International Circuit Shanghai 16 ottobre 14:00 06:00 08:00

La presentazione delle vetture[modifica | modifica wikitesto]

Costruttore Telaio Data lancio Luogo lancio
Scuderia Ferrari Marlboro F2004M
F2005
25 febbraio Maranello
Lucky Strike BAR Honda 007 16 gennaio Barcellona
Mild Seven Renault F1 Team R25 1º febbraio Monaco
BMW Williams F1 Team FW27 7 gennaio (livrea)
31 gennaio (auto)
Valencia
Team McLaren Mercedes MP4-20 24 gennaio Barcellona
Sauber Petronas C24 13 gennaio -
Red Bull Racing RB1 3 marzo Circuito di Jerez
Panasonic Toyota Racing TF105
TF105B
8 gennaio Stazione di Barcellona Francia
Jordan Grand Prix EJ15
EJ15B
25 febbraio Mosca
Minardi F1 Team PS04B
PS05
3 marzo Circuito Albert Park

I test[modifica | modifica wikitesto]

Per ciò che concerne i test, la prima sessione si svolse a fine novembre, dal 24 al 26, sul circuito di Catalogna. Ne seguì una ad inizio dicembre, dall'1 al 4, svoltasi a Jerez de la Frontera. I parziali migliori vennero fatti registrare da Felipe Massa su Sauber il primo giorno, seguito da Trulli e le due McLaren.

I test ripresero dal 10 al 15 gennaio, sempre a Jerez, con impegnate Toyota, Renault, McLaren, Williams, Ferrari e Red Bull.

Nelle prime tre giornate di prove i parziali migliori vennero ottenuti da Mark Webber e Nick Heidfeld, mentre il giovedì i tempi più veloci furono fatti registrare dai piloti McLaren e da Zonta. Alla quinta giornata, poi, Alexander Wurz fece registrare il miglior tempo definitivo.[1]

I test ripresero il 18 gennaio a Montmeló. A questa sessione parteciparono tutte le scuderie che avevano preso parte ai test di Jerez, ad eccezione di McLaren e Renault, che provarono a Valencia, insieme a Sauber e BAR. Sul circuito di Catalogna il più veloce fu Michael Schumacher, mentre Wurz fece registrare i tempi più rapidi sul tracciato valenzano.[2]

Accordi e fornitori[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un 2004 largamente dominato dalla Ferrari, l'intervallo tra le due stagioni fu caratterizzato da aspre battaglie politiche riguardanti il rinnovo eventuale del Patto della Concordia, che regola il campionato. L'associazione dei costruttori GPWC, che avrebbe voluto organizzare un campionato alternativo rispetto alla gestione FOM di Bernie Ecclestone, continuò nei suoi progetti, fino al momento in cui la Ferrari lasciò l'organizzazione e firmò autonomamente il rinnovo. Ciò non interruppe i progetti della GPWC e quindi si creò una frattura nell'ambiente.

Nel frattempo Ecclestone era impegnato in battaglie legali con le banche azioniste che discutevano la sua gestione del gruppo Formula 1.[3]

Contemporaneamente, spinta dalla doppia preoccupazione di ridurre i costi di gestione e di limitare la velocità delle vetture, la Federazione impose una serie di modifiche alle vetture, ma i risultati pratici verso questi obiettivi si rivelarono deludenti.

Scuderie e piloti[modifica | modifica wikitesto]

Scuderie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono previsti cambiamenti nel numero delle scuderie presenti nel campionato, ma alcune cambiarono proprietà: la Ford cedette la Jaguar alla società Red Bull e la fabbrica di motori Cosworth a investitori americani;[4] la Jordan fu venduta al gruppo Midland ma per la stagione continuò col vecchio nome.[5] Infine la BMW acquistò il 49% della Williams. Il 2005 è anche l'ultima stagione in Formula 1 di tre scuderie: Jordan (diventata definitivamente Midland nel 2006), Minardi (diventata Toro Rosso nel 2006) e BAR (diventata Honda nel 2006). Anche per la Sauber fu l'ultima stagione come team indipendente prima della cessione a BMW, ma il team elvetico sarebbe poi tornato nel 2010 dopo il ritiro della casa tedesca.

La neonata Red Bull Racing corre con licenza britannica per il 2005 e per la stagione successiva.[6]

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

La Ferrari conferma entrambi i piloti, il campione in carica Michael Schumacher e lo scudiero Rubens Barrichello; scelta analoga per la BAR motorizzata Honda, che conferma entrambi i piloti titolari, Jenson Button e Takuma Satō, nonché il terzo pilota Anthony Davidson.

La Renault conferma Fernando Alonso e ingaggia dalla Sauber-Petronas Giancarlo Fisichella. La Williams-BMW cambia entrambi i piloti: entrano nel team l'ex pilota della Jaguar Mark Webber e il tedesco Nick Heidfeld. Nella stagione il tedesco sarà sostituito da Antônio Pizzonia.

La McLaren-Mercedes sostituisce David Coulthard con il colombiano Juan Pablo Montoya, proveniente dalla Williams, e usa come terzi piloti lo spagnolo Pedro de la Rosa e l'austriaco Alex Wurz. Dopo l'addio di Giancarlo Fisichella, la Sauber ingaggia il campione del mondo 1997, Jacques Villeneuve, come compagno di Felipe Massa.

La neonata Red Bull-Cosworth ingaggia il veterano David Coulthard, e l'austriaco ex-Jaguar, Christian Klien. La Toyota ingaggia due tra i migliori piloti del circus, Ralf Schumacher e Jarno Trulli, mentre il terzo pilota diventa il brasiliano Ricardo Zonta. La Jordan-Toyota prende due debuttanti, per la sua ultima stagione in F1: il portoghese Tiago Monteiro (primo pilota lusitano in F1 dopo Pedro Lamy al Gran Premio del Giappone 1996) e l'indiano Narain Karthikeyan.

La Minardi-Cosworth prende Patrick Friesacher e l'ex pilota DTM Christijan Albers. Friesacher sarà sostituito, durante la stagione, dall'olandese Robert Doornbos.

Tabella riassuntiva[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti squadre e piloti al Campionato mondiale di Formula 1 del 2005.

Squadra Costruttore Vettura Motore Gomme Pilota GP Terzo Pilota Test drivers
Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F2004M
F2005
Ferrari 054 3.0 V10
Ferrari 055 3.0 V10
B 1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Tutti non assegnato Bandiera dell'Italia Luca Badoer
Bandiera della Spagna Marc Gené
2 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Tutti
Bandiera del Regno Unito Lucky Strike BAR Honda BAR-Honda 007 Honda RA005E 3.0 V10 M 3 Bandiera del Regno Unito Jenson Button 1–4, 7–19 non assegnato Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson
Bandiera del Brasile Enrique Bernoldi
Bandiera del Regno Unito Adam Carroll
Bandiera del Brasile Tony Kanaan
4 Bandiera del Giappone Takuma Satō 1, 3–4, 7–19
Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson 2
Bandiera della Francia Mild Seven Renault F1 Team Renault R25 Renault RS25 3.0 V10 M 5 Bandiera della Spagna Fernando Alonso Tutti non assegnato Bandiera della Francia Franck Montagny
Bandiera del Brasile Lucas Di Grassi
Bandiera della Polonia Robert Kubica
Bandiera della Svizzera Giorgio Mondini
6 Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Tutti
Bandiera del Regno Unito BMW Williams F1 Team Williams-BMW FW27 BMW P84/5 3.0 V10 M 7 Bandiera dell'Australia Mark Webber Tutti non assegnato Bandiera del Brasile Antônio Pizzonia
Bandiera della Germania Nico Rosberg
Bandiera del Regno Unito Andy Priaulx
Bandiera della Germania Sebastian Vettel
8 Bandiera della Germania Nick Heidfeld 1–14
Bandiera del Brasile Antônio Pizzonia 15–19
Bandiera del Regno Unito Team McLaren Mercedes[7] McLaren-Mercedes MP4-20 Mercedes FO110R 3.0 V10 M 9 Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Tutti 35 Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz
Bandiera del Regno Unito Gary Paffett
10 Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya 1–2, 5–19
Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa 3
Bandiera dell'Austria Alexander Wurz 4
Bandiera della Svizzera Sauber Petronas Sauber-Petronas C24 Petronas 05A 3.0 V10 M 11 Bandiera del Canada Jacques Villeneuve Tutti non assegnato non assegnato
12 Bandiera del Brasile Felipe Massa Tutti
Bandiera del Regno Unito Red Bull Racing RBR-Cosworth RB1 Cosworth TJ2005 3.0 V10 M 14 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Tutti 37 Bandiera dell'Italia Vitantonio Liuzzi
Bandiera dell'Austria Christian Klien
Bandiera degli Stati Uniti Scott Speed
Bandiera degli Stati Uniti Scott Speed
Bandiera della Svizzera Neel Jani
15 Bandiera dell'Austria Christian Klien 1–3, 8–19
Bandiera dell'Italia Vitantonio Liuzzi 4–7
Bandiera del Giappone Panasonic Toyota Racing Toyota TF105
TF105B
Toyota RVX-05 3.0 V10 M 16 Bandiera dell'Italia Jarno Trulli Tutti 38 Bandiera del Brasile Ricardo Zonta
Bandiera della Francia Olivier Panis
Bandiera della Francia Olivier Panis
Bandiera dell'Australia Ryan Briscoe
Bandiera della Spagna Borja García
17 Bandiera della Germania Ralf Schumacher 1–8, 10–19
Bandiera del Brasile Ricardo Zonta 9
Bandiera dell'Irlanda Jordan Grand Prix Jordan-Toyota EJ15
EJ15B
Toyota RVX-05 3.0 V10 B 18 Bandiera del Portogallo Tiago Monteiro Tutti 39 Bandiera dei Paesi Bassi Robert Doornbos
Bandiera della Francia Franck Montagny
Bandiera della Danimarca Nicolas Kiesa
Bandiera del Giappone Sakon Yamamoto
Bandiera dell'Ungheria Zsolt Baumgartner
Bandiera dei Paesi Bassi Nicky Pastorelli
Bandiera del Messico Mario Domínguez
19 Bandiera dell'India Narain Karthikeyan Tutti
Bandiera dell'Italia Minardi F1 Team Minardi-Cosworth PS04B
PS05
Cosworth TJ2005 3.0 V10 B 20 Bandiera dell'Austria Patrick Friesacher 1–11 40 Bandiera d'Israele Chanoch Nissany
Bandiera dell'Italia Enrico Toccacelo
Bandiera d'Israele Chanoch Nissany
Bandiera dell'Uruguay Juan Cáceres
Bandiera della Spagna Roldán Rodríguez
Bandiera dei Paesi Bassi Robert Doornbos 12–19
21 Bandiera dei Paesi Bassi Christijan Albers Tutti

