John Ireland

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John Ireland nel western La valle della vendetta (1951)

John Benjamin Ireland (Vancouver, 30 gennaio 1914Santa Barbara, 21 marzo 1992) è stato un attore canadese naturalizzato statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da un'insegnante scozzese di pianoforte di nome Gracie Ferguson, che lo portò in giovanissima età a New York, senza che lui avesse il tempo di conoscere suo padre. Il suo esordio risale al 1935 in uno show acquatico in un parco di divertimento, dove si esibiva come nuotatore professionista[1]. Dopo alcuni anni di questo lavoro, alternato a quello di imbonitore nel medesimo parco, passò alla recitazione, interpretando ruoli shakespeariani a Broadway e in compagnie di giro, fino al suo debutto cinematografico con il ruolo del G.I. Windy nel film bellico Salerno, ora X (1945) di Lewis Milestone. Scritturato dal produttore Darryl F. Zanuck, Ireland divenne in breve tempo uno dei più interessanti caratteristi americani del dopoguerra, interprete di personaggi cinici e violenti[1].

La sua personalità e i suoi tratti somatici da "duro" gli consentirono ruoli di supporto in western quali Sfida infernale (1946) di John Ford e Il fiume rosso (1948) di Howard Hawks, entrambi celebrativi del mito dell'Ovest[2]. La sua interpretazione del reporter Jack Burden nel film Tutti gli uomini del re (1949) gli valse una candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista.

Ireland si specializzò in ruoli di coriaceo cattivo in numerosi western degli anni cinquanta, come La valle della vendetta (1951), accanto a Burt Lancaster, Sfida all'O.K. Corral (1957), di John Sturges, ancora con Lancaster e Kirk Douglas. In collaborazione con l'operatore Lee Garmes, l'attore produsse e diresse Il territorio dei fuorilegge (1953)[1], cimentandosi nuovamente nella regia due anni più tardi con il B-movie The Fast and the Furious (1955), scritto da Roger Corman, in cui interpretò un innocente in fuga, accusato di un omicidio che non ha commesso.

Dopo il ruolo del gladiatore Crixus in Spartacus (1960) di Stanley Kubrick, la carriera di Ireland iniziò una fase di declino. L'attore intensificò la sua attività di interprete televisivo, in cui già si era cimentato dagli anni cinquanta, partecipando a serie quali Alfred Hitchcock presenta (1962), The Cheaters (1960-1962), Gli uomini della prateria (1960-1965), Gunsmoke (1966-1967) e Bonanza (1967).

John Ireland nel film Una pistola per cento bare (1968)

Nella seconda metà degli anni sessanta diede nuovo impulso alla propria carriera cinematografica, prima con il ruolo del sinistro Steve Marek ne Gli occhi degli altri (1965), un piccolo classico dell'horror a basso costo, diretto da William Castle. Ireland si trasferì poi in Italia, dove divenne una star del genere spaghetti-western in pellicole quali Odio per odio (1967) di Domenico Paolella, e Una pistola per cento bare (1968), di Umberto Lenzi. Di rilievo anche le sue partecipazioni a due pellicole appartenenti al filone del giallo all'italiana, Gli insaziabili (1969) di Alberto De Martino, e Una sull'altra (1969) di Lucio Fulci, nonché nella co-produzione internazionale Salon Kitty (1975) diretta da Tinto Brass.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal primo matrimonio con Elaine Sheldon (1940-1949), Ireland ebbe due figli, John e Peter. Nel 1949 sposò l'attrice Joanne Dru, dalla quale divorziò nel 1957. Sposatosi in terze nozze nel 1962 con Daphne Myrick Cameron, ebbe da lei una figlia, Daphne. Il matrimonio durò fino alla morte di Ireland, avvenuta per leucemia il 21 marzo 1992 a 78 anni.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, John Ireland è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Il chi è del cinema, De Agostini, vol. I, 1984, pag. 256
  2. ^ Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2002, pag. 579-580

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