Campionato mondiale di calcio femminile

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Coppa del Mondo Femminile FIFA
Altri nomi(EN) FIFA Women's World Cup
(FR) Coupe du Monde Féminine FIFA
Sport Calcio
TipoSquadre nazionali femminili
FederazioneFIFA
LuogoBandiera del Mondo Mondo
OrganizzatoreFIFA
TitoloFIFA women's world champion
(Campione del mondo femminile della FIFA)
CadenzaQuadriennale
AperturaLuglio
ChiusuraAgosto
Partecipanti32 squadre
FormulaGirone all'italiana + eliminazione diretta
Sito InternetFIFA Women's World Cup
Storia
Fondazione1991
Numero edizioni9
DetentriceBandiera della Spagna Spagna
Record vittorieBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (4)
Ultima edizioneAustralia-Nuova Zelanda 2023
Prossima edizioneCampionato mondiale di calcio femminile 2027

Trofeo o riconoscimento

Il campionato mondiale di calcio femminile (in inglese FIFA Women's World Cup; in francese Coupe du Monde Féminine FIFA) è il massimo torneo calcistico per squadre nazionali femminili e si disputa ogni quattro anni, a cura dalla FIFA.

Sono 8 i paesi che hanno finora ospitato la Coppa del Mondo femminile: Cina nel 1991 e 2007 e Stati Uniti nel 1999 e 2003, mentre Svezia, Germania, Canada, Francia, Australia e Nuova Zelanda una sola volta ciascuno.

La detentrice è la Spagna, che ha vinto il suo primo mondiale nel 2023.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato mondiale di calcio femminile ebbe le sue origini nel 1970, anno in cui, in Italia, si tenne il Trofeo Martini e Rossi, competizione non riconosciuta dalla FIFA. Il torneo, svoltosi dal 7 al 15 luglio dello stesso anno, fu vinto dalla Danimarca, che in finale batté per 1-0 le Azzurre padrone di casa.[1]

Il torneo, stavolta con la denominazione campionato mondiale di calcio femminile, venne replicato in Messico l’anno successivo. Ad aggiudicarsi questa seconda edizione ufficiosa, anch’essa non riconosciuta dalla FIFA, furono ancora una volta le danesi, vittoriose per 3-0 nella finale contro le padrone di casa.[2]

Il campionato[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato mondiale vero e proprio venne creato nel 1991 dal presidente della FIFA João Havelange,[3]. La prima edizione del torneo (allora detto Women's World Championship) si svolse nel 1991 in Cina. Questo primo torneo inaugurale, al quale presero parte 12 squadre nazionali, vide il predominio dagli Stati Uniti, trascinati dalle tre attaccanti Michelle Akers, Carin Jennings e dalla capitana April Heinrichs, autrici di 20 gol nelle 6 gare giocate. Forti di questi numeri, gli Stati Uniti affrontarono in finale la rivelazione Norvegia, già sconfitta 4-0 nella gara inaugurale dalla Cina, ma capace poi di raggiungere la finale vincendo tutte le gare. La partita per il titolo fu equilibrata e decisa a favore delle statunitensi solo negli ultimi minuti, grazie ad un gol di Akers, il secondo della partita e il decimo nella competizione, che consegnò il trofeo alla sua nazionale e consolidò il suo titolo di capocannoniera; il torneo vide, inoltre, la rivelazione della giovane campionessa Denise Conforti.

Nell'edizione del 1995 fu la stessa Norvegia a dominare il torneo, rifacendosi della sconfitta patita quattro anni prima. Nel quarto di finale contro la Danimarca, la nazionale norvegese subì la prima rete, che non le impedì però di qualificarsi per il turno successivo, dove fu impegnata nella gara che stava aspettando da quattro anni: la rivincita contro gli Stati Uniti, che avevano concluso al primo posto il Gruppo C e battuto 4-0 il Giappone ai quarti. Nella semifinale, un gol al decimo minuto di Ann Kristin Aarønes eliminò le americane e fece approdare le europee in finale contro la Germania, vittoriosa 1-0 nell'altra semifinale sulla Cina. Nell'ultimo atto della seconda competizione mondiale, giocato al Råsundastadion di Solna davanti a più di 17 000 spettatori, i gol di Hege Riise e Marianne Pettersen consegnarono la medaglia d'oro (e il titolo) alla Norvegia; che concluse il Gruppo B con 3 vittorie in altrettante gare, composte di 17 reti segnate e nessuna subita.[3]