Circuiti e gare[modifica | modifica wikitesto]

Entra nel calendario il Gran Premio di Turchia, che rimarrà per ben 7 anni sino al 2011, per poi ritornare nel 2020.

Riprese televisive[modifica | modifica wikitesto]

In Italia la Rai (cioè Rai 1 e Rai 2) continuò la sua offerta per la stagione di Formula 1, con la diretta esclusiva in chiaro di tutti i Gran Premi del campionato per quanto riguarda le qualifiche del sabato e la gara della domenica (ad eccezione quello del Bahrain che viene trasmessa in differita in seguito alla morte del Papa Giovanni Paolo II avvenuto il giorno prima).

Modifiche al regolamento[modifica | modifica wikitesto]

Regolamento tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Vari treni di gomme sulla griglia di partenza del Gran Premio degli Stati Uniti d'America: proprio in occasione della gara statunitense il nuovo regolamento inerente all'utilizzo degli pneumatici darà vita ad uno dei più controversi Gran Premi della storia della Formula 1.

A partire da questa stagione il set di pneumatici usato dalle vetture dovrà durare per l'intero Gran Premio, comprese entrambe le sessioni di qualifica: si parla quindi di quasi 350 km contro i meno di 100 che un set doveva reggere nel 2004. Lo scopo è ovviamente quello di ridurre le prestazioni delle vetture. In seguito ad importanti incidenti, in particolar modo un cedimento della sospensione di Raikkönen, fu deliberato che il cambio di uno pneumatico è consentito per motivi di sicurezza in presenza di danni. Regole particolari si applicano in caso di pioggia, consentendo il pit-stop per il cambio dei 4 pneumatici con una specifica da bagnato qualora la gara sia considerata bagnata.

Quanto ai motori, mentre nel 2004 un'unità doveva durare per l'intero weekend di un Gran Premio, si passa ora a propulsori che debbono durare due Gran Premi consecutivi. In caso di rottura o di sostituzione, il pilota viene penalizzato nel Gran Premio in corso o in quello successivo con una perdita di dieci posizioni sulla griglia di partenza. Provvedimenti furono poi presi per evitare ritiri nei pit prima della bandiera a scacchi per sostituire il motore prima dei due weekend previsti.

Oltre a questo, si aggiungono le modifiche ai regolamenti aerodinamici. Sono state introdotte, difatti, modifiche per ridurre le prestazioni delle vetture, rispetto al 2004. Una delle modifiche riguarda l'ala anteriore, che viene alzata ulteriormente dal fondo stradale, come già era successo nel 2001. Anche l'ala posteriore subisce delle modifiche, ben visibili. Queste riduzioni di carico fanno sì che le vetture siano più veloci sui rettilinei, ma complessivamente più lente sul giro.

Nonostante le squadre abbiano rapidamente recuperato la velocità perduta, le prestazioni 2004, salvo rari casi, non sono mai state raggiunte.

Regolamento sportivo[modifica | modifica wikitesto]

La modifica più sostanziale è un ulteriore cambiamento al formato delle prove di qualificazione che è poi stato cambiato ulteriormente durante il corso della stagione. Inizialmente si sono svolte due sessioni di giro singolo al sabato pomeriggio e alla domenica mattina, entrambe conteggiate per la definizione della griglia di partenza utilizzando la somma dei due tempi. Mentre nella prima sessione le vetture potevano girare con poco carburante, nella seconda dovevano avere a bordo il carburante necessario per il Gran Premio, così come già succedeva l'anno precedente; la somma dei tempi non era invece mai stata utilizzata nella storia della F1. Questo formato è stato giudicato troppo complicato da stampa e pubblico, e così a partire dal Gran Premio d'Europa (settima gara della stagione) si è tornati a un giro singolo da svolgersi il sabato pomeriggio, con a bordo il carburante e l'assetto per la gara.[8]

Riassunto della stagione[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio d'Australia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Australia 2005.

La prima gara della stagione, a causa delle lotte politiche che agitano il paddock, si apre tra mille polemiche: la Minardi chiede una deroga per poter correre con la vettura dell'anno precedente, in quanto il nuovo regolamento tecnico è stato approvato troppo tardi per i suoi limitati mezzi tecnici: se inizialmente la deroga alla scuderia faentina sembra poter essere concessa, successivamente la FIA si oppone. Il proprietario della Minardi Paul Stoddart si rivolge alla magistratura ottenendo una ingiunzione che gli consenta di partecipare con le vetture della stagione precedente, ma successivamente ritorna sui suoi passi e accetta di ritirare l'ingiunzione e di fare rapide modifiche alle sue vetture.

La prima sessione di prove di qualifica è movimentata dalla pioggia e ha costretto alcuni piloti a non effettuare proprio il tempo o ad accumulare un pesante ritardo: il nuovo formato di qualifica esordisce dunque limitando moltissimo l'interesse per la seconda sessione, in cui diversi piloti rinunciano a partecipare. In prima fila si qualificano così due italiani, Fisichella su Renault e Trulli su Toyota.

In una gara impostata sul passo, Fisichella non ha problemi ad aggiudicarsi la vittoria: sul podio, accanto al pilota romano, si uniscono Barrichello su Ferrari e Alonso sull'altra Renault, entrambi autori di grandi rimonte dopo essere partiti da metà schieramento. Trulli conclude nono per problemi alle gomme, fuori dai giochi anche Michael Schumacher dopo un incidente con Nick Heidfeld. La Red Bull Racing al debutto conquista sette punti con entrambi i piloti, e sfiora il podio con Coulthard.

Gran Premio della Malesia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio della Malesia 2005.

La gara di Sepang ha confermato i valori visti in Australia, con le Renault in grande evidenza e le altre scuderie ad inseguire.

Se in Australia era stato Fisichella a conquistare il palcoscenico, a Sepang è Alonso a mettersi in luce, ottenendo la pole position nella giornata di sabato e poi la vittoria nella giornata di domenica: meno fortunata è la gara del compagno di squadra Fisichella, che esce di scena dopo una collisione con Webber mentre era in lotta per la terza posizione.

Il secondo posto è appannaggio di Jarno Trulli il quale, analogamente a quanto accaduto nella gara precedente, parte dalla prima fila, ma in questa occasione riesce a mantenere la sua posizione fino all'arrivo cogliendo il miglior risultato nella storia della Toyota. Terzo posto insperato per la Williams di Nick Heidfeld, deludono invece le Ferrari: Rubens Barrichello è costretto al ritiro per un assetto, Michael Schumacher invece va a punti in settima posizione. Vanno ancora a punti le due Red Bull.

