Abies nebrodensis

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Abete dei Nèbrodi
Abies nebrodensis var. nebrodensis
Parco dei Nebrodi
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. nebrodensis
Nomenclatura binomiale
Abies nebrodensis
(Lojac.) Mattei, 1908
Sinonimi

Abies pectinata var. nebrodensis
Lojac., 1904

Abies alba subsp. nebrodensis
(Lojac.) Svoboda, 1964

Abies alba var. nebrodensis
(Lojac.) Nitz., 1969
Abies alba var. calabrica
Svoboda

Nomi comuni

Abete delle Madonie

Areale

L'abete dei Nèbrodi o abete delle Madonie (Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, 1908) è un albero della famiglia delle Pinaceae, endemico della Sicilia.[2]

La specie, un tempo classificata come sottospecie dell'abete bianco (Abies alba), potrebbe essersi formata per speciazione durante l'inizio dell'ultimo interglaciale post-wurmiano.

Il ritrovamento recente di una stazione “fossile”, sulle Madonie, ha portato alla considerazione che, circa 9.000 anni fa, Abies nebrodensis e Abies alba erano entrambi presenti nelle montagne siciliane.[senza fonte]

Il prof. Giovanni Ettore Mattei descrisse l'Abies nebrodensis come splendida conifera, endemica della Sicilia da circa 9.000 anni, che adesso conta solamente una trentina di esemplari, rischiando l'estinzione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un albero con portamento eretto o leggermente incurvato, alto fino a 10–15 m, con chioma conico-piramidale, un po' tarchiata, di colore verde scuro.

Gli aghi sono lunghi sino a 10 mm, rigidi e pungenti.
Le pigne sono lunghe sino a 20 cm.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo endemico delle montagne della catena settentrionale sicula, l'A. nebrodensis dal 1900 era stato considerato estinto. Fu riscoperto, nel 1957, nel Vallone Madonna degli Angeli (comune di Polizzi Generosa) sulle Madonie, dove ne sono rimasti circa una trentina di esemplari, sopravvissuti, forse, grazie all'isolamento ed alla minore competitività locale di altre specie più forti, come il faggio (Fagus sylvatica). La maggior parte degli esemplari sopravvissuti cresce stentatamente su pendio sassoso e probabilmente si sono sottratti al taglio proprio per le loro modeste dimensioni. Alcuni esemplari producono una certa percentuale di semi fertili, con i quali periodicamente si procede alla coltivazione in vivaio e poi al trapianto.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

L'Abies nebrodensis è considerata dallo IUCN una specie in pericolo critico di estinzione ed è stata inserita nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate dell'area mediterranea.

Nel 2000, il Parco delle Madonie ha avviato un progetto LIFE Natura[3] per la conservazione di questa specie[4].

È stato avviato dalla Regione Siciliana un piano per salvaguardare la specie, che consiste nell'affidamento delle piantine di Abies nebrodensis. È da tenere presente che l'impianto degli individui ricevuti non va eseguito in ambienti o micro-habitat non adatti (zone costiere e/o di bassa quota, con esposizione sud e/o prive di vegetazione, ecc.), bensì in ambienti freschi e dove sia possibile prestare le irrigazioni di soccorso durante la stagione estiva.

Attualmente vi sono circa 3.000 esemplari di Abies nebrodensis coltivati in giardini botanici ed arboreti specializzati, sia in Sicilia che in altre zone dell'Italia meridionale.

Il Ministero delle Poste, nel 1985, per la serie "Flora e Fauna da salvare", ha emesso quattro francobolli, tutti da 500 lire, con disegni dell'artista Giuseppe Ascari che raffigurano piante e animali in pericolo. Per la flora sono rappresentati l'abete dei Nebrodi e la primula di Palinuro; per la fauna, la lontra europea ed il cavaliere d'Italia.[5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Farjon A., Pasta S. & Troìa A. 2006, Abies nebrodensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 29/4/2020.
  3. ^ LIFE è un fondo economico provvisto dall'Unione europea, finanziato dall'Unione europea, per il finanziamento di progetti di tutela ambientale nei paesi membri dell'unione e in paesi terzi. È suddiviso in tre aree di intervento (Nature, Environment e Third Countries). Per approfondire, si veda il sito dell'Unione Europea dedicato a LIFE (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2007).
  4. ^ Si veda anche: sito dell'Ente Parco delle Madonie dedicato al progetto (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2007).
  5. ^ Flora e fauna da salvare, su ibolli.it, 5 giugno 1985. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  6. ^ Maurizio Tecardi, Fauna e flora in Pericolo, "Il Giornale", giugno 1985

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ducci, F., Favre, J., M., Proietti, R., Verdelli, G. Relationships between Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei and other Mediterranean Firs. (2005) – Ann. C.R.A. - Ist. Sper. Selv., Arezzo. Vol. 31 (2000): 73 – 93.
  • Morandini, R., Ducci, F., Menguzzato, G. Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei - Inventario 1992. Ann. Ist. Sper. Selvicoltura, Arezzo; (1991) XXII: 5 - 39.
  • Giardina G., Piante rare della Sicilia, Palermo, Università degli Studi di Palermo, 2010, ISBN 978-88-903108-3-6.

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