Il Campionato mondiale di calcio femminile 1999, disputato negli Stati Uniti d'America, segnò l'inizio di una nuova era del calcio femminile e vide la partecipazione di oltre 650 000 spettatori. Tutte le gare vennero trasmesse in televisione, con un pubblico stimato sui 40 milioni di spettatori solo negli Stati Uniti d'America. Il numero di nazionali partecipanti fu alzato da 12 a 16 e stavolta protagoniste assolute del torneo furono la nazionale di casa e la Cina: le americane giunsero alla finale battendo 3-2 la Germania ai quarti e 2-0 il Brasile in semifinale, mentre le cinesi arrivarono alla gara decisiva con il miglior attacco (19 gol realizzati) e la miglior difesa, con sole 2 reti subite, battendo poi in semifinale le campionesse in carica norvegesi 5-0. Il titolo fu assegnato solo dopo i calci di rigore, durante i quali fu decisivo l'errore della cinese Liu Ailing, che si fece parare il terzo rigore da Briana Scurry, mentre Brandi Chastain realizzò il quinto e determinante tiro americano.[4] Questa finale, giocata al Rose Bowl di Pasadena, vide un pubblico di 90.185 spettatori, tuttora un record per un evento sportivo femminile.

Originariamente prevista in Cina, l'edizione del 2003 fu spostata, pochi mesi prima dell'inizio, negli Stati Uniti d'America, unica nazione con la Svezia a proporsi come ospite, a causa del pericolo legato all'epidemia di SARS che colpì il paese asiatico; la Nazionale cinese mantenne comunque la qualificazione automatica come nazione ospitante. Sette delle otto squadre qualificate alla fase finale dell'edizione precedente conquistarono i quarti di finale e solo la Nigeria fallì la qualificazione: al suo posto ci fu il Canada. Proprio le nordamericane furono la sorpresa del torneo, superando ai quarti di finale la Cina e qualificandosi così per le semifinali con Svezia, Germania e Stati Uniti. La Svezia, che eliminò il Canada, e la Germania, che aveva sconfitto le padrone di casa statunitensi per 3-0, conquistarono la finale, decisa dal golden goal della tedesca Nia Künzer. La "cenerentola" Canada fu poi sconfitta dagli Stati Uniti nella finalina 3-1.[5][6]

La Cina ottenne già nel 2007 il diritto d'ospitare la quinta edizione del Mondiale, dove fu il Brasile, guidato dalla fuoriclasse Marta (Pallone e Scarpa d'Oro del torneo), a ottenere la ribalta. Dopo aver faticato nel quarto di finale contro l'Australia, battuta 3-2, la nazionale carioca spedì a casa quella statunitense, grande favorita della vigilia, con un secco 4-0 (la sconfitta più pesante nella storia delle nordamericane), conquistando così per la prima volta la finale mondiale: dove avrebbe affrontato la Germania, che, guidata da Birgit Prinz, dominò il torneo, vincendo quindi il titolo senza subire alcuna rete e battendo in finale le sudamericane per 2-0, con reti della stessa Prinz e di Simone Laudehr.[7]

Nel 2011, la Germania ha ospitato la competizione con la speranza di vincere il suo terzo titolo consecutivo. Tuttavia, nonostante tre vittorie in tre partite della fase a gironi, la selezione tedesca è stata inaspettatamente eliminata nei quarti di finale dal Giappone, con il punteggio di 1-0 dopo i tempi supplementari. Successivamente le giapponesi raggiunsero la finale dove incontrarono gli Stati Uniti. Nonostante la maggiore esperienza della nazionale a Stelle e Strisce le giapponesi vinsero il trofeo al termine dei calci di rigore con un 3-1 in loro favore dopo il 2-2 alla fine dei tempi supplementari.

L'edizione 2015 in Canada vide nella finale una riedizione di quella di quattro anni prima. Però questa volta finì con un esito molto diverso. La questione si chiuse dopo soli sedici minuti, con un 4-0 in favore degli Stati Uniti. Il punteggio finale fu di 5-2 con le americane che vinceranno il loro terzo titolo mondiale.

I Mondiali del 2019 in Francia rividero la nazionale a Stelle e Strisce nella finale del torneo opposta ai Paesi Bassi che hanno raggiunto la finale della competizione per la prima volta nella sua storia. Nonostante il loro buon gioco le Oranje persero 2-0. Le americane si laurearono campioni del mondo per la quarta volta, un record assoluto.