Gran Premio del Bahrain[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Bahrain 2005.

In vista dell'appuntamento bahrainita la Ferrari, per ovviare alla mancanza di risultati delle prime due gare, decide di anticipare l'esordio della nuova vettura: tale scelta premia Michael Schumacher, che ottiene il secondo posto in griglia dietro il solito Alonso su Renault e davanti ad un confermato Trulli su Toyota.

I primi giri della gara si caratterizzano per la lotta tra i due piloti in prima fila fino a quando il tedesco della Ferrari è costretto al ritiro al termine del tredicesimo giro per noie meccaniche. La gara procede quindi abbastanza tranquillamente, con Alonso che amministra l'ampio vantaggio sugli inseguitori portando la Renault alla terza vittoria in altrettante gare.

Alle spalle del pilota asturiano, come già successo in Malesia, si classificano le Toyota di Trulli e Ralf Schumacher, rispettivamente secondo e quarto al traguardo. Positiva anche la prova della progredita McLaren, i cui piloti si sono disimpegnati in alcune lotte molto serrate nelle posizioni intermedie della classifica: Räikkönen coglie l'ultimo gradino del podio mentre lo spagnolo de la Rosa, che sostituiva l'infortunato Montoya, chiude al quinto posto facendo segnare il giro più veloce in gara.

L'altra Ferrari di Barrichello giunge solo nona dopo un fine settimana estremamente disastrosa, a dimostrazione dell'immaturità della nuova vettura. L'ultima volta che le Ferrari non andavano a punti era il Gran Premio d'Europa 1999. Noie meccaniche fermano sia lo sfortunato Fisichella sia entrambe le BAR. Vanno infine a punti Webber, Massa e di nuovo Coulthard. I tre piloti nel podio non aprirono lo champagne per rispetto della morte di Papa Giovanni Paolo II avvenuta il giorno prima.

Gran Premio di San Marino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di San Marino 2005.
Una fase del duello tra Michael Schumacher e Fernando Alonso durante il Gran Premio di San Marino.

L'avvio della stagione europea sul circuito di Imola vede, oltre alla conferma della Renault, il ritorno ai massimi livelli delle due scuderie che più avevano deluso nei primi Gran Premi, ovvero la Ferrari e la BAR.

Nelle qualifiche è Kimi Räikkönen sulla McLaren a conquistare la pole position, davanti ad Alonso e Jenson Button: la Ferrari di Michael Schumacher, a causa di un errore durante le prove, è solo 13ª. Al via Räikkönen mantiene la prima posizione guadagnano subito un buon margine prima di essere costretto al ritiro dopo pochi giri a causa di un guasto. Stessa sorte del finlandese per Rubens Barrichello, mentre Fisichella va a sbattere alla curva Tamburello, in seguito al problema al posteriore.

Alonso eredita la testa della corsa e sembra avviarsi verso un'altra vittoria solitaria, dato che Button alle sue spalle non riesce a tenere il ritmo del pilota spagnolo. Dalle retrovie però Michael Schumacher riesce a recuperare posizioni su posizioni con una serie di giri velocissimi prima e dopo il primo pit stop fino a raggiungere la terza posizione. Schumacher, non senza faticare, supera Button subito prima del secondo pit stop e all'uscita dei box è solo pochi secondi dietro Alonso. Il tedesco raggiunge lo spagnolo ma non riesce, nei restanti giri che mancano al termine della corsa, a superarlo: per Alonso si tratta della terza vittoria consecutiva, la quarta della Renault in quattro gare. Al termine della gara Ralf Schumacher è stato penalizzato di 25" venendo così declassato dall'ottavo posto a causa di una manovra pericolosa effettuata in corsia box durante un pit stop: la Toyota ha rinunciato a ricorrere in appello, permettendo così a Vitantonio Liuzzi di andare a punti al suo debutto in Formula 1 con la Red Bull, che nelle prima quattro gare è sempre andata a punti. Schumacher avrebbe concluso al sesto posto dopo le squalifiche comminate alla BAR.

Button giunge terzo mentre il suo compagno Takuma Satō termina al quinto posto, anche se a causa di un sistema non regolamentare nel serbatoio le vetture anglo-statunitensi verranno trattenute per molte ore dai commissari per delle verifiche tecniche al termine delle quali verranno comunque giudicate regolari. La FIA ricorrerà in appello in merito a tale decisione e il 5 maggio la squadra verrà squalificata per aver corso sottopeso. Il terzo posto viene così ereditato da Alexander Wurz, al ritorno in gara dopo più di quattro anni per sostituire l'infortunato Juan Pablo Montoya.

La squalifica della BAR[modifica | modifica wikitesto]

Il box della BAR: la scuderia gestita da Nick Fry venne squalificata al termine del Gran Premio di San Marino in quanto le monoposto erano state dotate di un serbatoio supplementare grazie al quale il carburante era impiegato anche come zavorra, pratica non permessa dal regolamento, permettendo potenzialmente di correre sottopeso in alcuni tratti di gara.

Dopo la gara era rimasta pendente la regolarità delle BAR di Button e Satō: all'arrivo erano risultate conformi al peso minimo di 600 kg con a bordo la benzina rimasta, ma sotto il limite una volta che tutti i liquidi erano stati rimossi; i commissari di gara avevano convalidato la regolarità della vettura dopo una lunga discussione, ma la FIA aveva ricorso in appello contro questa decisione.

Il Tribunale d'appello della FIA si è riunito il 4 maggio a Parigi e il giorno successivo ha dichiarato che effettivamente la scuderia anglo-statunitense aveva violato il regolamento tecnico e per questo motivo era stata squalificata dal Gran Premio di San Marino, esclusa dai due successivi in Spagna e Monaco oltre che comminata di un'ulteriore squalifica di sei mesi sospesa con la condizionale. La FIA aveva chiesto l'esclusione da tutto il campionato 2005.[9] Venne riscontrato che la BAR avesse due serbatoi addizionali all'interno della struttura principale del serbatoio, utilizzati per garantire un'alta pressione di iniezione del carburante nel motore; alle verifiche tecniche la vettura era effettivamente al di sopra del peso minimo anche a vuoto, ma questo includendo i circa 6 kg di carburante rimasti nel serbatoio addizionale che non erano stati svuotati durante la verifica. La squadra aveva affermato che quel minimo di carburante nel serbatoio addizionale era essenziale per il funzionamento stesso del motore e che la procedura di drenaggio si applicava solo al serbatoio principale.[10]

Il delegato tecnico della FIA Jo Bauer aveva già visionato il dispositivo della BAR durante il Gran Premio della Malesia e lo aveva trovato regolare, ma il vero motivo della squalifica dovrebbe riguardare l'uso di questo carburante extra come zavorra in modo da poter correre in certi momenti della gara sotto i 600 kg di peso, cosa vietata dal regolamento. Inoltre, la Federazione ha accusato la squadra di non avere collaborato adeguatamente durante le verifiche tecniche, sconfessando quindi il lavoro dei commissari del Gran Premio di San Marino che avevano accettato la vettura come regolare. Esaurito l'iter giudiziario sportivo, c'era la possibilità che la BAR ricorresse alla giustizia civile aprendo un forte contenzioso con la Federazione, ma questa opzione è stata poi abbandonata.

Gran Premio di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Spagna 2005.

Sul circuito di Montmeló, dove le vetture provano spesso prima e durante la stagione, la McLaren rompe il predominio delle Renault e consegue la prima vittoria dell'anno con Kimi Räikkönen, che parte dalla pole position e vince in scioltezza senza mai cedere il comando. Il leader del campionato e idolo locale Fernando Alonso è secondo e consolida la sua leadership nella classifica mondiale davanti alle due Toyota. Invece le Ferrari non sono state all'altezza neanche in questa gara: Michael Schumacher ha per ben due volte forato i propri pneumatici Bridgestone costringendolo al ritiro, mentre Barrichello finisce nono e fuori dalla zona punti.

Gran Premio di Monaco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Monaco 2005.

