Misery non deve morire

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Misery non deve morire
Annie Wilkes (Kathy Bates) in una scena del film
Titolo originaleMisery
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1990
Durata107 min
Generethriller
RegiaRob Reiner
SoggettoStephen King (romanzo)
SceneggiaturaWilliam Goldman
ProduttoreRob Reiner, Andrew Scheinman
Casa di produzioneNelson Entertainment, Castle Rock Entertainment
Distribuzione in italianoPenta Film
FotografiaBarry Sonnenfeld
MontaggioRobert Leighton
Effetti specialiPhil Cory
MusicheMarc Shaiman
ScenografiaNorman Garwood, Mark W. Mansbridge, Garrett Lewis
CostumiGloria Gresham
TruccoRobert Kurtzman, Greg Nicotero, Howard Berger, Bruce Spaulding Fuller, Rick Lalonde
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Misery non deve morire (Misery) è un film thriller del 1990, diretto da Rob Reiner, tratto dal romanzo Misery di Stephen King (1987).

Per l'interpretazione della psicopatica Annie Wilkes, Kathy Bates ha vinto sia l'Oscar, sia il Golden Globe, ed è stata inserita dall'American Film Institute, nel 2003, al 17º posto nella classifica dei 50 migliori "cattivi" del cinema statunitense.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Lo scrittore di successo Paul Sheldon è diventato famoso grazie a una serie di romanzi la cui protagonista si chiama Misery Chastain. Ha deciso tuttavia di concludere la serie, facendo pubblicare Il figlio di Misery, nel cui finale la protagonista muore. Comincia dunque a scrivere un romanzo non legato alla serie, in una sperduta località del Colorado. Finito il lavoro, lascia l'hotel e riparte per casa, ma una tormenta di neve lo coglie di sorpresa, facendolo uscire fuori strada e perdere i sensi.

Una persona lo salva e lo porta in casa sua: è una donna di nome Annie Wilkes. Paul è immobilizzato a letto con le gambe fratturate. All'inizio Annie, che dice di essere un'infermiera, sembra voler guarire Paul: gli somministra antidolorifici, lo accudisce e gli rivela di essere un'appassionata lettrice dei suoi romanzi. Paul, incoraggiato dall'interesse che la donna mostra per le sue opere, le fa leggere il manoscritto dell'ultimo libro, non ancora pubblicato, ma ad Annie non piace: in un improvviso scatto d'ira sfoga tutto il suo dissenso per il nuovo romanzo a causa delle parolacce che lui ha inserito nei dialoghi; ritenuti da lei troppo volgari. All'esterno le strade sono ancora innevate e Annie dichiara di aver parlato con l'ospedale e che, siccome le gambe di Paul non sono infette, è sufficiente che rimanga a casa sua. Anche la linea telefonica non è stata ancora riparata, inoltre la donna abita in una fattoria sperduta. Annie inizia a rivelare un interesse quasi morboso per Paul: conosce a menadito la sua biografia e la sua abitudine di scrivere i romanzi in quel preciso hotel poco distante, dichiara inoltre di averlo osservato dall'esterno mentre scriveva e seguito quando era uscito dall'hotel, incappando nell'incidente.

Nei giorni successivi Annie decide di completare la lettura dell'ultimo romanzo della serie Misery, già pubblicato da Paul, ma scopre la morte dell'amata protagonista. La donna irrompe nella stanza dello scrittore in preda a una furia cieca, e la situazione si delinea più chiaramente: Annie è innamorata di Paul e di fatto l'ha rapito, poi rivela di non aver avvertito né le autorità, né l'ospedale, né i suoi familiari, per cui nessuno tranne lei sa dove lui sia. Il giorno dopo Annie annuncia a Paul di aver trovato la "soluzione al problema": gli consegna il manoscritto e una scatola di fiammiferi, obbligandolo a bruciarlo in un barbecue.

La agente di Paul contatta lo sceriffo della contea segnalandogli che lo scrittore non è ancora tornato a New York: lo sceriffo comincia le ricerche, ma senza risultati.

Annie diventa nuovamente premurosa: fornisce a Paul una sedia a rotelle, uno scrittoio, una macchina da scrivere e gli ordina di iniziare una nuova storia, in cui si smentisca il finale del suo ultimo libro. Paul comincia a lavorare al libro: fa "resuscitare" Misery e crea un nuovo intreccio, suscitando in Annie grande felicità. L'uomo sfrutta le assenze della donna per tentare la fuga, inutilmente, e nasconde vari antidolorifici: il suo obiettivo è somministrarli di nascosto alla sua carceriera, così le propone una cena romantica (ovviamente per brindare a Misery) e, distraendola con una scusa, mette la polverina nel vino. Al momento del brindisi, però, Annie per sbaglio rovescia il bicchiere, mandando in fumo l'intero piano.