Ai Mondiali del 2023 in Australia e Nuova Zelanda, la Spagna ha raggiunto la finale per la prima volta nella sua storia e dopo solo tre presenze nel torneo. In finale le spagnole hanno battuto l'Inghilterra con il punteggio di 1-0, conquistando così il loro primo titolo mondiale. Il post-partita fu però caratterizzato dalle polemiche che hanno circondato il presidente della federcalcio spagnola Luis Rubiales e il suo bacio forzato alla giocatrice Jennifer Hermoso, provocando numerose reazioni in Spagna e nel mondo.

Trofeo[modifica | modifica wikitesto]

Il trofeo della Coppa del Mondo femminile in mostra.

L'attuale trofeo è stato progettato nel 1998 dall'italiano Silvio Gazzaniga per il torneo del 1999 e ha la forma di una fascia a spirale che racchiude un pallone da calcio nella parte superiore e a catturare l'atletismo, il dinamismo e l'eleganza del calcio femminile internazionale. Negli anni 2010 è stato dotato di una base a forma di cono. Sotto la base è inciso il nome di ciascuno delle precedenti vincitrici del torneo.[8] Il trofeo è alto 47 cm, pesa 4.600 g ed è realizzato in argento sterling rivestito in oro giallo e bianco 23 carati con un valore stimato nel 2015 di circa 30.000 euro. Al contrario, il trofeo della Coppa del Mondo maschile è fabbricato in oro 18 carati e ha un valore di metallo prezioso di 150.000 euro. Come per il Mondiale Maschile, la FIFA custode il Trofeo Originale che viene alzato dalla capitana alla cerimonia di premiazione. La nazione vincitrice porta a casa un trofeo identico (quella maschile è più bassa) dove la spirale non è d'oro, ma placcata, con solo la differenza della targa con scritto la nazionale campione del mondo e non tutti i vincitori come nella coppa originale. [9]

Il Women's FIFA Champions Badge

Dal 2007, alla nazionale vincitrice del torneo è concessa la possibilità di esibire sulla propria maglia il FIFA Champions Badge,[10] recante una versione stilizzata della Coppa del Mondo e sotto la scritta FIFA WORLD CHAMPIONS e l'anno in cui la nazionale ha vinto la competizione. La nazionale premiata con il citato stemma potrà esibire sulla propria maglia il distintivo fino al fischio finale della successiva edizione della coppa del mondo.

Nazioni vincitrici[modifica | modifica wikitesto]

Dalla prima edizione ad oggi sono 5 le nazionali che hanno vinto il trofeo nelle 9 edizioni della sua storia. Questo l'albo d'oro in sintesi: 4 vittorie gli Stati Uniti (1991, 1999, 2015, 2019); 2 vittorie la Germania (2003, 2007), 1 vittoria la Norvegia (1995), il Giappone (2011) e la Spagna (2023).

Gli Stati Uniti sono l'unica nazionale che è riuscita a vincere la competizione quando la stessa si disputava nel rispettivo territorio nazionale.

Formula del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Qualificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione delle sei zone prescelte dalla FIFA

La fase di qualificazione si svolge in modo indipendente in ognuna delle sei zone controllate dalle confederazioni continentali subordinate alla FIFA: Africa gestita dalla CAF, Asia dalla AFC, Centro-Nord America e Caraibi dalla CONCACAF, Sud America dalla CONMEBOL, Oceania dalla OFC ed Europa dalla UEFA. Ogni confederazione ha a disposizione un determinato numero di posti nella fase finale, decisi dalla FIFA, che attualmente sono: 5 per l'Europa, 3 per l'Asia, 2 per il Centro-Nord America e Caraibi, 2 per l'Africa e per il Sud America ed uno per l'Oceania. Un ulteriore posto è attribuito in seguito a uno spareggio tra le terze classificate di Centro-Nord America e Caraibi ed Asia, mentre il Paese ospitante ottiene la qualificazione automatica alla fase finale.

In ogni confederazione, le squadre si affrontano in una fase di qualificazione o in un vero e proprio torneo, da cui poi derivano le nazionali qualificate al mondiale.

Confederazione Torneo di qualificazione
CAF (Africa) Coppa delle nazioni africane femminile
AFC (Asia) Coppa d'Asia femminile
CONCACAF
(Nord America, Centro America e Caraibi)
CONCACAF Women's Championship
CONMEBOL (Sud America) Campionato sudamericano di calcio femminile
OFC (Oceania) Coppa delle nazioni oceaniane femminile
UEFA (Europa) Campionato europeo di calcio femminile (precedentemente)
Qualificazioni al campionato mondiale di calcio femminile UEFA

Fase finale[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente la fase finale prevede la partecipazione di 32 squadre e due fasi: una a gironi e una ad eliminazione diretta.