Nel primo Gran Premio di Monaco dopo la morte del Principe Ranieri III si evidenzia la ritrovata superiorità delle McLaren, con Kimi Räikkönen che parte nuovamente in pole position e conduce la gara dall'inizio alla fine. La gara è stata molto più combattuta di quello che solitamente si vede a Montecarlo, anche a causa dell'ingresso, dopo circa un terzo della corsa, della safety car a seguito di un testacoda occorso alla Minardi di Christijan Albers che aveva generato un ingorgo nella stretta sede stradale non altrimenti risolvibile. In questa situazione alcuni piloti sono riusciti a fare rifornimento avvantaggiandosi rispetto agli altri: se a prima vista di ciò sembra aver giovato anche Fernando Alonso nella rimonta su Räikkönen, in realtà il pilota della Renault patisce il traffico in pista mentre Räikkönen può ricostruire il vantaggio perduto e rifornire a sua volta senza perdere la posizione. Inoltre l'eccesso di carburante a bordo della vettura di Alonso conduce ad un'eccessiva usura degli pneumatici della Renault verso la fine della gara, che costringe il pilota spagnolo a rallentare il ritmo. Della crisi di Alonso si avvantaggiano le Williams, che conquistano le rimanenti posizioni del podio e il miglior risultato della stagione. La seconda McLaren di Juan Pablo Montoya è 5ª dopo essere partita dall'ultima posizione a causa di una punizione inferta al pilota, che aveva causato un incidente durante le prove libere. Completano la zona punti Ralf Schumacher su Toyota e, nell'ordine, le Ferrari di Michael Schumacher e Barrichello.

Gran Premio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Europa 2005.

A partire da questa gara viene di nuovo cambiato il formato delle prove di qualificazione: si ritorna ad un giro singolo il sabato in assetto da gara. Nick Heidfeld su Williams conquista a sorpresa la sua prima pole position della carriera, ma l'exploit è giustificato dal fatto che il tedesco ha imbarcato meno carburante a bordo avendo una tattica di gara su tre soste. Secondo è Kimi Räikkönen su McLaren, ma con due sole soste previste; solo sesto Fernando Alonso su Renault.

Alla partenza prende subito la testa Räikkönen davanti ad Heidfeld, Jarno Trulli, David Coulthard e Alonso: da segnalare un incidente innescato da Mark Webber (costretto al ritiro) alla prima curva che coinvolge diverse vetture tra cui la McLaren di Juan Pablo Montoya e le due Ferrari, che perdono molto tempo. Trulli verrà poi penalizzato con un drive through perché prima della partenza i suoi meccanici si sono attardati sulla griglia; sorte analoga per Coulthard che subisce una penalità per eccesso di velocità nella corsia dei box dopo essere stato brevemente in testa grazie al gioco dei rifornimenti.

Mentre nelle posizioni centrali la gara è molto combattuta, Räikkönen prende un buon vantaggio e imposta la sua gara scambiandosi il comando con Heidfeld e Alonso (risalito fino al secondo posto grazie alla differente strategia) durante i rifornimenti. Dopo la sequenza dei rifornimenti la competizione per la vittoria è ristretta a Räikkönen e Alonso: la dura lotta a distanza conduce entrambi i piloti a commettere degli errori, comprese alcune escursioni fuori pista. Negli ultimi giri risulta evidente che la McLaren di Räikkönen ha uno pneumatico Michelin anteriore estremamente deformato, probabilmente a causa dei sopracitati errori e della mescola più tenera di quella scelta dalla Renault; nonostante le fortissime vibrazioni il finlandese decide di non fermarsi ai box e di tentare di arrivare al traguardo mentre Alonso recupera a vista d'occhio.

Proprio all'inizio dell'ultimo giro la sospensione anteriore della McLaren cede di schianto a causa delle vibrazioni e così Räikkönen esce di pista lasciando la vittoria alla Renault. Secondo è Heidfeld, terzo Rubens Barrichello su Ferrari che ha risalito il gruppo grazie ad una tattica su tre soste, quarto Coulthard che continua a portare punti alla Red Bull, quinto Michael Schumacher.

Gran Premio del Canada[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Canada 2005.
Räikkönen precede M. Schumacher mentre Trulli effettua un sorpasso su Satō: il pilota italiano sarà costretto al ritiro a pochi giri dal termine a causa di un malfunzionamento ai freni.

Nella prima gara della doppia trasferta nordamericana la prima fila dello schieramento viene occupata da due vetture che non hanno brillato nei Gran Premi precedenti: in pole position la BAR di Jenson Button, che ritorna alla ribalta dopo la squalifica comminatale al Gran Premio di San Marino, seconda è la (fin qui molto deludente) Ferrari di Michael Schumacher. Sia Button sia Schumacher hanno però disputato le qualifiche in assetto da gara e su una strategia a tre soste, quindi con meno carburante delle Renault dietro di loro che partivano per due soste.

Alla partenza Button viene superato da entrambe le Renault di Giancarlo Fisichella e Fernando Alonso, così come Schumacher che si vede scavalcato anche alle McLaren di Juan Pablo Montoya e Kimi Räikkönen. Dopo la prima tornati di rifornimenti la gara sembra incanalarsi verso una lotta tra le due Renault e le due McLaren, ma le monoposto francesi si ritirano entrambe in un lasso di tempo brevissimo: il primo a fermarsi è Fisichella per problemi idraulici, poco dopo lo segue Alonso che danneggia una sospensione dopo una toccata ad uno dei muri del circuito. La testa della corsa è ereditata da Montoya, che sembra poter restare saldamente al comando, ma al 47º giro Button in terza posizione sbatte al Muro dei Campioni portando così all'ingresso in pista della safety car.

Durante la procedura di uscita quasi tutti i piloti riescono a fare l'ultimo rifornimento, ma essendo il box della McLaren occupato da Räikkönen il leader Montoya deve aspettare un giro cosicché si trova a uscire dai box dopo il proprio pit stop proprio mentre sfila il serpentone delle vetture guidate dalla safety car, mentre il semaforo della corsia box è rosso. Il pilota colombiano riparte in seconda posizione ma per questa infrazione viene prontamente squalificato.

Negli ultimi giri si ritira mentre era terzo anche Jarno Trulli con la Toyota e così, dietro al vincitore Räikkönen, trovano un'inaspettata doppietta sul podio dopo una difficile prima metà di stagione le Ferrari.

Gran Premio degli Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2005.
Juan Pablo Montoya, Michael Schumacher e Fernando Alonso discutono tra loro in una pausa del controverso Gran Premio statunitense.

L'appuntamento statunitense si rivela uno dei più controversi della cinquantennale storia della Formula 1: nel corso della sessione di prove libere del venerdì la Toyota di Ralf Schumacher, a causa del cedimento di uno pneumatico, è protagonista di un pauroso incidente che ha costretto il pilota tedesco a non prendere parte alla gara. A seguito di tale episodio sono nati dei dubbi sul fatto che gli pneumatici Michelin potessero terminare la gara: preoccupato dall'eventualità di un difetto di costruzione, il costruttore francese ha consigliato alle sue squadre di non prendere parte alla gara e di modificare le regolazioni delle vetture.

Nella sessione di qualificazione del sabato Jarno Trulli ha comunque conquistato la prima pole position della storia della squadra giapponese ma il giorno della gara, pochi minuti prima della partenza, si è venuto a creare un vero e proprio scontro tra la Michelin e la FIA: le squadre dotate degli pneumatici francesi hanno dichiarato che non avrebbero preso il via con le gomme usate durante le prove, in quanto c'era la forte possibilità che le stesse non avrebbero retto alle sollecitazioni indotte dalla curva numero 13, ovvero la curva sopraelevata dell'ovale che ospita la 500 Miglia di Indianapolis, usata dalla Formula 1 come ultima curva prima del rettilineo d'arrivo. Tra le soluzioni proposte si fece strada quella di utilizzare un nuovo tipo di gomme fatte arrivare apposta dalla fabbrica in Francia, che in un secondo tempo venne comunque definita non sicura dalla stessa Michelin: in seconda battuta venne proposto di modificare il tracciato con una chicane in modo da ridurre la velocità d'ingresso all'ultima curva. La FIA non accettò nessuna delle due proposte per non togliere validità al Gran Premio, pertanto le vetture gommate Michelin si schierarono in griglia, ma dopo il giro di formazione rientrarono ai box non prendendo così parte alla gara. Il fatto che le vetture gommate Michelin abbiano compiuto il giro di formazione non deve essere comunque interpretato come un modo per dare validità al Gran Premio, dato che l'art. 17 del Regolamento Sportivo della Formula 1 recita che un evento può essere cancellato se meno di dodici vetture sono disponibili per esso; dato che l'evento inizia con le verifiche tecniche del giovedì, a cui si sono presentate tutte le scuderie, la gara è stata quindi disputata dalle tre scuderie gommate dalla Bridgestone, le due Ferrari, le due Jordan e le due Minardi.

