Joseph L. Mankiewicz

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Joseph L. Mankiewicz nel 1950
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1950
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura non originale 1950
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1951
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore sceneggiatura non originale 1951

Joseph Leo Mankiewicz (Wilkes-Barre, 11 febbraio 1909New York, 5 febbraio 1993) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, di origini polacche.

Vincitore di quattro Premi Oscar per la regia e la sceneggiatura di Lettera a tre mogli (1949) e Eva contro Eva (1950), fu anche il regista del colossal Cleopatra (1963). Condivide con John Ford e Alejandro González Iñárritu il record di due Oscar di miglior regista per due anni consecutivi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Wilkes-Barre, Pennsylvania, in una famiglia ebraica, da Franz Mankiewicz, polacco-statunitense,[1][2] e Joanna Blumenau, Mankiewicz si trasferì con la sua famiglia a New York dove si diplomò alla Stuyvesant High School. Nel 1928 ottenne un bachelor alla Columbia University.

Per un periodo lavorò a Berlino, Germania, come corrispondente all'estero per il giornale Chicago Tribune, prima di essere attratto dal mondo del cinema. Tornato negli Stati Uniti, nel 1928 Mankiewicz ottenne un contratto dalla Paramount come sceneggiatore. Contemporaneamente anche suo fratello Herman J. Mankiewicz si stava facendo strada nel campo della sceneggiatura cinematografica (sarà lui a scrivere insieme a Orson Welles la sceneggiatura di Quarto potere, 1941).

Da sempre interessato alla regia, nel 1936 Mankiewicz passò alla Metro-Goldwyn-Mayer sperando di passare dietro la macchina da presa, ma ottenne di lavorare solo come produttore. Ebbe però l'opportunità di farsi le ossa occupandosi della realizzazione di film come Furia (1936) di Fritz Lang e Scandalo a Filadelfia (1940) di George Cukor. Ma era la regia che continuava ad interessarlo, così nel 1943 si trasferì alla 20th Century Fox e l'anno seguente scrisse e produsse Le chiavi del paradiso (1944) di John M. Stahl.

Debuttò come regista nel 1946 col film Il castello di Dragonwyck, un interessante melodramma gotico, seguito da una serie di tre film co-sceneggiati insieme a Philip Dunne, tra i quali il fantasy Il fantasma e la signora Muir (1947). Nel 1949 arrivò il grande successo quando diresse Lettera a tre mogli, in cui si avvalse di un cast quasi tutto al femminile (tra cui Linda Darnell, Jeanne Crain e Ann Sothern), per descrivere con divertito cinismo vizi ed ipocrisie del gentil sesso. Per questo film Mankiewicz si guadagnò due premi Oscar, uno per la migliore regia e l'altro per la migliore sceneggiatura.

Negli anni del maccartismo, fu accusato da una parte della Screen Directors Guild, in particolare Cecil B. DeMille, di nutrire simpatie filocomuniste. Mankiewicz venne apertamente difeso dal collega John Ford e le accuse nei suoi confronti caddero presto. Da sempre estimatore del teatro, nel 1950 Mankiewicz ne criticò il lato eccentrico e perverso in Eva contro Eva, di cui curò anche la sceneggiatura cinematografica. Raccontando la storia di una matura diva delle scene (Bette Davis) alle prese con un'insinuante giovane aspirante attrice (Anne Baxter), il regista usò il cinema per analizzare il suo diretto concorrente, il teatro appunto. Anche questo film gli fece guadagnare due premi Oscar, sempre per la migliore regia e la migliore sceneggiatura.

Negli anni seguenti Mankiewicz passò da uno sferzante melodramma sul successo e sul tradimento, La contessa scalza (1953), con Ava Gardner, ad un riuscito film storico con Marlon Brando, Giulio Cesare (1953); da uno spaccato di vita umana nel contesto bellico in Un americano tranquillo (1957) ad un cupo dramma sull'omofobia, Improvvisamente l'estate scorsa (1959), tratto dall'omonima opera teatrale di Tennessee Williams.

Nel 1963 venne distribuito il colossal Cleopatra, con Elizabeth Taylor e Richard Burton, alla cui regia Mankiewicz era passato dopo che Rouben Mamoulian aveva dato forfait. Nel 1967 ritornò alla commedia, su toni aciduli e crudeli, con Masquerade, con Rex Harrison e Susan Hayward, seguita nel 1972 da Gli insospettabili, con Laurence Olivier e Michael Caine. Dopo questo film Joseph L. Mankiewicz decise di ritirarsi. Alla sua morte, nel 1993, la salma del regista venne tumulata nel cimitero di Saint Matthew's Episcopal Churchyard, Bedford, New York.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Mankiewicz fu il fratello minore del leggendario sceneggiatore di Hollywood Herman J. Mankiewicz, co-sceneggiatore (con Orson Welles) di Citizen Kane, tra altri numerosi film.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The religion of director Joseph L. Mankiewicz, su adherents.com. URL consultato l'11 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2009).
  2. ^ Joseph L. Mankiewicz, Literate Skeptic of the Cinema, Dies at 83 - Biography; Obituary - NYTimes.com

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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