Nella prima fase, le 32 squadre sono suddivise in otto gruppi da quattro ciascuno: dove si affrontano in un girone all'italiana, con le prime due classificate che si qualificano alla fase successiva, per un totale di 16 squadre che proseguono il loro cammino.

La fase a eliminazione diretta si svolge in gara unica, con la possibilità, in caso di pareggio dopo i tempi regolamentari, di tempi supplementari ed, eventualmente, tiri di rigore. Le partite iniziano dagli ottavi di finale. Successivamente seguono i quarti di finale, le semifinali, la finale per il terzo posto (nella quale si affrontano le perdenti delle due semifinali) e la finale.

Di seguito una lista delle precedenti formule usate nella competizione:

  • 1991-1995 (12 squadre): Prima fase a gironi (tre gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime, le seconde e le due migliori terze classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: quarti di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato, che prevedeva le seguenti combinazioni: prima-terza, prima-seconda o seconda-seconda), semifinali e finali.
  • 1999-2011 (16 squadre): Prima fase a gironi (quattro gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime e le seconde classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: quarti di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato: prima-seconda), semifinali e finali.
  • 2015-2019 (24 squadre): Prima fase a gironi (sei gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime, le seconde e le quattro migliori terze classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: ottavi di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato, che prevedeva le seguenti combinazioni: prima-terza, prima-seconda o seconda-seconda), quarti di finale, semifinali e finali.
  • Dal 2023 (32 squadre): Prima fase a gironi (otto gruppi da 4 squadre ciascuno), accedono al turno successivo le prime e le seconde classificate. Seconda fase ad eliminazione diretta: ottavi di finale (le squadre vengono abbinate secondo uno schema incrociato), quarti di finale, semifinali e finali.

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

Ogni edizione dei campionati mondiali di calcio femminili, a partire dal 1991, ha avuto la propria mascotte.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Anno Ospitante Finale primo posto Finale terzo posto Numero di squadre
Vincitore Risultato 2º posto 3º posto Risultato 4º posto
1991 Cina
Bandiera della Cina
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
2 – 1
Stadio di Tianhe, Canton
Bandiera della Norvegia
Norvegia
Bandiera della Svezia
Svezia
4 – 0
Stadio provinciale del Guangdong, Canton
Bandiera della Germania
Germania
12
1995 Svezia
Bandiera della Svezia
Bandiera della Norvegia
Norvegia
2 – 0
Råsundastadion, Solna
Bandiera della Germania
Germania
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
2 – 0
Strömvallen, Gävle
Bandiera della Cina
Cina
12
1999 Stati Uniti
Bandiera degli Stati Uniti
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
0 – 0 (dts)
(5-4 dtr)
Rose Bowl, Pasadena
Bandiera della Cina
Cina
Bandiera del Brasile
Brasile
0 – 0 (dts)
(5-4 dtr)
Rose Bowl, Pasadena
Bandiera della Norvegia
Norvegia
16
2003 Stati Uniti
Bandiera degli Stati Uniti
Bandiera della Germania
Germania
2 – 1 (gg)
Home Depot Center, Carson
Bandiera della Svezia
Svezia
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
3 – 1
Home Depot Center, Carson
Bandiera del Canada
Canada
16
2007 Cina
Bandiera della Cina
Bandiera della Germania
Germania
2 – 0
Stadio Hongkou, Shanghai
Bandiera del Brasile
Brasile
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
4 – 1
Stadio Hongkou, Shanghai
Bandiera della Norvegia
Norvegia
16
2011 Germania
Bandiera della Germania
Bandiera del Giappone
Giappone
2 – 2 (dts)
(3-1 dtr)
Commerzbank-Arena, Francoforte sul Meno
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
Bandiera della Svezia
Svezia
2 – 1
Rhein-Neckar-Arena, Sinsheim
Bandiera della Francia
Francia
16
2015 Canada
Bandiera del Canada
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
5 – 2
BC Place, Vancouver
Bandiera del Giappone
Giappone
Bandiera dell'Inghilterra
Inghilterra
1 – 0 (dts)
Stadio del Commonwealth, Edmonton
Bandiera della Germania
Germania
24
2019 Francia
Bandiera della Francia
Bandiera degli Stati Uniti
Stati Uniti
2 – 0
Parc Olympique Lyonnais, Lione
Bandiera dei Paesi Bassi
Paesi Bassi
Bandiera della Svezia
Svezia
2 – 1
Allianz Riviera, Nizza
Bandiera dell'Inghilterra
Inghilterra
24
2023 Australia e Nuova Zelanda
Bandiera dell'Australia Bandiera della Nuova Zelanda
Bandiera della Spagna
Spagna
1 – 0
Stadium Australia, Sydney
Bandiera dell'Inghilterra
Inghilterra
Bandiera della Svezia
Svezia
2 – 0
Lang Park, Brisbane
Bandiera dell'Australia
Australia
32
2027 da stabilire
Bandiera non conosciuta
32