La vittoria, l'unica in tutta la stagione, come largamente prevedibile, è andata a Michael Schumacher davanti al compagno di squadra Rubens Barrichello: l'unico momento d'incertezza è stato quando il tedesco, all'uscita dai box, ha quasi sfiorato il brasiliano rischiando di mettere fine alla gara di entrambi. Sul podio sale anche la Jordan di Tiago Monteiro, che alla premiazione esulta al contrario dei piloti della Ferrari, che abbandonano il palco dopo gli inni nazionali. Alle spalle del portoghese terminano Narain Karthikeyan, che diventa il primo pilota indiano a punti nella storia della Formula 1, e le due Minardi di Albers e Friesacher.

Spettatori statunitensi addossano la colpa di quanto successo al presidente della FIA Max Mosley.

La Michelin risarcì poi tutti i biglietti dell'evento e offrì ventimila biglietti per il Gran Premio del 2006 distribuiti fra gli spettatori del Gran Premio del 2005.[11]

Gran Premio di Francia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Francia 2005.

Dopo l'imprevedibile esito dell'appuntamento statunitense, il ritorno in Europa ha riportato ad una sorta di normalità i valori tecnici visti nelle gare precedenti: la Renault e la McLaren hanno confermato quanto già fatto vedere nelle precedenti occasioni, mentre la Ferrari ha confermato (in parte) l'estemporaneità del successo ottenuto negli Stati Uniti d'America e del doppio podio canadese.

Fernando Alonso, alla stregua di quanto già fatto nei primi appuntamenti stagionali, ha dominato la gara qualificandosi in pole position e costruendo già nella prima parte di gara un ampio margine di vantaggio. Alle spalle della Renault guidata dal pilota spagnolo è giunto Kimi Räikkönen, che ha invece dovuto risalire dal centro dello schieramento a causa della penalizzazione di dieci posizioni sulla griglia di partenza inflittagli per la sostituzione del motore.

Sul gradino più basso del podio giunge la Ferrari di Michael Schumacher, tornata (forse tardivamente) a buoni livelli di competitività tanto in gara quanto in prova grazie anche alla crescita degli pneumatici Bridgestone, che hanno recuperato dopo i problemi sofferti dai rivali Michelin negli Stati Uniti d'America. Da segnalare anche la gara di Jenson Button, che ha colto i primi punti stagionali per la BAR. Gara disastrosa per la McLaren di Juan Pablo Montoya, costretto al ritiro per un guasto all'impianto idraulico mentre occupava la terza posizione, e per la Renault di Giancarlo Fisichella, penalizzata da una serie di problemi occorsi in entrambi i pit stop.

Gran Premio di Gran Bretagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Gran Bretagna 2005.

Alonso ottiene la pole position ma non riesce a bissare il successo francese in quanto Juan Pablo Montoya conquista la prima vittoria con la McLaren: il colombiano, autore di un ottimo spunto dalla seconda fila, si è portato al comando nel corso dei primi giri e ha poi controllato il resto della gara nonostante i ripetuti tentativi di rimonta del rivale spagnolo.

In una gara che ha visto un unico ritiro, quello di Karthikeyan, Alonso riesce comunque ad allungare in classifica sul suo più immediato inseguitore, Kimi Räikkönen: penalizzato di dieci posizioni sulla griglia di partenza a causa della rottura del motore Mercedes, il finlandese è risalito fino al terzo posto, complice anche un errore ai box nel corso della sosta di Giancarlo Fisichella, ma ha comunque visto il suo distacco aumentare di due lunghezze nei confronti di Alonso.

Jenson Button, partito in prima fila con la BAR, ha concluso al quinto posto confermando il buono stato di forma della scuderia anglo-statunitense, capace di terminare davanti alle Ferrari e alle Toyota. La lotta per le rispettive classifiche vede la Renault e la McLaren precede con un largo margine la Ferrari, matematicamente ancora in corsa ma piuttosto distante in termini di resa prestazionale.

Gran Premio di Germania[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Germania 2005.

Kimi Räikkönen ottiene la pole position davanti a Button, le due Renault di Alonso e Fisichella, Michael Schumacher, le due Williams di Webber e Heidfeld, Satō, Trulli e Klien. Juan Pablo Montoya, a causa di un errore all'ultima curva del giro di qualificazione mentre stava probabilmente conquistando la prima fila, è costretto a partire dall'ultima posizione in griglia.

In una giornata che sembrava destinata ad essere trionfale, la McLaren vede allontanarsi sempre di più le speranze di vittoria nel campionato a causa dell'ennesimo ritiro per noie meccaniche occorso a Räikkönen, mentre occupava la prima posizione. Fernando Alonso ha approfittato ancora una volta delle disavventure del finlandese (il quale si ritira all'ultimo giro per una rottura alla sospensione) portando la sua Renault alla vittoria, dopo aver occupato la seconda posizione per gran parte della gara a breve distanza da Räikkönen.

Alle spalle dello spagnolo giungono Montoya, autore di una grande rimonta dopo essere partito dal fondo dello schieramento, e Jenson Button, che porta la BAR sul podio per la prima volta in stagione. Giancarlo Fisichella giunge al quarto posto dopo essere rimasto a lungo bloccato nelle retrovie a causa di una partenza non felice e dopo un contatto durante il primo giro che aveva danneggiato i suoi freni posteriori: il pilota italiano precede Michael Schumacher, autore di una buona partenza ma incapace di mantenere il ritmo dei piloti di testa. Il pilota tedesco vede aumentare vertiginosamente il suo distacco in classifica da Alonso e vede sempre più ridotte le possibilità di difendere il suo titolo.

Gran Premio d'Ungheria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Ungheria 2005.

La Ferrari di Michael Schumacher, quasi fuori dalla lotta per il titolo seppur in ripresa nelle gare estive europee, conquista la prima pole position della stagione grazie ad un ridotto carico di benzina: similmente alla scuderia italiana anche la McLaren di Kimi Räikkönen, costretto a scendere in pista per primo nella sessione di qualificazione, imbarca un carico di benzina ridottissimo che gli consente di qualificarsi al quarto posto. In leggera difficoltà le due Renault, che scatteranno rispettivamente dalla terza e quinta fila.

Data la tortuosità del circuito, che rende estremamente difficili i sorpassi, la gara si rivela poco spettacolare e tattica: al via Schumacher, che corre su una strategia a tre soste, riesce a mantenere la testa seguito da Montoya e Räikkönen mentre più indietro Alonso danneggia l'alettone anteriore dopo un contatto con Ralf Schumacher.

Schumacher mantiene il comando seguito a breve distanza da Räikkönen che segue, alla pari del tedesco, una strategia a tre soste. Montoya, che segue invece una strategia a due soste, sopravanza entrambi a metà gara prima di ritirarsi a causa di un guasto al cambio. In occasione della seconda sosta programmata Räikkönen supera Schumacher riuscendo a guadagnare un margine tale per cui nell'ultima parte della gara deve solo controllare il margine per andare a vincere davanti alla Ferrari del tedesco e le due Toyota. Le Williams, in difficoltà da diverse gare, giungono a punti così come il giapponese Satō, che raccoglie per la prima volta in stagione dei punti.

Una gara che sulla carta doveva essere favorevole alle Renault si risolve invece nella prima vera sconfitta dell'anno per la squadra anglo-francese, mai competitiva tra prove e gara: Alonso continua in pratica solo per onore di firma, giungendo doppiato e fuori dai punti, mentre Fisichella, autore di una sosta nel corso dell'ultimo giro giunge al nono posto.

Gran Premio di Turchia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Turchia 2005.

Nella gara turca la lotta al titolo tra Räikkonen e Alonso si fa sempre più dura. Il pilota finlandese ha conquistato la quinta pole position stagionale, accanto a Fisichella e Alonso. Alla partenza Räikkonen parte bene e invece Fisichella compie un fuori pista che perde l'alettone posteriore e Alonso passa al secondo posto.

Räikkonen non ha mai abbandonato la testa della corsa grazie a tre soste, ottenendo la quinta vittoria stagionale davanti ad Alonso. Terzo posto per Montoya, che a tre giri dal termine è stato tamponato dal doppiato Monteiro, invece quarto Fisichella grazie ad una rimonta. Invece le Ferrari non sono state all'altezza: Michael Schumacher (quasi fuori dalla lotta al titolo) è costretto al ritiro dopo essere stato tamponato da Webber al quindicesimo giro e Barrichello è finito solo decimo e fuori dai punti. Le Williams hanno fatto altrettanto: con Webber ritirato con le conseguenze della collisione con Schumacher e Heidfeld per una foratura alla gomma anteriore destra.

Gran Premio d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Italia 2005.
M. Schumacher alla guida della sua vettura in occasione del Gran Premio d'Italia: l'appuntamento italiano segna la fine della sua difesa al titolo, che deteneva ininterrottamente dal 2000.

