Matilde di Scozia

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Matilde di Scozia
Regina d'Inghilterra
In carica11 novembre 1100 –
1º maggio 1118
Incoronazione11 novembre 1100
PredecessoreMatilda delle Fiandre
SuccessoreAdeliza di Lovanio
Nascita1079/1080
Morte1º maggio 1118
Luogo di sepolturaAbbazia di Westminster
DinastiaCasato dei Dunkeld
PadreMalcolm III di Scozia
MadreMargherita del Wessex
Consorte diEnrico I d'Inghilterra
FigliEufemia
Matilde
Guglielmo Adelin
ReligioneCattolicesimo

Edith, poi Matilda, dopo il matrimonio (1079[1]/1080[2]1º maggio 1118), fu regina consorte d'Inghilterra dal 1100 e duchessa consorte di Normandia dal 1106 fino alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, era figlia del re di Scozia, Malcolm III e della sua seconda moglie, Margherita del Wessex[3] (Ungheria, 1045 – 16 novembre 1093), che secondo il The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations era figlia del principe Edoardo (figlio del re d'Inghilterra, Edmondo II[4], che secondo il monaco e cronista inglese, Orderico Vitale, discendeva da Alfredo il Grande e quindi dal primo re d'Inghilterra, Egberto del Wessex[5]) e di Agata[4], che, sempre secondo il The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations era nipote dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II (daughter of the brother of Emperor Henry)[4], mentre secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium era la sorella della regina d'Ungheria (Agatham regine Hunorem sororem)[6], mentre per Orderico Vitale era figlia del re d'Ungheria[7]; Margherita era la sorella di Edgardo Atheling[4], ultimo discendente del Casato dei Wessex[8] e pretendente alla corona d'Inghilterra.
Malcolm III di Scozia, secondo il Mariani Scotti Chronicon, era figlio del re di Scozia, Duncan I[9] e della moglie Sibilla di Nortumbria, che secondo lo storico e presbitero scozzese, Giovanni di Fordun, nel suo John of Fordun's Chronicle of the Scottish nation, era la cugina del Conte di Northumbria, Siward[10].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Cortacoscia, duca di Normandia e sua madre, la regina d'Inghilterra, Matilda delle Fiandre furono padrino e madrina di battesimo di Edith.

Guglielmo di Malmesbury ci informa che Edith passò l'infanzia e fu educata dalle suore presso il monastero di Romsey[11], e anche secondo Orderico Vitale Edith e sua sorella, Maria, nel 1093, dopo la morte del padre (ricordata sempre da Orderico Vitale[12]) furono portate a Romsey, dove la loro zia (sorella della loro madre, Margherita) Cristina era badessa[13], dove si applicarono negli studi e si dedicarono a Dio[13]. Durante il soggiorno a Romsey, sempre secondo Orderico Vitale, il primo Signore (Lord) di Richmond, Alano il Rosso, chiese al re d'Inghilterra, Guglielmo II il Rosso, il permesso di sposate Edith, ma l'improvvisa morte di Alano, chiuse l'argomento[14] e dopo anche Guglielmo di Warenne, II conte di Surrey, la richiese inutilmente in moglie[15]

Il re d'Inghilterra e reggente della Normandia Guglielmo II il Rosso il 2 agosto 1100 improvvisamente morì; secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, il 2 agosto 1100, Guglielmo stava cacciando nella New Forest, quando fu colpito a morte da una freccia[16].
Anche Orderico Vitale descrisse l'avvenimento con ricchezza di particolari[17], ricordando che alla caccia partecipava anche il fratello minore di Guglielmo, Enrico Beauclerc, che, constatata la morte di Guglielmo Rufus, si precipitò a Winchester, sede del tesoro reale[17]. Approfittando che il fratello maggiore, Roberto, che avrebbe dovuto ereditare il trono d'Inghilterra, stava rientrando dalla prima crociata, e, in quei giorni, si trovava ancora in Puglia, dove si era sposato, e sarebbe arrivato in Normandia solo a settembre[5], Enrico poté impossessarsi della corona inglese; egli fu accettato come re dai principali baroni e, secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, il 5 agosto fu incoronato nell'Abbazia di Westminster, dal vescovo di Londra, Maurizio[18].

Il passo successivo di Enrico Beauclerc, sia secondo il monaco e cronista normanno Guglielmo di Jumièges, autore della sua Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, che il cronista e monaco benedettino dell'abbazia di Malmesbury, nel Wiltshire (Wessex),, Orderico Vitale, ed il cronista e monaco benedettino inglese, Matteo di Parigi, era il figlio maschio quartogenito del duca di Normandia e re d'Inghilterra, Guglielmo il Conquistatore e di Matilde delle Fiandre[19][20][21][22] (1032 - 1083), che, secondo la Genealogica Comitum Flandriæ Bertiniana, era figlia di Baldovino V, conte delle Fiandre, e della sorella del re di Francia, Enrico I[21], Adele di Francia[23], che secondo la Genealogiæ Scriptoris Fusniacensis era figlia del re di Francia, Roberto II, detto il Pio[24], era quello di sposarsi e la sua scelta cadde su Matilde. Poiché ella aveva trascorso buona parte della sua vita in un convento, i baroni normanni, che disapprovavano il matrimonio fecero presente che Edith aveva preso i voti da monaca[8]; Enrico chiese l'autorizzazione di sposarla all'Arcivescovo di Canterbury, Anselmo, che, nel settembre del 1100, era tornato dall'esilio[25]. Considerandosi inadatto a prendere una tale decisione, Anselmo chiese consiglio ai vescovi della sua arcidiocesi, facendoli riunire per determinare la legittimità della proposta di matrimonio. Matilde disse all'arcivescovo ed ai vescovi del regno che non aveva mai preso i santi voti e insistette sul fatto che i suoi genitori avevano mandato lei e sua sorella in Inghilterra per scopi educativi e che sua zia Cristina la voleva fare diventare monaca per proteggerla solo "dal lusso dei normanni". Matilde reclamò di non aver rifiutato il velo. Il consiglio decise poi che Matilde non era mai stata monaca, né i genitori avevano intenzione di farla diventare tale e ne autorizzarono sposare il matrimonio con il re inglese. Anselmo, secondo Guglielmo di Malmesbury, non prese in considerazione i voti (perché considerò che Edith non li avesse pronunciati liberamente)[26] e celebrò personalmente il matrimonio[18]; come concessione alla sensibilità dei Normanni Edith, quando divenne regina, Edith cambiò il suo nome in Matilde (come sostiene Orderico Vitale[15]) e nello stesso giorno del matrimonio venne incoronata regina[27]. Enrico, grazie a questo matrimonio, divenne molto più accettabile alla popolazione anglo-sassone, in quanto la regina, per parte di madre era discendente dai reali anglo-sassoni, come ci conferma Orderico Vitale[5] e, nei loro figli, le dinastie normanna ed anglosassone si sarebbero unite. Il matrimonio, che viene ricordato anche da Guglielmo di Malmesbury[28], contribuì ad aumentare i matrimoni misti, tra Normanni e Sassoni[8]. Un altro beneficio dell'unione era che l'Inghilterra e la Scozia sarebbero diventate politicamente più vicine; tre dei fratelli di Edith-Matilde diventarono re di Scozia e furono insolitamente leali all'Inghilterra durante questo periodo.

Sigillo di Matilde

Suo marito, Enrico, nel 1106, guidò una spedizione attraverso la Manica, e, aver bruciato Bayeux ed occupato Caen, secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon aveva assediato il castello di Tinchebray[29] e la battaglia con la vittoria di Enrico avvenne il 29 settembre 1106[29]. Suo cognato, Roberto II di Normandia fu catturato[30], durante la Battaglia di Tinchebray. Roberto, riconosciuta la propria sconfitta, ordinò a Falaise e Rouen di arrendersi e svincolò tutti i suoi vassalli dal giuramento di fedeltà[31].
Roberto venne privato del ducato di Normandia, con l'approvazione del sovrano Filippo I di Francia, che lo dichiarò incapace di mantenere l'ordine e la pace nel suo territorio[32]; Enrico I di fatto divenne duca di Normandia e Edith-Matilde, divenne duchessa consorte.

Secondo Orderico Vitale, nel febbraio 1113, nella località di Petra Peculata, vicino ad Alençon, il nuovo conte d'Angiò e conte consorte del Maine, Folco V, ricevette la contea del Maine dal duca di Normandia, Enrico, gli giurò fedeltà e fu concordato il matrimonio tra Guglielmo Adelin, l'unico figlio maschio di Enrico e Edith-Matilde ed erede di Enrico I e la figlia primogenita di Folco e della contessa del Maine, Eremburga, Alice[33], con l'accordo che Alice, alla morte della madre Eremburga, avrebbe ereditato la contea del Maine.
Edith-Matilde non riuscì a vedere il matrimonio del figlio, Guglielmo, con Alice, che, anche lei, al momento del matrimonio, assunse il nome di Matilde, nel giugno del 1119[34], poiché era morta l'anno prima: secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon Matilde, regina d'Inghilterra morì il 1º maggio del 1118, nel monastero di Westminster, dove fu tumulata[35]; anche gli Obituaires de Sens Tome I confermano la morte di Edith-Matilde (Matildis Anglorum regina) il primo maggio (Kal Mai)[36].

Matilde aveva tenuto corte soprattutto a Westminster, ma aveva accompagnato il marito nei suoi viaggi attraverso tutta l'Inghilterra e nel 1106/1107, aveva visitato probabilmente la Normandia con Enrico. La sua corte si riempì di musicisti e di poeti; diede incarico ad un monaco, probabilmente Turgot, di scrivere una biografia di sua madre, Santa Margherita. Era una regina attiva e come sua madre era conosciuta per la sua forte devozione al Cristianesimo. William di Malmesbury scrisse che assisteva la Messa a piedi nudi durante la Quaresima, e lavò i piedi e baciò le mani dei malati. Dopo la sua morte venne ricordata come "Matilde la buona regina" e "Matilde della memoria benedetta".
Dopo che, il 25 novembre 1120, aveva perso l'unico figlio legittimo maschio ed unico erede legittimo al trono, Guglielmo Adelin, al largo della costa normanna del Cotentin, nel naufragio notturno causato dell'urto contro uno scoglio affiorante della Nave Bianca, come racconta Guglielmo di Malmesbury[37], il 29 gennaio 1121, secondo il Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, suo marito, Enrico sposò Adeliza di Lovanio, figlia di Goffredo I di Lovanio, duca della Bassa Lorena[38], per cercare di avere un altro erede, ma da tale unione non nacquero figli, come ci testimonia Guglielmo di Jumièges[39]. .

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Edith-Matilde a Enrico I diede due (o tre[40]) figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Crinán di Dunkeld  
 
 
Duncan I di Scozia  
Bethóc di Scozia Malcolm II di Scozia  
 
 
Malcolm III di Scozia  
 
 
 
Suthen  
 
 
 
Matilde di Scozia  
Edmondo II d'Inghilterra Etelredo II d'Inghilterra  
 
Aelfgifu di York  
Edoardo l'esiliato  
Ealdgyth  
 
 
Margherita di Scozia  
 
 
 
Agata di Kiev  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: re scozzesi - EADGYTH
  2. ^ (EN) #ES Genealogy: Dunkeld - Edith later Matilda
  3. ^ (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 47
  4. ^ a b c d (EN) The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations, anno 1017, pag 133
  5. ^ a b c (LA) Historia Ecclesiastica, vol.unicum, pars III, liber X, colonna 754
  6. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1100, pagina 814 Archiviato il 22 febbraio 2015 in Internet Archive.
  7. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, pagina 398
  8. ^ a b c William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 66
  9. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus V, anno 1157, pagina 558 Archiviato il 13 giugno 2018 in Internet Archive.
  10. ^ (EN) John of Fordun's Chronicle of the Scottish nation, book IV, chapter XLIV, pagina 179
  11. ^ (EN) Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 452
  12. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, pagina 397
  13. ^ a b (LA) Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, pagina 399
  14. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, pagine 399 e 400
  15. ^ a b c d (LA) Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, pagina 400
  16. ^ (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagine 44 e 45
  17. ^ a b (LA) Ordericus Vitalis, Historia Ecclesiastica, vol. unicum, pars III, liber X, colonne 751 e 752
  18. ^ a b (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 46
  19. ^ (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VII, cap. XXI, pag 277 e 278
  20. ^ (EN) Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 305
  21. ^ a b (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, cap. VI, pagg. 92 e 93
  22. ^ (LA) Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. I, anno 1086, pagina 30
  23. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Genealogica Comitum Flandriæ Bertiniana, pagina 306 Archiviato il 19 giugno 2018 in Internet Archive.
  24. ^ (LA) #ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XIII, Genealogiæ Scriptoris Fusniacensis, par. 2, pag 252 Archiviato il 19 giugno 2018 in Internet Archive.
  25. ^ (LA) Ordericus Vitalis, Historia Ecclesiastica, vol. unicum, pars III, liber X, colonna 753
  26. ^ (EN) Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 428, seconda nota
  27. ^ (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 48
  28. ^ (EN) Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 428
  29. ^ a b (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 55
  30. ^ (EN) The ecclesiastical history of England and Normandy, vol. III, book XI, cap. XX, pag 381
  31. ^ William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 68
  32. ^ Louis Halphen, "La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)", cap. XVII, vol. V, pag. 717
  33. ^ (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber XI, cap. XXI, col. 846
  34. ^ (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber XII, cap. V, col. 863
  35. ^ (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 71
  36. ^ (LA) Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Denis, Pag 316
  37. ^ (LA) Guglielmo di Malmesbury, Gesta Regum Anglorum, par. 419, pagg. 495 -498 Archiviato il 2 giugno 2016 in Internet Archive.
  38. ^ (LA) Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 75
  39. ^ (LA) Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VIII, cap. XXIX, pag 306
  40. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: re inglesi - EADGYTH of Scotland (Henry of England)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Louis Alphen, La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180), cap. XVII, vol. V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 705–739
  • William John Corbett, Inghilterra, 1087-1154, cap. II, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 56–98.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duchessa di Normandia Successore
Sibilla di Conversano 1053-2 novembre 1083 Adeliza di Lovanio
Predecessore Regina d'Inghilterra Successore
Matilda delle Fiandre 25 dicembre 1066-2 novembre 1083 Adeliza di Lovanio
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