Medagliere[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Confederazione Oro
Campione
Argento
2º posto
Bronzo
3º posto

4º posto
OroArgentoBronzo
Tot. podi
Tot. piazzamenti
nei primi quattro posti
Edizioni
vincenti
Partecipazioni
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti CONCACAF 4 1 3 - 8 8 1991, 1999, 2015, 2019 9
Bandiera della Germania Germania UEFA 2 1 - 2 3 5 2003, 2007 9
Bandiera della Norvegia Norvegia UEFA 1 1 - 2 2 4 1995 9
Bandiera del Giappone Giappone AFC 1 1 - - 2 2 2011 9
Bandiera della Spagna Spagna UEFA 1 - - - 1 1 2023 3
Bandiera della Svezia Svezia UEFA - 1 4 - 5 5 - 9
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra UEFA - 1 1 1 2 3 - 7
Bandiera del Brasile Brasile CONMEBOL - 1 1 - 2 2 - 9
Bandiera della Cina Cina AFC - 1 - 1 1 2 - 8
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi UEFA - 1 - - 1 1 - 3
Bandiera dell'Australia Australia AFC - - - 1 - 1 - 8
Bandiera del Canada Canada CONCACAF - - - 1 - 1 - 8
Bandiera della Francia Francia UEFA - - - 1 - 1 - 5

Partecipazioni e prestazioni nelle fasi finali[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
  • – Campione
  • - Secondo posto
  • - Terzo posto
  • - Quarto posto
  • QF - Quarti di finale
  • OF - Ottavi di finale
  • 1T - Primo turno
  •  •  – Non qualificata
  •     – Non partecipa alle qualificazioni
  •    – Nazione ospitante
  • Q - Qualificata per il prossimo torneo
  • S - Squalificata
  • R - Ritirata

Per ogni torneo viene indicata la bandiera del paese ospitante e, tra parentesi, il numero di squadre che vi hanno partecipato. Attualmente le nazionali che hanno vinto il trofeo sono cinque (Stati Uniti 4, Germania 2, Norvegia, Giappone, Spagna 1) e sette quelle che hanno partecipato a tutte le edizioni disputate (Brasile, Germania, Giappone, Nigeria, Norvegia, Stati Uniti e Svezia). Gli Stati Uniti sono la nazionale con più vittorie (4), l'unica ad essersi piazzata sul podio in tutte le edizioni dal 1991 al 2019, ad aver vinto un'edizione del torneo in casa (nel 1999), ad aver raggiunto tre finali consecutive e una delle due, insieme alla Germania, ad aver vinto due edizioni consecutive. La Germania, il Giappone e la Norvegia sono le nazionali che hanno disputato almeno due finali consecutive. Brasile, Cina, Inghilterra, Olanda, Svezia sono le nazionali che hanno disputato una finale senza riuscire a vincere il trofeo. Tredici squadre hanno chiuso almeno una volta il mondiale tra le prime quattro posizioni, arrivando in semifinale. Nessuna squadra, tra quelle che hanno disputato almeno due finali (Stati Uniti, Germania, Giappone, Norvegia), ha perso più di una volta. La Svezia è la squadra che ha chiuso più volte il torneo al terzo posto (quattro volte), Germania e Norvegia quelle che hanno concluso al quarto posto più volte (due entrambe).