A partire dalla prima sessione di prove libere del sabato la Williams di Nick Heidfeld, sofferente di mal di testa a seguito di un incidente occorsogli durante i test svoltisi sul circuito la settimana precedente, viene affidata ad Antônio Pizzonia.

Kimi Räikkönen viene nuovamente penalizzato dalla scarsa affidabilità della sua McLaren, estremamente veloce ma altrettanto fragile, non riuscendo a massimizzare il risultato in una pista a lui favorevole. Un guasto al motore Mercedes durante le prove libere ne ha reso infatti necessaria la sostituzione, costringendo il pilota finlandese a vedersi comminata una penalizzazione di dieci posizioni in griglia rendendo così inutile la pole position conquistata in pista, trasformatasi in un undicesimo posto in griglia di partenza.

La vittoria è andata al compagno di squadra Juan Pablo Montoya, che ha guidato la gara per tutta la sua durata e che negli ultimi giri ha dovuto gestire un problema ad uno pneumatico difettoso non dissimile a quello verificatosi precedentemente sulla vettura di Räikkönen. L'appuntamento italiano risulta pertanto estremamente favorevole a Fernando Alonso, secondo classificato al traguardo: il pilota spagnolo della Renault mette infatti una seria ipoteca al titolo, dovendo gestire un margine di ventisette lunghezze a quattro prove dal termine.

Sul podio sale anche Giancarlo Fisichella, che precede proprio Räikkönen: la possibile rimonta del pilota finlandese, partito con una tattica impostata su una sola sosta a differenza della maggioritaria strategia a due soste, viene resa vana prima dal traffico incontrato durante i primi giri e poi da un problema ad uno pneumatico che lo costringe ad una sosta aggiuntiva per la sostituzione. La solida prova delle Toyota, entrambe a punti grazie ad una corsa regolare, si contrappone a quella disastrosa delle Ferrari, entrambe fuori dai punti nella gara di casa. Coglie invece un inaspettato settimo posto il brasiliano Pizzonia, alla guida della Williams al posto dell'infortunato Nick Heidfeld.

Tutti i piloti hanno tagliato il traguardo, senza nessun ritiro, migliorando il record stabilito a Silverstone. Proprio nella gara di "casa", Michael Schumacher, a cinque anni di distanza, è matematicamente fuori dalla lotta per il titolo dovendo recuperare più di cinquanta punti da Alonso a sole quattro gare dal termine.

Gran Premio del Belgio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Belgio 2005.

Juan Pablo Montoya ottiene la pole position davanti al compagno di squadra: la seconda fila avrebbe dovuto vedere Giancarlo Fisichella al terzo posto, ma la sostituzione del propulsore ha catapultato il pilota italiano in tredicesima posizione. Per via della graduatoria scalata il suo posto è stato preso da Trulli, a sua volta seguito da Alonso, Ralf Schumacher, Michael Schumacher, Massa, Button, Webber e Sato.

Al mattino uno scroscio di pioggia bagna la pista e costringe i piloti a partire con le gomme intermedie. Le McLaren di Juan Pablo Montoya e Kimi Räikkönen scattano bene davanti a Jarno Trulli, Fernando Alonso e Michael Schumacher. Nel corso del decimo giro Giancarlo Fisichella perde il controllo della sua Renault in uscita della curva Eau Rouge andando a sbattere violentemente contro le barriere di protezione. Entra la Safety car e tutti ne approfittano per effettuare il rifornimento.

Alcuni piloti, come Mark Webber e Michael Schumacher, provano l'azzardo montando le gomme da asciutto, ma la scelta si rivela errata. Il tedesco rientra subito dopo per cambiare di nuovo gli pneumatici, ma all'inizio del tredicesimo giro il giapponese Sato lo tampona a La Source.

A seguito dell'incidente di Fisichella Ralf Schumacher, fermatosi un giro prima dell'ingresso della vettura di sicurezza, si ritrova in seconda posizione alle spalle della McLaren di Montoya, ma al termine del ventiquattresimo giro il tedesco si ferma inspiegabilmente per montare le gomme da asciutto quando la pista è però ancora molto bagnata: appena uscita dai box, la Toyota effettua un fuoripista perdendo numerose posizioni.

Montoya e Räikkönen si scambiano la posizione dopo i rispettivi pit stop mentre Alonso, alle loro spalle, controlla la terza posizione che attualmente occupa senza forzare, ma a quattro tornate dal termine Montoya, intento a doppiare Pizzonia, viene clamorosamente a contatto con il brasiliano ritirandosi: il ritiro del colombiano permette ad Alonso di ereditare la seconda posizione e il terzo posto alla BAR di Jenson Button, che precede la Williams di Mark Webber e la Ferrari di Rubens Barrichello.

Gran Premio del Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Brasile 2005.

Alonso ottiene a sorpresa la pole position grazie ad un carico minore di benzina oltre che all'errore di Kimi Räikkönen nel corso del suo giro cronometrato: il finlandese ha clamorosamente sbagliato la frenata alla prima curva, bloccando vistosamente le ruote anteriori e perdendo quasi un secondo a vantaggio del rivale. Le Ferrari, ancora una volta, hanno provato a contenere il proprio svantaggio nei confronti delle scuderie di punta, ottenendo risultati discreti.

La domenica il circuito si presenta umido a causa di un temporale notturno, ma la partenza è data asciutta: al via Juan Pablo Montoya, scattato dalla seconda posizione, prende il comando e lo mantiene nei primi giri seguito dal compagno di squadra Räikkönen: il colombiano riesce a mantenere costante il vantaggio sul compagno di squadra per tutta la gara, cedendo la prima posizione esclusivamente in occasione dei pit stop. Sempre nella partenza ci fu un incidente tra Pizzönia, Coulthard e Trulli, provocando l'uscita immediata della safety-car.

Una leggera pioggia comincia a cadere poco dopo la metà della gara, ma la pista non si bagna e le posizioni restano consolidate fino alla bandiera a scacchi: la gara brasiliana consacra allora Fernando Alonso come il più giovane campione del mondo della storia della Formula 1, in una corsa che ha ripetuto il copione di molte delle gare recenti. La McLaren si è confermata la vettura più veloce della griglia ottenendo, per la prima volta in stagione, una doppietta, ma al pilota spagnolo è bastato giungere a podio per conquistare il titolo.

Nelle posizioni di rincalzo, una buona ma tardiva prestazione della Ferrari permette a Michael Schumacher e Rubens Barrichello di ottenere rispettivamente il quarto e sesto posto, intervallati dall'italiano Giancarlo Fisichella.

Gran Premio del Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Giappone 2005.

La pioggia caduta copiosamente nel corso delle qualifiche del sabato ha rimescolato le carte in tavola e costretto alcuni dei maggiori protagonisti come Fernando Alonso, Kimi Räikkönen e Juan Pablo Montoya a partire dal fondo della griglia. La pole position è andata così a sorpresa alla Toyota di Ralf Schumacher, che ha preceduto Button, Giancarlo Fisichella e Klien.

Alla partenza il giapponese Sato arriva lungo alla prima curva e si tocca con Barrichello, costringendo entrambi a rientrare ai box per le riparazioni, mentre poco dopo Montoya affianca Jacques Villeneuve sul rettilineo d'arrivo ma il canadese, nel tentativo di resistere all'attacco del colombiano, costringe il pilota della McLaren ad andare fuori pista sbattendo poi contro le barriere: la safety car scende in pista per qualche giro e alla ripartenza Ralf Schumacher si trova in testa davanti a Fisichella mentre Jarno Trulli è suo malgrado vittima di una manovra troppo aggressiva del giapponese Sato, che tampona l'italiano e per tale manovra verrà escluso dall'ordine d'arrivo.

Il tedesco della Toyota, penalizzato da una strategia a tre soste non particolarmente redditizia, perde alcune posizioni con l'avanzare della gara mentre Fisichella, superato Schumacher, mantiene il comando. L'interesse si sposta sulla rimonta di Alonso e Räikkönen, che risalgono lo schieramento grazie alle prestazioni superiori delle rispettive vetture nonostante abbiano alcune difficoltà a superare alcuni concorrenti difficili.

Entrambi si trovano infatti a dover superare, più di una volta, l'esperto campione uscente Michael Schumacher e il combattivo Klien: proprio l'austriaco è protagonista di un episodio con Alonso, che riesce a superarlo all'ultima variante tagliando leggermente la chicane. Dai box i commissari comunicano alla Renault di cedere nuovamente la posizione a Klien, anche se a fine gara i giudici ammetteranno di aver commesso un errore in quanto a termini di regolamento la manovra di Alonso doveva essere considerata corretta.