Intanto lo sceriffo ha ritrovato l'auto di Paul, semisepolta dalla neve, e serpeggia l'idea che lo scrittore sia morto di stenti o divorato da qualche bestia.

Qualche giorno dopo Paul esce dalla sua stanza e trova un album dei ricordi di Annie; scopre che la donna ha avuto un passato da serial killer. Spaventato, prende un coltello da cucina e torna nella stanza con l'arma nascosta, deciso ad assassinare la sua aguzzina. Paul si sveglia nel cuore della notte, giusto in tempo per vedere Annie che gli inietta un sedativo. Quando si sveglia di nuovo, lei lo ha legato al letto, gli ha sottratto il coltello e svela di sapere delle sue fughe fuori dalla camera. Decide quindi di fratturargli entrambe le caviglie con un mazzuolo, per impedirgli di scappare di nuovo. Le urla di Paul, per il dolore lancinante, la lasciano indifferente: la donna dichiara di amarlo anche come persona, oltre che come scrittore.

Nel frattempo, lo sceriffo continua le indagini e segue una serie di indizi che lo conducono fino ad Annie. La donna è costretta a sedare ancora una volta Paul per nasconderlo in cantina. Lo sceriffo perquisisce la casa, non trovando nulla, finché Paul si risveglia e fa rumore: lo sceriffo accorre all'ingresso della cantina ma Annie lo fredda con un colpo di fucile.

Quest'ultima rivela a Paul la sua decisione: un omicidio-suicidio, sempre in nome dell'amore, ma l'uomo la convince di dover prima finire il romanzo, per regalarlo al mondo. Annie acconsente, mentre Paul ruba una tanichetta di liquido infiammabile. Poi prosegue con la scrittura del libro, mentre Annie, rapita, diventa sempre più ossessionata dal finale. Come tradizione, al termine di un romanzo Paul si concede un'unica sigaretta e un bicchiere di Dom Pérignon, portati da Annie. L'uomo la convince di dover prendere un bicchiere anche per sé: durante la sua breve assenza, Paul cosparge di liquido infiammabile il manoscritto.

Al suo ritorno, dà fuoco a tutto il suo stesso lavoro (soprattutto alle pagine dell'attesissimo finale, non ancora lette), e la donna impazzisce di disperazione, buttandosi a terra nel tentativo di salvare le carte: qui Paul getta con tutta la sua forza la macchina da scrivere sulla testa dell'assassina; infine, dopo una lotta all'ultimo sangue, lo scrittore riesce a far inciampare Annie che sbatte la testa sulla macchina da scrivere. Lo scontro sembra finito, ma mentre Paul tenta di fuggire, Annie si riprende e lo afferra. Lo scrittore, in un'ultima disperata mossa, afferra un suppellettile e lo sferra sulla testa di Annie, uccidendola.

Diciotto mesi dopo, lo scrittore è quasi del tutto guarito e il suo nuovo libro è un successo. Seduto in un tavolo di un ristorante con la sua agente, le confessa che in verità non riesce ancora a dimenticare la brutta esperienza avuta, rivedendo il volto di Annie anche nella cameriera che, riconosciutolo, gli confessa di essere "la sua più grande ammiratrice".

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Il produttore del film, Andrew Scheinman, aveva letto Misery, il romanzo di Stephen King durante un viaggio in aereo, e perciò in seguito, alla Castle Rock Entertainment, lo consigliò al suo socio regista, Rob Reiner, il quale alla fine, convinto dall'idea dell'amico, invitò lo scrittore William Goldman a scrivere la sceneggiatura del suo nuovo film.

Adattamento[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente, nel romanzo di King, Annie Wilkes recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un'ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, "per non rendere tutto troppo cruento". Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un'amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.[1]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Invece, per quanto riguarda la scelta del cast, il ruolo di Paul Sheldon era stato inizialmente offerto per ben 2 volte a William Hurt, nonché ad altri grandi Premi Oscar come Kevin Kline, Michael Douglas, Harrison Ford, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Al Pacino, Richard Dreyfuss, Gene Hackman e Robert Redford, ma tutti la rifiutarono fin da subito. Anche Warren Beatty era interessato al ruolo, desiderando tanto trasformarlo in un personaggio meno passivo rispetto alla sua descrizione nel romanzo[2], ma alla fine dovette abbandonare perché già in trattative per far parte di Dick Tracy, dello stesso anno.