Nazionale bordered
1991
(12)
Bandiera della Svezia
1995
(12)
Bandiera degli Stati Uniti
1999
(16)
Bandiera degli Stati Uniti
2003
(16)
Bandiera della Cina
2007
(16)
Bandiera della Germania
2011
(16)
Bandiera del Canada
2015
(24)
Bandiera della Francia
2019
(24)
Bandiera dell'AustraliaBandiera della Nuova Zelanda
2023
(32)
Totale Vittorie
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti OF
9–10ª
9 4
Bandiera della Germania Germania QF
QF
QF
5-6ª
1T
17ª
9 2
Bandiera della Norvegia Norvegia QF
1T
10ª
OF
9-10ª
QF
OF
12ª
9 1
Bandiera del Giappone Giappone 1T
12ª
QF
1T
13–14ª
1T
10ª
1T
10-11ª
OF
11-12ª
QF
7-8ª
9 1
Bandiera del Brasile Brasile 1T
1T
QF
QF
OF
OF
10ª
1T
18ª
9 -
Bandiera della Nigeria Nigeria 1T
10ª
1T
11ª
QF
1T
15ª
1T
13ª
1T
1T
19ª
OF
16ª
OF
9–10ª
9 -
Bandiera della Svezia Svezia QF
QF
1T
10–11ª
OF
15ª
9 -
Bandiera dell'Australia Australia 1T
12ª
1T
11ª
1T
13ª
QF
QF
QF
OF
8 -
Bandiera del Canada Canada 1T
10º
1T
12º
1T
1T
16ª
QF
6ª
OF
13ª
1T
21ª
8 -
Bandiera della Cina Cina QF
QF
QF
QF
OF
14ª
1T
23ª
8 -
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra QF
QF
QF
6 -
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 1T
11ª
1T
14ª
1T
12ª
1T
19ª
1T
20ª
1T
20ª
6 -
Bandiera della Danimarca Danimarca QF
QF
1T
15ª
1T
12ª
OF
13–14ª
5 -
Bandiera della Francia Francia 1T
QF
QF
5-6ª
QF
5 -
Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord 1T
10ª
1T
11ª
QF
1T
13ª
R 4 -
Bandiera dell'Argentina Argentina 1T
16ª
1T
16ª
1T
18ª
1T
27ª
4 -
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1T
14ª
OF
16ª
1T
21-22ª
1T
28ª
4 -
Bandiera dell'Italia Italia QF
1T
QF
1T
22ª
4 -
Bandiera del Ghana Ghana 1T
13–14ª
1T
12ª
1T
15ª
3 -
Bandiera del Messico Messico 1T
16ª
1T
11ª
1T
20ª
3 -
Bandiera della Colombia Colombia 1T
14ª
OF
13ª
QF
7-8ª
3 -
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi OF
9-10ª
QF
3 -
Bandiera della Spagna Spagna 1T
20ª
OF
11-12ª
3 1
Bandiera della Russia Russia QF
QF
S 2 -
Bandiera del Camerun Camerun OF
14ª
OF
15-16ª
2 -
Bandiera della Thailandia Thailandia 1T
17ª
1T
24ª
2 -
Bandiera della Costa Rica Costa Rica 1T
18ª
1T
30ª
2 -
Bandiera della Giamaica Giamaica 1T
23ª
OF
11ª
2 -
Bandiera del Sudafrica Sudafrica 1T
21-22ª
OF
13–14ª
2 -
Bandiera della Svizzera Svizzera OF
15ª
OF
15ª
2 -
Bandiera del Cile Cile 1T
17ª
1 -
Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio 1T
23ª
1 -
Bandiera dell'Ecuador Ecuador 1T
24ª
1 -
Bandiera della Guinea Equatoriale Guinea Equatoriale 1T
15ª
1 -
Bandiera della Scozia Scozia 1T
19ª
1 -
Bandiera di Taipei Cinese Taipei Cinese QF
1 -
Bandiera delle Filippine Filippine 1T
25ª
1 -
Bandiera del Vietnam Vietnam 1T
32ª
1 -
Bandiera del Marocco Marocco OF
16ª
1 -
Bandiera dello Zambia Zambia 1T
24ª
1 -
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 1T
26ª
1 -
Bandiera del Portogallo Portogallo 1T
19ª
1 -
Bandiera di Haiti Haiti 1T
29ª
1 -
Bandiera di Panama Panama 1T
31ª
1 -
Nazionale bordered
1991
(12)
Bandiera della Svezia
1995
(12)
Bandiera degli Stati Uniti
1999
(16)
Bandiera degli Stati Uniti
2003
(16)
Bandiera della Cina
2007
(16)
Bandiera della Germania
2011
(16)
Bandiera del Canada
2015
(24)
Bandiera della Francia
2019
(24)
Bandiera dell'AustraliaBandiera della Nuova Zelanda
2023
(32)
Totale Vittorie

Premi[modifica | modifica wikitesto]

I tre premi principali assegnati ad ogni torneo sono:

  • La Scarpa d'Oro al capocannoniere del torneo.
  • Il Pallone d'Oro al miglior giocatore del torneo.
  • Il Premio Fair Play alla squadra più disciplinata del torneo.
Torneo Scarpa d'Oro Reti Pallone d'Oro Premio Fair Play
Cina 1991 Bandiera degli Stati Uniti Michelle Akers 10 Bandiera degli Stati Uniti Carin Jennings Bandiera della Germania Germania
Svezia 1995 Bandiera della Norvegia Ann Kristin Aarønes 6 Bandiera della Norvegia Hege Riise Bandiera della Svezia Svezia
Stati Uniti 1999 Bandiera del Brasile Sissi
Bandiera della Cina Sun Wen
7 Bandiera della Cina Sun Wen Bandiera della Cina Cina
Stati Uniti 2003 Bandiera della Germania Birgit Prinz 7 Bandiera della Germania Birgit Prinz Bandiera della Cina Cina
Cina 2007 Bandiera del Brasile Marta 7 Bandiera del Brasile Marta Bandiera della Norvegia Norvegia
Germania 2011 Bandiera del Giappone Homare Sawa 5 Bandiera del Giappone Homare Sawa Bandiera del Giappone Giappone
Canada 2015 Bandiera della Germania Célia Šašić 6 Bandiera degli Stati Uniti Carli Lloyd Bandiera della Francia Francia
Francia 2019 Bandiera degli Stati Uniti Megan Rapinoe 6 Bandiera degli Stati Uniti Megan Rapinoe Bandiera della Francia Francia
Australia/Nuova Zelanda 2023 Bandiera del Giappone Hinata Miyazawa 5 Bandiera della Spagna Aitana Bonmatí Bandiera del Giappone Giappone

Record e statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Analisi sui risultati[modifica | modifica wikitesto]

Prestazione della squadra ospitante[modifica | modifica wikitesto]

Anno Paese ospitante Risultato
1991 Bandiera della Cina Cina Quarti di finale
1995 Bandiera della Svezia Svezia Quarti di finale
1999 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Campione
2003 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3º posto
2007 Bandiera della Cina Cina Quarti di finale
2011 Bandiera della Germania Germania Quarti di finale
2015 Bandiera del Canada Canada Quarti di finale
2019 Bandiera della Francia Francia Quarti di finale
2023 Bandiera dell'Australia Australia 4º posto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda Fase a gironi

Migliori prestazioni in base alla confederazione[modifica | modifica wikitesto]

Confederazione Miglior risultato
CONCACAF 4 titoli: Stati Uniti (4: 1991, 1999, 2015, 2019)
UEFA 4 titoli: Germania (2: 2003 e 2007), Norvegia (1: 1995) e Spagna (1: 2023)
AFC 1 titolo: Giappone (2011)
CONMEBOL Secondo posto: Brasile (2007)
CAF Quarti di finale: Nigeria (1999)
OFC Primo turnoː Australia (3: 1995, 1999 e 2003) e Nuova Zelanda (5: 1991, 2007, 2011, 2015, 2019, 2023)[11]

Classifica assoluta dei marcatori[modifica | modifica wikitesto]

Posizione Nome Edizione Totale
Bandiera della Cina
1991
Bandiera della Svezia
1995
Bandiera degli Stati Uniti
1999
Bandiera degli Stati Uniti
2003
Bandiera della Cina
2007
Bandiera della Germania
2011
Bandiera del Canada
2015
Bandiera della Francia
2019

Bandiera dell'Australia
2023

1 Bandiera del Brasile Marta 3 7 4 1 2 0 17
2 Bandiera della Germania Birgit Prinz 1 1 7 5 0 14
Bandiera degli Stati Uniti Abby Wambach 3 6 4 1 14
4 Bandiera degli Stati Uniti Michelle Akers 10 0 2 12
5 Bandiera del Brasile Cristiane 0 5 2 0 4 11
Bandiera della Cina Sun Wen 1 2 7 1 11
Bandiera della Germania Bettina Wiegmann 3 3 3 2 11
8 Bandiera della Norvegia Ann Kristin Aarønes 6 4 10
Bandiera degli Stati Uniti Carli Lloyd 1 6 3 10
Bandiera della Germania Heidi Mohr 7 3 10
Bandiera del Canada Christine Sinclair 3 3 1 2 1 0 10
12 Bandiera della Norvegia Linda Medalen 6 2 1 9
Bandiera della Norvegia Hege Riise 1 5 3 0 9
Bandiera degli Stati Uniti Alex Morgan 2 1 6 0 9
15 Bandiera degli Stati Uniti Mia Hamm 2 2 2 2 8
Bandiera della Germania Kerstin Garefrekes 4 2 2 8
Bandiera degli Stati Uniti Kristine Lilly 0 3 2 2 1 8
Bandiera della Cina Liu Ailing 4 1 3 8
Bandiera della Norvegia Marianne Pettersen 3 3 2 8
Bandiera della Germania Célia Šašić 2 6 8
Bandiera del Giappone Homare Sawa 0 0 3 0 5 0 8
22 Bandiera degli Stati Uniti Tiffeny Milbrett 3 3 1 7
Bandiera dell'Australia Lisa De Vanna 4 1 2 0 7
Bandiera del Brasile Sissi 0 7 7