Le strategie riguardo ai rifornimenti permettono a Räikkönen di issarsi alle spalle di Fisichella ma davanti alla Williams di Mark Webber, Alonso e Jenson Button sulla BAR. Mentre la rimonta di Räikkönen si conclude con un spettacolare sorpasso all'ultimo giro su Fisichella che lo porta sul gradino più alto del podio dopo essere partito diciassettesimo, Alonso riesce a superare Webber ottenendo così il terzo posto.

Gran Premio di Cina[modifica | modifica wikitesto]

Jenson Button alla guida della sua vettura durante il Gran Premio di Cina: si tratta dell'ultima gara disputata dalla BAR come costruttore indipendente, dato che dalla stagione successiva la struttura anglo-statunitense diventerà interamente di proprietà della Honda, al rientro nel Campionato mondiale di Formula 1 al quale non prendeva parte dal 1968.
Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Cina 2005.

Nella gara decisiva per l'assegnazione del titolo costruttori la Renault porta una configurazione aerodinamica particolare per ottenere le velocità di punta e le prestazioni più elevate. La scuderia di Flavio Briatore monopolizza così la prima fila regalando la centesima pole position della storia alla Michelin, che ha confermato la propria superiorità rispetto alle avversarie Bridgestone. Alonso e Fisichella precedono il finlandese, Button, Montoya, Michael Schumacher, alla guida di una Ferrari che non spera certo di condurre una gara da podio, ma considera un possibilissimo obiettivo la probabilità di finire la stagione a punti, Coulthard e Barrichello.

Durante il giro di schieramento Michael Schumacher è protagonista di un incidente con l'olandese della Minardi Christijan Albers, che lo costringe a partire dal fondo dello schieramento usando la vettura di riserva. La Renault diventa campione del mondo costruttori grazie alla vittoria di Alonso, il quale precede la McLaren di Kimi Räikkönen e la Toyota di Ralf Schumacher.

In una gara piuttosto lineare e priva di grossi scossoni, il duplice ingresso della safety car, prima per un detrito in pista e poi per un incidente alla Jordan di Karthikeyan, la cui rimozione ha necessitato di sei giri a causa dell'inesperienza dei commissari di percorso cinesi, ha annullato per ben due volte il vantaggio costruito dal pilota spagnolo, che comunque ha portato al successo la sua vettura.

Montoya, nel corso della gara, ha colpito un tratto di cordolo staccatosi dalla sua sede naturale che gli ha irreparabilmente danneggiato lo pneumatico e la sospensione anteriore destra e pertanto la McLaren ha prudentemente deciso di non far proseguire il pilota colombiano. Giancarlo Fisichella, quarto classificato al traguardo, è stato costretto a cedere il terzo posto a pochi giri dalla fine, in quanto penalizzato con un drive through per via di un presunto rallentamento in pit lane ai danni di alcune vetture che seguivano. A punti anche Klien, Massa, Webber e Button.

Finale disastroso per la Ferrari, in particolare per Michael Schumacher: dopo il controverso episodio prima del via, il pilota tedesco è stato costretto al ritiro a causa di un banale testacoda in regime di safety car, ritirandosi per la sesta volta in stagione. Non è andata meglio a Rubens Barrichello, che ha chiuso la sua avventura con la scuderia italiana in dodicesima posizione. Finisce così la peggiore stagione dal 1996 per la scuderia di Maranello e per l'ex campione del mondo: una sola vittoria ottenuta nel Gran Premio di Indianapolis (non capitava dal 1995, in cui la Ferrari non terminava con una sola vittoria).

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Risultati dei Gran Premi[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio Circuito Pole position Giro veloce Pilota vincitore Costruttore vincitore Resoconto
1 Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia Melbourne Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Bandiera della Francia Renault Resoconto
2 Bandiera della Malaysia Gran Premio della Malesia Sepang Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
3 Bandiera del Bahrein Gran Premio del Bahrain Sakhir Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
4 Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino Imola Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
5 Bandiera della Spagna Gran Premio di Spagna Montmeló Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
6 Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco Monaco Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
7 Bandiera dell'Europa Gran Premio d'Europa Nürburgring Bandiera della Germania Nick Heidfeld Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
8 Bandiera del Canada Gran Premio del Canada Montréal Bandiera del Regno Unito Jenson Button Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
9 Bandiera degli Stati Uniti Gran Premio degli Stati Uniti d'America Indianapolis Bandiera dell'Italia Jarno Trulli Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
10 Bandiera della Francia Gran Premio di Francia Magny-Cours Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
11 Bandiera del Regno Unito Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
12 Bandiera della Germania Gran Premio di Germania Hockenheimring Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto
13 Bandiera dell'Ungheria Gran Premio d'Ungheria Hungaroring Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
14 Bandiera della Turchia Gran Premio di Turchia Istanbul Park Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
15 Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia Monza Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
16 Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio Spa-Francorchamps Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera della Germania Ralf Schumacher Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
17 Bandiera del Brasile Gran Premio del Brasile San Paolo Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
18 Bandiera del Giappone Gran Premio del Giappone Suzuka Bandiera della Germania Ralf Schumacher Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Resoconto
19 Bandiera della Cina Gran Premio di Cina Shanghai Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault Resoconto

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di punteggio della Formula 1.
Posizione                        
Punti 10 8 6 5 4 3 2 1

Classifica piloti[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Pilota Punti
1 Bandiera della Spagna Fernando Alonso 3 1 1 1 2 4 1 Rit NP 1 2 1 11 2 2 2 3 3 1 133
2 Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen 8 9 3 Rit 1 1 11* 1 NP 2 3 Rit 1 1 4 1 2 1 2 112
3 Bandiera della Germania Michael Schumacher Rit 7 Rit 2 Rit 7 5 2 1 3 6 5 2 Rit 10 Rit 4 7 Rit 62
4 Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya 6 4 7 5 7 SQ NP Rit 1 2 Rit 3 1 14* 1 Rit Rit 60
5 Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella 1 Rit Rit Rit 5 12 6 Rit NP 6 4 4 9 4 3 Rit 5 2 4 58
6 Bandiera della Germania Ralf Schumacher 12 5 4 9 4 6 Rit 6 SP 7 8 6 3 12 6 7 8 8 3 45
7 Bandiera dell'Italia Jarno Trulli 9 2 2 5 3 10 8 Rit NP 5 9 14* 4 6 5 Rit 13* Rit 15 43
8 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello 2 Rit 9 Rit 9 8 3 3 2 9 7 10 10 10 12 5 6 11 12 38
9 Bandiera del Regno Unito Jenson Button 11* Rit Rit SQ ES ES 10 Rit NP 4 5 3 5 5 8 3 7 5 8 37
10 Bandiera dell'Australia Mark Webber 5 Rit 6 7 6 3 Rit 5 NP 12 11 NC 7 Rit 14 4 NC 4 7 36
11 Bandiera della Germania Nick Heidfeld Rit 3 Rit 6 10 2 2 Rit NP 14 12 11 6 Rit SP 28
12 Bandiera del Regno Unito David Coulthard 4 6 8 11 8 Rit 4 7 NP 10 13 7 Rit 7 15 Rit Rit 6 9 24
13 Bandiera del Brasile Felipe Massa 10 10 7 10 11* 9 14 4 NP Rit 10 8 14 Rit 9 10 11 10 6 11
14 Bandiera del Canada Jacques Villeneuve 13 Rit 11* 4 Rit 11 13 9 NP 8 14 15 Rit 11 11 6 12 12 10 9
15 Bandiera dell'Austria Christian Klien 7 8 NP 8 NP Rit 15 9 Rit 8 13 9 9 9 5 9
16 Bandiera del Portogallo Tiago Monteiro 16 12 10 13 12 13 15 10 3 13 17 17 13 15 17 8 Rit 13 11 7
17 Bandiera dell'Austria Alexander Wurz 3 6
18 Bandiera dell'India Narain Karthikeyan 15 11 Rit 12 13 Rit 16 Rit 4 15 Rit 16 12 14 20 11 15 15 Rit 5
19 Bandiera dei Paesi Bassi Christijan Albers Rit 13 13 Rit Rit 14 17 11 5 Rit 18 13 NC Rit 19 12 14 16 16* 4
20 Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa 5 4
21 Bandiera dell'Austria Patrick Friesacher 17 Rit 12 Rit Rit Rit 18 Rit 6 Rit 19 3
22 Bandiera del Brasile Antônio Pizzonia 7 15* Rit Rit 13* 2
23 Bandiera del Giappone Takuma Sato 14* SP Rit SQ ES ES 12 Rit NP 11 16 12 8 9 16 Rit 10 SQ Rit 1
24 Bandiera dell'Italia Vitantonio Liuzzi 8 Rit Rit 9 1
25 Bandiera dei Paesi Bassi Robert Doornbos 18 Rit 13 18 13 Rit 14 14* 0
- Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson Rit 0
- Bandiera del Brasile Ricardo Zonta NP 0
Pos. Pilota Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.