Alla fine la parte fu offerta a James Caan, che finalmente accettò di interpretarla: poi egli ha commentato di essere stato attratto da come Paul Sheldon fosse un personaggio diverso da tutti gli altri e che "essere un personaggio totalmente reazionario è davvero molto più difficile che interpretare il classico noioso macho".[3]

Per quanto concerne il ruolo di Annie Wilkes, sia ad Anjelica Huston che a Bette Midler fu offerto, ma entrambe rifiutarono.[4] Però poi la Midler ha affermato di essersi profondamente pentita di questa decisione.[5] Secondo Reiner, fu William Goldman a capire che Kathy Bates, allora quasi ancora sconosciuta, avrebbe dovuto interpretare il ruolo della protagonista; egli ha poi dichiarato "Ancora lo ringrazio [Goldman]!".[6]

Camei[modifica | modifica wikitesto]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora del film è stata composta da Marc Shaiman; nella soundtrack vi sono anche 3 registrazioni di Liberace, il musicista preferito di Annie, così come il brano Shotgun di Junior Walker, che suona in radio prima dell'incidente d'auto di Paul.[9]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Locandina del film

Nelson Entertainment ha pubblicato per la prima volta il film in formato VHS l'11 luglio 1991; successivamente New Line lo ha ripubblicato nel 1992, dopo che la Nelson era fallita. Il film è stato ancora ripubblicato di nuovo in VHS da PolyGram Filmed Entertainment e finalmente in DVD il 22 dicembre 1998.[10]

L'8 settembre del 2015, in onore del 25º anniversario del film, esso è stato ridistribuito in Blu-ray e DVD, dalla 20th Century Studios Home Entertainment. Attualmente, la Warner Bros. Home Entertainment (su licenza della 20th Century Fox) ristampa ogni anno il film per l'home video. Infine, un Blu-ray in 4K Ultra HD è stato rilasciato il 12 ottobre 2021, per la prima volta realmente in HD.[11]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Realizzando negli Stati Uniti un incasso di circa $ 61 276 872[12] a fronte di un budget di 20 milioni, il film si è posizionato nella classifica dei più alti incassi del 1990, secondo solo a Mamma, ho perso l'aereo.[13]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film, sin dalla sua anteprima mondiale, è stato un enorme successo per critica e pubblico. Sul sito web Rotten Tomatoes, il film riceve il 90% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 7,60/10, basato su 73 recensioni; il consenso della critica del sito recita: "Elevato dalle straordinarie esibizioni di James Caan e Kathy Bates, questo film teso e spaventoso è uno dei migliori adattamenti di Stephen King fino ad oggi".[14]

Su Metacritic, il film ha un punteggio medio ponderato di 75 su 100, basato su 23 critiche, indicando "recensioni generalmente favorevoli";[15] mentre il pubblico intervistato da CinemaScore ha assegnato al film un voto medio di "A−" su una scala da A+ a F.[16]

Per il Chicago Sun-Times, Roger Ebert ha assegnato al film una valutazione di 3 stelle su 4, affermando che "è una bella storia, naturale, e ci cattura sin dal primo minuto!";[17] anche Variety lo ha definito "un thriller gotico molto ovvio e commerciale, un adattamento funzionale del bestseller di Stephen King".[18]

Derek Day, del The Guardian, ha assegnato una valutazione positiva al film, scrivendone che "ci gioca abbastanza brutti scherzi, in modo tale che non trattiamo mai nulla abbastanza seriamente e la sceneggiatura di Goldman ha buone battute di spirito e situazioni per mantenere lo spettatore interessato maniacalmente ad ogni momento" e ha elogiato il cast, in particolare Kathy Bates, scrivendo che la sua "folle devozione in Misery è un'interpretazione davvero ispirata!".[19] Anche il New York Times ha elogiato il lavoro di Kathy Bates, definendolo "una performance davvero divertente nei panni della pazza Annie, come scritto in modo sgargiante nella sceneggiatura di Mr. Goldman così come nel romanzo di Mr. King".[20]

Lo stesso King ha affermato che Misery non deve morire è uno dei suoi adattamenti cinematografici preferiti, nella sua raccolta del 2009 intitolata Stephen King Goes to the Movies. Nel suo libro di memorie del 2000, intitolato On Writing: A Memoir of the Craft, lo scrittore fa riferimento all'adattamento cinematografico del libro, scrivendo a proposito:

«All'inizio degli anni '80, io e mia moglie andammo a Londra per un viaggio di lavoro/di piacere insieme. Mi sono addormentato sull'aereo e ho fatto un sogno su uno scrittore popolare (potrei essere stato io oppure no, ma di certo non era James Caan)... Ma il sogno non finiva bene, come potete capire!»

La scena "delle caviglie spezzate" nel film, in cui Annie rompe le caviglie di Paul con una mazza, è stata classificata al 12º posto nel programma di Bravo del 2004 intitolato The 100 Scariest Movie Moments.[21]

Infine, nel 2009, Chris Eggertsen del sito Bloody Disgusting ha inserito Misery non deve morire al quarto posto nella sua lista dei "10 film horror più claustrofobici".[22]

Kathy Bates per la sua Annie Wilkes si è aggiudicata Oscar e Golden Globe alla miglior attrice

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Caroline Madden, Misery's Most Famous Scene Cost The Film Its First Director, su SlashFilm.com, 5 agosto 2022. URL consultato il 2 settembre 2022.
  2. ^ (EN) Facebook, Twitter, Show more sharing options, Facebook, Twitter, LinkedIn, Rob Reiner Takes On 'Misery' : The director follows his hit comedy 'When Harry Met Sally . . . ' with a chiller, his second film taken from a Stephen King novel, su Los Angeles Times, 29 aprile 1990. URL consultato il 2 settembre 2022.
  3. ^ (EN) Facebook, Twitter, Show more sharing options, Facebook, Twitter, LinkedIn, James Caan Enjoying His 'Misery' : Hollywood's Reputed Bad Boy Resurfaces in the Rob Reiner-Directed Psychological Thriller, su Los Angeles Times, 29 novembre 1990. URL consultato il 2 settembre 2022.
  4. ^ (EN) Anjelica Huston Reveals She Turned Down Kathy Bates' Oscar-Winning Role in Misery, su Peoplemag. URL consultato il 2 settembre 2022.
  5. ^ (EN) Patrick Healy, After Years of Playing Bette, Another Role, in The New York Times, 10 aprile 2013. URL consultato il 2 settembre 2022.
  6. ^ (EN) MVPs of Horror: How 'Misery' director Rob Reiner cast an unknown Kathy Bates — and how she really tortured James Caan, su www.yahoo.com. URL consultato il 2 settembre 2022.
  7. ^ (EN) Bill van Heerden, Film and Television In-Jokes: Nearly 2,000 Intentional References, Parodies, Allusions, Personal Touches, Cameos, Spoofs and Homages, McFarland, 28 agosto 2008, ISBN 978-0-7864-3894-5. URL consultato il 2 settembre 2022.
  8. ^ (EN) The top 21 director cameos in film, su The Independent, 11 dicembre 2019. URL consultato il 2 settembre 2022.
  9. ^ (EN) Marc Shaiman - Misery (Original Motion Picture Soundtrack). URL consultato il 2 settembre 2022.
  10. ^ (EN) Stephen King | Misery, su stephenking.com. URL consultato il 2 settembre 2022.
  11. ^ (EN) John Squires, Kino Lorber Bringing Rob Reiner’s ‘Misery’ to 4K Ultra HD for Halloween, su Bloody Disgusting!, 20 luglio 2021. URL consultato il 2 settembre 2022.
  12. ^ (EN) Misery (1990), su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 25 dicembre 2014.
  13. ^ Domestic 1990 Weekend 48, su Box Office Mojo. URL consultato il 2 settembre 2022.
  14. ^ (EN) Misery. URL consultato il 2 settembre 2022.
  15. ^ Misery. URL consultato il 2 settembre 2022.
  16. ^ CinemaScore, su web.archive.org, 27 novembre 1999. URL consultato il 2 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  17. ^ (EN) Roger Ebert, Misery movie review & film summary (1990) | Roger Ebert, su https://www.rogerebert.com/. URL consultato il 2 settembre 2022.
  18. ^ (EN) Variety Staff, Variety Staff, Misery, su Variety, 1º gennaio 1990. URL consultato il 2 settembre 2022.
  19. ^ (EN) Stephen King's Misery on the big screen – archive, 1991, su the Guardian, 9 maggio 2017. URL consultato il 2 settembre 2022.
  20. ^ (EN) Vincent Canby, Review/Film; A Writer Who Really Suffers, in The New York Times, 30 novembre 1990. URL consultato il 2 settembre 2022.
  21. ^ (EN) Truely | Discover the best products in seconds ❤️, su truely.com. URL consultato il 2 settembre 2022.
  22. ^ (EN) Chris Eggertsen, A Look at the Top 10 Claustrophobic Horror Movies!, su Bloody Disgusting!, 20 ottobre 2009. URL consultato il 2 settembre 2022.
  23. ^ (EN) 1991 | Oscars.org | Academy of Motion Picture Arts and Sciences, su www.oscars.org. URL consultato il 2 settembre 2022.
  24. ^ Misery, su www.goldenglobes.com. URL consultato il 2 settembre 2022.
  25. ^ (EN) 1988-2013 Award Winner Archives, su Chicago Film Critics Association. URL consultato il 2 settembre 2022.
  26. ^ Misery non deve morire Premi vinti e nomination, su ComingSoon.it. URL consultato il 2 settembre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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