Flauto di Pan

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il quadro di Picasso, vedi Il flauto di Pan.
Flauto di Pan
Un flauto di Pan di origine andina
Informazioni generali
InvenzionePreistoria
Classificazione421.112
Aerofoni labiali
FamigliaFlauti diritti
Uso
Musica dell'antichità
Musica dell'America Meridionale
Musica dell'Asia Centrale
Musica dell'Asia Orientale
Musica del Sudest asiatico
Musica tradizionale dell'Europa Orientale
Musica dell'Australia e Nuova Zelanda
Genealogia
Discendenti 

Il flauto di Pan è un tipo di strumento aerofono a fiato, costituito da più canne, il cui numero può variare, di lunghezza diversa e legate o unite tra loro. Per ottenere il suono si soffia trasversalmente sulle aperture superiori delle canne. Prende il nome da Pan, divinità della religione greca antica, corrispondente al romano Silvano.

Nella classificazione Hornbostel-Sachs, i flauti di Pan costituiscono una famiglia di strumenti denominati "serie di flauti con imboccatura a un'estremità", e sono indicati con il codice 421.112.

Tra i flauti di Pan più noti ci sono la siringa dell'antica Grecia e la zampoña della musica andina.

Descrizione e storia[modifica | modifica wikitesto]

Il flauto di Pan è l'antenato dell'organo a canne e, non avendo fori per le dita, dell'armonica a bocca. Ma mentre quest'ultima è uno strumento ad ance libere, il flauto di Pan è un aerofono labiale.

Nella religione greca antica Siringa è una ninfa naiade. Seguace di Artemide, fu inseguita dal dio Pan desideroso di possederla e sfuggendogli giunse fino alle rive del fiume Ladone, dove invocò l'aiuto delle Naiadi. Da loro fu trasformata in canne palustri che al soffio del vento emettevano un suono delicato. Udendo quel suono Pan decise di costruire un nuovo strumento musicale (il Flauto di Pan) a cui diede il nome della ninfa. Pan (un satiro, cioè metà capra e metà umanoide, con corna, orecchie a punta e pizzetto) suonava questo flauto per incantare e irretire i viandanti: è per questo che si chiama flauto di Pan. La Sýrinx viene suonata anche dalle sirene per accompagnare i defunti nell'oltretomba.

Nelle fonti latine i flauti di Pan venivano anche chiamatolo con altri nomi, collegati alla loro forma o al materiale usato per costruirli, per esempio arundo (“canna”), fistula (“tubo”) o buxus (“legno di bosso”)[1].

Nei paesi dell'America Latina, il flauto di Pan detto zampoña è utilizzato soprattutto negli altopiani andini, e in paesi come Bolivia, Ecuador, Argentina, Perù, Colombia e Cile. Il suo sviluppo è iniziato intorno al V secolo dell'era cristiana, la cultura Huari o Wari, che si trova in Perù ed oggi possono essere raggruppati in tre gruppi principali: il siku o sikuri (in lingua aymara significa "tubo che dà suono"), la antara e il rondador.

Una variante chiamata firlinfeu, è tradizionalmente in uso nella Brianza; il paese europeo dove lo strumento conosce il maggior successo è probabilmente la Romania; è presente anche in altre regioni del mondo, quali ad esempio la Cina o le Isole Salomone.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il flauto di Pan classico, chiamato anche siringa, è composto da un numero variabile di canne. Il materiale più comunemente usato è il bambù, talvolta è utilizzato il legno d'acero. Le canne sono disposte verticalmente e unite orizzontalmente con corde o cera, guardando il suonatore in modo decrescente da sinistra a destra.

Le forme fondamentali del Flauto di Pan sono quattro:

  • Forma semplice: è la forma più utilizzata, le canne vengono disposte a zattera, le canne più corte devono essere alla sinistra del musicista.
  • Forma scavata in un sol pezzo: prendendo un pezzo rettangolare del materiale (di solito vengono usati materiali di legno), si scava la forma del Flauto di Pan.
  • Forma doppia: sono due forme semplici affiancate fra loro.
  • Forma a fascio: le canne sono raggruppate e unite a forma di grappolo d’uva.

Modo di suonare[modifica | modifica wikitesto]

Il flauto di Pan va suonato tenendo la fila di canne inferiori, se disposto su due file come da modello andino, rivolte verso di sé, e comunque con le canne più corte, che emettono suoni acuti, verso la sinistra di chi suona.

Il soffio deve essere emesso a labbra strette, in modo da lasciare una fessura né troppo stretta né troppo larga, abbastanza per far passare un flusso d'aria leggera e veloce, da spingere sgonfiando i polmoni senza movimenti dei muscoli addominali. Inoltre, bisogna accertarsi che il Flauto di Pan non abbia le canne secche, poiché se le canne si seccano man mano che lo strumento viene suonato l'intonazione cambia e cala. Alcuni costruttori (Italia Plaschke) consigliano di umidificare con olio di vaselina l'interno delle canne con cadenza mensile, a tale scopo sono in commercio appositi kit. Da notare che durante la umidificatura delle canne di agire con delicatezza onde evitare di spostare i fondelli di regolazione del tono di ciascuna canna, e di conseguenza l'intonazione di base (440 Hz.) Normalmente, riguardo alle tonalità, le siringhe si rifanno ai luoghi d'origine, le siringhe africane sono senza tonalità fissa, anche se la nota più grave è sempre un do e quella più acuta è spesso un sol, le siringhe dei mahori sono in diverse tonalità che si possono paragonare, come estensione, ai flauti soprano, contralto, tenore e basso.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Artista di strada che suona una zampoña e la chitarra nella Castro Valley, California

Il flauto di Pan è uno strumento che viene molto usato nella musica andina, più precisamente in Perù, Argentina, Colombia, Bolivia, Ecuador e Cile. È proprio in quest'ultima che viene utilizzato di più da gruppi come gli Inti-Illimani e i Quilapayún, tanto da renderlo uno degli strumenti tipici della cultura andina.

Tra i gruppi svizzeri che lo hanno utilizzato ci sono Peter, Sue & Marc. Il rumeno Gheorghe Zamfir è attualmente considerato l'artista più virtuoso nell'utilizzo di questo strumento tra i flautisti dell'epoca contemporanea.

Essendo uno strumento di origine greca, anche i compaesani Aphrodite's Child ne hanno fatto largo uso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Susanne Rühling, I Flauti di Pan nell’antichità e nel Medio Evo. Tra mito e realtà (PDF), in Archaeomusica - I Suoni e la Musica dell'Antica Europa, 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 1725 · LCCN (ENsh85097479 · GND (DE4044462-4 · BNE (ESXX537880 (data) · BNF (FRcb11971210d (data) · J9U (ENHE987007560646305171 · NDL (ENJA00577641