Willemite

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Willemite
Classificazione StrunzVIII/A.01-20
Formula chimicaZn2SiO4
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotrigonale[1][2][3][4]
Classe di simmetriaromboedrico[2][3]
Parametri di cellaa:c = 1:0.66786, a = 13.94, c = 9.31, Z = 18; V = 1,566.77 Den(Calc)= 4.25[2][3]
Gruppo puntuale3[2][3]
Gruppo spazialeR 3[2][3]
Proprietà fisiche
Densità3,89-4,19[1][3], 3,9-4,2[2] g/cm³
Durezza (Mohs)5,5[1][2][3]
Sfaldaturapoco distinta[1], povera secondo {0001}[2][3] e {1120}[2], da buona a povera secondo {1120}[3]
Fratturairregolare[2], subconcoide[2]
Colorebruno[1][3], giallo[1][2][3], verde mela[1][3], bianco[2][3], verde[2], bruno rossastro[2], nero[2][3], verde pastello[3], rosa[3], azzurro[3], rosso bordeaux[3], mogano[3]
Lucentezzada resinosa a vitrea[2][3]
Opacitàda trasparente ad opaco[2], trasparente[3], trannslucido[3]
Strisciobianco[2][3]
Diffusionerara[1], relativamente rara[senza fonte]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La willemite è un minerale appartenente al genere dei nesosilicati[1].

Il suo nome è stato imposto in onore di Willem I, re dei Paesi Bassi[2][3]

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Prismatico.[2]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Il minerale si trova come minerale secondario al cappello dei giacimenti di zinco; altre volte come minerale principale associato a franklinite e zincite.[1]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

In cristalli prismatici di vario colore o in masse compatte.[1]

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Fluorescenza della willemite

Miniere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • America. Nei giacimenti di Franklin[4][1] e Sterling Hill nel New Jersey, Tiger nella Pinal Co. e nella miniera Apache presso globe nella Gila Co. in Arizona in masse bluicce trovato insieme a wulfenite e vanadinite.[1]
  • Altre miniere. A Tsumeb in Namibia in ammassi aghiformi raggiati incolori, bluicci o gialli,[1] insieme ad altri minerali di zinco a Vieille Montagne in Belgio[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Carlo Maria Gramaccioli, Francesco Demartin e Matteo Boscardin, VIII. Silicati, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzoe editore, 1988, p. 625.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z (EN) Webmin, su webmineral.com.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y (EN) mindat, su mindat.org.
  4. ^ a b c E. Artini, Classe VI. Sali ossigenati, in I minerali, sesta edizione riveduta e ampliata, Milano, 1981, 1981, p. 457, ISBN 88-203-1266-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia