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Esiste una linea guida specifica per i siti?


Ho cancellato per C4 la voce "Clasf", che iniziava così:

Clasf.it è un sito di annunci gratuiti italiano dedicato ai privati ed ai professionisti. Può essere utilizzato per comprare e vendere online in tutte le regioni d'Italia. Clasf è proprietà di Mondigital S.L, un'azienda giovane impegnata in modo consistente nel mondo digitale. Il sito viene lanciato nel 2012 e permette la pubblicazione di annunci gratuiti riguardanti auto, computer, cellulari, accessori elettronici, computer, lavoro e proprietà immobiliarie.

Nella spiegazione che ho lasciato all'utente ho fatto riferimento a Wikipedia:AZIENDE (in fin dei conti è il sito creato da un'azienda) ma la cosa non mi convince più di tanto. Non credo che abbia nemmeno senso Wikipedia:PRODOTTI. C'è qualche linea specifica per i siti di questo tipo? È chiaro che per dire il mio sito personale viene cancellato in quanto personale e quindi non enciclopedico, ma ci sono poi tanti casi... -- .mau. ✉ 16:50, 13 apr 2015 (CEST)[rispondi]

non vale anche WP:PROMO? --valepert 17:05, 13 apr 2015 (CEST)[rispondi]
Secondo me, bisognerebbe rivolgersi al progetto Informatica perché stabiliscano linee guida precise sull'enciclopedicità dei siti web.--Mauro Tozzi (msg) 20:56, 13 apr 2015 (CEST)[rispondi]
Dei criteri sui siti sarebbero terribili secondo me. --Vito (msg) 21:53, 13 apr 2015 (CEST)[rispondi]
Basta la necessita' di fornire fonti terze autorevoli che attestino la rilevanza del sito e la lettura del paragrafo 2.1 di Aiuto:Cosa_mettere_su_Wikipedia#Enciclopedicit.C3.A0 per potare in abbondanza ... (Clasf non aveva uno straccio di fonte, manco una fanzina)--Bramfab Discorriamo 22:56, 13 apr 2015 (CEST)[rispondi]
che fosse da potare non c'erano dubbi, ero solo interessato a come spiegarlo :-) -- .mau. ✉ 12:30, 14 apr 2015 (CEST)[rispondi]
Certo però che, mentre abbiamo criteri di enciclopedicità chiari e precisi per la stampa e la televisione, mi sembra assurdo non averne per i siti web, considerando poi che ci troviamo proprio su Internet.--Mauro Tozzi (msg) 14:16, 15 apr 2015 (CEST)[rispondi]
Il punto è di lana caprina. Sulla base di "che cosa" si stabilisce che un determinato sito è "rilevante"? Sulla base del numero di accessi registrati? IMO no: oltre a essere un numero molto dinamico e facilmente "taroccabile", anche eventuali WP:FONTI terze potrebbero portare risultati discordanti, anche in misura molto ampia, sulla base del metodo utilizzato per contare gli accessi, inoltre non è detto che tutti gli accessi indichino un effettivo interesse dell'utenza: gli strumenti di conteggio contano "uno" sia che si entri e si legga con attenzione il contenuto, restando nella pagina magari per cinque-dieci minuti, sia che si entri e si salti altrove dopo un secondo. Quello che potrebbe essere già più significativo è la letteratura terza (ossia sempre WP:FONTI), ma anche qua bisogna vedere da che taglio viene "analizzato" o recensito il sito. Ci sono siti che sono citati non tanto per la loro frequentazione o notorietà, ma perché per esempio usano in modo spinto o particolarmente elegante gli strumenti della tecnologia web - col grosso caveat che però queste citazioni dipendono moltissimo dalle "mode grafiche" o "mode tecniche" del momento (sì, anche la tecnologia web segue le sue mode). Esempio tipico: dieci anni fa, i siti basati su Flash suscitavano entusiasmo tra gli "addetti ai lavori", oggi la reazione invece è quasi diametralmente opposta. Quindi occhio, che WP:FONTI potrebbe essere non sufficientemente affidabile. Altro argomento che rende difficile la valutazione di rilevanza: l'estrema dinamicità del web, per cui il sito X che oggi va per la maggiore tra due-tre anni potrebbe essere chiuso o non esistere più o esser stato rielaborato in modo talmente radicale da far saltare tutte le considerazioni precedenti. Ultimo ma non da ultimo: il realizzatore/proprietario del sito X tenderà comunque quasi sempre a dire che il suo sito è "sicuramente rilevante", anche in WP:BUONA FEDE, tendendo a dimenticare che Wikipedia è una enciclopedia e non un "riconoscimento visibile a tutto il mondo del proprio lavoro". Classificare i siti dal punto di vista di una enciclopedia, quindi, è tutt'altro che banale. Ci si può ricondurre a criteri storici (il primo motore di ricerca, il primo sito a usare la tecnologia X), a criteri di rilevanza indubbia (vedi alcuni notissimi siti internazionali di e-commerce, di ricerca di lavoro, eccetera). Ma poi, per il resto, il rischio del WP:POV, di un abuso di WP:ANALOGIA) e di non poter soddisfare alla fatidica domanda "ma tra dieci anni ci sarà qualcuno che vorrà cercare la voce su....", diventa altissimo. Paradossalmente, potrebbe essere più facile individuare IMO i criteri ad excludendum ma se devo essere sincero, preferirei che di criteri non ce ne fossero proprio. Anche perché, onestamente, non mi sembra che finora ci siano stati problemi seri o spinosi su questa faccenda forse per il motivo che, almeno per esperienza personale, il 95% delle voci inserite per "descrivere il sito X" sono promozione allo stato puro... . --L736El'adminalcolico 15:29, 16 apr 2015 (CEST)[rispondi]