Capocannonieri delle singole edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Capocannoniere Nazionale Gol
Cina 1991 Michelle Akers Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 10
Svezia 1995 Ann Kristin Aarønes Bandiera della Norvegia Norvegia 6
USA 1999 Sissi
Sun Wen
Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera della Cina Cina
7
USA 2003 Birgit Prinz Bandiera della Germania Germania 7
Cina 2007 Marta Bandiera del Brasile Brasile 7
Germania 2011 Homare Sawa Bandiera del Giappone Giappone 5
Canada 2015 Carli Lloyd
Célia Šašić
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera della Germania Germania
6
Francia 2019 Ellen White
Alex Morgan
Megan Rapinoe
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
6
Australia/Nuova Zelanda 2023 Hinata Miyazawa Bandiera del Giappone Giappone 5

Record della fase finale (singoli)[modifica | modifica wikitesto]

Numero di convocazioni[modifica | modifica wikitesto]

Se l'anno è indicato in corsivo la giocatrice non è mai scesa in campo in quell'edizione del campionato mondiale.

# Giocatrice Nazionale Presenze
1 Formiga Bandiera del Brasile Brasile 7 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011, 2015, 2019)
2 Marta Bandiera del Brasile Brasile 6 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019, 2023)
Homare Sawa Bandiera del Giappone Giappone 6 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Christine Sinclair Bandiera del Canada Canada 6 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019, 2023)
Onome Ebi Bandiera della Nigeria Nigeria 6 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019, 2023)
3 Kristine Lilly Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 5 (1991, 1995, 1999, 2003, 2007)
Bente Nordby Bandiera della Norvegia Norvegia 5 (1991, 1995, 1999, 2003, 2007)
Birgit Prinz Bandiera della Germania Germania 5 (1995, 1999, 2003, 2007, 2011)
Karina LeBlanc Bandiera del Canada Canada 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Nadine Angerer Bandiera della Germania Germania 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Christie Rampone Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 5 (1999, 2003, 2007, 2011, 2015)
Cristiane Bandiera del Brasile Brasile 5 (2003, 2007, 2011, 2015, 2019)

Capitani e allenatori delle squadre vincitrici[modifica | modifica wikitesto]

Anno Capitano Allenatore Squadra
1991 April Heinrichs Anson Dorrance Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
1995 Heidi Støre Even Pellerud Bandiera della Norvegia Norvegia
1999 Carla Overbeck Tony DiCicco Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
2003 Bettina Wiegmann Tina Theune-Meyer Bandiera della Germania Germania
2007 Birgit Prinz Silvia Neid Bandiera della Germania Germania
2011 Homare Sawa Norio Sasaki Bandiera del Giappone Giappone
2015 Christie Rampone Jillian Ellis Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
2019 Alex Morgan Jillian Ellis Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
2023 Olga Carmona Jorge Vilda Bandiera della Spagna Spagna

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni Di Salvo, Calcio femminile: la Coppa del Mondo 1970, su Gli Eroi del Calcio, 22 luglio 2019. URL consultato l'11 aprile 2024.
  2. ^ Martina Pozzoli, In Messico nel 1971 oltre 100 mila persone per il calcio femminile e c'era anche l'Italia, su L Football, 5 aprile 2022. URL consultato l'11 aprile 2024.
  3. ^ a b (EN) Women's World Cup History, in sportsillustrated.cnn.com, 1999. URL consultato l'8 gennaio 2009.
  4. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - USA 1999, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2011).
  5. ^ (EN) FIFA WOMEN'S WORLD CUP USA 2003 REVIEW, in ussoccer.com. URL consultato l'8-01-09 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  6. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - USA 2003, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  7. ^ (EN) FIFA Women's World Cup - CHINA 2007, in fifa.com. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2017).
  8. ^ The Official Womens World Cup Trophy, su fifa.com. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2017).
  9. ^ Women's World Cup Trophy Is Made of Gold-Clad Sterling Silver; Men's Version Is 18-Karat Gold, su The Jeweler's Blog, 5 luglio 2015. URL consultato il 13 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2018).
  10. ^ (EN) Women’s World Cup Trophy Is Made of Gold-Clad Sterling Silver; Men’s Version Is 18-Karat Gold, in fifa.com. URL consultato il 21 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2019).
  11. ^ Dal 2006 l'Australia è parte della AFC. Pertanto tutti i risultati ottenuti dalla nazionale australiana dal 2007 in poi, sono parte della confederazione asiatica e non della OFC.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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