Classifica costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Pilota Punti
1 Bandiera della Francia Renault Alonso 3 1 1 1 2 4 1 Rit NP 1 2 1 11 2 2 2 3 3 1 191
Fisichella 1 Rit Rit Rit 5 12 6 Rit NP 6 4 4 9 4 3 Rit 5 2 4
2 Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes Räikkönen 8 9 3 Rit 1 1 11 1 NP 2 3 Rit 1 1 4 1 2 1 2 182
Montoya 6 4 7 5 7 SQ NP Rit 1 2 Rit 3 1 14* 1 Rit Rit
De La Rosa 5
Wurz 3
3 Bandiera dell'Italia Ferrari M. Schumacher Rit 7 Rit 2 Rit 7 5 2 1 3 6 5 2 Rit 10 Rit 4 7 Rit 100
Barrichello 2 Rit 9 Rit 9 8 3 3 2 9 7 10 10 10 12 5 6 11 12
4 Bandiera del Giappone Toyota Trulli 9 2 2 5 3 10 8 Rit NP 5 9 14* 4 6 5 Rit 13* Rit 15 88
R. Schumacher 12 5 4 9 4 6 Rit 6 SP 7 8 6 3 12 6 7 8 8 3
Zonta NP
5 Bandiera del Regno Unito Williams-BMW Webber 5 Rit 6 7 6 3 Rit 5 NP 12 11 NC 7 Rit 14 4 NC 4 7 66
Heidfeld Rit 3 Rit 6 10 2 2 Rit NP 14 12 11 6 Rit SP
Pizzonia 7 15* Rit Rit 13*
6 Bandiera del Regno Unito BAR-Honda Button 11* Rit Rit SQ ES ES 10 Rit NP 4 5 3 5 5 8 3 7 5 8 38
Satō 14* SP Rit SQ ES ES 12 Rit NP 11 16 12 8 9 16 Rit 10 SQ Rit
Davidson Rit
7 Bandiera del Regno Unito RBR-Cosworth Coulthard 4 6 8 11 8 Rit 4 7 NP 10 13 7 Rit 7 15 Rit Rit 6 9 34
Klien 7 8 NP 8 NP Rit 15 9 Rit 8 13 9 9 9 5
Liuzzi 8 Rit Rit 9
8 Bandiera della Svizzera Sauber-Petronas Villeneuve 13 Rit 11* 4 Rit 11 13 9 NP 8 14 15 Rit 11 11 6 12 12 10 20
Massa 10 10 7 10 11* 9 14 4 NP Rit 10 8 14 Rit 9 10 11 10 6
9 Bandiera dell'Irlanda Jordan-Toyota Monteiro 16 12 10 13 12 13 15 10 3 13 17 17 13 15 17 8 Rit 13 11 12
Karthikeyan 15 11 Rit 12 13 Rit 16 Rit 4 15 Rit 16 12 14 20 11 15 15 Rit
10 Bandiera dell'Italia Minardi-Cosworth Friesacher 17 Rit 12 Rit Rit Rit 18 Rit 6 Rit 19 7
Doornbos 18 Rit 13 18 13 Rit 14 14*
Albers Rit 13 13 Rit Rit 14 17 11 5 Rit 18 13 NC Rit 19 12 14 16 16*
Pos. Costruttore Pilota Punti
Legenda Grassetto – Pole position
Corsivo
- Giro più veloce
1º posto 2º posto 3º posto A punti -Senza punti
-Non classificato (NC)
Ritirato (Rit) Squalificato (SQ)
-Non qualificato (NQ)
-Non pre-qualificato (NPQ)
Disputa solo le prove (SP)
-Terzo pilota (TP)
Non prende parte alle prove (NPR) -Non partito (NP)
Infortunato (INF)
-Escluso (ES)
Iscritto ma non presente, non arrivato (NA) Ritirato prima dell'evento (WD) Gara cancellata (C)

* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche piloti[modifica | modifica wikitesto]

Pos Pilota Costruttore Partenze Vittorie Podi Pole G.veloci Punti
1 Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera della Francia Renault 18 7 15 6 2 133
2 Bandiera della Finlandia Kimi Räikkönen Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 18 7 12 5 10 112
3 Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari 19 1 5 1 3 62
4 Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 16 3 5 2 1 60
5 Bandiera dell'Italia Giancarlo Fisichella Bandiera della Francia Renault 18 1 3 1 1 58
6 Bandiera della Germania Ralf Schumacher Bandiera del Giappone Toyota 18 0 2 1 1 45
7 Bandiera dell'Italia Jarno Trulli Bandiera del Giappone Toyota 18 0 3 1 0 43
8 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Bandiera dell'Italia Ferrari 19 0 4 0 0 38
9 Bandiera del Regno Unito Jenson Button Bandiera del Regno Unito BAR-Honda 16 0 2 1 0 37
10 Bandiera dell'Australia Mark Webber Bandiera del Regno Unito Williams-BMW 18 0 1 0 0 36
11 Bandiera della Germania Nick Heidfeld Bandiera del Regno Unito Williams-BMW 13 0 3 1 0 28
12 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito RBR-Cosworth 18 0 0 0 0 24
13 Bandiera del Brasile Felipe Massa Bandiera della Svizzera Sauber-Petronas 18 0 0 0 0 11
14 Bandiera del Canada Jacques Villeneuve Bandiera della Svizzera Sauber-Petronas 18 0 0 0 0 9
15 Bandiera dell'Austria Christian Klien Bandiera del Regno Unito RBR-Cosworth 14 0 0 0 0 9
16 Bandiera del Portogallo Tiago Monteiro Bandiera dell'Irlanda Jordan-Toyota 19 0 1 0 0 7
17 Bandiera dell'Austria Alexander Wurz Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 1 0 1 0 0 6
18 Bandiera dell'India Narain Karthikeyan Bandiera dell'Irlanda Jordan-Toyota 19 0 0 0 0 5
19 Bandiera dei Paesi Bassi Christijan Albers Bandiera dell'Italia Minardi-Cosworth 19 0 0 0 0 4
20 Bandiera della Spagna Pedro de la Rosa Bandiera del Regno Unito McLaren-Mercedes 1 0 0 0 1 4
21 Bandiera dell'Austria Patrick Friesacher Bandiera dell'Italia Minardi-Cosworth 11 0 0 0 0 3
22 Bandiera del Brasile Antônio Pizzonia Bandiera del Regno Unito Williams-BMW 5 0 0 0 0 2
23 Bandiera del Giappone Takuma Satō Bandiera del Regno Unito BAR-Honda 15 0 0 0 0 1
24 Bandiera dell'Italia Vitantonio Liuzzi Bandiera del Regno Unito RBR-Cosworth 4 0 0 0 0 1
25 Bandiera dei Paesi Bassi Robert Doornbos Bandiera dell'Italia Minardi-Cosworth 8 0 0 0 0 0
Bandiera del Regno Unito Anthony Davidson Bandiera del Regno Unito BAR-Honda 1 0 0 0 0 0
Bandiera del Brasile Ricardo Zonta Bandiera del Giappone Toyota 0 0 0 0 0 0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autosprint, Autosprint n.3/2005, pag.22
  2. ^ Autosprint, Autosprint n.4/2005, pag.20
  3. ^ Autosprint, Autosprint n.4/2005, pag.30
  4. ^ (EN) Red Bull are new Jaguar owners, in formula1.com, Formula One Management, 15 novembre 2004. URL consultato il 23 novembre 2011.
  5. ^ (EN) Midland to take over Jordan team, in formula1.com, Formula One Management, 24 gennaio 2005. URL consultato il 23 novembre 2011.
  6. ^ (EN) Aston Martin Red Bull Racing claim their 60th Formula One win, su redbull.com, 2 luglio 2019. URL consultato il 3 maggio 2022.
  7. ^ McLaren ha disputato i primi 12 Gran Premi come "West McLaren Mercedes".
  8. ^ Regolamento 2005 sul sito formula1.com
  9. ^ Squalifica della BAR su motorsport Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive.
  10. ^ Articolo su Formula1.com
  11. ^ Rimborsi Michelin su crash.net

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Evangelisti, Fulvio Solms, Francesco Volpe, Formula 1 2005, La Campanella, 2004, ISBN 88-88519-24-6.

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